Ricucitura urbana e attenzione all’impatto ambientale; un binomio che è ormai diventato quasi un mantra per le imprese che vogliano lavorare con uno sguardo aperto sul futuro del mercato delle costruzioni.
Vista della baia di Sistiana dalla sommità della collina dove si sviluppa il complesso residenziale Le Falesie in corso di realizzazione da parte di Toro Costruzioni
Entrambi i temi sono pilastri portanti del nuovo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza definito dal Governo, ma stanno anche diventando un obbligo morale assieme alle tematiche relative alla protezione del territorio e alla valorizzazione di asset intangibili quali la riduzione del carbon footprint di ogni intervento edilizio non solo in fase di costruzione del manufatto, ma anche in quella di gestione dello stesso durante tutta la vita utile.
Per raggiungere questi obiettivi, ogni dettaglio conta ed è per questo che vi raccontiamo oggi un cantiere a Sistiana (nel Comune di Duino Aurisina, vicinissimo a Trieste) dove la strong>>>Toro Costruzioni<< di Trieste sta realizzando un intervento di edilizia residenziale di alto pregio architettonico e basso impatto ambientale.
Produzione da primato
La benna frantoio MB BF70.2 ha una capacità produttiva che varia da 9 a 31 m3/ora in funzione della produzione in uscita
Tutelare le risorse
Parlavamo appunto di ricucitura urbana; l’intervento di Toro Costruzioni, infatti, riguarda un tassello all’interno del tessuto urbano di Sistiana fino ad ora inedificato, essenzialmente un vuoto urbano in frangia a una importante arteria di traffico locale.
Diego Pertoldi
Diego Pertoldi, cotitolare di Toro Costruzioni
Non c’è quindi consumo di suolo agricolo o forestale e le caratteristiche costruttive dell’intervento, che prevede la costruzione di residenze comprese tra mare e Carso, sono tutte orientate alla sostenibilità ambientale, come ci conferma [Diego Pertoldi], contitolare con [David Mazzucchi] della Toro Costruzioni: “Abbiamo voluto realizzare questo intervento con un valore di fondo ben preciso; minimizzare l’impatto ambientale del cantiere e contestualmente porre i presupposti progettuali e realizzativi per un’edilizia sostenibile, di alta qualità, ma con basse esigenze di apporto energetico sia estivo sia invernale”.
Continua Pertoldi: “l’intervento che prende il nome di ‘Contrada delle Falesie’, infatti, si sviluppa su 12 unità residenziali indipendenti inserite all'interno di un parco urbano e collocate lungo il leggero declivio di una collina, in modo da affacciarsi direttamente sul mare”.
“Abbiamo posto particolare attenzione alla riduzione di ogni impatto ambientale, utilizzando moderni sistemi di domotica e di generazione fotovoltaica; non solo, stiamo gestendo il cantiere con l’obiettivo di ridurre al massimo l’impiego di materie prime vergini, così come quello di comprimere le emissioni di gas inquinanti in atmosfera”.
Conclude Pertoldi: “Un concetto di sostenibilità a 360° che caratterizza (e lo farà ancora di più in futuro) tutti i cantieri di Toro Costruzioni, siano essi di nuova costruzione o di ristrutturazione. Questo per noi è un valore fondante, alla base della nostra impresa, fin dalla sua fondazione nel 2011”.
Frantumazione in loco = meno impatto ambientale
Quando si parla di riduzione dell’uso di materie prime vergini, un aspetto fondamentale è quello del riuso delle terre e rocce da scavo. Un tema che sul cantiere di Sistiana era particolarmente sentito, dato che l’intero intervento prevedeva sbancamenti e scavi di fondazione in roccia (il calcare del Carso) per un totale di circa 20.000 metri cubi.
Sempre Pertoldi: “Per quel che riguarda gli scavi, era fondamentale per noi riutilizzare al massimo la pietra scavata. I motivi sono essenzialmente due: da una parte ridurre l’impiego di materiali acquistati dalle cave, dall’altro abbattere l’impatto inquinante dei trasporti necessari a trasportare il materiale scavato dal cantiere ai siti di stoccaggio autorizzati”.
La benna frantoio MB Crusher BF70.2 scelta da Toro Costruzioni ha una capacità di carico di 0,65 metri cubi
Sul cantiere di Toro Costruzioni anche una benna vagliante MB Crusher MB-S18 adatta a escavatori da 20 a 35 ton
“Lo scavo e lo sbancamento previsti dal progetto sono stati tutti (se si esclude la rimozione del terreno di scotico) effettuati con escavatore equipaggiato con martello demolitore. L’aspetto innovativo è stato l’impiego intensivo della benna frantoio per ridurre volumetricamente il materiale scavato; in questo modo - prosegue Pertoldi - riusciamo a ottenere due importanti risultati: prepariamo le esatte pezzature per i vari riutilizzi in cantiere (sottofondi, riempimenti, ghiaiate) e riduciamo il numero di camion necessari per trasportare la roccia demolita agli impianti di raccolta. Si tratta non solo di ridurre l’impatto ambientale del cantiere, ma anche di abbattere i costi di gestione del cantiere stesso”.
Sottolinea Pertoldi: “Per l’acquisto della benna frantoio, ci siamo rivolti alla >>MB Crusher<< perché avevamo bisogno di un’attrezzura robusta, efficiente e produttiva. La scelta è caduta sul modello BF70.2, adeguata come capacità produttiva alle esigenze del cantiere. La benna è dotata di attacco rapido e ci consente quindi di passare, utilizzando solo un escavatore, velocemente dalla fase di demolizione a quella di frantumazione secondaria”.
Da sinistra: Luciano Colonnelli, capo cantiere, Diego Pertoldi, cotitolare Toro Costruzioni, e Ajoub Assin, operatore
La BF70.2 di MB Crusher utilizzata da Toro Costruzioni ha una capacità di carico di 0,65 metri cubi ed è caratterizzata (in relazione al suo peso operativo di 2,30 ton) da un’ampia luce di carico (740x510 mm). Può essere montata su escavatori con pesi operativi compresi fra 15 e 25 ton (il flusso d’olio richiesto è compreso fra 150 e 200 litri/min ad una pressione di 220 bar).
La selezione, il cuore della produttività
Sul cantiere di Sistiana, Toro Costruzioni sta anche utilizzando un'altra benna MB Crusher, una benna vagliante MB-S18, compatibile con lo stesso tonnellaggio di escavatore utilizzato per lavorare con la benna frantoio BF70.2.
La benna vagliante MB Crusher MB-S18 scelta da Toro Costruzioni per l'intervento di edilizia residenziale a Sistiana
L’abbinata consente di massimizzare il riuso della roccia scavata, rendendo il cantiere più efficiente e riducendone l’impronta ambientale complessiva, come conferma Pertoldi: “L’abbinata fra la benna frantoio e la benna vagliante ci fornisce davvero una versatilità senza pari. Siamo in grado di preparare ogni tipo di pezzatura, lavorando con un’ottima produttività complessiva e riducendo davvero tantissimo l’impiego di materia prima vergine”.
Efficienza vagliante
La benna vagliante MB-S18 di MB Crusher ha una capacità di carico di 2,4 metri cubi
“Non usiamo la MB-S18 solo per la vagliatura della pietra, ma anche per preparare e vagliare il terreno di scotico; un aspetto questo fondamentale che ci consente di riutilizzare tutto il terreno vegetale, una risorsa preziosissima per cantieri come questo in cui il verde è elemento fondamentale della progettazione. La MB S-18 lavora senza impaccarsi, garantendo per il terreno la stessa efficienza produttiva che abbiamo riscontrato con la pietra”.
La benna vagliante MB-S18 ha una capacità di carico che può arrivare a 2,40 metri cubi, pesa due tonnellate e richiede un flusso d’olio per lavorare di 120 litri al minuto, con una pressione di lavoro superiore a 200 bar e una contropressione che resta al di sotto dei 40 bar.