Armonica espansione

Organico”; questo è l’aggettivo che immediatamente ci è venuto in mente quando abbiamo visto per la prima volta l’intera gamma dei nuovi escavatori gommati MWR, presentata l’altro ieri a Annecy-le-Vieux da Mecalac.

Henry Marchetta (a sinistra) e suo figlio Alexandre hanno condotto l'intera giornata di presentazione

E “organico” è anche il termine che vogliamo usare per definire la crescita e i piani di sviluppo che il produttore francese ha messo in campo negli ultimi mesi. Altro termine chiave è “Armonico”; diversamente da altre Case, tutte le novità che abbiamo visto nel corso della presentazione dedicata ai dealer (e aperta a una selezione della stampa internazionale) si inseriscono in un progetto complessivo che si integra perfettamente con la storia tecnologica di Mecalac, con la sua tradizione progettuale e coll’entusiasmo innovativo che ha sempre ispirato il suo fondatore Henry Marchetta e che ora ritroviamo anche in suo figlio Alexandre (il loro essere “gemelli diversi” è stata un’altra delle tante belle sorprese della giornata).

Tra le altre novità anche tutte le macchine frutto dell’acquisizione della Terex Construction Equipment UK, prodotte nello stabilimento di Coventry e che ora hanno la livrea Mecalac; sono davvero molte, come vedremo, e portano il portafoglio prodotti della Casa transalpina a 50 unità; un bel numero che posiziona Mecalac ai vertici in fatto di offerta tipologica nel segmento delle compatte per uso urbano.

Ma andiamo con ordine e cominciamo a parlare dei protagonisti della giornata: i nuovi escavatori gommati della serie MWR.

 

Poker di re

Il prototipo lo avevamo visto in anteprima assoluta alla scorsa edizione del Bauma 2016, ora Mecalac presenta una gamma completa e già praticamente pronta per arrivare sul mercato (in Italia le macchine arriveranno ai primi di settembre). La serie MWR si compone di quattro modelli, con tonnellaggi compresi fra 6,9 e 15,5 tonnellate: 7 MWR, 9 MWR, 11 MWR e 15 MWR.

Innanzitutto una premessa: la MWR è 100% Mecalac, nel senso che si inscrive organicamente (ecco di nuovo la parola magica) nel filone della ricerca tecnologica e di design che contraddistingue il produttore francese, da sempre “fuori dal coro”. In perfetta filosofia “Soullivaniana” (da Louis Sullivan geniale architetto americano, fra i padri dell’architettura moderna) qui la “forma segue davvero la funzione”; i nuovi MWR fondono le migliori caratteristiche degli escavatori gommati (l’estrema mobilità e la notevole versatilità) con quelle degli escavatori cingolati, come la semplicità d’uso, l’accessibilità e la stabilità.

Il risultato? Non un ibrido sospeso fra due mondi, ma in effetti una macchina nuova che può contare su un centro di gravità più basso del 20% rispetto agli escavatori gommati tradizionali, che vede addirittura il punto di incernieramento della torretta superiore collocarsi al di sotto della linea superiore dei pneumatici (merito del telaio inferiore ripensato e del design molto bello della torretta, contrappeso compreso).

Basso centro di gravità, migliore distribuzione dei pesi nella torretta, design del braccio efficiente; la conseguenza è quasi logica (anche se per niente facile da raggiungere): capacità di sollevamento da primato (fino al 50% del peso operativo, mica “bau bau, micio micio"), stabilità costante su tutta la rotazione con notevoli benefici sia in fase di lavoro sia di traslazione (sparisce l’effetto beccheggio di molti escavatori gommati).

Sempre per quel che riguarda la mobilità: in Mecalac hanno reso concreto un paradosso: hanno abbassato il centro di gravità, ma hanno aumentato la luce libera da terra e, di conseguenza, la possibilità per gli MWR di muoversi senza problemi su pendenze e terreni “complicati”. Ricordiamo anche che le modalità di sterzata (ma qui i progettisti Mecalac l’hanno avuta più facile, le soluzioni c’erano, bastava applicarle a un gommato) sono tre: due e quattro ruote sterzanti e a granchio. Nei cantieri stradali e in città, questo significa muoversi non in un fazzoletto, ma quasi…

La magia dell’elettronica

La cabina è tutta in stile Mecalac; ampia, comoda e con una visibilità eccellente a 360° (bellissima la telecamera integrata nel contrappeso e completamente protetta, ma anche apprezzabile la geometria del braccio che lascia una visibilità sul lato destro davvero unica nel panorama dei gommati). E fin qui dai francesi ce lo saremmo aspettato.

Ma i “diabolici”  progettisti della Meccanica del Lago (Mecanique du Lac = Mecalac) hanno fatto molto di più. Innanzitutto hanno reso l’accessibilità di tutti e quattro i modelli davvero perfetta, con una scaletta armoniosamente integrata nel design del telaio inferiore. Telaio inferiore che protegge il serbatoio, capientissimo, che permette un rifornimento da terra in stile automobilistico. La manutenzione si può effettuare da terra per tutto quello che riguarda filtri e livelli, mentre se si occorre salire in alto, sul telaio posteriore sono integrati degli ampi e sicuri gradini in grigliato metallico.

Per chi, invece, sostiene che i Mecalac siano “strani” da usare ecco una sorpresa davvero gradita; in cabina un comodissimo selettore a manopola consente di settare tre modalità operative: Parcheggio, Lavoro e Traslazione.


Cosa succede quando l’operatore sceglie una delle tre? La macchina si setta da sola, impostando tutti i parametri in automatico. Dato che su un’escavatore normale questo comporta l’impostazione di una decina di parametri, il vantaggio è davvero impagabile.

Per chiudere ecco un’ultima soluzione che Mecalac ha sviluppato per le sue gamme e che ora implementa anche sulle MWR: l’attacco rapido Connect, equipaggiato da un sistema di rilevamento che consente di monitorare il corretto aggancio dell’attrezzo, informando l’operatore con segnali e visivi e sonori del completamento in sicurezza dell’operazione. L’attacco, brevetto Mecalac, ha una tecnologia significativamente diversa dagli altri presenti sul mercato: è davvero molto leggero e elimina drasticamente ogni gioco in automatico.

Capitolo Coventry

La presentazione della nuova gamma MWR ha rischiato di “mettere” in ombra un’altra importantissima novità; a dicembre 2016, infatti, Mecalac ha completato la seconda acquisizione  della sua storia: dopo la Ahlmann, rilevata nel 2002, è stata la volta della Terex Construction Equipment UK che, nel suo stabilimento di Coventry, costruisce tre linee di prodotto complementari all’offerta della Casa francese.

Complementari certo, ma anche strategiche per consentire a Mecalac di proporsi a livello mondiale (o quasi) come IL produttore di macchine compatte (anche se Marchetta padre e figlio non lo dicono esplicitamente questo è l’obiettivo) per i lavori urbani. Proprio per questo, a poco più di quattro mesi dall’acquisizione, le macchine prodotte a Conventry erano già esposte con la livrea Mecalac. Un’operazione non banale, per niente semplice da portare a termine in così poco tempo.

Nella nostra visita abbiamo quindi potuto vedere le terne, i rulli monotamburo e tandem, i dumper compatti da cantiere; in tutto 20 nuovi modelli che portano l’offerta complessiva Mecalac a 50 macchine, articolate su cinque gamme di prodotto.
 

Un dettaglio dell'attacco rapido Connect, brevetto Mecalac che equipaggia anche la linea MWR

Servizi da full liner

E anche qui torna la parola “organicità”; in questo caso la usiamo per spiegare la filosofia che ha portato Mecalac ha acquisire lo stabilimento di Coventry. Non si tratta, infatti, solo di aumentare la capacità produttiva o di estendere il portafoglio prodotti, ma, piuttosto, di rafforzare la posizione in cui si è già riconosciuti tra i leader. Non facciamo riferimento a un Paese o a un gruppo di Paesi, ma piuttosto a un ambito operativo specifico: l’ambiente urbano.

Avere quasi tutti i propri dealer in un solo posto è stata anche occasione ghiotta per parlare anche di servizi postvendita. Anche in questo caso, Mecalac fa un passo avanti significativo verso una visione più estesa del ruolo del Costruttore; visione che comprende certo investimenti nel miglioramento dei vari servizi di postvendita (prima fra tutti la gestione delle parti di ricambio), ma anche, l’attivazione di servizi finanziari a disposizione della rete e, di conseguenza, dei clienti.

Guardate in basso nella foto: quello è il bocchettone del carburante, per un rifornimento davvero uguale a quello delle automobili


Il 16 maggio, infatti, Alexandre Marchetta (che ha condotto con il padre Henry l’intera giornata di presentazione) ha ufficialmente reso nota la creazione della Mecalac Financial Solutions che si occuperà di affiancare i dealer a 360° gradi nel complicato segmento dei servizi finanziari.Finanziamenti, leasing, operazioni di supporto alla creazione della flotta noleggio; il panorama dei prodotti è vastissimo, ma, da quello che abbiamo potuto capire, in Mecalac hanno in mente anche in questo caso qualche altra sorpresa, anche se non l’hanno ancora voluta svelare.

Forse tra qualche tempo sentiremo parlare di costi delle macchine calcolati al metro cubo scavato o alle ore lavorate? Aspettiamo curiosi, d’altra parte Mecalac ci ha sempre abituato a delle (belle) sorprese e non crediamo che ci deluderà proprio ora..

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