Intervista a Francesco Tieni, direttore tecnico della Costruzioni Tieni 1836
Passione per il proprio lavoro…passione per questo e per quello. “Mi dica, qual è il suo segreto? La passione”. Ovviamente. Passione è un concetto talmente abusato, che quando incontri qualcuno che la possiede veramente, stenti a riconoscerla.
Non così con l’ing.
[Francesco Tieni] di
>>Costruzioni Tieni 1836<<, il cui direttore tecnico
[Francesco Tieni], fondata appunto nel 1836 da
Andrea Tieni “muratore”. Capace di scrivere – tenete ben presente l’anno – lasciò un documento ritrovato durante un restauro, dietro la nicchia murata di una chiesa romanica di Isola Rizza (Verona), paese dove ha da sempre sede l’azienda, nel quale dichiarava “restaurai codesta chiesa”.
Francesco Tieni, direttore tecnico della Costruzioni Tieni 1836
L’ing. Francesco basta guardarlo negli occhi, parlarci pochi minuti, per capire che
ama ogni pietra, marmo o pezzo di legno sui cui posa occhi e mani. Erede di Andrea, Angelo, Francesco e del padre Giuseppe, pur restandone il Direttore tecnico, da qualche tempo ha affidato la guida dell’azienda di famiglia – mai definizione fu più appropriata – al figlio
Pierfrancesco (Ad) coadiuvato dalle sorelle
Stefani (Responsabile legale) e
Micol (Direttore amministrativo).
Premiata dal Registro delle imprese storiche in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia e
tra i fondatori di >>Ance Verona<<, di generazione in generazione l’azienda ha realizzato
centinaia di opere di edilizia pubblica (civile e industriale) e privata (civile, industriale, residenziale) e in project financing. Soprattutto ha recuperato, ristrutturato e
salvato edifici storici altrimenti destinati al degrado, restituendoli alla comunità: la vera passione dell’ing. Tieni.
Tutto inizia a Soave con il restauro di Porta Verona, a cui seguono il
Castello di Salizzole, il Castello di Sanguinetto, le
torri e mura di quello di Montorio, vecchie chiese ed edifici del veronese. Noi lo abbiamo incontrato in uno dei cantieri che da due anni segue personalmente e in via di conclusione: il
complesso monumentale di Porta Nuova a Verona (
vedi il nostro articolo).
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Persona di altri tempi, ma non ferma ai tempi andati, l’ing. Tieni confessa la giovanile poca voglia di studiare (“
meglio il cantiere per capire il lavoro”) e si dimostra
più di spirito umanista che tecnico. Storia, letteratura e arte i suoi interessi, che si traducono nell’amore per il restauro del patrimonio edilizio di valore storico e non. “Negli anni ’60/’70 – dichiara - si è fatto di tutto e di più. Una cosa vergognosa. Oggi si è finalmente capito che
non serve solo cementificare, ma che si possono recuperare opere di pregio, che sono state lasciate andare. Abbiamo
bellezze abbandonate per incuria, mancanza di fondi ma, soprattutto, cultura. In passato – continua – si costruiva con più criterio e buon senso. Nel veronese ci sono ancora scuole e asili costruiti da mio nonno e bisnonno”.
Quella dell’ing. Tieni e dell’azienda è una
vera cultura del recupero che, indissolubilmente, si sposa con la qualità del lavoro e del personale. Un problema non da poco quest’ultimo, in quanto i ragazzi che in generale si avvicinano al mondo dell’edilizia “vogliono tutto e subito, quando mio padre riconosceva la qualifica di 'Muratore' dopo una gavetta che durava davvero molti anni".
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"Muratori veri – specifica - non ve ne sono più”. Non è un problema di formazione, ma culturale: “La
>>Scuola Edile di Verona<< funziona molto bene, ma i ragazzi vogliono fare gli impresari,
come se non vi fosse dignità in questo lavoro”. Il suo personale – in particolare le ragazze che negli ultimi due anni hanno lavorato nel sito di Porta Nuova - l’ing. Francesco se lo tiene stretto.
Come una famiglia. Ma non secondo la trita retorica del “questa azienda è come una famiglia”. Tieni Costruzioni 1836 è un’
impresa edile da 6 generazioni, che della gestione familiare ha fatto, da un lato un muro per resistere all’usura del tempo e alle insidie del mercato, dall’altro un
canale di trasmissione di conoscenze, valori e saperi. Di uno spirito. Perché in questo lavoro, chiarisce l’ing. Tieni “il rapporto umano è fondamentale”. E ancor di più con le maestranze, se la qualità è costantemente in cima ai tuoi pensieri.
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Inoltre, precisa, “familiarità non significa piccola dimensione, ma un’
azienda che in ogni momento è gestibile, facilmente correggibile e che non sfugge di mano”. Una gestione che le ha premesso di
superare la crisi del 2008, talmente forte da metterne in dubbio la sopravvivenza. L’ing. Tieni non si nasconde (“non mi vergogno”) quando confessa di aver dato fondo a buona parte delle sue risorse per salvare l’attività.
Anzi, per
renderla più solida con il passaggio di testimone – non prima di avere fatto gavetta in cantiere – a Pierfrancesco e l’inserimento di Micol e Stefani a presidio di due aree strategiche, quali il sistema gestionale e l’area legale. I tempi della stretta di mano sono oramai passati. Lasciatasi alle spalle le difficoltà, Costruzioni Tieni 1836
ha ripreso la sua strada: edilizia pubblica, privata e industriale, ma soprattutto restauro monumentale e conservativo, che resta il suo core business. Il tutto, ovviamente,
all’insegna della qualità in ogni aspetto del lavoro.