Lince, che denti grandi che hai!

Film, partite di calcio, giochi, ma anche telelavoro, acquisti online, realtà virtuale; negli ultimi anni la rete è diventata (si può essere o meno d’accordo, magari non come Unabomber che si proponeva di smantellare la tecnologia a suon di bombe, ma è un dato innegabile) il cuore pulsante della vita di tutti i giorni della gran parte degli italiani.

Lo scavacanali è stato attrezzato per garantire una trincea larga 10 e profonda 40 cm

Una mole di dati mostruosa che si muove su un’infrastruttura che sta mostrando tutti i suoi limiti e che richiede al più presto massicci investimenti, pena la perdita di competitività nei confronti degli altri Paesi europei (per non parlare del Giappone, dove si parla già di 1000 GB al secondo).

Fino a qui tutto molto comprensibile, ma in concreto sul territorio cosa succede? Succede che la madre di tutte le parole è una sola, anzi sono due:fibra ottica. In tutte le città si stanno moltiplicando i cantieri di posa della fibra e l’infrastrutturazione delle nostre città è uno dei driver di crescita principali per le piccole e medie imprese (quelle tipiche del tessuto produttivo italiano). 

Dato che le piccole imprese ci stanno a cuore come le grandi, abbiamo deciso di visitare uno di questi cantieri e accompagnati da DMO, rivenditore del brand Bobcat (e Doosan), siamo andati nell’interland milanese per seguire un cantiere di posa della fibra ottica.

Sul cantiere di Busto abbiamo incontrato, impegnato nella supervisione delle operazioni di scavo Kostantinos Balafas, uno dei titolari della Operà srl,l’azienda che ha ricevuto in subappalto da Sirti le operazioni di scavo e preparazione delle trincee per la posa della fibra ottica, nonché di tutte le derivazioni necessarie per portare la fibra dalla dorsale alle utenze finali.



Ecco quello che ci ha raccontato, approfittando di una delle sue (rare) pause dal lavoro.

Balafas, da anni in Italia, è greco di origine e ha una lunga esperienza nel settore delle costruzioni, prima in Grecia, poi nel nostro Paese: “Operà srl è un’azienda relativamente nuova, dato che l’abbiamo costituita da soli due anni, potendo contare però su una solidissima esperienza maturata in decenni di lavoro nel segmento delle costruzioni”.

"Il cantiere che stiamo eseguendo a Busto Arsizio è la prima commessa che abbiamo ricevuto da Sirti (colosso a livello internazionale che opera nel segmento della posa della fibra ottica, ndr); in questo caso siamo intervenuti in qualità di subappaltatori, mo sono orgoglioso di poter annunciare che dal mese scorso siamo entrati nel Consorzio Stabile F2B, per cui i nostri prossimi lavori non saranno più in subappalto, ma saranno commesse dirette".

Dal punto di vista tecnico  continua Balafas - si tratta di un cantiere piuttosto semplice da eseguire, senza problematiche particolari; o meglio con le problematiche e tutte le attenzioni del caso che devono essere dedicate quanto si lavori in un tessuto urbano particolarmente popolato. L’abbattimento dei rumori e delle polveri sono le nostre preoccupazioni principali, proprio per disturbare i residenti il meno possibile”.

Anche la viabilità è un fattore da considerare; durante il nostro intervento abbiamo sempre fatto particolare attenzione a ridurre al minimo l’impatto del cantiere sul traffico e proprio per questo ci siamo dati di mezzi (di proprietà e a noleggio) compatti, efficienti e estremamente veloci”.

La nostra competenza riguarda tutti gli scavi di trincea, non solo la dorsale lungo la strada, ma anche tutte le derivazioni e i pozzetti necessari per portare la fibra ottica negli edifici. Particolare attenzione durante lo scavo è stata posta nella tutela dei sottoservizi che sono stati rilevati preliminarmente da Sirti con georadar. Una volta tracciata la mappa dei sottoservizi si realizza una minitrincea per la posa delle tubazioni larga 10 cm e profonda 40; in alcune zone, interveniamo con uno scavo tradizionale, largo 40 cm e profondo 70.

Proprio per affrontare con efficienza questo tipo di lavoro, abbiamo noleggiato dal DMO, il dealer Bobcat di zona, uno skid cingolato (con cingoli in gomma per non rovinare il piano stradale) T650 equipaggiato con una scavacanali a disco autolivellante. Sono convinto, infatti, che questo mezzo sia il migliore sul mercato in questo momento. Il corretto abbinamento dello skid con l’attrezzatura ci consente di garantire una produttività di 150 metri al giorno; devo però sottolineare che la produttività teorica di questa macchine può arrivare fino ai due km giornalieri; produttività che è ovviamente limitata da tutte i condizionamenti ambientali di cui ho accennato prima”.

Sono convinto - conclude Balafas - che questa tipologia di lavoro possa essere uno dei nostri principali driver di crescita, dato che per i prossimi cinque anni ci saranno davvero tanti interventi di questo tipo da eseguire nelle zone che possiamo servire come azienda; siamo infatti strutturati come Opera per seguire commesse nel nord Italia, ma siamo anche parte di un altro Consorzio che ci consente di intervenire, per questo tipo di lavoro, senza particolari problematiche in tutto il Paese.
 

Muscoli e agilità

Lo skid visto in cantiere a Busto Arsizio è una delle punte di diamante dell’offerta Bobcat che si articola su sei modelli cingolati e ben 12 gommati a cui si aggiungono una pala compatta a quattro ruote sterzanti e una minipala cingolata compatta senza cabina.

Il T650 è uno dei modelli centrali della gamma e, con i suoi 4445 kg di peso operativo, garantisce alle imprese impegnate nel lavori urbani il corretto equilibro tra potenza, versatilità operativa e agilità in cantiere.

Altrettanto apprezzabile la generosa portata d’olio a disposizione degli accessori, più che in grado di gestire anche quelli più impegnativi, come ad esempio la scavacanali scelta dalla Opera srl: ben 87,1 litri al minuto nella versione standard con l’opzione alta portata che arriva a 126,9 litri. 

Anche il motore è più che adeguato per impegni “tosti”: uno Stage IIIB da 55,4 kW con una coppia di 283,9 Nm erogata a 1.800 giri al minuto. 

Nessun problema anche quando si lavori con benne tradizionali: il T650 ha un perfetto equilibrio e un baricentro ben studiato che garantiscono una portata nominale di 1245 kg, con un carico di ribaltamento di 3550 kg. Il tutto con un’altezza massima di scarico di 2447 mm.

Sono davvero soddisfatto del servizio di noleggio che DMO ci sta garantendo - afferma Balafas - non solo perché la macchina che ci hanno fornito è particolarmente performante, ma anche perché ci viene garantita un’assistenza di cantiere continua e particolarmente professionale. Ci sentiamo davvero seguiti in ogni aspetto, dalla semplice manutenzione programmata (che viene concordata con noi in modo da non impattare sulla produttività del cantiere) a eventuali malfunzionamenti. Nel caso in cui ci siano guasti importanti (che per ora per fortuna non si sono verificati) DMO ci garantisce la sostituzione della macchina da riparare in modo che il nostro lavoro possa continuare regolarmente”

Continua Balafas: “Ritengo che il noleggio sia una soluzione davvero importante per un’azienda come la nostra; devo anche dire che è l’imprenditore che deve saper valutare quando noleggiare una macchina e quando comprarla; per interventi, come questo o della durata di 5 mesi senza dubbio conviene noleggiare, ma se si prevede di aver bisogno di una macchina continuativamente per periodi superiori allora è opportuno valutarne l’acquisto. Il noleggio è, comunque una soluzione in più che ci consente di non dover impegnare capitali, in un mercato che ancora è molto incerto”.

Il domatore della Lince

Ma cosa ne pensano gli operatori di Operà srl? Lo abbiamo chiesto a uno specialista di minipale, intervistato appena sceso dal T650: “Sia lo skid sia la fresa funzionano davvero egregiamente - afferma Nicola Favale, operatore della Opera srl che continua - la produttività è davvero elevata e l’attrezzatura, pure essendo molto importante in relazione al peso della macchina, riceve sempre la corretta quantità di olio, in modo da garantire sempre la miglior risposta di scavo”.

Ho anche apprezzato moltissimo la possibilità di sostituire in poco tempo i settori della corona di scavo (senza dover andare in officina), per poter variare la larghezza della trincea da 5 fino a 12 cm; molto buona è anche la possibilità di rimuovere l deflettori laterali per lavorare davvero fino a bordo marciapiede senza problemi”.

Lo skid è poi molto comodo, ben pressurizzato e i joystick garantiscono una comodità d’uso davvero difficile da trovare su altri mezzi; la visibilità poi sull’attrezzatura, ma anche quella laterale sul cantiere, è  sicuramente molto buona: riesco in questo modo a lavorare in serenità senza dovermi preoccupare di non vedere i miei colleghi che lavorano intorno al mezzo. Alla sera si scende dal mezzo puliti e senza essere affaticati e questo è fondamentale quando si deve lavorare ogni giorno in cantiere”.

E poi una conclusione che non ammette repliche: “Per me in questa categoria di macchine, Bobcat è un punto di riferimento assoluto per il settore, un mezzo davvero difficile da eguagliare per gli altri produttori. L’ultima generazione ha fatto ulteriori passi avanti, consolidando un vantaggio che era già importante nelle macchine delle serie precedenti”.

Perifrasando una famosa pubblicità di caffè: Bobcat, what else?

Giovanni Serra, commerciale d’area per DMO ne è certo: “Parliamo di una macchina di nuova generazione che sposta ancora verso l’alto il già elevato livello di qualità universalmente riconosciuto al marchio Bobcat in questa categoria di prodotto; come al solito per realizzare uno skid estremamente performante sono state utilizzate solo componenti di prima qualità, non solo per garantire prestazioni da primato, ma anche per assicurare ai nostri clienti un’affidabilità operativa davvero importante e un valore residuo dell’usato che ha pochi confronti nell’attuale panorama internazionale”.

Continua Serra “L’abbinata del nuovo T650 con la scavacanali autolivellante WS-SL20 è perfetta per cantieri come questo; non solo, la versatilità fornita da una portata d’olio davvero generosa e di una gamma di accessori vastissima, consentono ai clienti che l’acquistano o lo noleggiano di avere a disposizione un mezzo versatile, in grado di garantire loro una redditività sulle ore lavorate davvero importante”.

 
A un prodotto di altissima gamma siamo in grado, con la nostra filiale di Milano, di affiancare un servizio di assistenza in cantiere altrettanto valido; la nostra filiale è un punto di riferimento certo per tutti i nostri clienti della Lombardia. Da Milano interveniamo infatti, con la stessa efficienza e velocità, sulle province di Monza/Brianza, Lodi, Pavia. Possiamo contare, oltreché sulle risorse della filiale anche su cinque furgoni officina ben attrezzati che arrivano velocemente sui cantieri dei nostri clienti. Il nostro obiettivo è uscire con il furgone entro l’ora con una segnalazione di macchina ferma, certo, un obiettivo sfidante, ma essenziale da raggiungere”.

Sono convinto, infatti - conclude Serra - che il servizio di assistenza postvendita sia uno dei fattori principali per il successo di un’azienda come la nostra in un mercato estremamente competitivo come quello milanese.
A sinistra, Giovanni Serra, commerciale di DMO e, a destra, Michele di Giuseppe, tecnico assistenza della filiale di Milano
Sicuramente la qualità del marchio Bobcat è indiscussa e fa la differenza, ma sono certo che, senza la tempestività di intervento quando i nostri clienti chiamano non sarebbe stato possibile mantenerne la fiducia. Una fiducia che va meritata ogni giorno, al fianco dei clienti che ogni giorno lavorano in un mercato complesso e ancora molto difficile
”.

 

 

 

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