22 marzo 2018, Caorso, Piacenza. E’ una bella giornata di sole e dall’autostrada che mi porta sin qui da Venezia, si vedono chiaramente l’insegna Ritchie Bros Auctioneers e le macchine che fra pochi minuti andranno battute all’asta. Un evento che vivo da neofita; forse la condizione migliore per raccontarla anche a chi è abituato a parteciparvi. In realtà qualche preoccupazione c’era: quasi un’intera giornata a veder passare sulla rampa e gli schermi, centinaia di macchine di tutti i tipi alla ricerca di un compratore. Sai che noia.
Un pregiudizio svanito dopo pochi minuti, grazie all’inglese ‘masticato’ del banditore, che se non fosse per l’italiano declinato nelle innumerevoli cadenze del pubblico presente – composto per il 95% da uomini – indurrebbe a pensare di trovarsi in un angolo degli Stati Uniti. Certamente non da Christie's o Sotheby's. Per chi volesse approfondire qui trovate il link diretto all'intervista a Fabio Orlandi, Regional sales manager Italy di Ritchie Bros.
Già, il banditore. Una macchina vocale infernale, che alterna parole, numeri e suoni e conclude ogni ‘tirata’, che lascerebbe chiunque senza fiato, con una parola: sold. E avanti un altro. Un officiante, il banditore, che assistito dai ‘bid catcher’ rivolti verso i compratori per sollecitare e raccogliere le offerte, celebra un rito pagano.
Quello del business. E siccome negli affari il tempo è tutto, ogni asta, se si escludono alcuni pezzi pregiati molto contesi, dura meno di 50 secondi. Merito di un’organizzazione perfetta – dalla reception all’ordinato campo dove sono schierati i lotti che gli autisti portano alla rampa e viceversa – che lo sguardo diretto e ammiccante, i semplici e codificati gesti dei ‘bid catcher’ nostrani, mi hanno finalmente suggerito a chi paragonare: il ponte di una portaerei. Sulla rampa come in alto mare, spazio e tempo vanno gestiti con precisione; tutto deve scorrere senza intralci. E così, sin a partire dai due giorni precedenti il 22 marzo, è stato.
Qualche dato. Innanzitutto i lotti: 3155. I clienti venditori sono stati 266, gli offerenti 1.944 e i compratori oltre 690. Ben 334 quelli on line; numero che certifica la credibilità, la trasparenza e la qualità dell’organizzazione di Ritchie Bros.
Oltre 75 i paesi registrati, con presenza completa di quelli europei – est compreso - Cile, Argentina, Messico, Canada, Stati Uniti, Qatar, Thailandia, Malesia, Paesi Arabi, Nigeria e Marocco. L’Italia ha totalizzato il maggior numero di acquisti (50% circa), seguita da Polonia, Olanda, Francia e Romania.
Dicevamo dei lotti, alcuni dei quali pregiati. E’ il caso dei due sollevatori telescopici Manitou MRT2540 e MRT2150 della serie Privilege Plus 4x4x4 mai usati (anno 2015, 9 e 8 ore/lavoro), venduti il primo on site a 137.500 euro, il secondo in Algeria per 139.000 euro.
Quest’ultima è stata anche la destinazione per il Manitou MRT1840 4x4x4 del 2016 (8 ore/lavoro), venduto per 105.000 euro. L’arrivo sulla rampa di questi lotti, ha decisamente animato il ritmo dell’asta, confermando l’interesse per quelli che nei giorni precedenti l’asta, erano stati annunciati tra i pezzi forti.
In Polonia, invece, il quarto telescopico Manitou MRT1640 4x4x4 del 2012, battuto a 43.000 euro, anche in ragione delle 4.700 ore/lavoro e l’assenza del certificato CE. In realtà tutto il segmento del sollevamento ha dato esiti molto positivi, grazie ad un’offerta che ha visto salire sulla rampa modelli di Dieci (in particolare Pegasus), Merlo (sia Panoramic che Roto) e ancora Manitou.
Per quanto riguarda le piattaforma aeree, meritano di essere segnalate un’articolata Ultraboom JLG 1250AJP del 2010 (altezza di lavoro 40,30 m, sbraccio 19,9 m e jib 2,45 m), venduta a 65.000 euro, e la telescopica Haulotte H43TPX del 2009 (42 m di altezza di lavoro e sbraccio di 20 m), battuta a 62.500 euro.
Confermate le aspettative su due tra i lotti più interessanti del movimento terra: i dumper articolati Caterpillar 730C con poco più di 2400 ore/lavoro ciascuno, andati oltre confine on line. Rispettivamente in Canada e Francia per 165.000 e 160.000 euro. Sempre il Canada è stata la destinazione di un rullo vibrante Caterpillar CS66B, acquistato per 60.000 euro.
Ottima la performance dell’autocarro ribaltabile Iveco Trakker 500 del 2015, che ha raggiunto 71.000 euro. Vendita on site per il terzetto di escavatori gommati New Holland WE190B che il compratore si è aggiudicato per 60.000 euro cadauno. Modelli del 2015, mai usati, ma destinati solo a essere commercializzati sui mercati meno regolati. Una vendita veloce, come il pacchetto dei tre nuovissimi mini escavatori Kubota U17-3 da 1-4,9 ton del 2017, battuti on site a 18.000 euro ciascuno.
Per 60.000 euro è andato in Polonia - una delle principali destinazioni dell’asta - l’escavatore medio Kubota KX080-4 da 5-9.9 ton; anch’esso mai usato e del 2017. Sempre tra i piccoli, un Wacker Neuson 1404 del 2016 (254 ore/lavoro) è stato battuto per 13.000 euro.
Segnalato tra i lotti di maggior interesse, la gru fuoristrada Grove RT540E 4x4x4 da 40 ton del 2011 ha rispettato le attese e trovato per 100.000 euro un nuovo titolare. Nella categoria vale la pena menzionare la Locatelli GRIL8600T da 60 ton del 2011, destinata in Polonia per 92.000 euro, e due modelli del 2007: una Grove RT540CE e una Terex A350, la cui vendita è stata on site rispettivamente per 62.000 e per 65.000 euro.
Infine, una nota fuori settore. Nel piazzale un bel colpo d’occhio lo faceva lo schieramento dei trattori agricoli nero/blu Lovol. 49 lotti del 2017 mai usati, che sono stati venduti da un minimo di 5.000 ad un massimo di 9.500 euro.
Chiuso l’ultimo lotto, espletate le pratiche per pagamenti, ritiri e trasporti, la macchina Ritchie Bros. non si ferma. C’è da organizzare la prossima asta del 14-15 giugno che, visto il periodo, si annuncia ‘calda’ sotto tutti i punti di vista.