Leggerezza e agilità per il nuovo ospedale di Montecchio
Matteo Ferrario | 20/04/2022
Sono entrati nel vivo i lavori per la realizzazione del nuovo Ospedale di Montecchio-Arzignano, a Montecchio Maggiore (Vi): si concluderà infatti entro l'estate la prima fase costruttiva dell'intervento, iniziata nel 2017.
Il nuovo Ospedale di Montecchio Arzignano, una volta conclusi i lavori, potrà contare su una superficie di 34500 m2
Il progetto di [Luisa Fontana], architetto e CEO di LFA Architecture & Engineering Srl con sede a Schio (Vi), riunisce in un unico plesso le funzioni precedentemente distribuite tra le due strutture di Arzignano e Montecchio. I lavori, per una superficie complessiva di 34.500 m2 con 277 posti letto, proseguiranno fino al 2026 e sono affidati alla >>CMB Carpi<<.
Costruzioni in Italia e all'estero, ma con partner locali
"Saremo anche gestori e manutentori dell'ospedale, con un contratto della durata di 25 anni" spiega [Claudio Castagnetti], geometra e capocantiere di CMB. "Questo è un edificio molto complesso, non solo per la sua funzione ma anche e soprattutto per la sua architettura".
La pianta dell'edificio ha infatti un andamento curvilineo con degli emicicli formanti una chiostrina centrale, con funzione di zona di sicurezza per il passaggio dei mezzi dei Vigili del fuoco in caso di emergenza. Per la realizzazione delle pareti della struttura, che si sviluppa su 8 piani, sono state impiegate casseforme a raggio variabile di Hünnebeck.
Claudio Castagnetti
Claudio Castagnetti, geometra e capocantiere per CMB Carpi
"Noi ci occupiamo di cantieri in tutta Italia e ora anche all'estero" ha proseguito Castagnetti. "Per una questione logistica e di approvvigionamento, cerchiamo sempre di appoggiarci ad aziende locali, soprattutto per le carpenterie metalliche. Per la realizzazione e il montaggio delle passerelle e scale di sicurezza, abbiamo scelto in questo caso>>Effevi srl<<: è la nostra prima collaborazione con loro e i risultati ci soddisfano. Siamo riusciti a programmare con puntualità tutte le fasi di lavoro, che stanno procedendo senza intoppi e soprattutto - aspetto per noi fondamentale - nella massima sicurezza".
Esperienza venticinquennale, 3D e le scale di sicurezza i cavalli di battaglia
Effevi Srl è un'azienda familiare che nel 2023 compirà 25 anni di attività. La guida un giovane imprenditore, [Fabio Vigolo], che sta portando avanti un percorso di crescita imperniato su due concetti chiave: specializzazione e innovazione tecnologica.
Fabio Vigolo
Fabio Vigolo, titolare Effevi
"Effevi è stata fondata nel 1998 da mio padre insieme a un socio" racconta. "All'epoca ci occupavamo principalmente di edilizia civile privata, operando soprattutto nella Valle dell'Agno e nella Valle del Chiampo. Per volontà di mio padre, un ramo d'azienda ha iniziato successivamente a sviluppare le prime scale di sicurezza e strutture in ferro, e, con la crisi del comparto edilizio, Effevi ha continuato a operare solo per la parte più pesante della carpenteria. Tra il 2009 e il 2010 sono entrato a mia volta in azienda, rilevando le quote dell'ex socio".
"Da allora abbiamo puntato con forza sullo strutturale medio/pesante e investito sempre di più in nuove tecnologie, tra cui in particolare software di disegno 3D: siamo partiti con Advance Steel, che è un applicativo di Autodesk, e tre anni fa siamo passati a Tekla. Nel gennaio 2020, proprio perché dotati di tecnologie BIM, siamo stati scelti da una azienda locale, nota per la realizzazione di attrazioni per parchi divertimenti, che ci ha fatto realizzare alcune strutture accessorie, installate negli Stati Uniti, a Ney York e in Ohio. Nel 2021 abbiamo chiuso con circa 550 tonnellate di materiale lavorato".
goWEM!: Come è strutturata attualmente l'azienda?
[Vigolo]: "Abbiamo una sede da 2000 m2 a Cornedo Vicentino (Vi) con 5 saldatori, tutti dotati di patentino, e 2 montatori che principalmente servono i nostri clienti abituali, mentre per cantieri più grandi ci appoggiamo a squadre esterne. A livello di certificazioni, siamo partiti nel 2010 con quello che all'epoca era il Centro di Trasformazione per l'acciaio secondo le NTC del 2008, poi diventato UNI EN 1090 marcatura CE in classe 2".
La necessità di arrivare a 32 metri di quota di lavoro, unita agli spazi ristretti, ha orientato la scelta di Effevi verso il noleggio di una piattaforma articolata JLG1250
"Qualche anno dopo, a seguito dell'acquisizione di un lavoro più grande, l'abbiamo elevata a classe 3. Per il cantiere del nuovo ospedale abbiamo ottenuto la certificazione in classe di esecuzione EXC4, perché essendo questo un edificio definito "strategico", che deve dunque rimanere operativo anche a seguito di eventi eccezionali, i criteri di controllo sono più rigidi: oltre al classico controllo 100% visivo, è stato messo in atto un maggior controllo magnetoscopico sulle saldature e, dove erano presenti giunti testa a testa, è stato eseguito anche quelloultrasonoro".
goWEM!: Al titolare di Effevi chiediamo come è nata questa collaborazione per il nuovo plesso a Montecchio.
[Vigolo]: "Ci siamo proposti noi, anche perché si tratta del nuovo ospedale della valle, in cui un giorno potrebbero nascere i nostri figli, e lavorarci rappresenta un doppio motivo di orgoglio. Nel primo colloquio abbiamo proposto soluzioni che sono state giudicate competitive e vantaggiose".
"Le scale di sicurezza sono uno dei nostri cavalli di battaglia: si tratta di un prodotto che abbiamo reinventato, alleggerendolo dopo la crisi del 2008 e rendendolo il più economico possibile nel pieno rispetto della norma - il che rappresenta l'obiettivo principale di tutti i clienti".
"Anche in questo caso, grazie alla modellazione 3D e a periodiche riunioni virtuali, siamo riusciti a collaborare con l'architetto alla risoluzione di vari problemi e punti di conflitto riguardanti le scale. Abbiamo svolto una grande quantità di lavoro col nostro ufficio tecnico e il nostro ingegnere di fiducia, perché il progetto delle scale è stato rivisto appunto per alleggerire le strutture e contenere i costi – a beneficio di tutti i cittadini, dato che l'opera è pubblica. Abbiamo studiato varie soluzioni e, una volta individuate quelle giudicate più soddisfacenti dall'architetto, siamo passati alla fase esecutiva".
Entriamo quindi nel dettaglio delle operazioni di montaggio eseguite da Effevi per questo cantiere in qualità di subappaltatrice di CMB.
Lavoro sinergico
La piattaforma JLG1250 noleggiata da Kiloutou e la gru a torre di cantiere di CMB hanno lavorato in sinergia per consentire un agevole montaggio della struttura della scala
"Abbiamo interagito strettamente con la loro direzione lavori, sempre molto disponibile" ha commentato Vigolo. "Il primo lotto prevedeva quattro strutture, ovvero due grosse passerelle, la cui posa è iniziata a gennaio, e due scale di sicurezza rispettivamente da 31 e 26 m di altezza".
"Il montaggio della scala e dei 380 elementi di rivestimento in lamiera della scala da 31 m, con funzione di evacuazione per tutti i piani, ha richiesto complessivamente 4 settimane di lavoro e l'impiego di una piattaforma articolata JLG 1250AJP, fornita a noleggio da >>Kiloutou<<".
Dalla vista aerea si percepiscono più chiaramente le problematiche logistiche del cantiere in cui la JLG1250 a noleggio da Kiloutou è chiamata a operare
goWEM!: Come è nata la scelta di utilizzare una piattaforma articolata?
[Vigolo]: "Si tratta del sistema più sicuro che siamo riusciti a individuare per il montaggio delle lamiere di rivestimento e della struttura stessa della scala. Abbiamo provato a valutare alternative diverse, ma ad esempio utilizzare una gru edile, procedendo lamiera per lamiera, avrebbe dato minori garanzie a livello di sicurezza".
"Stiamo parlando di elementi che, per quanto leggeri, raggiungono i 4 m di altezza: sarebbe bastato un minimo fenomeno di sbandieramento dovuto al vento, con conseguente sganciamento, per creare rischi all'incolumità del personale".
Gli operatori di Effevi impegnati, nel cestello della piattaforma JLG1250, nella realizzazione degli ancoraggi tra i componenti della scala e il rivestimento
L'installazione della struttura della scala, invece, è stata eseguita pezzo per pezzo, tramite l'utilizzo di una gru edile con operatore di CMB che sollevava il componente della struttura e gli operatori di Effevi nel cestello della piattaforma, a occuparsi degli ancoraggi tra le rispettive parti e alle murature.
Con la JLG 1250AJP impiegata in questo cantiere si ripropone la collaborazione ormai decennale tra Effevi e Kiloutou: "Siamo ormai clienti storici" ha sottolineato Fabio Vigolo. "Con loro il rischio di guasti è sempre ridotto al minimo, perché hanno un ampio turnover di macchinari. Anche l'assistenza è sempre puntuale: un aspetto di importanza capitale, soprattutto in cantieri come questo".
I lavori di Effevi per il nuovo ospedale di Montecchio proseguiranno con il varo della passerella posteriore dei servizi, preassemblata in cantiere sul piazzale e successivamente posizionata sulle apposite pile con autogru semovente da 200 t.
È prevista inoltre la messa in produzione dell'ultima passerella da 17 x 8 m per l'accesso principale all'ospedale, in concomitanza col montaggio della seconda scala, architettonicamente molto più complessa della prima, perché di forma ellittica e con rampe dall'andamento curvo.
[Vigolo]: "Realizzeremo anche le strutture per cinque bow-window che, con il capo cantiere di CMB, si è deciso di costruire per intero in azienda e far arrivare qui in cantiere tramite trasporto eccezionale su un tratto breve. Ciascun elemento sarà composto da due grandi monoliti, che poi verranno assemblati in sito e rivestiti con alluminio aggraffato. Anche in una scelta del genere, la prossimità geografica ha giocato un ruolo decisivo".
goWEM!: Vista l'attualità di un tema come il caro prezzi e la difficile reperibilità dei materiali, è inevitabile chiedere al titolare di Effevi Srl, che lavora principalmente con l'acciaio, se per questo cantiere ci sono stati problemi di approvvigionamento.
I pannelli di ridotte dimensioni vengono portati in quota con la piattaforma JLG 1250
[Vigolo]: "Purtroppo non è una situazione nuova, perché il Covid aveva già colpito duramente il nostro settore. Nel gennaio 2020 erano operative in Europa 40 acciaierie. Verso l'estate 2020, dopo la prima ondata pandemica, ne erano già state spente 18".
"Riavviare un'acciaieria non è un'operazione istantanea, come premere un pulsante on-off: bisogna cambiare tutto il materiale refrattario dei forni prima di ripartire. Ci si è quindi trovati con una domanda maggiore dell'offerta e dal marzo 2021 hanno iniziato ad aumentare i prezzi".
Il prezzo e i tempi di consegna del metallo hanno subito forti incrementi, anche perchè due delle più grandi acciaierie in Europa sono nell'area di guerra in Ucraina [Fabio Vigolo]
"Da agosto a dicembre il prezzo si era stabilizzato, e si era ipotizzato che dal gennaio 2022 avrebbe iniziato a calare, ma purtroppo la situazione bellica ha cambiato nuovamente lo scenario:a Mariupol, in Ucraina, è stata persa la Azovstal, colosso economico della Metinvest, grande protagonista europea della produzione delle bramme, da cui si ricavano le lamiere da treno".
"Quindi il nostro settore ha subito un altro duro colpo e ci si è dovuti rivolgere ad altre acciaierie, con un conseguente aumento dei prezzi e un dilungarsi delle tempistiche di consegna: abbiamo ricevuto dai nostri fornitori dei comunicati in cui non garantiscono più il rispetto dei tempi di consegna. Per fortuna i materiali per questo cantiere erano già sulla strada verso casa, ma per i lavori futuri si tratterà sarà senz'altro di una difficoltà da tenere in conto".
Assistenza, service tempestivo e dimostrazioni d'uso
[Andrea Bortoliero], area manager di Kiloutou per le province di Vicenza, Padova e Belluno, ha parlato della collaborazione ormai decennale con Effevi e il suo titolare: "Un rapporto proattivo da entrambe le parti. Si tratta di un'azienda conosciuta nel nostro territorio e che negli ultimi anni ha avuto una crescita costante".
Andrea Bortoliero
Andrea Bortoliero, area manager di Kiloutou per le province di Vicenza, Padova e Belluno
"Per questo progetto ci trovavamo di fronte a una situazione caratterizzata principalmente da due vincoli: la necessità di un'altezza di lavoro che arriva a 32 m e la disponibilità di spazio limitata per via della forma del cavedio. Abbiamo optato per una macchina articolata da 40 m, e quindi la scelta è caduta in modo naturale sulla JLG 1250AJP".
"La tipologia di apertura, soprattutto, col braccio spezzato in due punti, consente di lavorare comodamente anche in uno spazio come questo, senza creare interferenze con altre lavorazioni. La caratteristica principale di questa macchina, oltre all'altezza di lavoro di 40,30 m e allo sbraccio di 19,25 m, è l'articolazione del primo snodo, di circa 18 m. In questo cantiere è meno visibile perché si può lavorare senza ostacoli in quota, ma nel caso in cui ce ne fossero sarebbe possibile aggirarli agevolmente creando un angolo di 90 gradi".
Lo spazio di movimento a disposizione a terra per la JLG1250 noleggiata da Kiloutou era estremamente limitato
goWEM!: Sono state valutate alternative o, dopo un confronto col cliente, la scelta della JLG era già stata individuata come la più idonea?
[Bortoliero]: "Fin dall'inizio, per via dell'altezza di lavoro richiesta, la scelta è stata circoscritta fra una JLG 1250 articolata e una JLG 1350 telescopica. Abbiamo deciso per l'articolata, che è un modello storico di JLG, proprio per la maggior manovrabilità".
Abbiamo consigliato a Effevi la piattaforma articolata JLG1250 per la sua grande versatilità lungo tutto il diagramma in quota che consente una agilità operativa non ottenibile con altre tipologie di piattaforme di questa altezza di lavoro [Andrea Bortoliero]
"Oltre agli aspetti che riguardano il mezzo, essendo specialisti del noleggio, noi di Kiloutou riserviamo sempre una grande attenzione all'assistenza e alla sua tempestività: bisogna essere il più possibile reattivi negli interventi, perché in un cantiere che prevede tempi serrati, come in questo caso per il montaggio della scala, ogni fermo macchina comporta dei costi per l'impresa e un impatto negativo sull'andamento dei lavori".
"Un importante servizio aggiuntivo che offriamo da tanti anni è quello delle dimostrazioni d'uso, perché, anche se gli operatori sono già tutti dotati di patentino e di un'esperienza sulle macchine, al momento della consegna mandiamo un nostro tecnico per una breve formazione e tutte le istruzioni relative. In questo modo li mettiamo sempre in condizioni di partire subito, evitando dubbi o perdite di tempo successive per richieste di chiarimento: la tranquillità e la sicurezza degli operatori vengono prima di tutto".
Per la bonifica di un’area dell’ex Montedison, installate quattro tendostrutture a prova di contaminazione, montate con macchine a noleggio di Kiloulou Italia