Ance Verona commenta il Decreto Antifrodi
Ance Verona commenta il Decreto Antifrodi
Finalmente è arrivato il Decreto correttivo al cosiddetto “Antifrodi”. La norma aveva bloccato le cessioni dei crediti fiscali, mettendo in difficoltà l’intera filiera edile.“Quella norma ha creato parecchi problemi alle imprese” – ricorda Carlo Trestini, presidente di Ance Verona – “perché molte avevano già terminato i lavori e scontato le relative fatture, salvo poi veder bloccato l’iter per la cessione del credito alle banche con il risultato di rimanere scoperte anche per centinaia di migliaia di euro”.
La modifica normativa sblocca la situazione, consentendo due cessioni dopo la prima a favore di banche e assicurazioni. Un sospiro di sollievo per il settore, con l’auspicio che non ci siano più ostacoli alla programmazione degli interventi e alla conclusione di quelli avviati.
Altrettanto importante è la previsione che i benefici fiscali collegati alle lavorazioni edili siano ora vincolati all’applicazione dei contratti collettivi del settore. Come sottolinea il Trestini “Si tratta di una richiesta che imprese, sindacati e cooperative avevano avanzato da tempo al Governo proprio a tutela delle tante imprese sane, dei lavoratori e dei cittadini che stanno usufruendo dei bonus edilizi e in particolare del Superbonus 110%. Con queste correzioni apportate al decreto – precisa - si garantiscono più controlli e misure antifrode, senza bloccare i cantieri”.
Maggiori tutele per oltre un milione di addetti
Firmato da Ance, dall’Alleanza delle cooperative (LegaCoop, Confcooperative, Agci), dai rappresentati di Fillea-Cgil, FilcaCisl e Feneal-Uil, il rinnovato contratto collettivo nazionale e territoriale dell’edilizia, garantisce ai lavoratori adeguate tutele in termini di salario, formazione e sicurezza sul lavoro; grazie anche al contributo del Sistema Bilaterale, che è pronto a investire sulla professionalità degli addetti e la qualificazione delle imprese.Attenzione ai giovani e professionalizzazione
Premi e incentivi dovranno favorire l’ingresso dei giovani nel settore, mentre per la professionalizzazione dei lavoratori sono previsti investimeni, oltre alla definizione di un catalogo formativo nazionale, offerto dalle Scuole Edili/Enti Unificati.Un rafforzamento significativo della qualificazione professionale, che sarà certificata e riconosciuta attraverso l’introduzione della Carta d’identità Professionale Edile (CIPE). Viene anche introdotto un “Premio d’ingresso nel settore”, che riconosce ai giovani di età inferiore ai 29 anni un importo aggiuntivo dopo 12 mesi di permanenza nella stessa impresa.
È prevista anche la formazione sulla “sicurezza di richiamo”: ogni tre anni per tutti i lavoratori, invece dei cinque anni previsti dalla normativa vigente, e una formazione obbligatoria in materia di sicurezza (16 ore) per gli impiegati tecnici che entrano per la prima volta in cantiere.