Quando i Pro scendono in campo

Qualche mese fa vi avevamo parlato della nostra nuova avventura goWEMPROring; abbiamo trovato una serie di compagni di viaggio, entusiasti e esperti del settore che hanno deciso di condividere la nostra avventura con l’obiettivo di una comunicazione chiara, obiettiva, indipendente e corretta nel settore delle macchine da cantiere.

Sono davvero lieto di annunciare che venerdì scorso, c’è stata la prima uscita ufficiale dei presidenti dei gruppi FB che fanno parte di goWEMPROring; con Roberto Tonon (quelli del movimento terra), Marco Martini (Blog del Padroncino), Daniele Bonomi e Cesare Pagani (che gestiscono la pagina Escavatoristi e trattoristi) abbiamo fatto una puntata a Torino, ospiti del gruppo CNH Industrial.

Assente (giustificato) Giovanni Cavaggioni (Cava e Cantiere, una scelta di vita), impegnatissimo in una nuova avventura professionale appena cominciata e che gli auguro gli darà tantissime soddisfazioni.

5 professionisti (me compreso, in qualità di direttore editoriale di goWEM!) che rappresentano qualcosa come 70.000 persone reali sui social, a cui si aggiungono i nostri 74.000 visitatori mensili.

Primo appuntamento? Destinazione Torino, appunto, dove abbiamo visitato lo stabilimento di Case Construction Equipment di San Mauro Torinese e quello FPT, dove il gruppo CNH Industrial produce i motori per tutti i suoi marchi (e non solo, come vedremo).

Il caldo abbraccio di Torino

Ad aspettarci, davvero uno schieramento importante di uomini (e donne) Case. Alla presentazione iniziale, tenuta da Enrica Oderda (responsabile vendite Italia) c’erano tra gli altri il Quality Plant Manager & WCM Plant Support dello stabilimento di San Mauro, Olivier Bertoldi, poi, Antonio Strati, responsabile di prodotto degli escavatori (gommati e cingolati), Gaston Le Chevalier, responsabile di prodotto per le macchine compatte, Alain de Nanteuil e, ovviamente, Alessandro Fresia, responsabile marketing.

Assieme a loro abbiamo visitato lo stabilimento che Case Construction Equipment ha letteralmente stravolto (in meglio) negli ultimi anni, proprio per aumentarne drasticamente la capacità produttiva, ma anche (e questo è l’aspetto che importa di più a Bertoldi) il livello di qualità complessivo.

Altro obiettivo raggiunto: dare la massima flessibilità produttiva possibile sulle linee, in modo di poter alternare sulle stesse linee il massimo numero di tipologie di macchine (sia per dimensioni sia per tipo), una scelta questa strategica e fondamentale, in un mercato che ha ormai fatto della fluidità della domanda una delle caratteristiche se non la caratteristica principale.

Da non dimenticare che da pochi mesi la struttura produttiva di San Mauro ha raggiunto il livello Bronze secondo la classificazione World Class Manufacturing, un risultato davvero importante per questo segmento produttivo che ha visto certificare da un Istituto indipendente i miglioramenti ottenuti e gli investimenti fatti.

Prima di descrivermi, la giornata, voglio ringraziare personalmente tutti i responsabili di Case presenti e in particolar modo Alessandro Fresia che ha subito sposato la nostra idea di voler vedere da vicino gli stabilimento dove nascono le macchine Case Construction Equipment.

La Casa dei cingolati apre le porte

Dallo stabilimento di San Mauro escono ogni giorno quattro escavatori cingolati core (diventeranno sei il prossimo anno); lo stabilimento di San Mauro, infatti, produce su licenza Sumitomo gli escavatori cingolati fino a 30 tonnellate, di fatto replicando in ogni aspetto le logiche e le pratiche produttive che hanno reso famosi gli escavatori prodotti in Giappone. In sostanza possiamo parlare di una piccola fetta di Giappone a Torino, dato che anche davvero molti componenti strategici provengono dagli stessi fornitori che servono gli impianti di Sumitomo (tra l’altro anche la cabina).

L’accordo di produzione è del 2015 e ha di fatto radicalmente trasformato l’impianto di San Mauro, ora un vero e proprio gioiellino di cui l’Italia può andare giustamente fiera; qui, come dicevamo si producono otto modelli di escavatori cingolati, tra cui il CX130D, CX160D, il CX250D e il CX300D. Quelli superiori alle 30 ton per ora continueranno ad arrivare dal Giappone.

Sempre a San Mauro si costruiscono i miniescavatori e, nel corso della nostra visita, avevamo già potuto percepire qualche dettaglio che ci aveva fatto intuire in anticipo la notizia data da CNH lunedì scorso e cioè l’accordo di produzione su licenza e sviluppo condiviso fra CNH Industrial e Hyundai Heavy Industry per i miniescavatori al di sotto delle sei tonnellate di peso operativo. Cosa avevamo visto? Ovviamente dei mini Hyundai che i tecnici CNH stavano studiando assieme a quelli del produttore Coreano, immaginiamo in vista della produzione presso l’impianto di San Mauro (dove verranno prodotte le macchine fino a cinque tonnellate).

Dopo un’oretta di tour dello stabilimento, anche se da buoni appassionati il tempo è volato, ci voleva una piccola pausa, prima di passare ai motori FPT. E quale posto migliore del CNH Industrial Village, dove il gruppo CNH espone tutti i suoi gioielli? Il centro è davvero spettacolare e oltre ai mezzi Case, al momento della nostra visita ospitava alcune colossali macchine agricole di New Holland Agricolture, numerosi mezzi Iveco e, ovviamente, una bella gamma di motori FPT.

Apprezzatissima da tutti i presidenti dei gruppi anche la galleria storica, con delle chicche davvero uniche che hanno fatto la storia del trasporto e del cantiere in Italia e nel Mondo.

Qui nascono i cuori del movimento terra

Subito dopo la sosta al CNH Industrial Village, la giornata si è conclusa con un’altra “signora” visita, nello stabilimento dove nascono i “cuori” di tantissimi mezzi del gruppo CNH. Siamo, infatti, stati ospiti nello struttura produttiva torinese di FPT dove il produttore di motori costruisce i motori NEF, F5 e della serie Vector.

Qui l’ottica tipica di un segmento che lavora con logiche automotive è subito percepibile; l’automazione è davvero spinta, sono molti i robot che si muovo sulle linee produttive. A Torino arrivano i “grezzi” (così in gergo si chiamano i blocchi motore da lavorare), che vengono trasformati nei propulsori che equipaggiano i camion Iveco e Astra, le macchine operatrici Case e e macchine da agricoltura dei marchi Case Agricolture e New Holland Agricolture.



Ogni giorno escono dallo stabilimento oltre 700 motori finiti e l’obiettivo per l’anno prossimo è quello di superare le 1.000 unità al giorno.

Tutti è controllato con cura maniacale, con tolleranze che si contano su poche decine di micron, con i più avanzati sistemi di organizzazione produttiva. Lo stabilimento FPT è infatti certificato in classe Silver secondo la prestigiosa classificazione internazionale World Class Manufacturing, con positive ricadute sulle prestazioni produttive e l’eliminazione graduale degli sprechi, in modo da garantire la qualità del prodotto e la massima flessibilità nel rispondere alle richieste del cliente.

Ovviamente, ma non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo, l’obiettivo è il livello Gold, il massimo possibile a livello internazionale.

Al di là del fascino di seguire passo passo l’allestimento di un motore (gli Euro 6 arrivano tutti da questo stabilimento), abbiamo un paio di chicche da ricordarvi: FPT non produce solo per il gruppo CNH, ma fornisce motori a una serie di grandi produttori internazionali; tra questi, almeno per orgoglio italico, ci piace ricordare marchi come Caterpillar e Perkins i cui motori tra l’altro abbiamo visto nello stabilimento nel corso della nostra visita. Un fattore in più che testimonia la qualità che hanno raggiunto in FPT, non siete d’accordo?

 

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