La competitività passa dall’aggiornamento

Cosa significa gestire un sito estrattivo nel 2023? Quali cambiamenti l’evoluzione del comparto edile ha richiesto a chi gestisce una cava, soprattutto una da cui si estraggono prodotti che sono tipicamente commodities come gli inerti alluvionali?


Non c’è dubbio che l’evoluzione del mercato e, più in generale, l’atteggiamento dei comuni cittadini nei confronti del comparto estrattivo sia radicalmente cambiato, seguendo essenzialmente due grandi filoni di pensiero: da una parte un’estrema attenzione all’impatto ambientale, dall’altra (in questo caso dal punto di vista degli operatori di settore) una sempre più decisa spinta verso prodotti certificati, di alta qualità e verso una filiera complessivamente in grado di garantire un alto e costante livello qualitativo degli inerti prodotti.

Un’altra considerazione: i siti estrattivi sono legati a filo doppio ai Territori che li ospitano e, in questo senso, devono rispondere a una richiesta di mercato particolarmente rigida che dipende in maniera diretta dal numero di opere in corso di costruzione nel raggio di qualche decina di chilometri dalla cava.

Cava di E.G.I. Zanotto situata a Marano Vicentino
Seconda cava situata a Montecchio Maggiore
Sono questi temi che abbiamo affrontato con i tecnici e il titolare della  >>E.G.I. Zanotto Srl<< di Marano Vicentino che gestisce due siti estrattivi (uno proprio a Marano Vicentino e l’altro a Montecchio Maggiore) nel comparto dell’Alto Vicentino, entrambi caratterizzati da una produzione di inerti alluvionali.

Ne abbiamo parlato con [Filippo Mantiero], responsabile di produzione e delle manutenzioni e con [Fabio Zanotto], titolare con il fratello e la sorella dell’azienda omonima.

Qualità e servizio

Della particolarità del settore estrattivo e del suo fil rouge con le imprese e i produttori di calcestruzzo della zona ci ha parlato [Fabio Zanotto]: “Non c’è dubbio che la nostra attività estrattiva sia direttamente condizionata dal numero e dal tipo di opere infrastrutturali o edili che insistono sul nostro territorio. I costi di trasporto, infatti, incidono in maniera sostanziale sui nostri equilibri finanziari, limitando il raggio di azione delle nostre cave in qualche decina di chilometri. Ecco quindi che i nostri ricavi possono variare in maniera anche molto significativa in stretta dipendenza a fattori su cui abbiamo poco controllo”.

Fabio Zanotto

Fabio Zanotto, titolare con il fratello Roberto e la sorella Donata, della E.G.I. Zanotto
Continua [Zanotto]: “Ad esempio la Superstrada Pedemontana da poco conclusa ha generato importanti opportunità, dato che la Committenza e le imprese appaltatrici avevano necessità di grandi quantità di inerti per la realizzazione dell’infrastruttura e sul tracciato non erano molte le cave in grado di fornire i materiali certificati che i cantieri richiedevano".

"Terminata la Superstrada, la grande opportunità si chiama Alta Velocità; sui nostri territori, infatti, sono previsti importanti cantieri per il rafforzamento della dorsale ferroviaria tra Milano e Venezia”.

“Ma non siamo, ovviamente, solo in balia delle esigenze di mercato, possiamo far molto per qualificare i nostri prodotti e per fornire ai nostri clienti non solo inerti di alta qualità, ma anche una filiera di produzione e di servizio qualificata e estremamente costante e omogenea. Oggi i clienti più avveduti ci chiedono proprio questo: servizi e prodotti di alto profilo e una costanza elevata nella qualità delle nostre forniture”.

“Investiamo molto e con convinzione in questo senso, come, d’altra parte è nel nostro DNA aziendale, dato che E.G.I. Zanotto è nata oltre 50 anni fa ed ha sviluppato nel corso del tempo la propria specializzazione nel settore dell’estrazione, lavorazione e commercializzazione di prodotti inerti, specializzazione per cui è riconosciuta e apprezzata dai nostri clienti”.
Conclude [Zanotto]: “Oggi le nostre due cave hanno complessivamente una capacità produttiva di circa 350.000 tonnellate annue e i nostri clienti più importanti, nell’ambito della commercializzazione dei prodotti inerti, sono gli impianti di produzione di calcestruzzo, i magazzini e le imprese edili, le pubbliche amministrazioni e in generale le aziende produttrici di manufatti prefabbricati in calcestruzzo".

"Tutti i prodotti, quali sabbie, ghiaini e pietrischi, sono giornalmente controllati. Le analisi granulometriche sono eseguite periodicamente dal laboratorio interno, mentre quelle chimiche sono condotte da un laboratorio esterno certificato. Tutti gli aggregati sono certificati in sistema 2+ da Rina Spa”.

Ridurre l’impatto e l’impronta ambientale

Ma oggi, nel 2023, non è sufficiente che la produzione sia controllata e di alta qualità e che i servizi di supporto ai clienti siano veloci e professionali; soprattutto per i cavatori, il tema dell’attenzione ambientale è di assoluto rilievo, come ci conferma [Filippo Mantiero], responsabile di produzione e delle manutenzioni di E.G.I. Zanotto: “Oggi il tema green è di estrema importanza per aziende come la nostra che si confrontano con gruppi industriali (fondi di investimento, grandi produttori di cemento e calcestruzzo, general contractor) per i quali il rispetto dell’ambiente in ogni suo aspetto è un asset indiscutibile”.
Continua [Mantiero]: “Siamo per questo impegnati nel miglioramento costante della impronta ambientale delle nostre produzioni in generale e dell’attività di cava in particolare".

"Non si tratta solo di procedere di pari passo con le attività di rinaturazione non appena un segmento della cava viene dismesso, ma anche di altri processi di miglioramento strategici, come ad esempio la riduzione dei consumi di gasolio per l’alimentazione dei nostri mezzi: nel corso dell’ultimo quinquennio, infatti, abbiamo messo in campo una importante campagna di investimento, atta alla sostituzione dei mezzi più datati con mezzi moderni ed efficienti che rispettassero la normativa Stage V per quello che riguarda le emissioni in atmosfera”.
“Questi investimenti, inoltre, hanno drasticamente aumentato la nostra efficienza aziendale sia dal punto di vista della produttività dei siti estrattivi sia da quello del servizio alla clientela, attraverso le consegne che realizziamo contro terzi: oggi seguiamo oltre 200 clienti con questo servizio e ci sforziamo di renderlo sempre più puntuale e tempestivo”.
“Altro tema fondamentale; la riduzione del consumo d’acqua nei nostri impianti per il lavaggio degli inerti: oggi recuperiamo la quasi totalità delle acque di lavaggio, in un ciclo chiuso virtuoso che ci consente di limitare il prelievo dell’acqua di falda, sostituendola con quella che proviene dal ciclo di depurazione attraverso opportuni processi di filtrazione e consequenziale disidratazione dei fanghi, che vengono poi trattati secondo le più rigide normative vigenti".

"Siamo attenti a ogni più piccolo dettaglio, come ad esempio alla ricerca di sistemi di abbattimento polveri derivanti dal processo di lavorazione sempre più efficienti. L’obiettivo finale, anche se è ambizioso, è quello di attivare un ciclo di lavorazione a consumo di acqua 0”. 
“Un ultimo tema che mi sta a cuore e che voglio sottolineare: anche se siamo cavatori e quindi una parte importante dei nostri ricavi viene dalla vendita degli inerti vergini, siamo con convinzione impegnati nell’espansione delle attività di commercializzazione di MPS di alta qualità, provenienti dall’attività di demolizione e dei cantieri. Qui la sfida è realizzare prodotti completamente tracciabili, omogenei e privi di inquinanti pericolosi".
"Oggi, come E.G.I. Zanotto abbiamo una capacità di trattamento autorizzata importante, di 64.000 ton annue e stiamo investendo in attrezzature e impianti per gestire al meglio anche questo filone di fornitura. Infine le nostre cave vengono utilizzate anche per lo stoccaggio di materiale in ottica End of waste, per un totale autorizzato di 100.000 m3”.

Conclude [Mantiero]: “Il rispetto dell’ambiente, soprattutto nel settore estrattivo, è un articolato insieme di attività di miglioramento dei processi produttivi e, oggi più che mai, di riuso e riciclo degli MPS. Gli inerti vergini e gli MPS sono due facce della stessa medaglia: ridurre l’impatto ambientale delle attività umane, con l’obiettivo di dare alle generazione future un’eredità, fatta di qualità dei Territori su cui lavoriamo, di cui essere fieri”.

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