Roadshow CASE: prototipi e anteprime assolute

Digitalizzazione, comunità, innovazione e sostenibilità, con un occhio di riguardo per l’elettrico: questi i temi del CASE European Roadshow 2023, che dopo il primo evento di inizio maggio a Neuching, in Germania, ha fatto tappa nel nostro paese presso Cava Vitali, situata tra Calusco d’Adda e Medolago (Bg), il 26 e il 27 dello stesso mese.

Diverse le macchine e le soluzioni presentate nel Roadshow – destinato a proseguire in Francia e Regno Unito tra giugno e settembre - con aree test dedicate a modelli di lancio recente come i nuovi escavatori gommati, i grader perfezionati nel comfort e nella controllabilità, le livellatrici coi nuovi comandi elettroidraulici e i sistemi di sterzata a joystick.

Nella nostra visita abbiamo avuto la possibilità di intervistare [Riccardo Balma], Product Manager EMEA di >>CASE<<  per Compact Track Loaders e Skid Loaders, che insieme ai progettisti. ci ha parlato in esclusiva di tre importanti novità.

Riccardo Balma

Riccardo Balma, Product Manager EMEA di CASE per Compact Track Loaders e Skid Loaders

Mini Track Loader TL100: versatilità e sicurezza per le manutenzioni del futuro

Il Mini Track Loader TL100, qui al debutto europeo dopo quello mondiale a Conexpo, è un prototipo che differisce per pochissimi dettagli dalla macchina destinata al lancio nella prima metà del prossimo anno: “È stato disegnato e concepito a San Piero in Bagno dai colleghi di Sampierana SpA” racconta [Balma]: “specialisti con cui, dopo il loro ingresso nel gruppo, abbiamo avuto una collaborazione enorme e per quanto ci riguarda assolutamente soddisfacente su questa macchina”.
Il prototipo del Mini Track Loader TL100, presentato al CASE European Roadshow 2023, che sarà destinato al lancio nella prima metà del prossimo anno
L'operatore rimane in piedi su una pedana posteriore, tenendosi ai comandi del mezzo
“Si tratta di un compact track loader più piccolo senza cabina, dal peso di 1700 kg e dalla capacità operativa di 450 kg. La caratteristica che lo rende diverso dagli altri mezzi della categoria è la posizione dell’operatore, che qui rimane in piedi su una pedana posteriore, tenendosi agli stessi comandi utilizzati per manovrare la macchina”.

Equipaggiato con motore Kubota Stage V da 18,5 kW (25 CV), il TL100 è disponibile in due configurazioni: carro largo con larghezza totale di 1026 mm, come il prototipo esposto al Roadshow italiano, e carro stretto con larghezza 890 mm.

Il numero di zavorre è commisurato al tipo di cingolo, così come la larghezza della benna abbinata: standard oppure stretta a seconda della configurazione.

"Quella a carro stretto” continua [Balma] “è indicata ad esempio per interventi in spazi interni di edilizia residenziale".
"Il TL100 offrirà soluzioni importanti anche per il settore landscaping, le aziende agricole e vari tipi di manutenzione, tra cui quella di impianti fotovoltaici, vista la larghezza del tutto compatibile con le distanze tra le file di pannelli”.

La prima mondiale in terra statunitense non è stata un caso per il TL100, perché questa tipologia di macchina è già molto utilizzata in Usa. “Al momento stiamo verificando l’impatto sul mercato italiano” racconta [Balma] “e ci sembra molto positivo, con varie richieste e manifestazioni di interesse”.
Il TL100 monta un motore Kubota Stage V da 18,5 kW (25 CV)
Dispone di due configurazioni: carro largo e carro stretto
“Il know-how è rimasto in Italia dopo l’acquisizione da parte di CASE” sottolinea con orgoglio [Gimmi Sampaoli], Skid Loaders Division Manager di Sampierana e “padre” del TL100, mentre ci racconta l’iter di progetto: “A partire dal congelamento delle specifiche a inizio 2022, in soli 8 mesi abbiamo sviluppato il primo prototipo. Adesso ci stiamo occupando delle preserie, e da settembre inizierà la produzione a Cesena con numeri importanti”.

Gimmi Sampaoli

Gimmi Sampaoli, Skid Loaders Division Manager di Sampierana
I progettisti hanno mirato alla versatilità massima: “Questa macchina si presta per tutti i più classici attachment da skid avendo sulla linea idraulica AUX1 55L/min (max) e 190bar (max): spazzatrici, miscelatrici, lame grader, turbine e lame da neve possono essere tranquillamente installate sul TL100. Naturalmente, sarà importante che i produttori di attachment si allineino con la progettazione e produzione di attacchi, più piccoli rispetto a quelli standard destinati agli skid”.

Altri aspetti cui è stata dedicata particolare cura sono la sicurezza e l’ergonomia della postazione - che in caso di ribaltamento permette di scendere velocemente dalla pedana - la trasportabilità del mezzo e la facilità di accesso a tutte le parti meccaniche.

Questa macchina si presta per tutti i più classici attachment da skid: spazzatrici, miscelatrici, lame grader, turbine e lame da neve

“Ci sono vari brevetti relativi a questa macchina, ad esempio per le maniglie della parte superiore e per la logica di un freno di parcheggio” spiega [Sampaoli]. “Il peso, poco oltre i 17 quintali, la rende facilmente trasportabile già di suo, ma abbiamo previsto anche punti di ancoraggio molto semplici sia nell’anteriore sia nel posteriore, in modo da agevolarne la movimentazione anche da parte di una gru all’interno di un cantiere. Anche per manutenzione e rabbocchi abbiamo voluto semplificare il più possibile le operazioni: aprendo due carter si raggiungono tutte le componenti che potrebbero richiedere un intervento”.

E per il futuro ci saranno altre novità su questa tipologia di macchina

Uno dei pochi dettagli che cambieranno dal prototipo all’esemplare di serie sarà proprio quello dei fermi delle aperture: “Il 90% delle scelte ingegneristiche sono ormai definitive” sottolinea [Sampaoli]. Ci sono piccoli dettagli da aggiornare sul prototipo rispetto alla macchina di produzione ma veramente cose di poco conto.

Pala gommata elettrica 12EV: una pausa pranzo per ricaricare all’80%

Un altro prototipo che ci è stato mostrato è quello della pala gommata compatta elettrica 12EV da 3,6 tonnellate.
“La lanceremo in dicembre nelle versioni Cabin e Canopy, con tutti gli aggiornamenti Evolution” ci anticipa [Balma] .

“L’esemplare che vediamo qui esposto è talmente nuovo da avere ancora una cabina provvisoria al posto del canopy definitivo”.

Ma gli spunti più interessanti vengono offerti dai numeri di questa macchina, alimentata da una batteria agli ioni di litio da 23 kWh: “Si va da un minimo di 3 a un massimo di 6 ore di autonomia operativa, con un tempo di ricarica all'80% di 6 ore utilizzando un alimentatore domestico da 230 V. Ma per caricarla all’80% partendo dal 20 col fast charger opzionale occorrerà soltanto 1 ora: il tempo di una pausa pranzo".
Il prototipo della pala gommata elettrica 12EV presentata al CASE Roadshow 2023
"La macchina avrà la possibilità di essere configurata da stabilimento con questo caricatore rapido, dalle dimensioni compatte paragonabili a quelle di un frigo portatile: ci aspettiamo che questo optional estremamente utile venga richiesto su almeno il 50% degli esemplari acquistati”.

Un'autonomia non indifferente

La pala gommata elettrica 12EV è alimentata da una batteria agli ioni di litio da 23 kWh e vanta da 3 a 6 ore massimo di autonomia operativa.
Secondo [Riccardo Balma] sarà sufficiente un parziale cambio di paradigma, come quello già in corso tra i clienti dell’automotive, per trovare la quadratura ottimale tra le esigenze del cantiere, i tempi di ricarica, le abitudini degli operatori che si alterneranno nell’utilizzo della macchina e le autonomie: “Siamo giunti a questa conclusione dopo averla provata in Olanda per un mese, in condizioni di meteo piuttosto estreme su tutti i range e in una varietà di applicazioni: manutenzione stradale, giardinaggio, addirittura una coltivazione di funghi”.
E sempre a proposito di autonomie, sottolinea: “Le 3 ore minime di operatività corrispondono ad applicazioni pesanti. Quelli che incidono di più sono gli spostamenti, il lavoro su strada. Nel corso del Roadshow in Germania abbiamo verificato direttamente questo aspetto, e posso confermare che utilizzando il fast charger si guadagna un punto percentuale di carica al minuto”.

[Vincenzo Padula] , Coordinatore di progetto per i compact wheel loader, ci ha mostrato l’innovativa soluzione traforata sottoposta a numerosi test e poi adottata per il braccio del 12EV, allo scopo di eliminare il più possibile il peso non necessario e ottenere di conseguenza un minor utilizzo della batteria.

Vincenzo Padula

Vincenzo Padula, Coordinatore di progetto per i compact wheel loader di CASE
“Considerando idraulica e powertrain” spiega [Padula] “per questa macchina parliamo di una potenza complessiva di circa 40 kW: numeri paragonabili a un mezzo diesel della stessa classe, ma prestazioni maggiori, perché in una macchina elettrica si tratta di una potenza che è pronta subito, senza bisogno di modificare il numero di giri, e che si usa solo quando serve”.

Gli obiettivi perseguiti dai progettisti non si limitano comunque all’autonomia e ai tempi di ricarica: “La silenziosità e l’assenza gas di scarico la rendono ottimale, ad esempio, per l’impiego all’interno di un capannone” osserva [Padula], cui chiediamo anche quali sono state le maggiori difficoltà nello sviluppo.

Capire le esigenze del cliente e come cambia l’utilizzo, con un tipo di macchina come questa, è la parte più complessa, da cui partono tutte le varie ottimizzazioni

Per il pacco batterie è stata scelta Jungheinrich come partner: “Azienda estremamente affidabile” commenta il progettista. “Sono un'azienda leader sui carrelli elevatori e hanno un’esperienza solida. E le nostre attese sono state confermate, perché il prototipo n. 1 che vi stiamo mostrando è stato già utilizzato con vari clienti e non ha mai presentato alcun problema”.

Il peso della batteria, alloggiata nella parte posteriore, è di 350 kg, ed è previsto ulteriore spazio per chi desidera ampliare il pacco, con l’ulteriore effetto positivo di aggiungere ulteriore contrappeso.

Serie F evolution: le novità all’interno

Al Roadshow abbiamo potuto scoprire anche il prototipo della nuova pala gommata compatta 221F, che nell’evento rappresentava la nuova gamma F Evolution. “La produzione verrà avviata a Lecce verso metà giugno” spiega [Balma]“e a luglio avremo le prime consegne”.

La gamma di compact wheel loaders è composta da 4 modelli: 21F, 121F, 221F e 321F. I due modelli più grandi, saranno disponibili in due classi di velocità, e proprio in questo ambito troviamo la prima novità: se la velocità standard rimane di 20 km/h, la versione ad alta velocità è infatti aumentata dai 33 km/h della serie precedente a 40 km/h. La 321F è dotata anche del braccio XR, che permette di scaricare a un’altezza maggiore.
Il prototipo della nuova pala gommata compatta 221F che fa parte della nuova gamma F Evolution
Il motore della 221F rimane quello FPT da 55 kW, ma ci sono diversi cambiamenti su altri fronti. “La novità principale è la cabina dell’operatore con nuovo display a colori, molto migliorato e comandato da un encoder” continua [Riccardo Balma]. “Tutti i tasti sono raggruppati in un keypad, esattamente come per i wheel loader più grandi".

Al netto delle differenze, il nostro obiettivo è infatti quello di mantenere per quanto possibile lo stesso feeling su tutte le macchine, dai compact wheel loader ai modelli più grandi

Il nuovo display a colori migliorato e comandato da un encoder della pala gommata 221F
Uno studio  all’ergonomia ha portato a privilegiare comfort e accessibilità dei comandi
“I tasti sono posizionati in modo da essere facilmente raggiungibili” sottolinea [Vincenzo Padula]. “Abbiamo dedicato uno studio molto importante all’ergonomia, che ci ha portato a privilegiare comfort e accessibilità dei comandi, evitando ad esempio di posizionare tasti dietro al joystick”.  Nuovi anche gli assali Carraro, i freni in bagno d’olio e un lungo elenco di funzioni elettroidrauliche, volte a semplificare la vita dell’operatore.

“La funzione Eco Mode limita il numero di giri massimo, lasciando invariate tutte le performance della macchina. Di solito questo tipo di denominazione è associata in modo automatico dal cliente a un’idea di scarsa performance” - osserva [Balma] - “mentre qui il vantaggio è proprio quello di mantenere le prestazioni inalterate, riducendo notevolmente consumi e rumore”.

La funzione chiamata Return to dig, con cui nel modello precedente era possibile settare una posizione di ritorno braccio e benna, è integrata da altre due: Return to height, per il settaggio dell’altezza massima cui ritornare automaticamente con un movimento del joystick, e Return to travel: grazie a quest’ultima, con un singolo movimento del joystick la macchina è pronta per gli spostamenti.
Altra novità è il cruise control, dal funzionamento analogo a quello già ampiamente conosciuto sulle automobili, che permette di limitare la velocità in cantiere e su strada: “Questa opzione si applica anche sulla creep speed, ovvero la velocità rallentata, che nella versione precedente – sebbene a fronte del vantaggio di avere mano libera nel dare più flusso idraulico all’attrezzatura utilizzata – obbligava l’operatore a una continua regolazione in manuale tramite joystick".

"Adesso, invece, si può settare, mantenendo comunque la possibilità di diminuire o aumentare il valore successivamente. La velocità rallentata è una funzione ancor poco utilizzata su queste macchine, ma di grande comodità”.
Scompare, almeno sui modelli 221F e 321F, la tradizionale leva del freno a mano, sostituita da un piccolo tasto: “Il freno di stazionamento, adesso, è attivato idraulicamente secondo una concezione molto più moderna. Si attiva allo spegnimento della macchina, mentre all’accensione va disattivato premendo il pulsante”.

Un trend destinato a estendersi anche al resto della gamma?

“Quello delle due macchine più piccole è un operatore diverso da quello della 221F o della 321F” precisa [Balma] “ma a lungo andare l’intenzione è di estendere questa feature su tutte le macchine, magari già dalla prossima serie. Ma questi che vi abbiamo illustrato oggi sono solo i primi passi: abbiamo molte altre idee per la cabina. Come si dice in questi casi sui social: stay tuned”.

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