Com'è andata? Vediamolo insieme. Per chi volesse invece vedere le altre nostre prove qui l'articolo di lancio sulla nuova serie XT di Scania dove potrete trovare davvero di tutto!
Della validità del DC13 abbiamo già ampiamente parlato e non possiamo che confermare, anche su un più usuale trattore 4x2, le stesse sensazioni avute su macchine cava-cantiere nude e pure. La coppia disponibile è realmente molto elevata e permette di guidare in scioltezza. Faremo un discorso a parte per quanto riguarda il cambio GRS905 Opticruise con pedale della frizione (in opzione) perché si tratta di una particolarità che potrebbe piacere a molti.
E per chi cercasse 'sound da emozione' il DC13 di certo non delude.
Scania mette a disposizione, in opzione, il proprio cambio automatizzato con pedale per la frizione. Stranezza? Assolutamente no. Si tratta di una specifica richiesta dei mercati nord europei particolarmente attivi, con Scania, proprio nel cava-cantiere, nel boschivo e nei trasporti pesanti.
Nella realtà dei fatti l'Opticruise non ha assolutamente bisogno di un aiuto di questo tipo. Anzi. L'automatizzazione è stata così ben modulata che frizione e catena cinematica sentitamente ringraziano. La possibilità di avere comunque il comando su quanto si sta facendo, soprattutto nelle manovre di spunto, è più che tutto psicologica ma, tutto sommato, perché rinunciare a una fetta di mercato meno propensa alla tecnologia solo per la presenza di un pedale?
Questa opzione ci piace parecchio e, pur non essendo necessario il suo impiego, abbiamo comunque provato ad usarla. Nelle manovre in spazi molto stretti, in retromarcia quando si deve scaricare su cumulo o in tramoggia, nei parcheggi, nei posizionamenti, può in effetti essere comodo avere la possibilità di dosare le manovre.
In realtà, come anticipato, la presenza dei programmi di guida Off-road, Standard ed Economy permette di adeguare l'Opticruise a qualsiasi contesto. Si arriva, nell'Off-road, alla possibilità di effettuare il 'rocking' ossia il classico 'dondolamento' per disimpegnarsi da terreni insidiosi. Tutto senza usare la frizione, ma solo dosando il piede sull'acceleratore.
La presenza del pedale permette di convincere gli ultimi irriducibili.
Scania non si è dimenticata delle esigenze di chi acquista un veicolo di questo tipo. L'attenzione al dettaglio e la voglia di fare capire lo spirito 'cava-cantiere' che da sempre contraddistingue il costruttore svedese hanno portato alla versione XT del trattore 4x2.
Abbiamo già parlato dell'ampia scelta di telai ed allestimenti che distingue gli XT dal novero della concorrenza. Lunghezze dei telai e passi degli assali vanno incontro alle esigenze più diverse, rispondendo alle domande degli utilizzatori. Assieme agli allestimenti, il tipo di cabina costituisce l'ulteriore differenza. La G, che equipaggiava lo Scania della nostra prova, ben si adatta alle esigenze sia del movimento terra sia della riduzione complessiva dei costi di acquisto.
Una cabina più bassa, che facilita l'accesso in determinati cantieri, e che non affatica l'autista nei frequenti 'saliscendi' tipici di chi lavora nel settore. Il comfort è un must a cui Scania non rinuncia. La minore altezza, che porta ad avere un cofano motore più presente all'interno, conferisce però una rumorosità leggermente superiore rispetto alla versione R. Si tratta di poca cosa, in verità, ma che giustifica quel risparmio complessivo a cui la G punta.
Ma la specializzazione non si ferma qui. Dal paraurti specifico per il cava-cantiere che aumenta gli angoli di attacco, agli interni della cabina con materiali pensati per aumentare la durata e facilitare la pulizia, ma senza rinunciare al 'lusso Scania', alla scelta di molteplici dettagli.
Una vera guida 'all inclusive'. Con lo Scania XT G500 4x2 abbiamo avuto modo di capire cosa significhi usare un moderno trattore stradale con specifiche soluzioni per il lavoro in off-road leggero. Nel percorso di prova messo a punto dal costruttore svedese si è spaziato dalla strada all'off-road apprezzando la capacità 'camaleontica' che il veicolo ha messo in luce.
Dal gran comfort su strada con una guida dalle caratteristiche automobilistiche, all'agilità nel percorso fuoristrada (non impossibile per la verità) in cui le sospensioni hanno lavorato al meglio.
Ovvio che in caso di terreno 'complicato' l'XT G500 4x2 non possa fare miracoli, perché si tratta pur sempre di un veicolo industriale che deriva da uno stradale. Ma nella maggioranza dei contesti operativi nostrani non ci sono problemi. Gli accorgimenti specifici permettono di affrontare i percorsi più accidentati senza il timore di rovinare il veicolo. La modalità Off-road dell'Opticruise conferisce quella guidabilità che abbiamo apprezzato sia negli spunti, sia nelle riprese, sia nelle forti discese della nostra prova.
Cambio, motore e retarder agiscono in sintonia e conferiscono quella sicurezza che, in ambito fuoristradistico (benché leggero), abbiamo trovato negli 'specializzati' declinati anche come mezzi d'opera.
Una guida 'all inclusive'.