37 km di galleria per aprire Genova al Mondo

É un opera fondamentale per la modernizzazione della rete di trasporto del nostro Paese; non solo: è un tassello irrinunciabile per rendere competitivi i porti liguri, sottraendo il traffico merci proveniente dalla Cina agli scali del nord Europa.

E ancora: è un’infrastruttura destinata a ridurre drasticamente l’impatto ambientale del trasporto merci tra Genova e Milano e oltre, fino a Berna, Francoforte e Amsterdam.
I quattro nuovi escavatori Next Gen Caterpillar (due 325 e due 315) consegnati da CGT a Webuild
Ovviamente si tratta di una infrastruttura ferroviaria, il cui potenziamento ridurrà (e di molto) i flussi su gomma lungo i tracciati che è destinata a servire.
Ma di quale opera parliamo?

I più attenti di voi lo avranno capito: del Terzo Valico dei Giovi.

Abbiamo visitato uno dei tanti cantieri attivi, il cui general contractor è il >>Consorzio Cociv<<  (composto da  >> Webuild << , CIV e con una quota residuale da Condotte d’Acqua), su invito di >> CGT <<  per cogliere al volo l’occasione della consegna di quattro nuovi escavatori Next Gen >> Caterpillar << (due 325 e due 315).

Non solo: abbiamo anche parlato con [Loris Baroni], plant manager di Webuild, e con [Frenci Biba], ingegnere dell’ufficio impianti e macchine di Webuild, che ci ha spiegato le ragioni del nuovo acquisto da parte del colosso delle costruzioni italiano.

Innovazione e tecnologia al servizio dell’ambiente

Nella nostra visita siamo entrati sui cantieri del lato piemontese dell’opera, accolti al campo base di Arquata Scrivia dal vulcanico [Loris Baroni], per seguire la prima consegna dei quattro nuovi Cat.

Loris Baroni

Loris Baroni, Plant manager di Webuild
[Baronici ha ricapitolato le logiche dell’opera in generale: “Sui cantieri del terzo valico, lato Tortona-Milano, stanno lavorando oltre 700 persone; le opere si inquadrano nel Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi che diventerà il tracciato ferroviario in galleria più lungo d’Italia”.

“Ed è questa la particolarità che voglio sottolineare: la nuova linea ad alta capacità Milano-Genova sarà un tracciato in gran parte in sotterraneo, con pochissimo o nullo impatto sui territori che attraverserà: partendo da Genova la prima tratta, il cosiddetto Tunnel di Valico, si sviluppa 27 chilometri in galleria; se poi consideriamo tutte le interconnessioni secondarie alle linee esistenti, il progetto prevede la costruzione di 90 chilometri di tunnel”.

Un inizio ad impatto 0

La prima tratta dell'opera in costruzione (partendo da Genova) sarà principalmente sotterranea. Si tratta di un tunnel (Tunnel di Valico) che si estenderà per 27 chilometri in galleria. La struttura in questione avrà pochissimo impatto ambientale, se non nullo!
Il cantiere Cop6, con l'entrata della galleria nella zona di connessione con la tratta Milano Genova
Continua [Baroni]: “Personalmente mi occupo dell’allestimento e della gestione dei cantieri, per ottimizzare la produttività certo, ma anche per avere la massima sicurezza operativa e minimizzarne l’impatto ambientale; si tratta di un’opera davvero importante, dato che il tracciato complessivamente raggiunge i 53 km e nella piana di Novi Ligure si collega alle linee esistenti Genova – Torino (per i flussi di traffico in direzione Torino e Novara – Sempione) ed alla linea Tortona – Piacenza (per il traffico in direzione Milano – San Gottardo)".

Ogni nostra azione e tutte le procedure sono state programmate secondo un protocollo di gestione ambientale rigidissimo che prevede controlli continui

"Ogni nostra azione e tutte le procedure sono state programmate secondo un protocollo di gestione ambientale rigidissimo che prevede controlli continui da parte di Enti indipendenti e la gestione di ogni dettaglio con lo scopo di ridurre i rischi di inquinamento”.
“Ad esempio, tutte le terre e le rocce da scavo provenienti dallo scavo delle gallerie (circa 15 milioni di metri cubi) sono gestite con un processo di tracciamento che ci consente in ogni momento di sapere la loro posizione sia che esse vengano riutilizzate direttamente nei cantieri sia che vengano stoccate in apposite aree (in genere cave abbandonate che in questo modo vengono recuperate): parliamo di circa 12 milioni di metri cubi, riutilizzati in qualità di sottoprodotto per gli interventi di riqualificazione ambientale previsti dal progetto dell’opera e dal Piano di Utilizzo approvato dal Ministero della Transazione Ecologica”.

12 milioni di metri cubi da riutilizzare

Tutte le terre e le rocce da scavo provenienti dallo scavo delle gallerie, con un processo di tracciamento di posizione, vengono riutilizzate come sottoprodotto per gli interventi di riqualificazione ambientale.
L'interno della galleria in costruzione del Terzo valico
Numeri importanti, giustificati anche dall’ambizione del Terzo Valico dei Giovi il cui impatto è destinato a rivoluzionare l’equilibro dei trasporti europeo, ma che soprattutto segnerà davvero un aggiornamento importante in fatto di trasporto merci e passeggeri sulla tratta Genova Milano e più in generale sul Corridoio Europeo TEN-T Reno-Alpi.

Qualche numero può aiutare a dare un’idea delle quantità in gioco. I tempi di percorrenza del trasporto passeggeri si ridurranno del 33%, passando da un’ora e mezza a un’ora, ma è soprattutto sulle merci che i numeri sono davvero importanti. Il nuovo tracciato consentirà di far spostare più velocemente sulla linea (fino a 120 km/ora) treni più lunghi (dagli attuali 575 metri si passa a 750) e in grado di portare direttamente i semirimorchi (tecnicamente ci vuole una sagoma P/C80, attualmente la linea supporta la ben più modesta P/C22), aumentando drasticamente la capacità di trasporto su ferro, con riduzione del trasporto su gomma e, quindi, delle emissioni relative.
Si capisce quindi l’orgoglio di [Baroni (e della squadra che coordina) quando afferma: “Quando si è parte attiva in opere come questa si ha la netta sensazione di costruire qualcosa di davvero importante per il Paese e le generazioni future".

Quando si è parte attiva in opere come questa si ha la netta sensazione di costruire qualcosa di davvero importante per il Paese e le generazioni future

"Prima di seguire i cantieri del Terzo Valico, ho gestito la preparazione e l’allestimento di quello del Tunnel di Base del Brennero e in entrambi mi sono potuto confrontare con sfide tecnologiche davvero importanti, che poche imprese al mondo potrebbero gestire con successo".

"Sfide difficili certo, che comportano importanti sacricifici, ma donano anche grandi soddisfazioni professionali, che mi sento di condividere con i miei collaboratori sia sui cantieri che ho seguito in passato sia su questo in cui stiamo lavorando attualmente”.

La nuova casa dei Caterpillar

Dopo la consegna ci siamo spostati subito sul cantiere Cop6 (questo il codice che Webuild assegna ai cantieri lato Tortona) per vedere uno dei due Caterpillar 315 Next Gen appena consegnati, impegnato nelle opere di movimento terra propedeutiche allo scavo. Il cantiere Cop6 con i vicini Cop11 e Cop12 sono quelli in cui si stanno realizzando le interconnessioni con linee esistenti: la nuova linea si innesta in direzione Alessandria per collegarsi alla Genova-Torino e verso Tortona, sulla Genova-Milano.

Frenci Biba

Frenci Biba, Ingegnere dell’ufficio impianti e macchine di Webuild
Sul campo è [Frenci Biba che ci descrive i cantieri e ci parla delle logiche che hanno condotto Webuild ad acquistare i quattro nuovi Cat e del rapporto con CGT, il dealer del gruppo Tesya, che ha seguito la vendita: “Come ingegnere dell’ufficio impianti e macchine mi occupo della gestione operativa del parco macchine e degli impianti di cantiere per garantire ai nostri cantieri le migliori risorse possibili in modo da rendere il lavoro veloce, sicuro e produttivo". 


"In questo cantiere, denominato Cop6, sono in corso i lavori di scavo della galleria di raccordo; qui lavoriamo in tradizionale, con scavo meccanico eseguito con escavatori equipaggiati di martello demolitore, previo consolidamento preliminare, quando necessario, del fronte di scavo”.

Escavatore CAT 315 Next Gen con raggio di rotazione posteriore ridotto
Continua [Biba: “Il nostro ufficio sceglie i mezzi in funzione delle richieste del cantiere; innanzitutto facciamo una verifica all’interno del gruppo se ci sono già macchine di proprietà che possono essere adibite ad eseguire i lavori richiesti; in caso questo non fosse possibile, com’è avvenuto con l’acquisto dei nuovi Caterpillar, giriamo la nostra richiesta all’ufficio acquisti, che provvede a effettuare gli ordini con i fornitori".

"Nel caso specifico abbiamo scelto quattro escavatori girosagoma di due tonnellaggi diversi: due Caterpillar 325 Next Gen e due Caterpillar 315 Next Gen; li abbiamo voluti tutti con raggio di rotazione posteriore ridotto dato che nei cantieri in galleria lo spazio è sempre poco”.
“Li abbiamo anche scelti con il braccio triplice e con la lama per poter avere macchine agili e versatili da utilizzare in numerose applicazioni, dallo scavo al fronte, fino alla modellazione dei fronti di scavo e riporto terreno”.

“Nel dettaglio i 325 verranno utilizzati essenzialmente per lo scavo al fronte di avanzamento della galleria e verranno equipaggiati con martelli demolitori (sempre Cat), mentre i più piccoli 315 si occuperanno di tutte le opere di movimentazione e modellazione del terreno all’imbocco delle gallerie stesse. Assieme agli escavatori abbiamo acquistato anche cinque martelli demolitori: due H115S (da 1.070 kg) e tre H110S (da 950 kg)”.

Gli escavatori hanno un ridottissimo impatto ambientale, dato che parliamo di macchine Stage V e le dotazioni tecnologiche evolute ci consentono di massimizzare la sicurezza e la produttività in cantiere

Sottolinea [Biba: “Ci sono poi due ulteriori altri asset che sono stati fondamentali al momento di acquistare questi mezzi: il loro ridottissimo impatto ambientale, dato che parliamo di macchine Stage V, e le dotazioni tecnologiche evolute che equipaggiano che ci consentono di massimizzare la sicurezza e la produttività in cantiere". 

"Effettivamente, con le macchine Next Gen, Caterpillar ha compiuto un importante passo in avanti dal punto di vista del controllo della produttività in cantiere e questo per noi è un fattore davvero importante”.
“Voglio anche puntualizzare un altro elemento: mezzi estremamente evoluti come questi necessitano di una formazione attenta degli operatori per poter essere fruiti al meglio; per questo, assieme a CGT, abbiamo lavorato a un piano di formazione operativa da erogare sia al momento della consegna sia quando fosse necessario formare nuovi operatori”.

La competenza e la conoscenza approfondita che i tecnici CGT hanno delle macchine che vendono sono indubbiamente un asset che apprezziamo molto, assolutamente indispensabile.

“Con CGT lavoriamo anche in stretta sinergia dal punto di vista dell’assistenza ordinaria (in genere prevista ogni 500 e 1000 ore) e straordinaria; il lavoro in galleria è particolarmente sfidante per le macchine e anche i nostri programmi produttivi sono molto intensi. Ci serve quindi un partner che sia in grado di intervenire rapidamente in caso di guasti, malfunzionamenti, in modo da ripristinare al più presto possibile la piena funzionalità della macchina e quindi la produttività del cantiere". 

"CGT ci assiste in modo professionale ed efficiente dalle due filiali di Genova e Novara sia sul campo sia con la diagnostica a distanza”.



Conclude [Biba: “I cantieri che seguiamo richiedono risposte praticamente in tempo reale, non c’è spazio per i ritardi e, personalmente, apprezzo molto il rapporto con fornitori, come CGT, che sono in grado di darci non solo risposte immediate alle nostre richieste, ma anche si pongono in ottica proattiva, mettendo in campo soluzioni innovative alle problematiche".


"Un rapporto, quindi, che non è solo di fornitura, ma anche di crescita condivisa verso un obiettivo comune: concludere con qualità e nei tempi previsti opere come questa, fondamentali per il nostro Paese”.
 

Grow up

Con la CGT si ha un rapporto, non solo di fornitura, ma anche di crescita condivisa.

Compatti, versatili e smart

Parliamo delle caratteristiche tecniche dei quattro escavatori acquistati da Webuild; tutti hanno raggio di rotazione ridotto, tutti sono stati acquistati con braccio triplice e tutti hanno la lama dozer. Tutti, poi, equipaggiano le soluzioni di elettronica avanzata che la serie Next Gen ci ha abituato ad apprezzare: il sistema Cat Grade con 2D, la funzionalità Assist che consente di automatizzare alcuni movimenti dell’escavatore, il sistema E-fence 2D standard, il Cat Payload e il Cat Grade con Advanced 2D. 

In Cat affermano (e tendiamo a creder loro) che l’impiego continuativo nei cantieri del sistema Cat Grade con 2D è in grado di aumentare la produttività del livellamento del 45% rispetto a sistemi tradizionali.

Ed è questa la vera differenza fra la strada imboccata da Cat, e condivisa pienamente dai dealer come CGT, rispetto a quella della maggior parte dei competitor: l’approccio sistemico, con l’elettronica e le soluzioni di telemetria e controllo utilizzate in maniera trasversale sulla maggior parte dei modelli (da poco anche su quelle compatte) e con l’obiettivo di integrare le tecnologie all’insegna della produttività complessiva (e non del singolo prodotto o di una macchina specifica) in un ambiente unico e organico di lavoro.
I due CAT 325 Next Gen appena consesegnati da CGT e già al lavoro
Ovviamente poi i quattro mezzi differivano da loro per prestazioni e tonnellaggio: i 315 nella versione triplice hanno un peso operativo di 15,4 ton, garantiscono una profondità di scavo massima di 4.720 mm, una distanza di scavo a terra di 8.090 mm e un’altezza massima di scarico di 6.960 mm.

Numeri ovviamente più performanti per i due più grandi 325 Next Gen che pesano 17,42 tonnellate: qui la profondità massima di scavo sale a 6.520 mm, la distanza di scavo a terra arriva a 10.130 mm e l’altezza di carico raggiunge i 8.540 mm.
Da non sottovalutare l’accento che Caterpillar ha messo sulla riduzione dei costi di manutenzione che sui 325 si assestano attorno a un risparmio di costi del 20%, risparmio che arriva fino al 25% per i 315 rispetto alla generazione precedente.

Il tutto grazie ad un attento lavoro che ha portato all’estensione degli intervalli di manutenzione (e alla loro sincronizzazione) e all’installazione di nuovi e più performanti filtri (come quello dell’olio idraulico sui 315 o quelli del carburante del filtro dell’aria sul 325 a cui si affianca un nuovo sistema elettroidraulico che non ha più bisogno del filtro di pilotaggio e delle relative tubazioni).

Consumo gasolio?

Cat dichiara un robusto -25% per i più grandi 325 e un altrettanto interessante XXX % per i 315.

Il focus è sui servizi

Sui cantieri di Webuild ci ha accompagnato [Sergio Riccardo Rallini, della direzione grandi clienti di CGT, che ci spiega le logiche che orientano l’azione dealer italiano di Caterpillar di tutti i clienti e non solo di quelli più grandi clienti, come Webuild: “La consegna che abbiamo seguito oggi è senza dubbio un importante conferma del rapporto che CGT ha con un cliente importante come Webuild, ormai stabilmente tra i più importanti general contractor a livello mondiale”.

Sergio Riccardo Rallini

Sergio Riccardo Rallini, Direzione grandi clienti di CGT
“Non si tratta solo delle macchine che abbiamo consegnato, estremamente efficienti, all’avanguardia in fatto di tecnologia per la produttività e per il rispetto dell’ambiente, ma anche di tutti i servizi collaterali, pre e post vendita che eroghiamo ogni giorno a Webuild su tutti i cantieri che l’azienda gestisce a livello italiano (Il Terzo Valico o la galleria di Base del Brennero sono solo due esempi fra i tanti)”.

In sinergia con i gli esperti di Webuild e grazie all’esperienza che abbiamo maturato negli anni, siamo in grado di individuare il miglior equilibro fra acquisto e noleggio e di reagire prontamente per variarne il rapporto al cambiare delle esigenze in cantiere

“Fra questi mi preme sottolineare il servizio di noleggio, anche considerando che CGT dispone di una flotta di mezzi a noleggio per il movimento terra e le infrastrutture fra le più importanti, articolate e profonde d’Italia; grazie a questo siamo in grado di offrire, quando l’ufficio acquisti di Webuild lo ritenga necessario, la macchina corretta per ogni applicazione e cantiere, corredandola delle migliori attrezzature disponibili sul mercato. L'offerta di prodotti a noleggio CGT può essere anche integrata con quella di CGTE, altra azienda del Gruppo TESYA di cui CGT fa parte".
Il team di Webuild
Continua [Rallini: “Un altro aspetto fondamentale è il servizio di assistenza: interveniamo prontamente e con la stessa qualità in tutta Italia (ma anche nei Paesi dove CGT distribuisce Caterpillar); ritengo che per i nostri clienti che hanno cantieri distribuiti in tutto il Paese, questo sia un aspetto importante: avere un unico interlocutore e, soprattutto, un livello di servizio sempre costante è un asset che pochi dei nostri concorrenti possono garantire".

"Infine, grazie ai marchi che rappresentiamo (che si affiancano a Caterpillar), siamo in grado di proporre soluzioni innovative che consentano ai nostri clienti di concludere al meglio e con profitto i cantieri; soluzioni all’avanguardia tecnologica, a ridottissimo impatto ambientale e che garantiscono i più alti standard di sicurezza operativa". 
"Il nostro servizio di formazione svolge un ruolo chiave per spiegare al meglio le potenzialità delle nostre soluzioni integrate ai tecnici e agli operatori dei nostri clienti: eroghiamo sempre moduli di formazione al momento della consegna delle nostre macchine e, di intesa coi nostri clienti, possiamo fornire formazione e aggiornamento tecnico e operativo sia nelle nostre aule sia direttamente sui cantieri”.

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