Tra tradizione e innovazione

Passaggio generazionale; un binomio lessicale su cui innumerevoli teorici e economisti hanno scritto fiumi di parole, senza per questo trovare la ricetta giusta per compierlo.

Forse perché, dal nostro umile punto di osservazione di chi visita i cantieri quasi quotidianamente, una formula valida per tutti non esiste. Le variabili sono decisamente troppe, soprattutto quando parliamo di un segmento a forte resilienza all’innovazione e alla trasformazione come quello delle costruzioni.
Tuttavia, in rari casi fortuiti, ci si imbatte in aziende in cui il passaggio generazionale non solo ha creato valore, ma ha anche trasformato qualitativamente il modo di fare impresa; il tutto nel completo rispetto di quanto fatto dalle generazioni precedenti, anzi, facendo sì che quella nuova portasse il proprio valore aggiunto, incarnandolo (mai termine è più adeguato dato che sempre si parla di uomini con le loro fatiche e le loro aspirazioni) all’interno di quelle che hanno faticato con abnegazione e impegno per preparare il testimone da passare.
Uno di questi casi, è sicuramente rappresentato dalla >>MAC<<  di Bari, solida realtà imprenditoriale impegnata nel segmento dell’estrazione di inerti e nella costruzioni civili e infrastrutturali. Nel loro sito estrattivo di Bari, su invito di >>Case Construction<<  e accompagnati dal dealer di zona >>Caldarola<< , abbiamo incontrato [Giandomenico Mallardi], rappresentante nella terza generazione di imprenditori.


Come dicevamo, per un passaggio generazionale di successo, c’è bisogno dello sforzo comune di entrambe le generazioni coinvolte; da una parte i genitori che devono riuscire a trasmettere i propri valori senza pretendere di clonarli nei propri figli, dall’altra questi ultimi che (e da qui non si scappa) dai padri devono prendere lo spirito di sacrificio e la dedizione al lavoro che questo tipo di attività pretende da chi la esercita.
In questo caso l’alchimia è riuscita: alla competenza tecnica e alla volontà imprenditoriale si sono fuse la capacità di programmare e di sviluppare l’azienda secondo i moderni principi dell’economia e del mercato contemporaneo.

Il risultato? Una cava estremamente ben organizzata, al passo con l’innovazione tecnologica e, soprattutto, un’impresa in cui la stella polare è la marginalità ( al fianco, ma è quasi scontato, dalla qualità del proprio lavoro), in modo da poter compiere le proprie scelte senza la spada di Damocle del fatturato.

Lavorare, programmare, produrre

[Giandomenico Mallardi], attuale amministratore delegato della MAC srl (a cava è stata fondata dal nonno [Giuseppe Francone] e poi sviluppata dal padre [Rocco Mallardi]), ci riassume la storia aziendale della MAC: “La nostra è un’azienda prettamente familiare e siamo attivi, senza soluzione di continuità, dal 1965, seguendo il tradizionale percorso imprenditoriale di un’azienda del segmento estrattivo; abbiamo inizialmente cominciato con l’attività di cava per poi, quasi naturalmente, estendere il nostro perimetro operativo nei segmenti operativi a valle della filiera delle costruzioni”.

Giandomenico Mallardi

Giandomenico Mallardi, Amministratore delegato della MAC srl

Nei primi anni ’80 abbiamo messo in campo importanti investimenti nel settore del preconfezionamento del calcestruzzo (nel 2024 abbiamo realizzato 100.000 metri cubi su un unico impianto) in cui siamo diventati leader in poco tempo (anche sfruttando le occasioni correlate ai Mondiali di calcio del ’90).

“Successivamente abbiamo cominciato ad operare, sempre investendo in macchinari, personale e attrezzature, nel settore della costruzione delle opere infrastrutturali, con particolare focus nel movimento terra. Abbiamo cosi partecipato a importanti interventi nel settore portuale e aeroportuale, intervenendo anche nella costruzione di ferrovie e reti stradali”.

Continua [Mallardi]: “Io sono entrato ufficialmente in azienda nel 2002 (anche se fin da piccolo passavo le vacanze qui), dopo essermi laureato in economia e ho cercato fin da subito di evolvere il modello imprenditoriale, impostando una realtà snella, dinamica e orientata più che al fatturato (per quanto importante) sulla marginalità operativa”.
“In questo modo, oggi, siamo in grado di essere indipendenti dalle fluttuazioni del mercato; questo ci consente di ottenere tre importanti risultati: da una parte poter scegliere i lavori e le forniture, dall’altra garantire ai dipendenti la serenità di un posto di lavoro stabile e correttamente retribuito e infine possiamo essere un partner solido per i nostri clienti, in grado di rispondere velocemente e in qualità ad ogni tipo di sfida che il mercato richieda”.

Sottolinea [Mallardi]: “Ovviamente questo significa investire, oltreché sulle attrezzature, anche in una serie di strumenti di protezione, come polizze assicurative per dare garanzie complete ai clienti. Per contro a chi ci scegliere chiediamo di valorizzare il nostro impegno, altrimenti preferiamo non acquisire il lavoro”.
“Nel 2012 abbiamo anche implementato il settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti edili con il conseguimento di tutte le autorizzazioni di legge per operare, come nostra abitudine, in completa trasparenza, sicurezza e linearità”.

“Questa decisione, che ci consente di lavorare nell’ambito dell’economia circolare, oggi ci permette di gestire importanti quantitativi di materiale e, soprattutto negli ultimi anni, quando il tema della rigenerazione urbana e del recupero delle materie prime secondarie è diventato di primo piano, ci vede protagonisti sui nostri territori anche in quest’ambito”.
“Sempre dal punto di vista dell’evoluzione aziendale, abbiamo effettuato importanti investimenti nel comparto della riduzione del nostro impatto ambientale e, altrettanto strategici, in quello della protezione dei lavoratori e della sicurezza sul lavoro: abbiamo installato una pala eolica e un importante superficie di pannelli fotovoltaici; pur lavorando in un comparto industriale primario, da questo punto di vista ci sentiamo (e proiettiamo i nostri investimenti in questo senso) un’azienda fortemente impegnata verso uno sviluppo sostenibile”.
Serietà e investimenti ci hanno consentito, nel corso degli anni, di continuare a crescere e oggi abbiamo 50 dipendenti, tra operativi, amministrativi e tecnici; abbiamo anche investito non solo sulle linee di frantumazione fisse, ma anche su impianti mobili, proprio per estendere il nostro ventaglio di prodotti, soprattutto per rispondere alle esigenze derivanti dall’adozione dei CAM (i Criteri Ambientali Minimi) che oggi sono diventati estremamente importanti. Oggi possiamo produrre, nei nostri impianti, sia calcestruzzi CAM sia misti cementati con prodotti CAM, come il fresato d’asfalto (ovviamente tutti certificati e correttamente documentati). La superficie estrattiva raggiunge i 40 ettari (abbiamo un altro polo estrattivo limitrofo a questo) con un piano di rinaturazione che vedrà, una volta terminata l’attività di cava sui fronti esauriti, l’impianto di uliveti Xilella resistenti”.

Siamo sul mercato e siamo sempre in evoluzione, proprio per intercettare le nuove tendenze; ovviamente si potrebbe fare sempre di più, mi riferisco ad esempio all’efficientamento dei nostri processi produttivi, ma ritengo che la nostra azienda sia sulla buona strada per continuare a evolvere, nel solco dei nostri valori fondanti, anche in futuro.

“Futuro che ci vedrà impegnati, assieme ad altri associati, nella realizzazione del prolungamento ferroviario della metropolitana di Bari, per un importo complessivo che supera i 20 milioni di euro. Abbiamo da poco terminato due piattaforme logistiche: una caratterizzata da una superficie coperta di 20.000 metri quadri e la seconda da 75.000 metri quadri coperti (e altrettanti scoperti), comprensiva di demolizioni preliminari e realizzazione di tutti i sottoservizi, consegnata a dicembre 2024, in soli 12 mesi (qui come subappalto di Engineering 2K)”.
Conclude [Mallardi]: Per quello che riguarda le nostre previsioni ho una visione radicalmente polarizzata: dal punto di vista dell’edilizia privata non vedo grandi margini di crescita, dinamica questa compensata da previsioni più che buone nel mondo delle opere pubbliche, dato che sui nostri territori nei prossimi anni si prevedono numerose opere importanti, a partire dal polo ferroviario a sud di Bari (dove siamo subappaltatori per il movimento terra e per le forniture di calcestruzzo dell’impresa D’Agostino) o il Parco Costa Sud (con l’impresa De Marco) o il Sistema urbano di mobilità integrato di Bari (con fornitura di misto cementato CAM) o infine la Cittadella della Giustizia di Bari (un appalto in via di aggiudicazione di oltre 300 milioni di euro, che ci ha visti giù impegnati con l’impresa Idea nelle demolizioni delle strutture preesistenti).

Continuità e coerenza: una questione di biunivocità

Nel parlare del rapporto con i fornitori [Mallardi] ha le idee estremamente chiare, anche in questo caso orientate alla programmazione e alla pianificazione: “Il nostro obiettivo è sempre stato quello di essere un’azienda estremamente coerente, precisa e seria; ritengo che questa, soprattutto se articolata in un arco di tempo di quasi sessant’anni, sia la nostra caratteristica distintiva, unita all’impegno in prima persona (con tanto sacrificio personale) di noi titolari”.

Per noi, mantenere la parola data è davvero una condizione imprescindibile in ogni nostra azione, e ci ha consentito di essere rispettati da tutti i clienti e i fornitori che lavorano o hanno lavorato in passato con noi.

Continua [Mallardi]: “Tra questi ultimi, ovviamente ci tengo ad annoverare i fornitori di macchine movimento terra e tra questi anche l’azienda Caldarola che è sicuramente tra i migliori dealer sul nostro mercato, tra l’altro con un forte radicamento territoriale, valore questo che per noi è fondamentale, dato che, come MAC, diamo ancora molto peso (a parità di valori tecnici) al fatto che i nostri fornitori producano in Italia”.
“Un altro criterio di valutazione fondamentale nella scelta dei fornitori dei macchinari che utilizziamo in cava e nei nostri cantieri è la loro proattività; dobbiamo avere la certezza che qualsiasi imprevisto (che può sempre capitare) venga gestito velocemente e con professionalità. Per noi questo è un valore più importante anche di quello del costo di acquisto del macchinario stesso, unito alla stabilità e affidabilità del nostro fornitore (privilegiamo quelli che hanno continuità di rapporto con i marchi che rappresentano). E Caldarola indubbiamente rispetta appunto queste esigenze”.

“Da loro abbiamo acquistato negli anni diverse macchine Case Construction: oggi abbiamo in flotta due pale gommate 821G2 Evolution, una terna 695SV e un escavatore cingolato CX210E (che ha sostituto un modello CX210 di serie precedente), entrambi appena consegnati e, infine, un Case CX370D".
Le due pale gommate Case Ce 821G2 Evolution sul piazzale di Bari della MAC
"Devo dire che all’interno del nostro parco macchine che è composto anche da altri marchi, gli escavatori Case Construction sono quelli che hanno meglio incontrato lo spirito aziendale; sia il CX210 che abbiamo dato in permuta sia il CX370 hanno lavorato davvero molto e senza problemi; in particolare il CX370 è stato protagonista sul cantiere del raddoppio ferroviario della tratta Mungivacca - Noicattaro dove abbiamo scavato quasi sei chilometri di trincea”.

Dal punto di vista dei consumi siamo soddisfatti delle macchine Case Construction che si allinea nella media del nostro parco macchine

Chiosa [Mallardi]: “Per noi, soprattutto con macchine destinate a gestire produzioni importanti, sia in cava sia in cantiere, la programmazione dei costi è fondamentale; per questo stipuliamo contratti di manutenzione e garanzia il più completi possibili, dato che preferiamo avere costi certi (anche se potenzialmente superiori) a potenziali incertezze nella gestione. Inoltre, dato che Caldarola ha dimostrato una notevole capacità tecnica e una velocità di intervento assolutamente soddisfacente, preferiamo affidarci a loro per le manutenzioni ordinarie e straordinarie e per la gestione dei guasti, in modo da concentrare il nostro personale sul core business produttivo sia questo esplicitato in cava sia in cantiere”.

I due ultimi arrivi dell’Aquila

Da Caldarola, come accennava anche [Giandomenico Mallardi], la MAC ha recentemente acquistato due macchine, una terna 695SV e un escavatore CX210E. Entrambi verranno utilizzati nei cantieri civili e infrastrutturali e confermano la fiducia e l’apprezzamento dell’azienda di Bari nei confronti della tecnologia Case CE.
La terna 695SV
L'escavatore CX210E
Il CX210E, in particolare, è l’ultima release di uno dei modelli cuore (per dimensione e prestazioni) della gamma Case Construction; la versione acquistata dalla MAC è quella con braccio triplice e monta un sei cilindri FPT (senza EGR), ovviamente Stage V, da 120 kW (a 1.800 giri al minuto) che, assieme al motore di traslazione rinnovato e alla gestione operativa consentita dalle quattro modalità di lavoro (Super Power, Power, Eco, Lifting) garantisce un’importante riduzione nei consumi e una migliore gestione della potenza disponibile.
Il CX210E ha un peso operativo di 23,2 tonnellate (nella versione NLC con pattini da 500 mm) e garantisce una profondità di scavo massima di 5.800 mm a cui si abbina una distanza di scavo a terra di 9.230 mm e un’altezza di carico di 7.680 mm. Interessanti anche le forze di penetrazione e di strappo, rispettivamente di 12.300 daN e di 14.200 daN.

Tante le migliorie in cabina, all’insegna del comfort operatore e della sicurezza in cantiere; si va dalla nuova consolle sospesa e integrata con il sedile, al rinnovato monitor da 10”, davvero grande per questa categoria di escavatori.
Gli operatori hanno anche apprezzato il migliorato accesso rispetto alla versione precedente, così come il più ampio spazio a disposizione per i piedi e il miglioramento della visibilità sul lato destro del posto guida verso il cantiere.

Migliorata anche la climatizzazione, con un nuovo set di bocchette ora meglio disposte, così come sono stati resi più semplici lo sbrinamento e il lavaggio del parabrezza apribile.
Anche la terna 695SV (la più grande della gamma Case CE che produce terne dal 1957) è un fiore all’occhiello per la MAC, utilizzata, grazie alla sua versatilità, come vero e proprio jolly nei cantieri urbani e infrastrutturali dove occorrano buone prestazioni di scavo e una mobilità estremamente elevata.

La 695SV monta un nuovo motore Stage V FPT da 3,6 litri (con sistema di post-trattamento appositamente sviluppato per le applicazioni con terne) che garantisce la stessa potenza e densità di coppia del suo predecessore Stage IV, senza consumare più carburante e urea.
Chi era abituato alle versioni precedenti, troverà una cabina completamente rivoluzionata con le consolle anteriore e sinistra riprogettate all’insegna dell’ergonomia per l’operatore; come ripensati sono il sedile ( regolabile in altezza, con supporto lombare, braccioli e riscaldamento) e la climatizzazione, ora più potente e equilibrata (i finestrini completamente apribili sono di grande aiuto per il comfort igrotermico).
Il braccio posteriore (profondità di scavo massima 4.750 mm e altezza di carico di 4,098 mm) vede ben protette tutte le componenti idrauliche e presenta una interessante geometria di curvatura che migliora la capacità di scavo e facilita il caricamento degli autocarri; il caricatore a braccio dritto (altezza di scarico di 2,708 mm a 45°) garantisce un’ottima visibilità lungo tutto l’arco di carico e equipaggia un nuovo attacco rapido idraulico per un cambio semplice e rapido degli accessori.

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