La sensazione comune, nelle imprese che ogni giorno lavorano sul territorio, è che i miniescavatori siano una tipologia di macchine
in cui poco o nulla ci sia da inventare.
Nella percezione degli imprenditori i miniescavatori sono diventati una sorta di
commodities, che sono proposti senza particolari differenze qualitative sul mercato e fungibili, prodotti cioè che sono è gli stessi (o quasi) indipendentemente da chi lo produce.
Immaginate che improvvisamente questo, in un sabato di fine maggio,
non sia più vero e che, un impresario proveniente dal Veneto per provare una macchina che immaginava non potesse dare particolari sorprese si trovasse di fronte
qualcosa di veramente inaspettato.
E’ capitato proprio questo, e ne parla nella nostra intervista, a
Matteo Beccardi, della
Excavation 2000 che ha partecipato alla due giorni CGT Edilizia di Parma per provare un 301.7 Next Gen, imbattendosi appunto in una
novità che non si aspettava. Quale? Vediamolo assieme.
Una sorpresa inaspettata
“Sono stato invitato da CGT Edilizia alla presentazione di Parma con uno scopo preciso, provare un
mini escavatore Caterpillar 301.7 da inserire nel nostro parco macchine aziendale, già tutto a marchio Cat”.
Inizia così Matteo Beccardi che prosegue: “ L’azienda di famiglia, l’
Excavation 2000 è stata fondata da mio padre e oggi è mia e di mio fratello Filippo; siamo specializzati nella costruzione di fognature, urbanizzazioni e movimento terra nel settore dell’edilizia civile (lavoriamo sia per Committenze pubbliche sia private) e
operiamo nelle province di Vicenza e Padova, con interventi anche nel Basso Veronese”.
Matteo Beccardi, titolare con il fratello Filippo dell'Excavation 2000 di Montegalla
“Appena arrivato a Parma mi sono
stupito del numero di macchine presenti, sia in demo statica sia in prova, ma sopratutto sono rimasto colpito dal
nuovo miniescavatore radiocomandato che CGT Edilizia ci ha fatto provare”.
“Ho sempre pensato che nel segmento dei mini non ci fosse più niente da inventare e mi aspettavo nella Next Gen cambiamenti minori, miglioramenti certo, ma non significativi; mi sono trovato di fronte a
macchine completamente riprogettate e a soluzioni assolutamente nuove, come il mini con radiocomando, appunto, per l
avorare senza rischio in zone pericolose”.
“Alla prova il radiocomando
stupisce per la semplicità d’uso e per la velocità (istantanea) con cui interagisce con il miniescavatore. I movimenti di scavo del mezzo comandato in remoto
sono fluidi e precisi e con il radiocomando si lavora come si fosse sul mini. Effettivamente si tratta, almeno dal mio punto di vista, di un’
innovazione importantissima, destinata a cambiare il nostro modo di lavorare in numerose applicazioni”.
“Il personale di CGT Edilizia mi ha confermato che presto il radiocomando sarà disponibile anche
sui modelli di tonnellaggi attorno ai 50 quintali e, appena lo faranno, saremo davvero interessati a valutarne l’acquisto. Vedo
moltissime applicazioni per questa tecnologia nel nostro lavoro di tutti i giorni”.
“Caterpillar con questi mini, non solo nella versione con radiocomando, ha fatto un
salto enorme nella tecnologia e mi ha confermato una volta in più che faccio bene ad acquistare le macchine del produttore americano. Non si tratta solo di produttività e sicurezza, ma anche della c
ertezza che le loro macchine continuano ad evolversi, con un ovvio vantaggio anche per il nostro lavoro di tutti i giorni”.