Sulla via della seta

Sichóu zhi lù significa in cinese ‘Via della seta’, un percorso lungo 8.000 chilometri che collegava l’Impero Romano a quello Cinese; parliamo di una delle principali arterie commerciali del mondo antico sulla quale si muoveva ogni tipo di mercanzia, ma dalla quale anche passavano gli interscambi culturali e religiosi (vedi “il Milione” di Marco Polo).

Oggi, più che mai, si è tornati a parlare di questo percorso in chiave moderna, proponendo una città italiana come porta di ingresso in Europa: Trieste.

Dettaglio del tessuto non tessuto che separa la soletta in cls dalle piastre alveolari sottostanti
Già porto strategico dell’impero asburgico, Trieste sta vivendo una fase esplosiva nei traffici via mare che vede crescere senza sosta i TEU (acronimo di twenty-foot equivalent unit,  la misura standard di volume nel trasporto dei container ISO, e corrisponde a circa 40 metri cubi totali) che ogni anno passano dal capoluogo giuliano; ma cosa c’entrano i cinesi?

C’entrano eccome, dato che gli imprenditori dell’Impero del Dragone hanno individuato Trieste, come la naturale terminazione della nuova linea della seta, con conseguenti investimenti milionari pronti per modernizzare le strutture portuali del capoluogo del Friuli Venezia Giulia.

Solo parole direte voi? Assolutamente no, dato che ci sono già imprese italiane al lavoro su commesse milionarie per realizzare le piattaforme logistiche capaci di ospitare i mega cargo cinesi (e non solo).

Di due di queste vogliamo parlare oggi, precisamente della I.Co.P. di Basiliano, in provincia di Udine,  e del suo subappaltatore per i calcestruzzi, la Taval scarl, con sede a San Giorgio di Nogaro, In Provincia di Udine, impegnate nella costruzione di una megapiattaforma su pali nel porto commerciale di Trieste. La Taval è costituita dall'impresa Taverna srl e dalla Valvasori Dante Costruzioni srl. . Siamo entrati in cantiere su invito di uno dei fornitori di I.Co.P., la Cofiloc di San Biagio Di Callalta, recentemente entrata nel colosso francese di noleggio Kiloutou.

Non solo logistica

Il consorzio PLT, composto da I.Co.P. spa, Francesco Parisi Casa di Spedizioni spa, Interporto di Bologna spa e Cosmo Ambiente srl, che ha vinto la gara da 130 milioni di euro della nuova piattaforma logistica del porto di Trieste è impegnato a costruire oltre 82.000 metri quadri (avete letto bene, 82.000) di soletta, tutta su palificazioni a mare.

Una delle macchine a noleggio fornite da Cofiloc a I.Co.P. e a Taval scarl, un sollevatore telescopico fisso da 16 metri con portata 38 quintali
“La soletta che stiamo realizzando è davvero molto estesa in quanto a dimensioni - afferma Renzo Prevedello, direttore lavori di I.Co.P. sul cantiere di trieste - sono 434 metri di fronte mare e renderà possibile l’attracco e la gestione a Trieste di navi container di grandi dimensioni provenienti dall’Estremo Oriente. Anche il fondale garantito che arriva a 14 metri è un altro aspetto essenziale per questo tipo di navi”.

[Renzo Prevedello, I.Co.P.] La soletta ha un'estensione complessiva di oltre 82.000 m2, con un fronte mare di 434 metri

L’intera banchina fronte mare verrà equipaggiata con grandi gru portuali che si occuperanno dello scaricamento delle navi; i container scaricati verranno quasi subito avviati verso le destinazioni finali, viaggiando sia su gomma sia si rotaia. E’ previsto, infatti, l’attrezzamento dell’area con uno scalo ferroviario apposito da raccordare con la rete ferroviaria esistente”.

La soletta è stata progettata, inoltre, con una funzione accessoria che garantisce un maggiore valore all’intera opera: l’intera superficie perimetralmente è ermetica rispetto al mare e crea un volume libero sottosoletta di circa 700.000 metri cubi che verranno utilizzati come volumetria di riempimento per fanghi e materiale proveniente da scavi di altri cantieri. Il materiale da stoccare verrà caricato su navi apposite che, attraccando sul lato sud del manufatto, pomperanno il loro contenuto nel vano isolato sotto la soletta; man mano che affluiscono fanghi l’acqua sotto la soletta verrà spinta in un circuito di depurazione e, una volta trattata, verrà rimessa a mare”.

L'intera piastra intermodale è sorretta da palificazioni che si infiggono nella roccia sul fondale fino a 40 metri di profondità
Come I.Co.P. stiamo realizzando direttamente tutte le palificazioni e gestiamo l’intera opera; la filosofia aziendale, fino dalla fondazione nel 1965 (prima come sas e poi Spa dal 1987) è basata sull'operare in qualità e non è mai cambiata, siamo convinti che l’unico modo per gestire al meglio questi cantieri sia quello di operare con un parco macchine sempre aggiornato e moderno (una grande gru tralicciata Liebherr LR 1300 nuova nuova è qui a testimoniare la veridicità della dichiarazione di Prevedello, ndr)”.

Lavoriamo in tutto il mondo, soprattutto su lavori speciali nei segmenti del microtunnelling, delle opere del sottosuolo, della realizzazione di ponti, viadotti e sottopassi; la nostra capacità gestionale ci consente di realizzare chiavi in mano per le nostre Commitenze lavori particolarmente complessi e articolati come, appunto quello che stiamo seguendo qui a Trieste”.

La piattaforma ‘volante’

I lavori della soletta sono iniziati il 7 agosto 2017 e, al momento della nostra visita (20.07.2018, ndr) erano già ad un ottimo punto, tanto da far affermare a Dante Valvasori, amministratore della Taval scarl, che realizza le opere in calcestruzzo della piastra per I.Co.P.: “i lavori si dovrebbero concludere a aprile 2019 come da cronoprogramma, ma siamo fiduciosi di poter concludere le opere in anticipo, prima della fine del 2018”.

L’intera piastra appoggia su un reticolo di 900 pali (realizzati direttamente da I.Co.P.) con interasse di 10 metri che sono infissi sul  fondale marino per garantire la massima stabilità; mediamente la lunghezza del lamierino infisso con la vibratrice raggiunge i 27 metri. Una volta infisso, entra in scena una perforatrice cingolata che scava la roccia all’interno dello spazio perimetro dal lamierino, proseguendo anche nella roccia del fondale fino a una profondità complessiva di 40 metri.

La soletta superiore, spessa 50 cm è armata con trefoli pretesi con passo di 70 cm
Ogni palo, (di 126 centimetri di diametro) a scavo terminato, viene spurgato dai residui di lavorazione e al suo interno viene calata la rete di armatura con conseguente getto di calcestruzzo.

Sul palo terminato viene posizionato un isolatore sismico in acciaio prodotto dalla Freyssinet (l’intera piastra della piattaforma logistica è isolata sismicamente) e su questo trova collocazione una piastra di calcestruzzo precompresso che a sua volta è destinata a supportare le travi REP (metallica prefabbricate autoportanti) del peso ognuna di 12,5 tonnellate. Su di esse vengono poste in opera quindi le piastre alveolari con cavi pretesati, separate dal getto superiore di soletta da un elemento in tessuto non tessuto.

Il miniescavatore Cofiloc viene utilizzato per la preparazione dell'area in vista dell'infissione dei pali
La piastra superiore, casserata lateralmente con reti fermagetto Nervometal, viene realizzata per getti modulari successivi (da 730 metri cubi, realizzati con due pompe autocarrate alimentate da betoniere che si approvvigionano dai due impianti di calcestruzzo al servizio del cantiere con una capacità complessiva di 110 m3/ora); l’armatura è particolarmente densa, adiuvata anche da quattro trefoli pretesi formanti un unico cavo, con passo di 70 cm. Il getto ha uno spessore di 50 cm, in calcestruzzo RCK450.

Superesistenza con la fibra

Le resistenze all'azione meccanica dei mezzi portuali sono demandate a un getto di cls fibrorinforzato con spessore compreso fra 7 e 13 cm
La finitura superiore è demandata a un ulteriore getto in calcestruzzo fibrorinforzato (qui il fornitore è Bekaert) con spessore variabile da 7 a 13 cm. E’ questo getto che svolge un ruolo fondamentale per garantire le corrette corrette pendenze della piastra, nonché la resistenza all’azione meccanica dei mezzi portuali, ma anche all’aggressione chimica dell’ambiente marino.

Sotto la piastra si muovono tutte le linee di raccolta delle acque reflue, quelle necessarie all’alimentazione degli impianti antincendio e le linee elettriche per l’alimentazione delle torri faro; tutte convergono poi in un grande cavedio tecnico perimetrale.

Edilizia di precisione

Come Taval scarl ci siamo occupati direttamente per conto di I.Co.P. della realizzazione di tutti i getti del calcestruzzo - afferma Dante Valvasori che continua - la sfida più importante in un’opera di questo genere è quella di riuscire a coordinare perfettamente tutte le varie lavorazioni, dato che sono tutte strettamente connesse una con l’altra”.

"Lavoriamo in stretta sinergia con I.Co.P. da oltre 20 anni e stiamo affrontando con fiducia anche questa sfida”.

Da sinistra, Renzo Prevedello, direttore di cantiere per I.Co.P., Enzo Magri di Cofiloc e Dante Valvasori, amministratore della Taval Scarl
Altro fattore di criticità è stata la rimozione del materiale inquinante lato terra; la piattaforma è, infatti, circondata interamente da un grande canale di raccolta acque che le conduce a due vasche principali e da un cavedio per tutti gli impianti tecnici. Il terreno rimosso per questi interventi era fortemente inquinato dalle attività che avevano insistito in questi anni nell’area.

[Dante Valvasori, Taval] In cantieri come questo sicurezza e qualità devono sempre essere al massimo

La bonifica ha richiesto particolare attenzione e, ovviamente, il rispetto rigoroso di tutte le procedure previste per smaltimenti di questo tipo
”.

In generale in interventi di questo tipo non si può sbagliare nulla, la committeza è molto esigente sia in fatto di qualità complessiva dell’opera sia dal punto di vista del rispetto dei tempi di realizzazione previsti. Ed è per questo che, come Taval scarl, ci rivolgiamo al noleggio quando abbiamo necessità di macchine per lavorazioni che non rientrano nel nostro core business”.

La soletta superiore in cls RCK450 è densamente armata e la movimentazione delle armature è garantita dalle due gru topless fornite a noleggio da Cofiloc
La scelta non può ricadere su un noleggiatore casuale, ma abbiamo necessità di un fornitore di alta qualità che ci garantisca mezzi adeguati, con alta produttività, certo, ma anche un servizio di assistenza altrettanto veloce e qualificato. La scelta di Cofiloc non è casuale, lavoriamo con il noleggiatore davvero da molto tempo e siamo sempre stati molto soddisfatti del servizio che ci erogano”.

In questo cantiere abbiamo noleggiato da Cofiloc soprattutto macchine per il sollevamento, in particolare due gru topless che utilizziamo per la movimentazione dei materiali in cantiere, sopratutto per la gestione dei ferri di armatura necessari a Ferroberica, l’impresa del Gruppo Alfa Acciai che si occupa in questo cantiere di assemblare le armature”.

Qualità chiama Qualità

“Siamo fornitori di I.Co.P.  e di Taval scarl da quando Cofiloc ha aperto la filiale di Codroipo - afferma Enzo Magri, area manager per il Friuli Venezia Giulia  che continua - le aziende si rivolgono a noi quando hanno necessità di macchine specializzate, il cui coefficiente di impiego non giustificherebbe un acquisto”.

[Enzo Magri, Cofiloc] Con Taval abbiamo un contratto di noleggio aperto; quando hanno necessità di macchine ci chiamano e noi le consegnamo in cantiere

In questo cantiere di Trieste abbiamo, per la vastità dell’opera (ma anche per la sua durata complessiva, circa due anni), una sorta di contratto di fornitura aperta; man mano che si manifestano delle necessità provvediamo a fornire a Taval e a I.Co.P. le macchine più adatte per affrontare la lavorazioni richieste”.

In questa fase abbiamo in cantiere due sollevatori telescopici, due generatori, un mini escavatore da 80 quintali e due gru topless Ligo 50; queste ultime in particolare - sottolinea Magri - sono fondamentali per la logistica di cantiere. Vengono di volta in volta collocate in aree strategiche per poter movimentare i materiali necessari alla costruzione della piastra, consentendo alla I.Co.P. una gestione del cantiere più lineare, efficiente e sicura”.

Le due gru Topless fornite e montate da Cofiloc hanno un ruolo chiave nella logistica di cantiere
Dettagli dell'armatura del getto di soletta dello spessore di 50 cm
Come Cofiloc, oltreché dell’assistenza tradizionale, ci occupiamo anche del montaggio e della messa a punto delle due gru, con squadre specializzate in grado di garantire la conclusione dei lavori in tempi estremamente ridotti”.

Ovviamente in cantieri di questo tipo è fondamentale la massima qualità delle macchine e delle attrezzature noleggiate; sia I.Co.P. sia la Taval hanno fatto della qualità il loro fattore distintivo e Cofiloc sposa appieno questa filosofia, con macchine sempre nuove, efficienti e perfettamente mantenute. Cantieri come questo sono in pratica dei grandi orologi svizzeri, ben progettati, altrettanto ben eseguiti e in cui nulla è lasciato al caso. E Il noleggio di Cofiloc non poteva essere da meno”.

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