Calcestruzzo “telecomandato”

Quando si parla di allestimenti per il settore del calcestruzzo sono quattro i parametri che un’impresa specializzata deve tenere presente al momento della scelta del mezzo; il livello di qualità produttore della trattrice, quello del produttore dell’allestimento, il loro abbinamento corretto e, infine e forse più importante, l’allestitore che si occuperà di abbinare camion con l’attrezzatura.

La stabilizzazione ha il doppio sfilo anteriore, con stabilizzatori fissi posteriori



E’ forse questo quarto parametro il più importante, anche perché, di solito, l’allestitore, soprattutto se è del territorio in cui opera l’impresa, seguirà anche la macchina nella sua vita operativa. Non solo: il corretto equilibrio dell’allestimento e le personalizzazioni sono aspetti davvero fondamentali per massimizzare la redditività dell’investimento, dato che sono in grado di ridurre al minimo i fermi macchina.

Siamo andati a Trento per “toccare con mano” l’alchimia di questo delicato equilibrio e abbiamo seguito la consegna ufficiale all’impresa T&D srl di Trento di una betonpompa Cifa Magnum 28.4 L allestita su un quattro assi Iveco Trakker 500 euro 6; il responsabile dell’allestimento è la Sermixer di Trento (che fa parte del gruppo S2 Truck Service rivenditore ufficiale Cifa per le province del Veneto, del Trentino Alto Adige ed del Friuli Venezia Giulia) che ha letteralmente “cucito su misura” il mezzo, partendo dalle richieste del cliente.

Sermixer ha curato come un bambino la nuova betonpompa ordinata dalla T&D, montando una serie di optional all’insegna della massima qualità e realizzando un radiocomando su misura che, come vedremo tra pochissimo, è stato pensato da Paolo Corso, titolare di SSerrmixer, per risolvere una vasta gamma di esigenze pratiche di cantiere, comuni agli specialisti del trasporto e del getto del calcestruzzo. Parafrasando un famoso architetto: “Technology follows function”.

Tutto è sotto controllo

Le sorprese più interessanti della nostra visita arrivano da una componente piuttosto piccola rispetto alla betonpompa: il radiocomando. Piccola come dimensioni, ma non certo dal punto di vista delle soluzioni tecnologiche, estremamente utili per gestire al meglio la macchina.
Paolo Corso di Sermixer (gruppo S2 Truck Service) ha infatti realizzato per T&D srl un radiocomando completamente customizzato; lo ha fatto lavorando in sinergia con Autec, produttore italiano conosciuto in tutto il mondo.

Quali allora le differenze da un radiocomando “normale”? La prima salta all’occhio con estrema evidenza: ci sono solo due solo due mini-joystick con i quali l’operatore riesce agevolmente a gestire tutte le operazioni che in un radiocomando tradizionale richiedono tre elementi (ma le mani sono due…).

La seconda innovazione è altrettanto semplice da individuare: un grande monitor molto luminoso che riporta, in tempo reale, tutti i parametri operativi (che di solito erano visibili solo sul camion), dalla pressione del calcestruzzo nella betoniera alla pressione di pompaggio (aspetto fondamentale per regolare il getto con calcestruzzi difficili), fino alla velocità di pompaggio (misurata con un potenziometro). Sempre sullo schermo è riportata la temperatura dell’olio, con una scala graduata che da anche indicazioni qualitative sul range di funzionamento ottimale (fino a 60 °C la barra è verde, da 60 °C a 80 °C diventa gialla, per poi passare al rosso oltre agli 80 °C). Infine, in basso a destra sullo schermo e, quindi, sempre sotto controllo c’è anche un indicatore visivo che riporta l’attivazione o meno della ventola di raffreddamento.

In Sermixer hanno poi anche risolto un’altra problematica che si pone sui cantieri: dal radiocomando, con un apposito pulsante posto sulla destra della console, è possibile aggiungere acqua della betoniera, tenendo contemporaneamente sotto controllo la qualità del calcestruzzo.

 

L’ottimizzazione nelle tempistiche è evidente: già mentre si sta aprendo il braccio è possibile cominciare ad aggiungere acqua (ovviamente se ce n’è bisogno e in maniera mirata, senza influire sulla ricetta base, semplicemente per regolare al meglio il getto). La stessa operazione si può fare, ad esempio, quando l’operatore radiocomanda la betoniera da una soletta: non c’è bisogno di scendere, raggiungere la betoniera per caricare l’acqua; il risparmio di tempo è assicurato. La funzionalità è anche utile per eseguire un primo lavaggio veloce della betoniera.

T&D: passione per l’innovazione

Incontriamo Renato Tomasi, il titolare della T&D srl, azienda per la quale Sermixer ha realizzato l’allestimento Cifa su Iveco Trakker 550: “Io e il mio socio Donei abbiamo dato vita alla T&D srl nel 1997, conferendo all’azienda due betonpompe e cominciando a trasportare e mettere in opera calcestruzzo nella Val di Fiemme. Con un lavoro assiduo e tenendo sempre presente la qualità del servizio per i nostri clienti abbiamo mano a mano allargato l’attività, cominciando ad fornire anche noleggi a caldo per altre realtà della zona. La spinta alla crescita ulteriore - continua Tomasi - è arrivata con la decisione di Betonrossi di affidarci una quota importante dei servizi di trasporto del calcestruzzo prodotto nell’impianto di betonaggio di Trento (seguiamo le consegne nella città di Trento a Egna, ma abbiamo anche delle pompe autocarrate nell’impianto di Verona)”.

Il nostro parco macchine è composto da 16 mezzi, principalmente si tratta di betonpompe; l’ultima arrivata è proprio questa Cifa Magnum MK28.4 L, allestita su Iveco dalla Sermixer, che lavorerà per Betonrossi sulla zona di Trento. La nuova betonpompa è stata acquisita per sostituirne una ormai troppo utilizzata ed è il terzo acquisto negli ultimi tre anni. Abbiamo quindi fiducia nel futuro, anche se sappiamo che stiamo operando in un mercato difficile; siamo convinti che lavorare in qualità, con il massimo rispetto delle normative di sicurezza, sia la chiave per continuare a crescere e per acquisire la fiducia dei clienti più esigenti. Un lavoro come il nostro, comunque, richiede anche tanta passione, notevole forza d’animo e, naturalmente la capacità di pianificare gli investimenti che non possono essere più, come avveniva prima della crisi, fatti senza una valutazione finanziaria particolarmente accurata”.

Quando acquistiamo una macchina di questo genere chiediamo il massimo della qualità in fatto di allestimento; abbiamo trovato in Sermixer un partner collaborativo e presente anche per quel che riguarda l’assistenza postvendita; stiamo parlando di professionisti, sempre pronti ad intervenire quando ce n’è bisogno; d’altra parte il calcestruzzo non aspetta! Tra l’altro noi siamo particolarmente propensi alle innovazioni, come dimostra la sperimentazione che stiamo facendo, proprio su questa macchina, con un nuovo modello di radiocomando che risolve numerose delle problematiche che riscontriamo ogni giorno in cantiere; anche in questo Sermixer, soprattutto nella persona di Paolo Corso, ci segue molto bene, anche quando si tratta di inventare qualcosa che prima non c’era”.

Conclude Tomasi: “Sulla Magnum MK28.4 L abbiamo voluto una ampia serie di personalizzazioni, non presenti sulla versione base, tutte nell’ottica di aumentare la durabilità della macchina. Si va dalla valvola di immissione aria per lo scarico più veloce dell’acqua, ai parafanghi in alluminio risvoltati (migliore pulizia) con protezioni aggiuntive per gli indicatori di direzione, dalle protezioni in gomma per i parafanghi e il controtelaio per evitare l’entrata di polveri o calcestruzzo in zone difficili da pulire, fino alla carteratura in acciaio inox sotto la tramoggia di scarico per evitare dispersioni e conseguenti accumuli di calcestruzzo indesiderati (migliore durata della macchina). Un pacchetto di piccoli dettagli che per tutti assieme fanno davvero la differenza per noi e per la nostra immagine sui clienti.

Calcestruzzo in montagna? Un lavoro da duri

Il lavoro di T&D non è di quelli semplici; già il trasporto e la posa del calcestruzzo sono complicati anche in condizioni normali, figuriamoci poi quando si debba lavorare nelle Valli del Trentino e dell’Alto Adige, dove ogni chilometro da percorrere ne vale due (o più) rispetto a quelli da fare in pianura. Ecco spiegata l’attenzione che l’impresa ha chiesto a Sermixer sia nell’allestimento sia nella installazione di tutta una serie di protezioni opzionali; massima affidabilità uguale massima tranquillità operativa e ottima immagine sul mercato dei clienti.

La scelta dell’allestimento sul quattro assi Iveco è caduta su una Cifa, precisamente una Magnum 28.4 L, dotata di un gruppo pompante da 81 metri cubi ora, con una pressione teorica massima di 71 bar e una capacità della tramoggia di 400 litri. Le caratteristiche di questo gruppo consentono, rispetto alla media delle macchine presenti sul mercato, un pompaggio silenzioso e caratterizzato da portate di calcestruzzo particolarmente regolari, anche grazie alle geometrie ottimizzate dei bracci che riducono le usure (e quindi i costi di possesso).

Il ricevitore Autec del radiocomando in cabina, in posizione strategica per essere facilmente raggiiungibile senza ingombri fastidiosi


Il braccio appunto: parliamo in questo caso di un collaudato braccio modello MK 28.4L con quattro sezioni e altezza massima verticale raggiungibile di 28,1 metri (la distanza massima orizzontale coperta è 24,1 metri); il diametro delle tubazioni è di 100 mm, con una lunghezza del terminale in gomma che arriva a 4 metri (T&D ha voluto anche i supporti portatubi aggiuntivi).

La betoniera è una Cifa 115, con capacità nominale di 10 metri cubi, volume geometrico di 14,6 metri cubi e coefficiente di riempimento del 69%; il tamburo è a fondo ellittico realizzato in acciaio ad alta resistenza all’usura e il serbatoio dell’acqua può contenere fino a 800 litri.

La stabilizzazione? Ovviamente idraulica con doppio sfilo telescopico anteriore (sequenza brevetto Cifa) e stabilizzatori fissi posteriori.

 

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