Non nascondiamoci dietro a un dito: un Paese industrializzato come l’Italia ha un
bisogno spasmodico di infrastrutture moderne di trasporto (sia merci sia passeggeri) per poter sperare di competere a livello internazionale. Sia il settore industriale sia quello turistico hanno necessità che merci (nel primo caso) e persone (nel secondo) si possano
spostare con facilità.
In questo schema, le
infrastrutture ferroviarie giocano un ruolo principale, sia per il loro ridotto impatto ambientale rispetto ad altri sistemi di mobilità (il trasporto su gomma ad esempio) sia per la sicurezza degli spostamenti.
Diego Sartori
Diego Sartori, direttore tecnico per la Vezzola Spa a Lonato
Ed è per questo che abbiamo accettato con interesse l’invito di
CGT Spa, dealer italiano dei mezzi Caterpillar, che ci ha portati a visitare il grande cantiere del
Consorzio Cepav Due (composto da Saipem al 59,09%, dall’impresa Pizzarotti al 27,27% e dal Gruppo Icm al13,64%) in cui la società
Vezzola, storico partner di CGT, esegue in subappalto parte delle opere civili.
Siamo quindi andati a Lonato per conoscere l’avanzamento dei lavori relativi alla realizzazione del campo base e all’imbocco della
galleria principale del tratto Alta Velocità Ferroviaria Brescia Est - Verona destinato a collegare più velocemente la città lombarda con quella veneta.
La Linea di AV/AC Milano Verona è parte integrante del Core Corridor Mediterraneo che collega la Penisola Iberica fino al confine ucraino, attraversando l'Italia da Est a Ovest.
Leggi l'intervista a Giovanni Vezzola
Giovanni Vezzola, presidente e fondatore della Vezzola Spa
In cantiere una sorpresa in più: abbiamo anche incontrato il fondatore (e attuale presidente) della Vezzola,
Giovanni Vezzola. Ovviamente non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di
intervistarlo, per conoscere il suo punto di vista sul cantiere, ma non solo.
In prima linea per l’Alta Velocità
Sul cantiere di Lonato, oltre a Giovanni Vezzola (qui la sua intervista) abbiamo anche incontrato il direttore tecnico, Diego Sartori, che ci ha illustrato, con l’impronta pratica di chi è
abituato a lavorare sul campo, le opere che l’impresa Vezzola sta realizzando.
“Siamo impegnati, in subappalto per conto del Consorzio Cepav Due, nella costruzione delle infrastrutture di entrata della galleria; stiamo realizzando una
berlinese con pali di diametro di 1.200 mm e altezze di infissione fino a 30 metri, con una geometria in pianta che ricorda una grande C, il cui centro, una volta completati gli abbassamenti di quota, verrà
perforato dalla TBM (Tunnel Boring Machine, in italiano fresa meccanica a piena sezione) che realizzerà la galleria
naturale a doppia canna di 4,7 chilometri circa per senso di marcia (il tempo previsto è di circa un anno per ogni canna)”.
Sul cantiere di Vezzola a Lonato anche un nuovissimo Caterpillar 330 Next Gen da poco consegnato da CGT
Continua Sartori. “Proprio a questo scopo la zona centrale del fronte è stata realizzata con
palificazioni con armatura in vetroresina, pensate appunto per essere scavate senza problemi dalla TBM. Come Vezzola, a berlinese terminata, effettueremo anche la
scapitozzatura di tutti i pali, per poi realizzare la
trave di coronamento superiore e la prima fila di tiranti”.
Niente denti rotti
Le armature dei pali centrali della berlinese sono in vetroresina per semplificare il lavoro della TBM
“Procederemo quindi allo
scavo, effettuando un primo abbassamento per poi fermarci e
mettere in opera la seconda fila di tiranti, ripetendo questa sequenza fino ad arrivare alle quote di fondo scavo (prevediamo quattro sezioni di scavo successive), richiesteci dal progetto esecutivo”.
A questa quota (-20 metri dal piano di campagna) - sottolinea Sartori - getteremo delle
platee con spessori di calcestruzzo molto importanti (fino a tre metri) sulle quali verrà installata la TBM. Predisporremo anche, realizzandoli in opera, i
primi 16 metri della galleria sui quali si innesterà il lavoro della TBM”.
In questa vista, si percepisce bene l'estensione del cantiere di imbocco della galleria AV di cui Vezzola sta gestendo i movimenti terra e le opere esterne
“I movimenti terra sono stati abbastanza impegnativi, perché il cronoprogramma era piuttosto sfidante: parliamo di una
movimentazione media giornaliera che può arrivare a 8.000 metri cubi”.
“È molto importante sottolineare come il terreno vegetale (circa 80.000 metri cubi) che abbiamo rimosso in tutta l’area di scavo
non esca dal perimetro di cantiere, ma venga stoccato in grandi cumuli provvisori per poi essere
riutilizzato per il ripristino dell'area in tutta sicurezza.
Da qui non esce nulla
Il terreno di scotico verrà completamente riutilizzato per la rinaturazione del cantiere
La ghiaia che caratterizza lo strato sottostante (abbiamo movimentato circa 30.000 metri cubi) v
iene stoccata in un cumulo separato e verrà utilizzata, una volta trattata, per
realizzare i rilevati dei vari sovrappassi previsti da progetto; in questo modo saremo in grado di ridurre non solo il consumo di materia prima, ma anche di
abbattere in modo drastico il traffico veicolare dei camion da e per il cantiere (riducendo anche il disagio per gli abitanti dei paesi circostanti) e le conseguenti emissioni inquinanti”.
Movimento terra e sistemazione dei cumuli per la pala gommata Caterpillar 966 XE
Il Caterpillar 330 Next Gen è stato apprezzato da Vezzola per l'efficienza nel consumo di carburante
Tutto in ordine
Le ghiaie di scavo sono stoccate separatamente per realizzare rilevati
“Oltre a questo imbocco,
realizzeremo come Vezzola anche quello di uscita della galleria e un tratto della galleria artificiale che completa quella naturale, scavata dalla fresa. Infine, nella zona in cui stiamo lavorando ora,
realizzeremo l’intero campo che ospiterà le maestranze impegnate nella costruzione dell’Alta Velocità”.
3D, mai più senza
Sul grande cantiere lavora anche un
Caterpillar 330 Next Gen, consegnato a Vezzola da
CGT a fine settembre con il sistema 2D Cat Grade Control, sul quale
verrà montato anche il modulo 3D (dato che ha la predisposizione da fabbrica). Ce lo conferma anche Sartori: “Lavoriamo ormai da anni con i sistemi 3D
su tutte le macchine movimento terra, siano esse escavatori, bulldozer o motorgrader”.
“In cantieri come questo non sarebbe possibile farne a meno; non abbiamo, infatti, la necessità di posizionare modine o altri riferimenti,
risparmiando tutto il lavoro di topografia connesso. Questi sistemi permettono di aumentare la qualità del prodotto offerto ai nostri clienti e una comunicazione sulle opere svolte molto più veloce, precisa e trasparente".
"Con i nostri topografi siamo in grado di “caricare” sulle macchine movimento terra i dati di progetto
anche da remoto; non solo, già ora siamo in grado di capire quanto materiale una data macchina abbia movimentato in una precisa giornata di lavoro, permettendo una veloce
consuntivazione dell’attività di cantiere”.
Davvero numerosa la flotta di Caterpillar messa in campo da Vezzola per il cantiere dell'Alta Velocità
“Quando operatori e tecnici si abituano ad usare i sistemi 3D in modo organico e continuativo (anche su input della direzione aziendale),
non è di fatto più pensabile di tornare ai sistemi tradizionali precedenti - interviene Giovanni Vezzola che continua - il livello di produttività è
davvero imparagonabile”.
Efficienza 3D
Vezzola utilizza i sistemi 3D di assistenza allo scavo sulla totalità delle macchine da produzione
“In questo cantiere, con un sistema tradizionale
avremmo avuto bisogno di almeno 10 giorni di lavoro di un topografo, mentre con i sistemi 3D questi costi (non solo economici, ma anche di tempo) sono di fatto azzerati. I sistemi di controllo dello scavo, soprattutto quelli più completi, ci consentono di
gestire al meglio la contabilizzazione delle giornate di cantiere, semplificando di molto la predisposizione dei documenti utili a giustificare gli stati di avanzamento nei confronti della committenza”.
Con i sistemi 3D possiamo gestire il cantiere azzerando di fatto i costi di topografia preparatoria [Diego Sartori, Vezzola Spa]
“Ed è per questo che - conclude Vezzola - quando acquistiamo macchine nuove, di qualsiasi tipologia,
non prendiamo più in considerazione modelli che non abbiano questo tipo di sistemi, siano essi già installati al momento della consegna o, quantomeno, predisposti da fabbrica per una più semplice installazione successiva”.
In questo cantiere, soprattutto in alcune zone, le
tolleranze di progetto potevano arrivare fino al centimetro, sottolinea Sartori, un valore che, senza i sistemi 3D sarebbe davvero
molto difficile e dispendioso (in fatto di tempo e correzione degli eventuali errori) da ottenere. Per questo nel cantiere abbiamo utilizzato un dozer Caterpillar con sistema Cat Grade 3D”.
Next Gen, filosofia intelligente
Con la sua nuova Next Gen, Caterpillar ha dimostrato al mercato che l’
implementazione tecnologica ha ancora tantissimo da dire sia dal punto di vista della produttività sia da quello del comfort dell’operatore. Sul mercato stanno progressivamente arrivando tutti i tonnellaggi della nuova serie e il 330 Next Gen acquistato da Vezzola è un esempio di quanto, oggi, sia
importante lo sviluppo di sistemi innovativi di interazione uomo-macchina e macchina-cantiere.
La nostra visita sul cantiere di Vezzola ci ha aiutato a capire meglio la filosofia progettuale alle spalle della nuova generazione di macchine Caterpillar. Con la serie Next Gen, Caterpillar ha fatto un
fondamentale passo in avanti verso la gestione moderna del cantiere. Il concetto alla base della nuova gamma di escavatori sta tutto in due parole: Tecnologia e Efficienza.
Da questo punto di vista i nuovi escavatori sono un
valido aiuto sia per gli operatori esperti sia per quelli con meno ore sulle spalle; in media Caterpillar ha stimato un
incremento dell’efficienza dell’operatore che può arrivare a toccare il 45% e questo grazie al sistema CatGrade con Assist che include il CAT Grade 2D e il pacchetto Assist, offrendo
funzionalità semi-automatiche, aumentando fino al 10% l’efficienza rispetto al solo Cat Grade,
riducendo contemporaneamente la fatica dell’operatore e aumentando accuratezza, velocità, versatilità e sicurezza.
Mostri di Efficienza
Gli escavatori Next Gen garantiscono, secondo Caterpillar, un incremento dell'efficienza operativa che può arrivare al 45%
Sempre pensando all’operatore, sono state introdotte davvero
molte innovazioni in cabina sia dal punto di vista del miglioramento della
visibilità sul cantiere (soprattutto sul posteriore dove il ridisegno del vano motore ha rivoluzionato in meglio la situazione) sia da quello altrettanto fondamentale del
comfort sul posto di lavoro.
Più visibilità
La torretta ridisegnata del nuovo Caterpillar 330 Next Gen migliora sensibilmente la visibilità posteriore
Le superfici vetrate sono state estese e Caterpillar ha scelto un
nuovo sedile, più ampio del 5%, con schienale più spesso, supporto laterale ripensato e cuscino della seduta molto più comodo. Non solo, ora l’
accesso è più semplice grazie alla possibilità di sollevare la console di sinistra.
Le tante funzioni di assistenza che la Next Gen garantisce di serie consentono all'operatore di raggiungere livelli di produttività elevatissimi
Il
nuovo monitor touchscreen da 10” è standard: accoppiato al CatGrade 2D con Assist e CPM semplifica l’utilizzo della macchina agendo sull’interfaccia operatore-macchina con funzioni di controllo ed avvertimento.
A questo, se si scelgono le funzioni
Cat Grade Advanced 2D e 3D viene affiancato
un altro monitor da 10” sul quale vengono riportate tutte le informazioni di progetto, nonché la posizione istantanea della macchina.
Tante le novità che non mancheranno di essere apprezzate dal punto di vista delle prestazioni: mediamente gli escavatori della nuova serie Next Gen garantiscono, rispetto ai modelli che sostituiscono (dati Caterpillar), una
produttività aumentata del 20%, con una contestuale r
iduzione dei consumi di gasolio che può arrivare
fino a un -10%. Anche i
costi di manutenzione, infine, saranno una bella sorpresa: stimiamo una
riduzione del 22% rispetto ai modelli precedenti.
Accanto al 330 Next Gen e sul cantiere di Lonato c’erano tanti altri mezzi Caterpillar, tra gli altri un
escavatore ibrido 336 EH, una
pala gommata 966 XE,
due dozer (tra cui un D6K2 XL) e un
compattatore vibrante per terreno (un CS78B da 13,44 ton), tutti del marchio di Peoria e tutti, ovviamente, consegnati a Vezzola di CGT.
Non solo Next Gen
Giusto un approfondimento sul
Caterpillar 336E H (4.000 ore di lavoro, acquistato un anno e mezzo fa da CGT) che lavora sul cantiere di Lonato: parliamo di una
macchina ibrida, che assicura a Vezzola un
produzione importante (3.000 metri cubi giorno) con risparmi significativi sul consumo di carburante come conferma anche Giovanni Vezzola: “È stata una sorpresa vedere che le produzioni richieste a questa tipologia di macchinari vengono garantite nonostante l’implementazione di questa innovazione. È molto importante per una società storicamente attenta alle innovazioni tecnologiche che si possa far coincidere la
riduzione dell’impiego di risorse naturali con le ampie produzioni a noi necessarie”.
Da sempre attenta all'innovazione, Vezzola ha acquistato da CGT anche un escavatore ibrido 336EH
“La Vezzola ha appena approvato il
nuovo piano industriale 2020-2023 e il
nuovo piano ambientale, con ambiziosi obiettivi in termini di riduzione dei consumi. È importantissimo sapere di poter contare su un produttore come Caterpillar che ci accompagni nell’adempimento di questi programmi impegnativi.