Trieste, acquattata nel suo stupendo golfo, è da sempre fiera della sua vocazione
mitteleuropea; crocevia di etnie, fino a qualche anno fa era come un
gattone pigro e
sonnacchioso,
soddisfatto del suo stato e poco propenso a fare qualcosa per
cambiarlo.
Negli ultimi anni,
l’aria è mutata (e qui di vento se ne intendono) e, complici anche i vari
Superbonus, il capoluogo giuliano si è rifatto il
make-up. Ovunque i proprietari di storici e stupendi
palazzi dell’800 e dei primi del ‘900 hanno approfittato dell’occasione, ma la
trasformazione ha coinvolto anche
quartieri non centrali e edilizia del secondo dopoguerra del secolo scorso.
Non solo, sono nati come
funghi bar,
ristoranti e
luoghi di ritrovo che hanno cominciato a sfaldare quella vecchia impressione di una “
città non proprio per giovani”. La
Barcolana è diventata la manifestazione velistica più famosa al mondo e sono arrivati
turisti e
investitori.
Render di progetto delle future residenze
Proprio di questi ultimi vogliamo parlare oggi, con la nostra visita a un
cantiere a Trieste, dove la
>>Ce.R.V.E.T. Srl<< (
HTM Nord-Est - Gruppo Fracasso) sta realizzando, dopo aver concluso la costruzione di un importante
centro commerciale (il gruppo è specializzato in questi interventi), un intervento di
edilizia residenziale di alto profilo. Il tutto utilizzando per il
getto di solai e
murature le soluzioni provvisionali di
>>Doka<< .
Sul cantiere abbiamo incontrato
[Bruno Basso], direttore di cantiere per HTM e Ce.R.V.E.T., che ci ha spiegato gli stilemi del progetto; con lui e con
[Michele Di Bari] della
SBM Costruzioni, che si occupa per conto della Cervet del getto dei
calcestruzzi, bbiamo anche parlato delle
tecnologie Doka.
Michele Di Bari & Bruno Basso
A sinistra Michele Di Bari, titolare della SBM Costruzioni, e a destra Bruno Basso, direttore di cantiere per HTM Nord-Est e Ce.R.V.E.T. srl
Occasione per il quartiere
Il lotto che Ce.R.V.E.T. sta realizzando, essenzialmente riguarda
71 appartamenti di alta qualità (per un totale di circa 11.000 m
2),
abbinati, al piano terra, con spazi commerciali (2.900 m
2) ed è la naturale
evoluzione di un
primo intervento che si è articolato su un
importante punto vendita (4.000 m
2) di una catena di grande distribuzione con
parcheggio pluripiano interrato da 24.000 m
2 (in cui il calcestruzzo realizzato con Doka Xlife Plus ha garantito una finitura facciavista di alta qualità apprezzata anche dalla committenza).
Concept progettuale del nuovo intervento realizzato da Ce.R.V.E.T. e progettato da ASA Studio Albanese
Vista dai terrazzi sul golfo di Trieste
Ci spiega
[Basso]: “Il lotto che ospitava il centro commerciale aveva
importanti potenzialità a livello di riqualificazione urbana ed è per questo che il gruppo HTM Nord-Est ha
investito con decisione, realizzando anche, in
intesa con il Comune di Trieste, importanti
interventi di miglioramento e adeguamento della
viabilità esistente: non solo abbiamo allargato la sezione di alcune delle
strade perimetrali (realizzando anche una rotatoria che facilità lo scorrimento veicolare), ma abbiamo costruito anche una
nuova strada che corre sul lato sud dell’intervento residenziale”.
Continua
[Basso]: ”L’intervento ha sfruttato solo la
metà della
volumetria disponibile sull’area, proprio per valorizzare al massimo l’
inserimento ambientale delle nuove residenze, che saranno inquadrate in un ampio
intervento a verde (a disposizione anche in parte della cittadinanza), proprio all’insegna dei
moderni principi costruttivi
ecosostenibili. Tutti gli appartamenti avranno un
rapporto particolare con il mare e la
città: la grande maggioranza avranno una
spettacolare vista sul golfo di Trieste e tutti saranno caratterizzati da
ampie terrazze da vivere durante la bella stagione”.
La geometria delle terrazze riduce l'impatto volumetrico dei nuovi interventi
Gestione attenta dei calcestruzzi
La squadra di SBM Costruzioni monta un pannello Dokadek 30
I
calcestruzzi sono stati una
sfida importante per Ce.R.V.E.T., vista la notevole compressione dei tempi di cantiere, come ci spiega
[Basso]: “Per tutti i
solai (l’intervento si sviluppa su quattro piani fuori terra a cui si aggiungono due livelli interrato) abbiamo impiegato il
sistema Dokadek 30 che ci garantisce una
grande produttività, è
semplice da usare e, soprattutto, è molto
sicuro, dato che si può posare da sotto, lavorando sul solaio
già realizzato. I
getti si susseguono a ritmo molto
veloce, con un ciclo di circa
1.200 metri quadri ogni 15 giorni,
soletta e
elevazioni comprese, lavorando con una squadra di
10 persone. I sostegni in fase di maturazione getti sono stati
garantiti dai punteggi telescopici
Eurex 20 Top 300 per tutti i piani superiori, mentre per il piano terra, in cui l’altezza era più impegnativa, abbiamo utilizzato i
puntelli Eurex 20 Top 700”.
I ponteggi Doka Eurex 20 Top 300 utilizzati per i piani superiori
Per il primo piano utilizzati invece i puntelli Eurex 20 Top 700
La versatilità del Dokadek 30 alla prova nel vano scala
Gli fa eco,
Michele Di Bari, titolare della SBM Costruzioni, azienda incaricata da Ce.R.V.E.T. della realizzazione dei getti sul cantiere di Trieste: “In totale le solette da gettare con il
Dokadek 30 superano i 12.000 m
2 con
tempi di consegna piuttosto
stretti, dato che il cantiere è iniziato a marzo 2022 e deve essere consegnato
finito a giugno 2023”.
“Il sistema Dokadek 30, ci consente di mantenere una
produttività adeguata per raggiungere questo
difficile obiettivo, che sarebbe molto più sfidante con i sistemi tradizionali: una squadra di
tre persone, ben organizzata e con tutto il materiale a portata di mano, può montare circa
70 m2 di Dokadek
in un’ora. Grazie a questo
vantaggio competitivo, siamo in linea con il
cronoprogramma e la struttura in
cemento armato, iniziata dopo il completamento degli
scavi eseguiti tutti
in roccia, verrà completata, come da cronoprogramma, entro novembre 2022”.
Il solaio del terzo piano con il Dokadek 30 pronto per il getto
Dokadek 30, scelta da Ce.R.V.E.T., è una
cassaforma manuale senza travi, con struttura in
acciaio leggera,
telai verniciati gialli e
pannelli multistrato in legno, con rivestimento plastico. Dokadek 30 combina i
vantaggi della cassaforma ad
elementi per solai con quelli della
cassaforma per solai Dokaflex, ovvero
rapidità nelle zone regolari grazie ai grandi elementi di 3 m².
Basso ci tiene a
rimarcare che qui il processo di cantiere, anche per i
getti, è fortemente
industrializzato: “Proprio per rendere più
snello e
veloce il processo produttivo, i solai che stiamo realizzando prevedono una serie di
elementi premontati, dai pannelli
isolanti per prevenire i ponti termici fino alla posa contestuale delle canalizzazioni per gli impianti
elettrici e
idraulici”.
Il prospetto verso mare delle nuove residenze che si sviluppano a partire dalla piastra commerciale al primo piano
[Basso], parlando dei sistemi Dokadek, sottolinea anche: “Un altro
aspetto non da poco: sistemi come questi consentono di rendere meno impattante il grande problema della
carenza di manodopera qualificata. Lo
spazio di errore si riduce davvero molto e un singolo profilo esperto riesce a garantire
importanti ritmi di produzione, anche quando la manodopera non è specializzata”.
Elementi verticali realizzati con Doka Xlife Plus
“In questo caso noi siamo
fortunati dato che ci appoggiamo a
Michele di Bari con la sua SBM Costruzioni che è specializzata nella gestione dei calcestruzzi e ha, quindi,
manodopera che lavora con lui da molti anni. Con
tempi di cantiere così stretti, per noi sarebbe
impossibile lavorare con squadre non specializzate, non riusciremmo a consegnare il cantiere in tempo”.
[Di Bari] ricorda che: “Anche per
il getto delle pareti (tutti i calcestruzzi su questo cantiere sono stati consegnati da General Beton) abbiamo utilizzato sistemi Doka, per la precisione i
pannelli Framax Xlife Plus, che ci consentono di gestire con un unico getto e con pochi
puntelli di sostegno altezze di parete importanti".
I sistemi Doka Framax Xlife Plus garantiscono importanti incrementi di produttività
“Accanto alla struttura in calcestruzzo e ai setti portanti, i tamponamenti saranno realizzati in
laterizio, mentre tutte le murature esterne avranno un
rivestimento a cappotto”.
Con il
Framax Xlife Plus, Doka ha ridotto del
12% il numero degli
ancoraggi necessari, aumentando la larghezza della distanza fra gli ancoraggi a 135 cm, rispetto ai 120 cm dei
sistemi tradizionali. Il
modulo base adottato per il mercato italiano misura
135 cm x 270 cm, con una modularità incrementale molto ben studiata che prevede elementi di
larghezze standard (135, 90, 75, 60, 45 e 30 cm) che tra l’altro, quando ruotati di
90° si sovrappongono perfettamente fra loro, consentendo, con poche tipologie di elemento, di ottenere una
vasta gamma di altezze di getto, evitando poi di intervenire con
soluzioni di ripiego.
Chiosa
[Basso]: “Infine, in
alcune zone, dove lo spazio non consentiva l’impiego di ponteggi, abbiamo utilizzato il
sistema di protezione laterale XP: ci consente di lavorare in sicurezza senza il bisogno di montare
ulteriori protezioni esterne, rendendo molto più veloce e sicuro il lavoro delle nostre squadre. Doka ci fornisce un
ventaglio di prodotti coordinato e omogeneo che, usati assieme, fanno davvero
la differenza in cantiere”.