Non c’è che dire, in [Graziano Cassinelli], vicepresidente Vendite Europa& Globale Noleggio per il settore construction di >>CNH Industrial<<, si fondono due mondi all’apparenza antitetici, ma che, guardando con attenzione, hanno la capacità di generare un potenziale che va ben oltre la somma dei singoli addendi.
Graziano Cassinelli
Graziano Cassinelli, vicepresidente Vendite Europa & Globale Noleggio per il settore construction di CNH Industrial
Da una parte le radici nell’Oltrepò pavese, terra sorniona di cicale (d’estate), vini (buoni) e salumi (anche più buoni), terra piena di concretezza e di maniere di una volta, dall’altra l’esperienza degna di un Capitano di altri tempi (quelli di Linea d’Ombra, ricordate?), capaci di trarre il meglio da ogni terra (e di affrontare le tempeste più complicate) toccata con la propria nave.
Metafore a parte, Cassinelli, di navigazione ne ha fatta davvero molta sia a livello geografico, passando dall’Oltrepo al Lago di Ginevra, dalle torri di Singapore fino alla Torino Sabauda, sia dal punto di vista delle esperienze professionali maturate.
Non sono molti, infatti, che possono sfoggiare un curriculum nel mondo dell’usato come quello de vicepresidente di CNH, così come pochi possono vantare competenze approfondite nel settore del noleggio; un curriculum perfetto, temprato come la lama di una katana (tanto per restare in terre orientali), ben adatto alle nuove sfide di un direttore commerciale Europa per CNH Industrial.
Attenzione: siccome Cassinelli, dietro lo sguardo sornione, non è uno di quelli “a cui tremano le vene e i polsi” di fronte alle sfide, accanto alla vendite, ha assunto anche il ruolo di responsabile globale del noleggio.
Mica ‘pizza e fichi’. Per capire meglio le logiche del nuovo corso che sta impostando, d’intesa con il board di CNH Industrial, lo abbiamo intervistato in esclusiva a Torino, all’Industrial Village. Ecco quello che ci ha raccontato.
Un tetris ben riuscito
Costruire un curriculum di alto profilo non è una cosa da tutti. Ovviamente non stiamo parlando di quelli da mandare via LinkedIn in cui il Problema è scegliere il carattere tipografico (uso il times che è più serio o l’arial che è più moderno?) o le soft skill (devo mettere che mi piacciono gli sport di squadra, o è troppo frivolo?), ma della costruzione concreta, giorno per giorno, di una carriera professionale equilibrata, articolata e di alta caratura, fatta di lavoro sul campo, gestione delle relazioni e visione generale; la chiacchierata con [Cassinelli] parte proprio da qui, dalla sua esperienza professionale, base necessaria per poi imbastire le domande successive della nostra intervista: “La mia formazione inizia in CGT, dealer italiano di Caterpillar, dove ho seguito un percorso professionale che mi ha portato nel 1995 a ricoprire una posizione dirigenziale nel segmento delle macchine usate".
"Nel 2007, conclusa l’esperienza a Vimodrone, sono entrato nel gruppo Barloworld dove sono restato per sette anni (fino al 2014, ndr), occupandomi, in qualità di direttore esecutivo del segmento usato e noleggio, nonché sviluppando il portale di e-commercemytractor.com".
Continua [Cassinelli]: “Dopo questa esperienza in terra iberica, sono rientrato nella galassia Caterpillar, con la posizione di responsabile globale usato (con sede a Ginevra, fino al 2018), per poi trasferirmi a Singapore per seguire il mercato del noleggio di CAT nel Sud-Est asiatico e in India. Durante il periodo del Covid-19 ho anche vissuto una interessante, se pur breve esperienza, come Direttore usato e noleggio di Liugong e nel 2021 sono rientrato in Europa, come Direttore noleggio e usato di CNH Industrial, carica che in seguito si è trasformata, da pochi mesi (aprile 2023, ndr), nella vicepresidenza vendite Europa (per Case e New Holland) & Noleggio Mondo per il settore construction”.
Punto di vista del Costruttore e del Dealer, esperienza in ogni fase della vita utile della macchina (dalla vendita, all’usato, passando per il noleggio), capacità relazionali maturate in tre Continenti, come avete visto non era un’iperbole definire la carriera di Cassinelli ‘da record’ ed è anche da qui che partiamo per le domande successive, per capire assieme al nuovo vicepresidente vendite, le linee aziendali che seguirà CNH sul breve e medio periodo.
Partendo da un punto che ci sta molto a cuore, oggetto di polemica, anche feroce, a volte pretestuosa, negli scorsi mesi: la gamma di macchine compatte di CNH in generale e di Case in particolare.
Una questione di gamma
Non c’è spazio ai dubbi (com’era logico aspettarsi) in [Cassinelli] quando gli chiediamo delle logiche CNH per il comparto delle macchine compatte. Nessun dubbio, certo, ma anche delle solide realtà fattuali che valgono molto di più dei 1000 spifferidi corridoio dei soliti beninformati (secondo loro): “L’apertura dello stabilimento di Cesena, destinato a rafforzare la nostra capacità produttiva nel segmento delle macchine compatte, è la più concreta testimonianza di due linee strategiche: innanzitutto dimostra come CNH voglia continuare a investire in Italia e, parallelamente, testimonia la nostra volontà di far crescere organicamente il patrimonio tecnico e umano diventato parte di CNH Industrial con l’acquisto di Sampierana nel 2021”.
Sottolinea [Cassinelli]: “l’acquisizione di Sampierana ci ha consentito di inserire nel nostro portfolio una gamma di mini e midiescavatori di alto profilo. Ma non si ci siamo fermati qui: abbiamo recentemente presentato una serie di nuovi prototipi che fruiscono al meglio delle competenze dell’azienda di San Piero In Bagno in questo settore e ora, anche con la capacità produttiva aggiuntiva garantita dallo stabilimento di Cesena, contiamo di espandere la nostra quota di mercato in tutti i Paesi in cui siamo presenti con i marchi Case e New Holland”.
“Nel comparto delle compatte, inoltre, stiamo lavorando con determinazione sull’elettrificazione e nel breve periodo immetteremo sul mercato una serie di modelli elettrici. Cosa già avvenuta nel comparto delle pale gommate compatte, come testimonia la presentazione della nuova 12EV, un prototipo, già testato sui cantieri di tutta Europa, che sarà disponibile per i clienti già da dicembre di quest’anno”.
Conclude [Cassinelli]: “La nostra presenza con stabilimenti produttivi sul mercato italiano è la testimonianza di quanto i nostri Brand, pur essendo presenti in tutto il Mondo, siano ancora legati a doppio filo al nostro Paese di origine che, tra l’altro, ci garantisce un livello altissimo di competenze professionali a livello di manodopera, molto difficile da eguagliare in altri Paesi".
Da sempre l’Italia è all’avanguardia nella meccanica e nei Motori (proprio in Emilia Romagna abbiamo la Motor Valley, invidiata da tutto il mondo) e come CNH siamo orgogliosi di poter continuare questa importante eredità
Comprare o noleggiare: that is the question
In un’intervista di questotipo non si può esimersi di toccare il tema noleggio che rappresenta, in alcune aree geografiche, addirittura il 70% del venduto dei grandi produttori di macchine da cantiere, con picchi ancora più alti nel segmento delsollevamento; per questo, e anche per avere una visione panottica dei mercati globali, la seconda domanda a [Cassinelli] si concentra sul segmento dei noleggiatori: “Indubbiamente lo sviluppo di moderne strategie per seguire il mercato del noleggio è uno dei driver fondamentali per CNH Industrial; in qualità di responsabile mondiale di entrambi i nostri marchi (Case e New Holland, ndr) ho una visione di ampio spettro sull’andamento di questo mercato”.
“Questo mi consente di trasferire le migliori strategia applicate sui mercati più evoluti (tipicamente in Europa quello francese e inglese) a quelli in cui il noleggio ha qualche anno di ritardo (come l’Italia, dove però sta crescendo tumultuosamente). Senza dubbio c’è un trend comune: in tutti i mercati mondiali il noleggio è in crescita, in alcuni con valori a doppia cifra”.
Con i nostri stabilimenti sparsi nei vari continenti (Europa, USA, Sud America e India), abbiamo un occhio di riguardo nello sviluppo e nella costruzione di macchine pensate per questo comparto: robuste, versatili, semplici da mantenere e allo stesso tempo caratterizzate da un’elevata produttività
Sottolinea [Cassinelli]: “ In un’ottica di medio e lungo periodo, senza dubbio il noleggio è uno degli asset chiave della strategia di uno OEM Mondiale come CNH Industrial, che segue con attenzione il processo di consolidamento delle grandi società di noleggio; si tratta di una dinamica ormai chiara che si sviluppa per acquisizioni o fusioni e che sta generando soggetti industriali sempre più grandi e strutturati.
Questo non vuol dire che ci non ci sia spazio per i piccoli o medi noleggiatori, ma indubbiamente siamo di fronte a un fenomeno che, nel tempo, aumenterà la professionalizzazione e il livello di servizio in questo comparto".
"Come CNH guardiamo con attenzione alle esigenze dei noleggiatori, la stessa attenzione che dedichiamo, d’altra parte al mondo degli utenti finali che apprezza i nostri marchi per la qualità della nostra offerta produttiva”.
Chiosa [Cassinelli]: “Oltre alla gamma prodotto, mettiamo a disposizione sia dei noleggiatori sia del clienti finali una serie di altri servizi, a partire da quelli finanziari, tailor made per ogni cliente, che si incarnano nella captive del nostro gruppo, la CNH Capital. Ci sono, poi, le garanzie estese (Case Protect), i pacchetti di manutenzione programmata (Case Care) o i servizi di controllo telematico di ultima generazione (Sitewatch e Siteconnect)”.
Da un acquisto all’altro
Anche CNH Industrial sta, come molte delle Case più attente al mercato, sviluppando una strategia di vendita che accompagni il cliente dall’acquisto lungo tutta la vita utile della macchina, fino al successivo acquisto. Questo comporta anche una attenta gestione dell’usato, come ci conferma [Cassinelli]: “La gestione corretta dell’usato è anche per Case, che ha uno degli Iron Mark storicamente più conosciuti e apprezzati del settore, un asset importante”.
Prosegue [Cassinelli] "La soddisfazione del nostro cliente passa anche dalla corretta gestionedell’usato al momento dell’acquisto di una nuova macchina; per questo stiamo sviluppando una serie di strumenti informatici che semplifichino il lavoro dei nostri concessionari (che materialmente gestiscono le trattative per gli usati, sia dei nostri marchi sia di altri competitors)”.
“Ci stiamo muovendo su due filoni: la Certificazione della qualità dell’usato che i nostri concessionari propongono al mercato e il finanziamento al cliente per l’acquisto di una macchina usata".
"Accanto a questi due pilastri, mettiamo a disposizione dei nostri dealer anche strumenti digitali per la promozione della macchina usata e per l’individuazione di usati dei nostri marchi in vendita da altri concessionari in giro per il Mondo”.
“Ovviamente come CNH Industrial non abbiamo intenzione di gestire l’usato, questo non significa che, su richiesta dei dealer e per particolari pacchetti di macchine (anche fine noleggi di importante enti, ad esempio), si possa supportare con la nostra società finanziaria la gestione della vendita/acquisto dell’usato”.
Tempi fluidi per menti agili
Dalla crisi Leheman Brothers in poi, abbiamo assistito a una drastica mutazione dei mercati in generale, che non è mancata di riflettersi nel settore delle costruzioni; non solo crisi finanziarie e quindi carenze di liquidità, ma anche fattori esogeni di ogni tipo (Covid-19, guerra in Ucraina) influenzano l’andamento del mercato delle macchine da cantiere.
Nonostante tutto, non è possibile sottrarsi all’analisi previsionale e alla definizione di scenari possibili, come ci spiega [Cassinelli]: “Proiettare scenari in un’orizzonte di 3-5 anni (il tempo necessario per un OEM per mettere in campo investimenti in ricerca e sviluppo) è sempre stato un esercizio complesso e oggi sfioriamo il limite della imprevedibilità".
"Quello che possiamo fare, cercando di raccogliere il maggior numero di dati e confrontandoci costantemente con tutti i nostri stakeholders, è mettere a disposizione del mercato un ventaglio il più completo possibile di prodotti (dai miniescavatori fino ai motorgrader) che siano in grado di rispondere puntualmente alle esigenze di un ampio numero di nicchie di mercato".
"In questo modo, in caso di drastiche variazioni degli scenari economici, saremo in grado, come OEM, di mantenere le nostre quote produttive, contribuendo al successo delle nicchie meno colpite e aiutando i settori più in difficoltà ad aumentare la propria efficienza aziendale”.
Continua [Cassinelli]: “Guardiamo con attenzione ai nuovi canali di vendita online e riscontriamo un interesse delle nuove generazioni a questi strumenti, anche se non abbiamo ancora un’offerta concreta in questo senso e riteniamo che, per ora, i clienti abbiano ancora bisogno di ‘toccare con mano’ le macchine prima di acquistarle. Pensiamo anche che, prima delle macchine, potranno esserci altri prodotti da vendere con un canale e-commerce, come ad esempio i ricambi o gli accessori. Ma sarà un processo che in generale richiederà tempi lunghi per svilupparsi appieno”.
“Indipendentemente dalla direzione che il mercato sceglierà nei prossimi anni, Case ha la forza della storia alle sue spalle: l’Aquila, il nostro iron mark, ha oltre 150 anni di vita, un’eredità importante che intendiamo continuare ad arricchire, puntando ulteriormente sulla Qualità dei nostri prodotti (di cui siamo particolarmente orgogliosi) e sulla Sostenibilità sia dei nostri processi produttivi sia dell’impatto ambientale dell’operare quotidiano delle nostre macchine".
"Vogliamo anche continuare a investire sul nostro network di distribuzione, sia sul mercato europeo sia su quelli internazionali, poiché siamo convinti che una solida rete di concessionari sia la base per affrontare ogni tipo di sfida, sia di crescita sia di flessione del mercato”.
Conclude [Cassinelli]: “Una cosa è certa: tutti gli attori industriali dovranno adeguare le proprie azioni a mercati sempre più dinamici, veloci e ‘incerti’, investendo e concentrando le proprie risorse (economiche, tecniche e esperienziali) su un’unico obiettivo: muoversi agilmente per non restare indietro e, anzi, per intercettare rapidamente ogni ‘mutamento della marea’, aiutando contemporaneamente i nostri dealer e i loro clienti a farlo".
"Non siamo qui per seguire una strategia opportunistica, vogliamo crescere, essere sostenibili e garantire la stessa crescita ai nostri concessionari e ai nostri clienti. Anche questo significa essere OEM oggi e nel futuro”.