Attenti bene alle parole; la minirevolution del titolo non significa che
Caterpillar ha fatto un piccolo aggiornamento dei suoi mini, ma che, con la sua nuova Next Generation, non solo ha
ripensato completamente le sue macchine, ma ha anche
radicalmente rivisto le norme del gioco.
Francesco Cerizzi, direttore commerciale e marketing CGT Edilizia
A Parma, l’ultimo fine settimana di marzo, presso il Centro Allestimenti , Dimostrazioni e Formazione di CGT Edilizia in
Mec Trasporti a Noceto,
sono stati
ufficialmente presentati al mercato italiano i nuovi
miniescavatori; davvero tantissime le macchine esposte, molte in prova, con la gamma quasi completa dei miniescavatori presente all’appuntamento.
Siamo stati ospiti di
CGT Edilizia che organizzava l’evento e abbiamo potuto toccare con mano le nuove macchine, che avevamo visto in anteprima a Malaga lo scorso febbraio.
Le novità?
Tantissime e davvero sostanziose: come accennavamo prima CAT quando ha deciso di prodursi direttamente i mini
ha pensato in grande e ha sfornato una nuova gamma che
nulla ha in comune con quella precedente (che il produttore americano acquistava da un importante fornitore europeo).
Cominciamo dai piccoli fra i piccoli
La
Next Generation di Caterpillar ha interessato tutta la gamma di miniescavatori del produttore di Peoria, cominciando dalle
macchine più compatte che, infatti, erano già disponibili per la prova (e l’acquisto) durante l’evento di Parma.
Nella categoria di peso
fra le 1 e le 2 tonnellate Caterpillar ha ora a disposizione
sei modelli (se contiamo anche il 302 CR che sfora di poco le due tonnellate (precisamente 2050 nella versione con tettuccio).
A Parma c'era il miniescavatore Caterpillar 301.5 Next Gen
CGT Edilizia ha anche presentato il nuovo 301.7 Next Gen
La filosofia costruttiva della Next Generation è immediatamente evidente con
soluzioni direttamente importate dai modelli maggiori, soprattutto per quel che riguarda le scelte in cabina, l’idraulica e le potenze in gioco. ma ci sono anche delle novità concettuali assolute, che fanno delle compatte Caterpillar dei veri e propri
precursori di tendenza.
Si inizia dal posto guida; novità ovunque, una fra tutte l’interessantissimo
sistema di controllo con joystick (attenzione è fornito di serie) che consente di passare dal tradizionale sistema con leve e pedali ai comandi con joystick per la traslazione,
premendo solo un pulsante (i settaggi cambiano in automatico e istantaneamente).
Rivoluzione joystick
Premendo un semplice bottone si passa dalla guida tradizionale con leve e pedali a quella con joystick
I
nuovi motori Stage V (tutti i miniescavatori Next Generation sono in regola con l’ultimo livello di normativa antinquinamento) sono a marchio Cat (precisamente parliamo di un C1.1, un tre cilindri da 1,1 litri) e erogano una
potenza netta di 14,3 kW, a 2.400 giri;
potenza molto ben abbinata a un impianto idraulico load sensing gestito da una pompa a pistoni a portata variabile che gestisce
fino a 66 litri al minuto.
Esposto anche il miniescavatore Caterpillar 301.8 Next Gen
Tanta elettronica nella gestione del motore, soprattutto per
ridurre e gestire i consumi e tante le
funzioni automatiche di serie (per niente scontate su macchine di questo peso). si va dal ritorno automatico al minimo, allo spegnimento automatico per inattività, senza dimenticare la
gestione automatica delle marce in fase di traslazione (comodissima e ben calibrata).
+ versatilità= + redditività
Notevole la flessibilità idraulica per un uso versatile con gli accessori
I
flussi idraulici assieme alle linee ausiliari (standard) garantiscono ai nuovi mini una
versatilità davvero interessante, versatilità testimoniata a Parma da una miriade di
attrezzature di ogni tipo installate sui mini esposti. Da sottolineare: il circuito ausiliario può fornire flussi monodirezionali, bidirezionali e continui.
Tutti i mini di questa categoria
hanno il carro allargabile, del più piccolo, il 301.5 è
disponibile anche la versione FX con carreggiata fissa. Chiusi i mini hanno una larghezza di
990 mm (passano sostanzialmente dappertutto) aperti arrivano a 1.300 mm, garantendo anche
capacità di sollevamento piuttosto interessanti. Una precisazione il 302 CR chiuso è largo 1.090 mm e aperto arriva a 1.400 mm.
Ecco un po' di numeri sui nuovi miniescavatori Caterpillar Next Generation appena presentati a Parma dalla CGT Edilizia
Tanto,
tantissimo lavoro sul posto operatore (qui la filosofia Caterpillar non si smentisce); oltre ai joystick, spiccano un
monitor LCD davvero ampio e luminoso, con un
sistema di gestione e controllo dei settaggi di lavoro, molto
veloce e intuitivo. L’operatore può settare con pochi click le prestazioni di lavoro del proprio mini, trovando quelle più adatte al proprio stile di guida o alle lavorazioni che deve affrontare.
Salendo ecco il miniescavatore Caterpillar 302 CR Next Gen
Ottime notizie anche per la
manutenzione, con la
cabina ribaltabile che consente in pochissimo tempo di
raggiungere ogni componente del mini, anche quelli che di solito sono più nascosti.
Nei? Ce ne viene in mente solo uno: un
peccato che le luci a LED siano solo opzionali. Le alogene di serie sono molto ben disposte, ma la profondità di campo dell’illuminazione LED garantisce sicuramente un
plus di sicurezza per chi debba lavorare di notte.
Poi ci sono i grandi
Come dicevamo Caterpillar non si è fermata alle due tonnellate, ma ha riprogettato l’
intera gamma di miniescavatori. Nella categoria di peso compresa
fra le 7 e le 10 tonnellate sono arrivati
sei nuovi modelli (307.5, 308CR, 308CR VAB, 309CR, 309CR VAB e 310). Tanto il lavoro sulle
strutture, decisamente irrobustite, con soluzioni (per il telai, i cingoli e i bracci) derivate direttamente dagli escavatori della gamma core di Caterpillar. La
durabilità e l’affidabilità ringraziano sentitamente.
Tanti i miniescavatori Next Gen messi in prova da CGT Edilizia per i clienti
Ovviamente i fratelli già grandi
riprendono tutte le funzioni e le caratteristiche generali dei modelli più piccoli di cui abbiamo parlato (sistema di guida a joystick, nuovi monitor, consumi ridotti, maggiori prestazioni e migliore equilibrio, manutenzione semplificata), con alcune differenze dovute alle dimensioni maggiori.
In particolare tutti i miniescavatori di questo range di tonnellaggio
hanno nuove cabine (più grandi e molto ben organizzate)
, sigillate e pressurizzate, con sistemi di riscaldamento, ventilazione e climatizzazione,
più efficienti e meglio dimensionati della serie precedente (che strizzano l’occhio a prestazioni di macchine di classi ben superiori). Molto buoni i
livelli di pressione sonora: in cabina non si superano i 72 dB(A).
Cuore CAT
Nella classe da 7 a 10 tonnellate, Caterpillar ha scelto due motorizzazioni Stage V
Motori?
Due, entrambi Cat: il primo, montato solo sul modello 307.5 eroga una
potenza di 41,7 kW, il secondo che equipaggia gli altri cinque miniescavatori, è un
3,3 litri (sempre Cat) da 52,4 kW. Non ci sarebbe bisogno di dirlo, ma per sicurezza lo ribadiamo, entrambi sono
Stage V.
Com’è ovvio cambia anche la capacità dell’
impianto idraulico load sensing: parliamo in questo caso di flussi di olio che raggiungono i
167 litri al minuto sui modelli più compatti (307.5 e 308) per arrivare a
233 litri al minuto sul 309 e sul 310. Anche in questo caso risultano
decisamente migliorate le forze di sollevamento e di scavo e, più in generale, l’
equilibrio operativo della macchina, anche in condizioni di lavoro impegnative.
Capitolo
carri: sul 307.5, sul 308 CR e sul 309 CR c’è il carro standard (lunghezza 2.760 mm, pattini da 450 mm), per il
309 c’è l’opzione per il carro lungo che sul 310 è di serie (3.200 mm, larghezza cingoli 450 mm).
Ben equilibrata la lama, con
maggiore capacità complessiva e funzione di flottaggio (è molto più semplice gestire il reintegro e il livellamento).
L’opinione di chi lavora
Nel corso della due giorni di prova organizzata da
CGT Edilizia sono intervenuti oltre
800 clienti e una robusta rappresentanza dei
concessionari che distribuiscono le macchine compatte Caterpillar in Italia.
Come
goWEM! abbiamo voluto raccogliere il parere di alcuni fra loro,
intervistando due clienti e due concessionari (in assoluta par condicio) e raccogliendo le loro impressioni a caldo sui nuovi miniescavatori della Nex Generation.
Lato clienti abbiamo intervistato
Giovanni Mazza della Mazza srl e
Matteo Beccardi della Excavation 2000; il primo titolare di un’impresa bresciana che si occupa soprattutto di sottoservizi, il secondo titolare con il fratello di un’impresa di scavi del vicentino.
GIovanni Mazza, presidente della Mazza srl è soddisfatto dei nuovi mini visti a Parma
Matteo Beccardi, titolare con il fratello Filippo dell'Excavation 2000 di Montegalla
In rappresentanza dei concessionari abbiamo, invece, intervistato
Michele Lami, della Commerciale Adriatica mmt, freschissimo nuovo acquisto della rete di distribuzione CGT Edilizia (per Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna) e
Luciano Ciancarella, dell’azienda omonima, concessionario storico per l’Abruzzo con la responsabilità dell’area strategica dell’Aquila.
Michele Lami, da pochissimo concessionario per le macchine compatte CGT Edilizia
Luciano Ciancarella, titolare della concessionaria macchine compatte Caterpillar per l'Abruzzo
Tutti, indistintamente e ognuno dal proprio punto di vista, sono rimasti
molto colpiti dai nuovi
criteri progettuali e dagli
standard operativi dei mini Next Gen, soprattutto dal punto di vista di aspetti fondamentali, come la sicurezza, la produttività e la manutenzione. Se non credete a noi cliccate sulle foto e leggete (o guardate i video) delle loro interviste.