Kobelco: escavatori come se piovesse

Kobelco festeggia ufficialmente a Samoter 2017 un gradito e convinto ritorno in Italia; il produttore giapponese, specialista nel segmento degli escavatori cingolati, sarà presente in fiera a Verona con un’ampia selezione delle specialità della Casa. Sullo stand ci saranno, infatti, escavatori cingolati per ogni gusto e dimensione, dai più piccoli come l’SK17SR-5 a quelli più “robusti”, come l’SK350NLC-10.



Il menù per chi passerà in fiera non si ferma qui, ci saranno anche, come vedrete più avanti nell’articolo, anche gli short radius, senza dimenticare le macchine “speciali” come l’ED160BR-5 con la sua caratteristica lama dozer con gli steroidi. La fiera sarà poi l’occasione di presentare a tutti i clienti i nuovi concessionari italiani di Kobelco, nonché di far conoscere meglio anche da noi un brand che in tutto il mondo è posizionato indubbiamente nella fascia di qualità altissima per quel che riguarda gli escavatori cingolati.

Ma bando ai preamboli e vediamo assieme quali macchine troveranno i visitatori sullo stand Kobelco, a partire da un’anteprima assoluta per l’Europa.

E via di anteprima Europea!

Quanto sia alto l’interesse per il mercato Italia da parte di Kobelco lo si misura indirettamente anche dal fatto che la Casa giapponese porterà a Samoter 2017 un’anteprima europea in una classe di tonnellaggio fondamentale per i nostri mercati, quella dalle 18 alle 22 tonnellate.

In fiera a Verona ci sarà, infatti, il nuovissimo SK180-10, precisamente nella versione N (con il carro stretto da 2.490 mm, perfetto per l’Italia); facciamo riferimento a un escavatore cingolato da 18,8 tonnellate (con i pattini da 500 mm) che, nell’altra versione disponibile, la LC (carro da 2.800 mm), arriva a pesare 19,6 tonnellate.

Il nuovo SK180N è spinto da un quattro cilindri Hino (5,123 litri) che eroga 95 kW a 2000 giri al minuto, in regola con la normativa antiemissioni Stage IV (con EGR e SCR con ADBlue). Anche l’impianto idraulico riserverà agli operatori più esigenti gradite sorprese, con forze di strappo e di penetrazione riviste verso l’alto (11.400 daN per lo strappo, 8.230 daN per la penetrazione che con power boost diventano rispettivamente 12.600 daN e 9.060 daN). L’impianto idraulico si basa su due pompe a cilindrata variabile da 160 litri al minuto, che lavorano a una pressione di 34,3 MPa.

Molto buoni (in stile Kobelco per la verità) anche i valori di forza di trazione che arrivano a 23.100 daN, consentendo all’SK180-10 di muoversi senza troppi patemi anche su pendenze importanti, fino al 70%.

Anche la cabina è di alta gamma, ben protetta dal rumore (68 dB interni, 102 dB esterni) e dalle vibrazioni (grazie agli elementi di appoggio particolarmente alti con molle a spirale e sospensioni con olio siliconico). Di serie la telecamera posteriore (naturalmente) e quella laterale destra, tra l’altro aggiornate in modo da coprire un’area di cantiere più ampia che in precedenza.

Migliorato decisamente anche il flusso dell’aria del condizionatore, con nuovi diffusori posti sui montanti posteriori che distribuiscono molto meglio l’aria attorno al sedile dell’operatore; sedile che è completamente regolabile, con schienale completamente reclinabile, e doppia slitta di regolazione.

Assolutamente da menzionare, infine, il nuovo joystick con comandi a “tocco leggero” che richiede per l’attuazione il 25% in meno di forza rispetto a quelli tradizionali; poco direte voi. Molto, ci permettiamo di rispondervi, magari quando sono già otto ore che state lavorando in produzione forzata

Passione escavatori

In Kobelco, si sa, “respirano” escavatori; per questo a Samoter non stupisce che ne abbiamo portati un bel numero. Oltre all’anteprima di cui vi abbiamo appena parlato potrete vedere diversi modelli della gamma “core” e precisamente l’SK300-10 sia in versione NLC (carro stretto), l’SK350NLC-10, l’ED160BR-5 e l’SK140SRLC-5.

Non possiamo non approfondire la conoscenza dell’SK350NLC-10, un escavatore da 36,3 tonnellate nella versione con pattini tripli da 600 mm, che garantisce una potenza di 201 kW (sei cilindri Hino da 7,68 litri), in regola con le normative antiemissioni Stage IV. La bella sorpresa (dovuta anche a una serie di migliorie sull’impianto idraulico e sulla gestione elettronica) è un risparmio sui consumi, rispetto alla serie precedente, che arriva al 10%.

Molto interessante il nuovo sistema di interflusso che Kobelco ha messo a punto per il braccio di scavo: viene controllato con maggiore efficienza il flusso dell’olio idraulico, con una conseguente riduzione della resistenza nel circuito stesso e delle relative perdite di pressione (in parole povere, l’idraulica richiede meno consumo di carburante a parità di lavoro).

La riduzione nei consumi non corrisponde a una diminuzione di produttività, anzi: il nuovo SK350NLC-10, rispetto al modello che sostituisce, garantisce un aumento della produttività sul ciclo di scavo di un interessante 5%, con forze di strappo (24.400 daN con power boost) e di penetrazione (18.000 daN sempre con power boost) di alto profilo.

Tra gli altri escavatori esposti (ED160BR-5 con lama dozer merita da solo una visita a Samoter), vogliamo poi parlarvi dell’SK140SRLC-5. Perché? Innanzitutto perché Kobelco lo presenterà in fiera nella versione con braccio triplice che piace tanto a noi italiani e poi perché il suo tonnellaggio (14,3 tonnellate), unito al suo ridotto ingombro di rotazione (solo 3.890 mm con braccio alzato), lo rendono una macchina adattissima ai nostri cantieri, dove lo spazio è sempre pochissimo.

Se aggiungiamo che Kobelco monta sull’ SK140SRLC-5 un motore Isuzu Stage IV da 71,5 KW, con una coppia migliorata che arriva a 347 Nm, in grado di garantire davvero interessanti prestazioni in fatto di forza di strappo (9.010 daN) e di penetrazione, (6.440 daN) allora il gioco è quasi fatto.

Quasi perché non abbiamo ancora parlato della cabina; ampia e spaziosa, con il 4% di spazio in più rispetto al modello precedente, la cabina incorpora gli stessi comandi a “tocco leggero” di cui vi abbiamo parlato per l’SK180-10. Ricordandosi che stiamo parlando di un girosagoma, sottolineiamo l’ampia porta di accesso e il sedile davvero comodo, con molti punti di regolazione. Due, infine, le telecamere di serie, quella posteriore e quella sul lato destro. La sicurezza in cantiere ringrazia.

Basta che abbia i cingoli…

Nutrita anche la rappresentanza, in casa Kobelco a Samoter, della gamma di miniescavatori; in tutto il produttore giapponese ne porterà a Verona quattro modelli (l’SK17SR-5, l’SK28SR-6, l’SK35SR-6, SK55SRX-6). In totale la gamma dei mini di Kobelco conta 13 modelli, con tonnellaggi compresi fra 1,035 e 5,02 tonnellate, a cui si aggiungono due modelli short radius compatti, l’SK75SR-3 e l’SK85MSR-3, che tra l’altro sarà esposto in fiera.

Tra i piccoli vogliamo approfondire qualche aspetto del più grande che ci sarà a Verona, l’SK55SRX-6, macchina da poco più di cinque tonnellate (con motorizzazione Yanmar da 28,3 kW), modello di punta dei miniescavatori Kobelco. Parliamo di una macchina che abbina doti di notevole compattezza (solo 190 mm di sporgenza posteriori rispetto ai cingoli) a prestazioni di scavo davvero interessanti: 3.900 mm di profondità massima di scavo, altezza di carico di 4.350 mm e 6.240 mm di distanza di scavo a terra.

Il tutto con un’idraulica davvero tosta, basata su tre pompe (due a cilindrata variabile da 49 litri al minuto, una a ingranaggi da 33,8 litri/min), con un flusso ottimamente integrato che consente, quando il mini inizia lo scavo, di avere un flusso d’olio extra dalla terza pompa (che normalmente alimenta il circuito di brandeggio e del dozer) diretto verso i circuiti del braccio di scavo e del braccio di sollevamento (sollevamento) per garantire maggiore potenza.

Tanta attenzione poi alla robustezza (ricordatevi che più una macchina è resistente, meglio si vende come usato) con elementi in acciaio forgiato alle estremità del braccio, protezioni per il cilindro del braccio di sollevamento, perni a piastra, articolazione benna e giunto di brandeggio in fusione (quest’ultimo protegge il fascio di flessibili idraulici da urti e danneggiamenti accidentali).

Solo qualche dato, poi, sull’SK85MSR-3, short radius da 8,27 tonnellate, spinto anch’esso da un motore Yanmar da 42 kW di potenza. Kobelco, ricordiamolo, è stata una delle prime Case produttrici a immettere macchine short radius sul mercato e quindi può dire davvero la sua in questa categoria di mezzi estremamente utili in contesti urbani e sui cantieri stradali.

L’SK85MSR-3 ha raggi di rotazione davvero interessanti: 1.650 mm sul posteriore (sporgenza posteriore 500 mm) e 2.230 mm sull’anteriore (con braccio chiuso ovviamente). Migliorati e molto interessanti tutti i valori prestazionali; si va da una forza di strappo di 5.270 daN a una forza di penetrazione di 3.520 daN, con valori in crescita di ben il 6% sulla coppia di trazione, grazie al nuovo motore di traslazione.

Qualche numero per chiudere sull'SK85MSR-3, riservato agli gli appassionati di confronti: profondità di scavo 3.860 mm, distanza di scavo a terra 7.070 mm, altezza di scarico, 4.940 mm. Macchina da vedere e salirci per dare concretezza alle nostre parole, a Samoter ovviamente.

Debutto in società per i concessionari

Samoter sarà poi l’occasione  per presentare i nuovi concessionari che rappresenteranno Kobelco in Italia; i piani di aggressione (solo commerciale per carità) di Kobelco nei confronti del nostro Paese proseguono infatti alacremente, in puro stile giapponese ci verrebbe da dire. Il produttore del Sol Levante ha da poco reso noto di aver nominato (ma i ben informati lo sapevano già da tempo) quattro nuovi concessionari per l'Italia; i nuovi arrivati nella squadra Kobelco sono la Sergio Bassan srl (per il Veneto e il Friuli Venezia Giulia), la BSM Brescia Macchine srl (per le province lombarde di Brescia, Bergamo, Mantova, Cremona, Lecco e Sondrio), la Smia srl (che seguirà non solo la Sardegna, dove ha la sede principale, ma anche la Toscana e l’Umbria), mentre per ila Valle d'Aosta, il Piemonte e la Liguria il marchio giapponese si affiderà a due specialisti molto conosciuti come Franco Cassinis e Gian Marco Tomatis.



La nuova organizzazione commerciale è stata commentata con particolare favore da Makoto Kato, amministratore delegato di Kobelco in Europa: "L'Italia è uno dei Paesi in Europa dove Kobelco ha un gran numero di estimatori. Siamo molto felici di aver incaricato questi nuovi concessionari dato che ci permetteranno di essere presenti su uno dei cinque mercati più importanti d'Europa, dimostrando al meglio la nostra volontà di essere a fianco dei clienti italiani. La gamma di escavatori prodotti da Kobelco - continua Kato - è perfetta per il mercato italiano; i nostri modelli di mini, midi e a raggio di rotazione ridotta sono ideali per il territorio italiano fortemente urbanizzato, mentre le nostre macchine più grandi sono costruite per far fronte ai lavori più impegnativi, sempre però con un occhio alla riduzione dei consumi di carburante".

A supportare e coordinare la rete di concessionari Kobelco ha voluto due esperti del settore, Marco Ferroni, in qualità di Business Manager, e Gabriele Issoglio, con la veste di Product Support Manager.

 

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