In >>Armofer<< lo chiamano amichevolmente Zeus e gli hanno dedicato anche un marchio proprio che come il signore degli dei greci comprende una folgore. E tanta passione è più che giustificata dato che il progetto del Liebherr R980 Demolition (che avevamo visto esposto come star dello scorso Bauma) ha mosso i suoi primi passi quasi tre anni fa, vedendo una stretta collaborazione nella customizzazione tra Liebherr e Armofer.
Armofer ha chiamato Zeus l'R980 Demolition di Liebherr
La macchina, infatti, non ha di estremo solo le dimensioni (quasi 200 tonnellate per il piccino), ma anche le customizzazioni e le innovazioni tecnologiche frutto delle richieste estremamente specifiche dell’impresa di demolizioni di Siziano, convertite in acciaio, olio e potenza dalla Liebherr sul modello di serie del 980 (se di serie si può parlare con macchine di questo tipo), con la collaborazione della specializzatissima inglese Kocurek Excavators, dando alla luce un escavatore di fatto unico nel suo genere.
Liebherr poi ci ha messo del suo, trovando soluzioni customizzate per rispondere alle sfide tecnologiche che le richieste di Armofer hanno esso in campo.
Una collaborazione a tre mani che ha avuto come risultato un escavatore dalle prestazioni di altissimo profilo in grado di lavorare con attrezzature poderose ad altezze e sbraccio impensabile per altri escavatori.
Un escavatore, il Liebherr R980 Demolition di Armofer per megaprogetti di demolizione, non certo per casette a tre piani.
Tanto è vero che la prima sfida è stata subito di quelle toste, dato che la macchina è stata portata a Mantova, nel sito in dismissione della ex raffineria di IES Italiana (ma ad oggi è già in viaggio per la Francia): tanto acciaio, tante torri, importanti diametri da cesoiare e tantissima produttività da garantire.
Una sfida che l’R980, con a bordo [Stefano Cinerari] (e poteva essere altri il padrino del Colosso?) ha iniziato con energia e determinazione. In quell’occasione abbiamo intervistato [Emilio Cinerari], AD di Armofer e [Sergio Polselli], key account manager di Liebherr Emtec Italia, per capire meglio le specificità dell’escavatore.
Con la demolizione nel sangue
Armofer è ormai da tempo nel gotha della demolizione italiana (e non solo); l’azienda di Siziano, in cui la seconda generazione di imprenditori ha saputo interpretare al meglio la volontà dei fondatori, dando un’impronta propria adeguata al mercato moderno della demolizione, per fatturato, capacità tecnologica e organizzazione aziendale ha continuato ad evolversi, con investimenti coraggiosi e importanti.
Non ultimo quello del Liebherr R980 Demolition che per va anche inquadrato in un’ottica di crescita più generale, come ci ha spiegato [Emilio Cinerari], Amministratore Delegato di Armofer: “Armofer è stata fondata nel 1961 da mio padre, mio zio e mia zia, e oggi si occupa di demolizioni, bonifiche e decommissioning".
"Si tratta di settori ad alta specializzazione e da sempre il nostro obiettivo è stato quello di dotarci di professionalità altamente preparate e di macchine di ultima generazione, in grado di garantirci la massima produttività, assicurando al contempo i più alti livelli di sicurezza possibili”.
Emilio Cinerari
Emilio Cinerari, Legale Rappresentante di Armofer
I nostri escavatori devono essere pronti sia per le demolizioni industriali sia per quelle civili, due tipologie di intervento diverse che richiedono allestimenti differenti
Continua [Cinerari]: “Il nostro parco macchine ha il proprio cuore pulsante negli escavatori da demolizione, che acquistiamo sempre con varietipologie di bracci, proprio per essere in grado di affrontare ogni tipo di demolizione, anche quelle più complesse che prevedono grandi altezze di lavoro e volumi importanti da demolire”.
“Torno a ripeterlo, per un’impresa del nostro settore è fondamentale innanzitutto investire sul fattore umano e subito dopo sulle attrezzature; abbiamo ben chiari i nostri obiettivi aziendali e la scelta del Liebherr R980 Demolition non è stata fatta a caso, anzi è il frutto di una visione precisa di impresa e della nostra collocazione sul mercato”.
Sottolinea [Cinerari]: “D’altra parte, il progetto dell’R980 nasce da nostre ben precise richieste, legate appunto ai principi della demolizione moderna (sicurezza, agilità di intervento, capacità di acquisire commesse sempre più articolate); richieste che Liebherr, con la partecipazione di Kocurek, ha saputo declinare al meglio, trasformando di fatto l’R980 in una macchina unica”.
Conclude [Cinerari]: “Talmente unica e particolare che abbiamo deciso di darle un nome: l’abbiamo chiamata Zeus e abbiamo pensato anche un marchio in cui il Dio dell’Olimpo è rappresentato con il classico fulmine".
"Come Zeus, anche il nostro R980 demolisce con potenza e efficienza, ma voglio sottolineare che l’attività di demolizione è sempre propedeutica alla costruzione di nuove opportunità. I nostri interventi, tra l’altro, mettono in sicurezza l’ambiente, eliminando i fattori di rischio delle aree dismesse e di questo siamo particolarmente orgogliosi”.
Grande sì, ma agile fra un cantiere e l’altro
Una macchina come l’R980 Demolition è difficilmente sintetizzabile nello spazio utile di un articolo; proveremo quindi a riassumere i principali elementi di innovazione del “bestione acquistato da Armofer, sopratutto cercano di ricordare tutte le anteprime assolute (e non sono poche) che Liebherr ha implementato in questa macchina.
Cominciamo come di consuetudine dal carro; il progetto è ovviamente Liebherr, mentre larealizzazione è italiana (Sampierana, da sempre fornitore del produttore tedesco quando si parla di carri supersized). Attenzione: Sampierana lavora sempre con grande maestria sulla componentistica Liebherr e il risultato è un felice connubio fra solidità tedesca e artigianalità italiana.
I cingoli: protezioni complete, fusioni ultrarobuste, catenarie in stile Liebherr
Due dei quattro jack-up che consentono di sollevare il carro e caricarlo sul carrellone
Al di là delle dimensioni, spiccano due elementi fondamentali: il carro si allarga (non ci sarebbe bisogno di dirlo) spinto da quattro cilindri a sezione quadrata (e non cilindrica come di consueto), soluzione che consente un migliore rapporto tra spinta e usura nel tempo. Armofer ha voluto che il carro allargato garantisse grande stabilità e notevoli sbracci di lavoro anche con la torretta ruotata, in modo da ridurre al minimo gli spostamenti in cantiere e massimizzare la produttività dell’R980.
Seconda superchicca: sul carro spiccano quattro grandi cilindri a corsa verticale (precisamente di chiamano jack-up) che di fatto consentono al carro di essere caricato sul carrellone per il trasporto senza l’ausilio di mezzi di sollevamento.
Senza rischi
I cilindri sollevano il carro e ne consentono il caricamento sul carrellone senza rischio per gli operatori a terra. Stessa soluzione pratica per i due longheroni laterali da 17 tonnellate l’uno
Ruota motrice, molti i dettagli all’insegna della durabilità
E poi ci sono i dettagli di fino, in cui Liebherr dà il meglio di sé in fatto di robustezza e durabilità. Sono tantissimi, ne citiamo un paio su tutti: la ruota motrice “a doppia curvatura” la cui dentatura consente di ingranare le maglie delle catenarie in modo graduale e con il minimo attrito allungando la vita dei componenti dell’accoppiamento.
Guardate i bulloni del coperchio del riduttore: sono ospitati all’interno di una “svasatura” in modo da proteggerli da danni quandol’escavatore dovesse strisciare i coperchi dei riduttori di traslazione contro materiali duri ed abrasivi durante la propria vita utile d’esercizio.
E poi si va sull’estremo: vedete i tre fori sul coperchio del riduttore? Servono a facilitare l’evacuazione dell’olio esausto dal riduttore in qualunque posizione.
Salendo, altra gradita sorpresa: il contrappeso posteriore: al posto delle quattro sezioni impilabili di serie c’è ora una unica fusione sagomata da 35 ton. Anche il contrappeso come il carro, dotato di movimentazione idraulica controllata dalla cabina che consente di appoggiarlo sul carrellone senza l’impiego dell’autogru.
Contrappeso posteriore in fusione unica e con sistema oleodinamico di movimentazione
Nonostante queste notevoli migliorie, il Liebherr R980 resta pur sempre un peso massimo e richiede, per essere spostato da un cantiere all’altro, ben nove autoarticolati con carrellone. Poco importa, dato che una macchina del genere, nei pensieri di Armofer è destinata ad essere utilizzata con successo in cantieri di grandi dimensioni e di lunga durata.
Non come Calì, ma quasi
Liebherr ha scelto una innovativa soluzione a tre cilindri per il braccio
L’investimento finanziario di Armofer per l’acquisto dell’R980 (già di per se da record) è stato sicuramente spinto ulteriormente verso l’alto dall’ampia dotazione di bracci con cui l’impresa di Siziano ha arricchito la dotazione dell’escavatore.
E anche qui le sorprese e le novità assolute non mancano di certo: ad esempio, il braccio base, in tre sezioni (50 metri di altezza, lavorando con 4 ton) ha un sistema meccanico che consente di rimuoverlo senza smontare i tre cilindri idraulici (anche questa una novità necessaria per rispettare le richieste prestazionali di Armofer). Bellissimo anche il sistema multicoupler, davvero suggestivo su mezzi di queste dimensioni che gestisce lo sgancio automatico delle tubazione sia ad alta sia a bassa pressione. Anche in questo caso sottolineiamo la grande attenzione alla sicurezza del produttore tedesco, condivisa appieno da Armofer.
Il braccio base: altezza lavoro 50 m, con 4 ton
E poi che dire del braccio a triplice articolazione? Probabilmente il più grande in assoluto in questo momento è essenzialmente nativo per la demolizione (pensato per un grande frantumatore o una titanica cesoia) e permette all’operatore di lavorare con un notevole rangeoperativo, partendo da molto vicino alla macchina fino ad altezza importanti, con sbracci ridotti.
Armofer ha anche voluto una ulteriore prolungada sei metri (progetto Armofer e sviluppata dal Liebherr) che, una volta montata, consente di lavorare con il triplice a 32 metri di altezza, gestendo (e qui viene il bello) in punta al bilanciere un carico massimo (cesoia + attacco rapido) di 15 tonnellate. La prolunga può lavorare senza problemi anche con il braccio base.
La prolunga da sei metri voluta da Armofer per incrementare il diagramma di lavoro
Infine il braccio telescopico (qui la prolunga non si può usare): realizzato, come anticipavamo, da Kocurek Excavators: si articola su tre sfili e garantisce un’altezza massima al perno del bilanciere di 62 metri, con un carico in punta di 3 tonnellate. Per avere un riferimento: la versione di serie dell’R980 porta un carico di punta da 3 tonnellate a 55 metri, raggiungendo le 15 ton a 26 metri.
Il braccio telescopico a tre sfili realizzato dall’inglese Kocurek Excavators
Una bella differenza, non è vero?
L’imprenditore chiede, Liebherr risponde
Oltre alle caratteristiche tecniche abbiamo voluto conoscere il punto di vista del produttore e abbiamo intervistato [Sergio Polselli], key account manager di Liebherr Emtec Italia: “Indubbiamente la sfida che Armofer ha gettato a Liebherr è stata davvero importante; ovviamente siamo specializzati da sempre nel segmento degli escavatori da demolizione e abbiamo macchine fra le più grandi al Mondo che lavorano con successo per le principali aziende di questo settore, ma l’R980 Demolition è il frutto di un lavoro davvero sinergico tra il cliente e il nostro ufficio di progettazione”.
Sergio Polselli
Sergio Polselli, key account manager di Liebherr Emtec Italia
Sottolinea [Polselli]: “Questa macchina sposta verso l’alto (e non di poco) l’asticella già ai vertici del mercato del nostro R980, raggiungendo, ad esempio, un record assoluto in fatto di altezza di lavoro con l’accessorio da 3 tonnellate. Non solo, l’intero diagramma di lavoro è più performante rispetto alla versione standard (se di standard si può parlare per macchine di questa dimensione e tipologia), sia dal punto di vista degli sbracci frontali sia da quello del lavoro in laterale".
"Sono davvero molte le innovazioni tecnologiche che abbiamo sviluppato, a partire dai tre cilindri dell’attrezzatura base, fino alla tecnologia utilizzata per il carro e il contrappeso e non possiamo essere che orgogliosi del risultato, raggiunto attraverso una collaborazione continua e biunivoca tra il nostro ufficio tecnico e Armofer.
Ovviamente cabina tiltabile e protezioni ultracomplete per la Zeus
Conclude [Sergio Polselli]: “Voglio sottolineare che l’intera operatività dell’escavatore, per avere la massima certezza di consentire agli operatori di Armofer di lavorare in sicurezza in ogni caso, non solo è stata testata con modelli di simulazione di ultima generazione, ma è anche stata provata ‘dal vero’ in stabilimento".
Per noi in Liebherr la sicurezza è la grande priorità: ed è anche per questo che abbiamo deciso di consegnare una macchina da record, con strumenti di controllo, tutela e gestione dell’operatività altrettanto da primato
"Come dicevo una sfida importante, che ci ha fatto sudare, ma per la quale mi sento di ringraziare i titolari di Armofer. É dalle grandi sfide, infatti, che derivano grandi opportunità”.
Dimensioni e prestazioni eccezionali per il nuovo Liebherr R 980 demolition in allestimento super long. In cabina Andrea Cinerari di Armofer, una vita per le macchine da demolizione.