Lo abbiamo ammirato svettare in alto, in
fiera a Monaco di Baviera, al
Bauma 2022; è arrivato in cantiere, operativo la successiva primavera (inizio marzo 2023), per affrontare un lavoro di
decommissioning industriale presso la raffineria di Mantova; qui, col braccio da scavo di
ben 27 m e la straordinaria potenza per gestire
15 ton di cesoia, ha superato brillantemente la prova “
heavy duty” (e velocemente, data la produzione che gli abbiamo visto fare!).
Tuttavia il mondo intero aspettava di vederlo nel suo
elegante allestimento a tutta altezza, col
braccio telescopico da
60 m. L’occasione si è presentata subito, con il
general contractor francese >>Demcy<< , società di demolizioni del
>>Gruppo Eiffage<< , che ha in corso a Lyon Part Dieu la
demolizione dell’edificio
Tour M+M per DCB International che presto costruirà qui un nuovo edificio all’avanguardia per
prestazioni tecnologiche e
ambientali.
Il Direttore dei Lavori,
[M. Emilien Sanlaville] ci racconta il suo punto di vista e le motivazioni della scelta del
colosso francese. E infine, superato il “
periodo di prova”,
[Andrea Cinerari] ci svela insieme a
[Sergio Polselli] di
>>Liebherr<< e
[Matteo Artioli] di
>>Vimatek<< , segreti e retroscena della macchina che porta il nome de re degli dei!
L’azienda Committente
Creata nel
2021, Demcy riunisce sotto un unico marchio
Boutté,
Chastagner e
Perez & Morelli, che dal 2018 erano legalmente raggruppati sotto
Eiffage Démolition.
Esperta in un'ampia gamma di situazioni operative complesse e impegnative, Eiffage Génie Civil, attraverso il suo marchio Demcy, affronta tutti i tipi di cantieri e le sfide più complesse della demolizione.
La società interviene in aree urbane per
riqualificazioni totali o
parziali, anche in contesti sensibili e quando è necessario
preservare gli edifici adiacenti; interviene nei contesti industriali, con particolare attenzione alle
procedure di sicurezza.
L’azienda, che padroneggia tutte le
tecnologie e le
procedure, lavora costantemente per limitare l’
impatto dei cantieri e delle
lavorazioni.
Per questo motivo sono state inserite
macchine robotizzate nella flotta, apprezzate anche dagli
operatori che hanno fatto proprie queste
nuove tecnologie.
E queste stanno rivelando un
vantaggio in termini di sicurezza e ampliano la gamma di soluzioni offerte ai clienti.
L’edificio e l’approccio alla demolizione
L’edificio, in
centro a Lione, è un’imponente e massiccia costruzione in
cemento armato risalente al
1972; le dimensioni in pianta sono
35 x 35 m e presenta
13 piani fuori terra, oltre a un piano interrato; raggiunge l’altezza massima di
oltre 54 m. La struttura, fortemente armata, presenta una modularità, è strutturato per
campate successive.
La
campagna di frantumazione prevista al termine della demolizione si stima in circa
55.000 ton di calcestruzzo.
Demcy restituirà al proprio Committente una
piattaforma vuota, il sito privato dei vecchi edifici, sarà riempito con
materiali di demolizione precedentemente frantumati.
Un nuovo edificio sarà costruito a partire dalla data di
completamento dei lavori stimata per la
fine del 2023, dalla società Vinci.
Non sono state tuttavia solamente le
dimensioni e la
consistenza del manufatto le sfide per i progettisti dell’intervento, ma anche le condizioni ambientali al contorno.
L’edificio infatti, sito in
rue Garibaldi, si trova in una
zona densamente urbanizzata e trafficata, vicina al centro commerciale e alla stazione di Lyon Part Dieu, parte del 3° arrondissement di Lione.
Il
cronoprogramma dei lavori e di qualsiasi operazione relativa al cantiere, come per esempio il
trasporto di Zeus e il suo
ingresso in cantiere, devono sottostare a
tempistiche rigidissime: la vicinanza con strade trafficate ha comportato infatti la discussione col Comune della
chiusura totale e in diversi casi della
perimetrazione di sicurezza (in particolare per rue Bouchut).
>>Armofer<< , azienda protagonista indiscussa della
grande trasformazione della città Metropolitana di Milano, come ci ricorda
[Andrea Cinerari], conosce benissimo le
difficoltà “ambientali” e
logistiche che il lavoro nei centri urbani impone.
Chiusure, utilizzo di spazio pubblico, prossimità con attività insediate sensibili e molto sensibili sono diventati
consuetudine nel lavoro in città.
La progettazione esecutiva della demolizione, quindi anche l’
intervento di Lione, tiene conto sin dal principio di tutte queste
variabili e il progetto viene sin dall’inizio
declinato, insieme al committente, per dare una
risposta concreta a queste problematiche. Così facendo è possibile
rispettare le tempistiche del cantiere e le esigenze della città.
La scelta della tecnologia è ovviamente centrale in questo processo e definisce e rende possibili le
scelte del committente.
In questo caso, la presenza di
Zeus sul cantiere, ha reso possibile l’
approccio “tradizionale” (che a quest’altezza non è per nulla tradizionale!) della
metodologia Top Down per la demolizione progressiva dell’edificio, evitando la
soluzione mista che prevede l’abbassamento del manufatto fino alla
quota accessibile agli escavatori demolition, tramite un ben più lungo e gravoso lavoro di demolizione in quota con una flotta di mini-macchine.
In questi casi i
tempi necessariamente si
allungano; le opere provvisionali necessarie sono ingenti e la squadra operativa numerosa e infine, ma non certo ultimo, il rischio relativo alle
cadute dall’alto del personale, va gestito con
grande serietà e non può tuttavia essere azzerato, come avviene intervenendo esclusivamente da terra e dalla cabina di un escavatore.
Il progetto M Lyon
Con
24.500 mq di uffici e
6.000 mq di residenza sarà un edificio di
nuova generazione quello che sorgerà al termine dei lavori di demolizione oggi in corso. Firmano il progetto il prestigioso studio di architettura
newyorkese KPF e l’agenzia francese
Soho Atlas In Fine.
Uno
“smart building” in grado di coniugare
tradizione storica e
innovazione contemporanea del quartiere Part-Dieu. L’edifico si presenterà alla città con un
basamento vetrato accessibile da tutti i lati e aperto agli
spazi pubblici; 7 livelli fuori terra adibiti ad uffici e serviti da uno spettacolare atrio di
40 m di altezza e infine 6 livelli di
unità residenziali progettate all’insegna del verde.
Massimo comfort e servizi di eccellenza saranno rivolti a tutte le categorie di utenti previsti per il progetto.
Prestazioni ambientali e
tecnologiche ai massimi livelli per questo edificio all’avanguardia che sarà pronto nel 2025.
L’allestimento di Zeus
L’allestimento
super long demolition c di Zeus, con il
braccio telescopico, lo rende sicureamente unico in Europa con queste
caratteristiche.
In punta Zeus monta una
cesoia NPK S16XCR del peso di
1,8 ton e apertura
850 mm. Il braccio telescopico è stato realizzato, come anticipavamo, da
Kocurek Excavators: si articola su tre sfili e garantisce un’altezza massima al perno del bilanciere di
62 metri, con un carico in punta di
3 tonnellate. Per avere un riferimento: la versione di serie dell’
R980 porta un carico di punta da
3 tonnellate a
55 metri, raggiungendo le
15 ton a
26 metri.
La procedura operativa di demolizione utilizzata da
[Andrea Cinerari] è la classica
demolizione meccanica top-down, ovvero che procede dall’alto verso il basso
demolendo per porzioni e
campate modulari la struttura in cemento armato, avendo sempre cura di non compromettere mai la statica della struttura stessa (se non per le porzioni interessate da demolizione); non
appesantire le strutture sottostanti, in particolare i
solai, con le
macerie e, infine ma non certo ultimo per importanza, evitare
proiezioni indesiderate di materiale e anche di polvere, dal fronte di demolizione. E questo a determinate altezze è di
fondamentale importanza.
E’ infatti un impressionante
cambio di scala quello che caratterizza questo cantiere rispetto a interventi più comuni e tradizionali.
E qui vengono in aiuto da una parte le
tecnoilogie e dall’altra la
grande esperienza dell’operatore. Forse solo un giusto mix di questi elementi può portare ai risultati che abbiamo visto.
La parola ad Andrea Cinerari, operatore di Zeus
La capacità di affrontare qualsiasi
tipologia di demolizione; la
professionalità, la
competenza e la
passione, ma anche
agilità e proattività sempre a disposizione dei nostri committenti: sono un po’ queste le chiavi del successo della nostra
Armofer, quello che ci ha permesso di crescere negli anni. Si aggiunga a ciò la nostra
costante determinazione a investire nelle macchine da demolizione con tutto il meglio che i mercati riescono a darci … ed ecco
Zeus, ovvero il
Liebherr R 980 demolition, unico per ora in Europa con le caratteristiche del nostro. E dunque
flessibilità e
modularità sono anche qualità che chiediamo alle nostre macchine, fermo restando ovviamente gli
altissimi strandard tecnici.
A
Zeus (si legga a Liebherr) è stato chiesto di essere
tanto performante e
potente nel suo allestimento
Heavy duty, per il settore industriale, con attachment decisamente
fuori dell’ordinario (come le cesoie da ferro da 15 ton progettate proprio per Zeus) quanto
bello,
elegante,
flessibile,
preciso e
sicuro ad altezze non comuni per la
demolizione tradizionale top down, come quella di questo cantiere francese.
Zeus tuttavia, fra questi due allestimenti “estremi” ci offre la libertà di una
ampia possibilità di combinazioni e
allestimenti diversi, ognuno con specifiche proprietà e vantaggi. Li abbiamo discussi, secondo le
nostre esigenze insieme a Liebherr, come la
prolunga di 6 m per i bracci, e Liebherr ha saputo cogliere e sviluppare un
prodotto in linea con le nostre aspettative.
Ma
non finisce qui, a dispetto della sua mole, abbiamo cercato di dedicare
risorse e
pensieri, insieme a
Liebherr, perché Zeus fosse anche “agile” da spostare e avere a disposizione sui cantieri in
molteplici configurazioni diverse per diverse problematiche.
Intendiamoci, non è uno scherzo
trasportare 200 ton di macchina con
3 bracci da demolizione, tuttavia grazie alla collaborazione fra tecnici abbiamo messo a punto delle strategie e delle
tecnologie perché questa complessa operazione risultasse comunque gestibile e principalmente con le nostre forze.
L’
obiettivo per esempio è stato quello di contenere le
macchine di servizio, evitando certo la gru, per le operazioni di
montaggio e
collaudo per il trasporto.
Ne sono un esempio i
4 cilindri a corsa verticale, o
jack-up che consentono di caricare il carro sui nostri mezzi di trasporto senza bisogno che intervenga la gru. Anche il
contrappeso, realizzato in unica fusione sagomata da
34 ton, è dotato di movimentazione idraulica controllata dalla
cabina. In parole povere,
sale/scende sul carrellone di trasporto praticamente da solo, senza necessità di
gru d’appoggio e soprattutto non richiede la presenza di personale nelle vicinanze.
Sembrano cose di poca importanza, ma in realtà sono quelle che
danno agilità,
velocità,
economicità e anche
sicurezza durante le operazioni di trasporto e allestimento in cantiere.
Sicurezza al primo posto
L’attenzione alla sicurezza è stata messa sia da Armofer sia da Liebherr al primo posto nella progettazione di questa macchina, come dimostrano numerosi altri accorgimenti.
Devo dire che la “
prova trasporto” è stata brillantemente superata con questo primo trasporto internazionale
da Mantova a Lione. Tutto si è svolto come da programma,
senza intoppi e arrivato qui, Zeus in pochi giorni era operativo, con l’
impegno di 3/4 persone, l’impiego di comuni piattaforme di servizio facilmente reperibili su qualsiasi cantiere.
Tutto questo ci ha permesso di
rispettare le tempistiche richieste dal nostro committente francese per questo
delicato e complesso lavoro; abbiamo festeggiato la “prima pinzata” esattamente nella data prevista. Anche questo è
sinonimo di professionalità e
motivo di orgoglio per noi.
Io personalmente ho una
grande esperienza di macchine da demolizione, le utilizzo da tutta la vita. Ho iniziato da ragazzo sui
trattori cingolati meccanici, dotati della vecchia “pera” da demolizione, letteralmente scagliata contro le strutture da abbattere. Ho iniziato allora a chiedermi come
modificare le macchine e l’
approccio al lavoro perché fosse sempre
più sicuro, sempre più
produttivo, sempre più
performate. Da allora sono stato testimone di tutta l’incredibile evoluzione delle
tecnologie da demolizione che ha portato ad avere a disposizione le macchine attuali.
Anche la
collaborazione con Liebherr è stata estremamente importante, non mi riferisco solo allo
stretto contatto per la progettazione di
Zeus, che ne è l’ultimo capitolo, ma al rapporto con la
Casa costruttrice in essere da moltissimi anni. Armofer ha nella flotta già parecchie macchine Liebherr da demolizione importanti (il 954; il 974; il 960 per citare solo le maggiori). Tutti questi anni di
conoscenza e
collaborazione reciproca sono stati importanti per raggiungere il risultato di Zeus, saldamente basato un approccio condiviso.
Per concludere, in breve,
Zeus si è dimostrato all’altezza (è proprio il caso di dire “altezza”!) delle
aspettative. Mi ha permesso oggi di lavorare con la
professionalità che desidero, fatta di potenza ed efficienza da una parte, di sicurezza dall’altra.
La parola a Emilien Sanlaville, direttore lavori per Demcy-Eiffage
Grazie alla
Liebherr, abbiamo potuto conoscere
Armofer. Siamo stati messi in contatto da
[Philippe Boehrer] e poi da
[Sergio Polselli], di Liebherr appunto, che ci hanno detto di aver progettato e costruito per l’
italiana Armofer una macchina con le caratteristiche adatte al nostro
lavoro di demolizione.
La nostra
problematica riguardava infatti proprio l’
altezza operativa in questo cantiere del
centro città. Sappiamo che i rischi associati ai lavori di demolizione a
grande altezza sono elevati.
Il vantaggio di questa nuova macchina di
Armofer è proprio quello di poterli
ridurre e contenere.
Un intervento di
tipo tradizionale avrebbe previsto la chiusura con ponteggi e opere provvisionali dei piani più alti; la traslazione in quota di una squadra di
4 fino a 8 minimacchine robotizzate con una squadra di circa
15 persone, con un elevato
rischio potenziale di cadute dall’alto.
L’intervento di Zeus ci ha consentiti di aggredire la
demolizione da terra, sin dalla
prima pinzata. Un altro vantaggio per noi è un risparmio di tempo, stimato in
3 settimane. Infine la
riduzione dell’inquinamento acustico, grazie all’impiego di un mezzo
di ultima generazione e di dimensioni adeguate alle dimensioni delle strutture da affrontare.
Riguardo alla macchina possiamo confermare che è molto
ben progettata e che Liebherr ha fatto un
buon lavoro anche per quel che riguarda la
suddivisione e le dimensioni e pesi dei colli per il
trasporto e il
montaggio. Perfettamente adatta alla struttura e al lavoro da fare anche la
pinza da demolizione scelta. Per quanto riguarda
Armofer e il suo operatore, che è uno dei soci
titolari dell’impresa italiana, devo dire una
grandissima esperienza di demolizione!
Come viaggia Zeus
Il
trasporto internazionale di Zeus è sicuramente un’operazione complessa, ma Liebherr e Armofer hanno
studiato con attenzione anche questo durante la progettazione della macchina.
L’
allestimento necessario al cantiere francese di Lione, ha previsto il trasferimento della macchina e del solo il
braccio telescopico, per un totale di
6 convogli. Ricordiamo che la macchina come la ha voluta configurare Armofer dispone di un bra
ccio base di 6 m e
3 bracci da demolizione differenti: il retrofit da
27 m; un braccio demolition tradizionale che raggiunge e supera i
40 m e infine il telescopico, protagonista di queste pagine, costruito in collaborazione con l’inglese Kocurek.
Zeus, con il solo braccio telescopico, necessita di
6 convogli, diversi per trasporto eccezionale, così suddivisi:
- Escavatore idraulico (macchina base): 63 ton
- Cingolo 1: 19 ton
- Cingolo 2: 19 ton
- Contrappeso: 34 ton
- Braccio base: 22 ton
- Braccio telescopico: 42 ton
Il trasporto, realizzato per metà con
mezzi propri da Armofer, in parte con l’intervento del
trasportatore specializzato Arienti, è avvenuto alla fine dell’
estate 2023, il tutto nel giro di una settimana.
E’ andato tutto bene e nel rispetto dei tempi. Il
montaggio in cantiere necessita dell’assistenza di normali
piattaforme; di solo qualche giorno e una squadra di 3-4 persone; insomma in una settimana Zeus, a dispetto della sua mole imponente di
200 ton e
60 m, è pronto e operativo!