La storia che vi raccontiamo oggi è fra quelle (sempre troppo poche) che fanno andare a dormire la sera un po’ più sereni e con il cuore un po’ più leggero.
Una favola della buonanotte vecchio stile, che parte da due protagonisti principali: da una parte (nel ruolo di cattivo, anche se affascinante) la crescita immobiliare tumultuosa di Milano che mette in difficoltà le persone delle fasce più deboli (e sempre più spesso una bella fetta della middle class), dall’altra, nel ruolo del potenziale Cavaliere bianco, la >>Redo<<, che ha nella propria mission la realizzazione di interventi immobiliari messi a punto per consentire a tutti il diritto alla casa (in affitto o in acquisto, poco importa).
Ovviamente siamo su un portale di macchine e attrezzature da cantiere e quindi il Cavaliere bianco deve avere per forza degli scudieri capaci di difenderlo dalle Legioni oscure: qui entra in Campo l’impresa specializzata in demolizioni >>Nikolli<<: d’altra parte, in tempi di consumo di suolo 0, prima di costruire bisognerà pur demolire.
E Nikolli chiama automaticamente in causa >>CGT<< e >>Caterpillar<<, dato che il demolitore di Inzago ha in flotta soltanto macchine operatrici del marchio di Peoria.
Il cerchio quindi è chiuso: vi racconteremo della demolizione degli edifici ex INPS in via Medici del Vascello, a Milano, propedeutica all’intervento di social housing gestito dal fondo Redo e realizzata con escavatori da demolizione Caterpillar, consegnati ovviamente da CGT.
Gli edifici ex INPS da demolire
Si apra il sipario e andiamo in scena!
Il diritto alla casa
Innanzitutto cominciamo con il Cavaliere Bianco: Redo SGR, è un gestore di fondi immobiliari (partecipati da Enti istituzionali come Cassa Depositi e Prestiti, Fondazione Cariplo, Regione Lombardia e da Istituti di credito come Intesa San Paolo) impegnato nell’affordable housing, in parole più semplici: costruire abitazioni allo stesso tempo di qualità ed economicamente sostenibili per le persone con minori possibilità finanziarie, come ci spiega [Luigi Simone], development Manager, sul cantiere di via Vascello: “Il nostro obiettivo principale è creare residenze che garantiscano sul nostro territorio una rete di sostenibilità sociale; essenzialmente i nostri interventi di rigenerazione urbana aiutano i cittadini a trovare spazi abitativi in città sempre più complesse da questo punto di vista, come Milano”.
Luigi Simone
Luigi Simone, Development Manager di Redo
“Milano, infatti, presenta una emergenza abitativa rilevante e richiede costantemente nuove abitazioni, soprattutto a carattere calmierato, per venire incontro alle esigenze delle fasce fragili, come gli anziani, i giovani e gli stranieri. Redo crea, quindi, un’offerta abitativa completa sia al livello economico (con prezzi di acquisto e affitto calmierati) sia a quello sociale, promuovendo rapporti sociali attivi e vitali tra gli abitanti all’interno degli insediamenti che costruisce”.
Continua [Simone]: “L’intervento in questione, che si colloca nella zona di Milano sud, in via del Vascello, rappresenta un ampio tassello di rigenerazione di questo comparto milanese, con una superficie complessiva di circa 25.000 metri quadri. I nuovi spazi di residenza prenderanno il posto di una ex sede INPS da anni dismessa e in stato di totale abbandono".
Dopo le demolizioni e le relative bonifiche, sorgeranno circa 600 appartamenti, un asilo per l’infanzia, corredati da attività commerciali
"L’obiettivo, oltre a quello di creare nuove residenze, è quello di trasformare quest’area, restituendo al territorio una dignità urbana essenziale per il territorio milanese, considerandone la posizione strategica nei pressi della stazione FS di Milano Rogoredo e della relativa fermata della Metropolitana”.
Quando la Volontà segue la Visione
A fianco di Redo, impegnata nelle operazioni di bonifica e demolizione, incontriamo in cantiere la Nikolli srl, impresa di Inzago fondata da [Valentin Nikolli], che ce ne racconta la storia: “Sono arrivato in Italia nel 2007 e subito ho cominciato a lavorare come carpentiere in un’impresa edile; nel 2014 ho aperto una mia azienda unipersonale che si occupava principalmente di ristrutturazioni di appartamenti e ville unifamiliari, azienda che è diventata Srl nel 2018".
Valentin Nikolli
Valentin Nikolli, Titolare Nikolli srl
Prosegue [Nikolli]: “E proprio dal 2018 ho deciso un importante cambio nella tipologia di lavori effettuati dalla Nikolli, concentrando l’attività sulle demolizioni e strip-out; oggi circa l’80% del nostro fatturato si concentra in questo segmento operativo. Per essere più efficienti, abbiamo, nel 2021, aperto un’altra società, la Nikolli Trasporti, che si occupa di smaltimento di rifiuti sia pericolosi sia non pericolosi, industriali e, appunto, provenienti dalla demolizione: oggi la Nikolli Trasporti può contare su 50 cassoni e 15 bilici sia per trasporti conto proprio sia conto terzi”.
“In questi anni l’azienda è cresciuta: nel 2007 eravamo in due e ora siamo un centinaio di persone. Il parco macchine è cresciuto di conseguenza e progressivamente ci siamo concentrati su un singolo marchio: Caterpillar. Il primo ad entrare in flotta è stato un 336, oggi abbiamo 25 macchine Cat, tra grandi e piccole".
Per noi Cat ha una marcia in più sia sulle macchine da scavo sia su quelle da demolizione, con l’ulteriore vantaggio, per noi molto importante, di un servizio di assistenza sempre presente e molto professionale
Puntualizza [Nikolli]: “CGT, infatti, per noi è più di un fornitore, è un vero e proprio partner, con loro hai la sicurezza che, in cantiere, le macchine funzionano sempre; anche quando ci sono problemi, intervengono tempestivamente e ci mettono subito in condizione di continuare a lavorare”.
Conclude [Nikolli]: “In cantieri come quello di oggi, infatti, l’efficienza e la produttività non possono essere intaccate; qui abbiamo nove mesi per consegnare tutti i lavori e quindi non possiamo permetterci fermi macchine prolungati, perché non arriva un pezzo di ricambio. E questo con CGT non succede mai”.
Conoscere, programmare, crescere
Accanto a Valentin Nikolli, [Fabio Pezzotti], Direttore Generale di Nikolli, con cui portiamo il focus sulle strategie aziendali e sulle declinazioni operative del cantiere dell’ex INPS: “Il cantiere di oggi, composto da quattro grandi strutture da demolire, è un esempio perfetto delle capacità tecniche e delle possibilità operative del gruppo Nikolli".
Fabio Pezzotti
Fabio Pezzotti, Direttore Generale di Nikolli
"Qui, infatti, gestiamo direttamente l’intera filiera della demolizione, dai campionamenti e rispettivi monitoraggi dei possibili inquinanti, per passare alla rimozione in sicurezza e secondo normativa dei materiali pericolosi (qui essenzialmente amianti e lane), fino agli strip-out di tutti gli elementi rimovibili (serramenti, moquette, parti in gesso), per concludere, ovviamente, con la demolizione vera e propria”.
Sottolinea [Pezzotti]: “ Questo cantiere dimostra anche la nostra versatilità operativa, abbinata a una notevole conoscenza delletecniche e delle pratiche di demolizione: abbiamo, infatti, iniziato con l’edificio numero 2, diversamente da quanto immaginato in fase di gara, perché era quello che presentava i minori elementi di rischiodi contaminazione (meno amianto nei pavimenti)".
"Questo ci ha consentito di cominciare tutte le pratiche di smaltimento amianto negli altri edifici (soprattutto l’edificio 4) che richiedevano la predisposizione di aree confinate, con conseguente controllo e intervento di tutti gli Enti preposti: in questo modo, l’attività di cantiere ha potuto procedere senza interruzioni in tutta sicurezza sia per i nostri operatori sia per i cittadini che vivono nelle aree limitrofe”.
“Pensiamo per fine settembre in questo modo di avere completato la demolizione degli edifici 2, 3a e 3b, in linea con il nostro cronoprogramma che prevede la conclusione dei lavori entro 9 mesi.
Un elemento particolarmente sfidante questo, dato che questa demolizione genererà 55.000 tonnellate di macerie, con un potenziale impatto importante sul traffico locale".
"Per ridurre questo problema abbiamo richiesto una modifica della viabilità per non impattare con il traffico dei camion sulle aree residenziali; la riduzione volumetrica realizzata in situ inoltre ridurrà in modo importante il numero di camion in uscita”.
“Per essere certi di mantenere massima la nostra efficienza di trasporto, abbiamo deciso di attivare una ATI (in cui Nikolli è capogruppo) con Transvecta (operatore che può contare su un’ottantina di bilici) che gestisce tre impianti di recupero certificati su Brescia”.
In questo modo abbiamo la certezza dalla capacità di smaltimento, giornaliera e complessiva, in sicurezza e secondo normativa di tutti i rifiuti da demolizione prodotti da questo cantiere
Conclude [Pezzotti]: “Questa attenzione alla programmazione di ogni attività è l’elemento distintivo che voglio sottolineare; siamo un’azienda abbastanza giovane, che ha maturato già importanti esperienze sui nostri territori, con un punto di forza fondamentale: il mantenimento delle tempistiche di intervento concordate con la Committenza".
"Questa è la Stella Polare della nostra attività, una caratteristica fondamentale per i nostri clienti (come il fondo Redo) che apprezzano anche la nostra capacità, molto spesso, di terminare i lavori in anticipo su quanto dichiarato. Anche su questo cantiere, l’auspicio è non solo di rispettare i tempi, ma di chiudere i lavori con qualche giorno di vantaggio”.
La demolizione in dettaglio
Entriamo ora più in dettaglio nei lavori di demolizione vera e propria.
Come abbiamo accennato, l’intervento di demolizione riguarda tre grandi strutture pluripiano (otto piani fuori terra), a cui se ne affianca una quarta più piccola, fino a pochi anni fa occupate dagli uffici milanesi dell’Ente di Previdenza Sociale; le lavorazioni sono rese più complesse dal fatto che la demolizione comprende anche la piastra interrata (occupata da parcheggi e vani tecnici) che si estende sull’intera area oggetto di riqualificazione.
L'escavatore CAT 336F usato per la frantumazione del materiale demolito
Il Cat 340 UHD monta il braccio lungo da demolizione con una max altezza al perno di 25, metri con peso dell’attrezzatura di 3,3 ton
Gli edifici sono caratterizzati da una classica struttura portante in travi e pilastri in calcestruzzo, con tamponamenti e solai in laterocemento. Nikolli ha deciso di procedere con una demolizione top down, utilizzando il Caterpillar 340 UHD come mezzo principale, sfruttando al massimo il braccio lungo da demolizione che arriva a una massima altezza al perno di 25 metri con peso dell’attrezzatura di 3,3 ton.
Come sottolinea [Roberto Setaro], direttore tecnico di Nikolli: “In fase di gara abbiamo analizzato attentamente la struttura per decidere la sequenza di demolizione; ovviamente a questa analisi ne è seguita una seconda, molto più approfondita, preliminare all’avvio della demolizione. Abbiamo così deciso di iniziare la demolizione dagli elementi compresi fra le parti portanti degli edifici (i vani scala e ascensore), procedendo ovviamente con logica top down”.
Roberto Setaro
Roberto Setaro, direttore tecnico di Nikolli
3 CAT in azione
Per la demolizione top down sono tati impiegati 3 escavatori CAT, ovvero, il 340 UHD (adibito alla demolizione primaria) e due 336F in assistenza alla demolizione e per la frantumazione del materiale demolito
Continua [Setaro]: “La sequenza di demolizione è stata anche studiata per impattare il meno possibile sulle aree circostanti e la viabilità esterna, lasciando per ultime le pareti che si affacciavano su tali strade. Per la demolizione abbiamo utilizzato tre escavatori: il Caterpillar 340 UHD con braccio lungo per la demolizione primaria in altezza e due Cat 336F in assistenza per la demolizione delleparti basse della struttura e per la frantumazione del materiale demolito per la separazione delle armature in ferro. Questi ultimi vengono anche utilizzati per preparare il piano di lavoro del 340 UHD man mano che la demolizione avanza”.
“Per la demolizione delle strutture prospicienti alla strada, utilizzeremo un telo da demolizione in HDPE movimentato con autogru che ci consentirà di scongiurare completamente la proiezione di eventuali frammenti verso le aree circostanti”.
Teoria e pratica della demolizione
Sul cantiere Nikolli incontriamo anche [Davide Bianchi], responsabile degli specialisti di prodotto di CGT, che sottolinea le principali caratteristiche del 340 UHD (in gran parte comuni a tutta la gamma nativa di Caterpillar per la demolizione): “Il 340 UHD scelto garantisce, quando equipaggiato con il braccio extra lungo, un’altezza massima al perno di 25 metri (con un’attrezzatura da 3,3 ton) ed è stato pensato per lavorare sempre efficientemente nella massima sicurezza”.
Davide Bianchi
Davide Bianchi, responsabile ufficio prodotto CGT
“La stabilità è stata ulteriormente migliorata, grazie al carro a carreggiata variabile idraulicamente che consente di passare in pochissimo tempo dalla posizione di trasporto (3.000 mm con i pattini da 600 mm) a quella estesa (4.000 mm). Nuovissima anche la cabina da demolizione inclinabile (30°), con un livello di comfort da primato e con una dotazione di sicurezza ancora più completa che comprende la struttura FOGS con parabrezza e tettuccio in vetro laminato P5A”.
La cabina del CAT 340UHD ha subito un miglioramento del comfort non indifferente
“Robustezza che si estende anche alle strutture, dato che il telaio superiore e inferiore sono rinforzati rispetto ai modelli tradizionali; bracci e avambracci utilizzano deflettori interni che garantiscono resistenza e durata di alto profilo, mentre sul carro le guide a tutta lunghezza di scorrimento dei cingoli sono garanzia di protezione dai detriti di demolizione. Elemento di protezione a tutta lunghezza anche per il cilindro dell’attrezzo in testa al braccio”.
Sottolinea [Davide Bianchi]: “Per noi, infatti, la sicurezza è l’elemento fondamentale, prioritario rispetto a ogni altra considerazione; una sicurezza che non solo è assicurata da una componentistica di prim’ordine e da elementi strutturali ultrarobusti, ma anche attraverso un’ampia dotazione tecnologica, dalle telecamere laterale e posteriore di serie (si può passare anche alla vista a 360°) fino al sistema Cat Active Stabily Monitoring System che, tenendo in ogni momento sotto controllo la posizione frontale e l’angolo di rotazione, garantisce sempre all’operatore che la posizione dell’attrezzatura rientri nella gamma operativa sicura”.
Conclude [Davide Bianchi]: “il 340 si inserisce nella nostra gamma nativa da demolizione di cui fanno parte anche il 340 SB (con braccio dritto) e il 352 UHD (con braccio extra lungo e altezza di lavoro al perno di 27,7 metri con attrezzatura da 3,7 ton)”.
Cristian Zanella
Cristian Zanella, operatore Nikolli srl
Considerazioni tecniche che trovano riscontro nelle dichiarazioni convinte dell’operatore di Nikolli, [Cristian Zanella], che utilizza il Cat 340 UHD qui a Milano: “Per quel che mi riguarda è una macchina meravigliosa sotto tutti i punti di vista; semplice da manovrare, con un’ottima visibilità in cabina sia quando si lavora in basso sia alla massima quota”.
“Il comfort in cabina è migliorato tantissimo rispetto ai modelli precedenti (anche grazie ai nuovi comandi elettrici, sensibili e regolabili), così come la visibilità, anche grazie al nuovo disegno delle griglie di protezione; una sorpresa davvero importante arriva anche dai consumi che si sono ridotti del 30%, pur garantendo una forza e una velocità operative davvero eccellenti; la stabilità è sempre al top, con il carro allargato si è sempre in sicurezza, operando sui 360°, anche quando si lavora con il carro ruotato a 90°.
In questo cantiere utilizziamo una 3V Benne da 28 quintali (più attacco rapido e sella), lavorando in tranquillità a 25 metri di quota, con uno sbraccio fino a 15 metri".
"Con il sistema di controllo in cabina, sul monitor ho sempre in tempo reale le condizioni di impiego della macchina e quindi so sempre esattamente quali sono le condizioni istantanee di lavoro e questo è un vantaggio enorme. Il 340 UHD per me, ripeto è una macchina meravigliosa. Lavoro sempre tranquillo, cosa chiedere di piu”.
Abbiamo visitato un cantiere a 2.000 metri di quota a Pian del Pra, dove la Sevis di Soraga sta realizzando un nuovo bacino per l’innevamento con una flotta di macchine di CGT Noleggio