, davvero scenografico e con tema (poteva essere diversamente?) Halloween e protagoniste tantissime macchine Doosan e Bobcat.
Ma andiamo con ordine e cominciamo a parlare delle macchine che abbiamo potuto provare.
Escavatori? Tutti a rapporto!
Davvero
numerosi i modelli di escavatori cingolati della gamma core di Doosan presenti a Dobris e sui quali sia
Roberto Tonon di “quelli del movimento terra” sia
Daniele Bonomi di “Escavatoristi e trattoristi per sempre” si sono
gettati a capofitto.
In ordine rigoroso di peso operativo c’erano il
DX235LC-5, il
DX300LC-5 con braccio lungo, il
DX380LC-5 e, infine, il
DX490LC-5. Il più piccolo del quartetto, il DX235LC-5 è una
macchina da 22.,8 tonnellate, spinta da un
motore Doosan DL06P che eroga 124 kW con una
profondità massima di scavo di 9.465 mm.
Ma è sul DX300LC-5 che si sono
concentrate le attenzioni di Roberto Tonon che lo ha
provato a lungo, testandolo anche in condizioni limite (complice la terra abbondantemente bagnata dalla pioggia che cadeva a tratti durante il pomeriggio delle nostre prove). Risultato? Una macchina
veloce, fluida e soddisfacente nei movimenti simultanei. Con la proverbiale precisione che tutti gli riconoscono, Tonon ha, inoltre,
sollecitato parecchio lo specialista di prodotto Doosan per conoscere i
settaggi del motore e dell’idraulica dell’escavatore, anche per capire meglio l’
equilibrio prestazionale e le potenze erogate in relazione anche alle caratteristiche del braccio lungo che equipaggiava il DX300LC-5 (disponibilissimo per la verità, assieme a
Marco Buratti che ringraziamo nuovamente per la squisita l’ospitalità).
Daniele Bonomi è andato invece subito sui pesi massimi,
provando il DX380LC-5, macchina già bella tosta, un
escavatore da 40,2 tonnellate, con una
motorizzazione Scania a 5 clindri, in grado di
erogare 237 kW a 1800 giri al minuto. Motore e ottima sinergia con il robusto circuito idraulico (due pompe a portata variabile da 350 litri al minuto)
hanno soddisfatto Daniele che è sceso dal DX380LC-5 con un sorriso a 32 denti, solo per salire al volo sul DX300LC-5 appena lasciato libero da Tonon.
Appunto, dato che Tonon
non ha lasciato neanche infangare gli stivali messi a disposizione da Doosan (qui sono abituati al fango) per
salire sul più grande degli escavatori in prova, i
l DX490LC-5, bestione da
49,5 tonnellate nella versione base e
numero due nella gamma dei grandi Doosan (sopra solo il DX530LC-5 da 52,1 ton).
E qui le
montagne di terra spostate, complice anche una benna più che adeguata al peso dell’escavatore, sono state
subito piuttosto importanti; la
motorizzazione Scania (un sei cilindri da 283 kW) ha
convinto Roberto, così come l’agilità e la sensibilità sui comandi già riscontrata sul DX300LC-5. Ovviamente su tutti i mezzi
non sono passati inosservati i dettagli, come il
sedile riscaldato o la visibilità operativa, giudicata positivamente da entrambi i nostri esperti.
(S)pala che ti passa
Intanto, in un altro angolo del campo prove, Cesare Pagani (che gestisce con Daniele la pagina di “Escavatoristi e trattoristi per sempre”) provava un’altro tipo di macchina: una pala gommata DL420-5 (peso operativo 22,93 tonnellate), motorizzata con uno Scania (da sempre Doosan lavora con il produttore del Grifone) da 12,7 litri che eroga una potenza di 257 kW. Pagani l’ha provata bene la pala: manovrabilità, forza di spinta e potenza di sollevamento (carico di ribaltamento statico a macchina sterzata di 16,25 ton, con un’altezza di carico con benna inclinata a 45° di 2.945 mm), pendenze importanti affrontate in retromarcia, raggi di sterzata e, ovviamente visibilità operativa.
Il responso? Da quello che ci ha detto a caldo (quando siamo riusciti a strapparlo a forza dalla cabina) l’impressione è molto buona, la DL420-5 è una macchina reattiva e veloce sul ciclo, sia quando si lavori di fino sia quando si debba fare produzione. La cabina è molto comoda e l’impressione è quella di avere tutte le operazioni sotto controllo, viste anche le ampie superfici vetrate.
Non provata (solo per mancanza di tempo), c’era nel campo prove Doosan anche la pala gommata più grande della produzione coreana, una DL550-5 da 31,58 tonnellate, anch’essa motorizzata Scania, in questo caso con potenza erogata di 283 kW. La DL550-5 ha un carico di ribaltamento a macchina completamente sterzata di 18,2 tonnellate, con un’altezza massima di carico di 3.115 mm (angolo di scarico di 45°).
Giusto per completezza di informazione, due parole sulla gamma di pale gommate Doosan: parliamo di otto modelli tra pale di media dimensione e pale grandi, con pesi operativi compresi fra 11,64 tonnellate (la DL2005-5 con motore da 106 kW e benna da 1,9 metri cubi) e 31,58 tonnellate (appunto la DL550-5 che era esposta al campo prove, con gamma di benne fino a 5,7 metri cubi).
Non solo escavatori cingolati e pale…
Ma torniamo un attimo a Daniele che già da subito aveva comunicato ai dimostratori Doosan di voler provare un’altra tipologia di macchina della gamma; facciamo riferimento all’escavatore gommato DX165W-5, uno dei tre gommati presenti in campo prove (gli altri due sono il DX170W-5 e il piccolo DX57W-5). IL DX165W-5 scelto da Daniele è un gommato da 16,5 tonnellate, con un raggio di rotazione di 1.850 mm spinto da un motore Perkins che eroga 102 kW, monta una gamma di benne standard che possono arrivare fino a 0,76 metri cubi.
E non basta, Daniele ha fatto anche un
interessante esperimento: ha
provato uno dopo l’altro il DX235LC-5 e il DX235LCR-5 (la versione a raggio di rotazione ridotto) per
verificarne le differenze di stabilità. Dopo qualche prova di sbraccio a benna piena e di movimenti simultanei, l‘
esperimento sembra superato con successo, dato che Daniele ci ha confermato che la
differenza di “coda” non impatta fortemente sulle prestazioni (ovviamente le differenze ci sono, ci mancherebbe altro), ma che, anzi, il DX235LCR-5 è una m
acchina equilibrata e molto ben studiata, perfetta per i cantieri stradali e urbani tipici del nostro Paese.
Non ci sembra corretto chiudere la nostra rassegna senza citare i "
piccolini" di casa; sul campo prove di Dobris c’era
praticamente tutta la gamma di miniescavatori della Casa coreana, che si compone attualmente di 7 modelli.
E gli appassionati di
Bobcat? Ovviamente non sarebbero stati delusi, dato che la
gamma della Lince era presente al completo con tutti (o quasi)
i miniescavatori e un’ampia rappresentanza di skid steer loader, da sempre il cavallo di battaglia di questo marchio (tanto che molti operatori chiamano proprio Bobcat la minipala gommata).
Non poteva essere diversamente, dato che lo
stabilimento e il centro di ricerche di Bobcat sono letteralmente a quattro passi….
Là dove nascono le Linci
Stabilimento e centro di ricerca sono infatti
stati accorpati a Dobris, dove tra breve
arriveranno anche gli uffici direzionali che verranno spostati dall’attuale sede di Waterloo in Belgio. Doosan ha deciso di fare di Praga il c
entro nevralgico per il vecchio continente, portando qui non solo la produzione, ma anche l’innovazione.
Lo stabilimento produttivo di Bobcat
è, infatti, attivo dal 2007 è ha l'impressionante
capacità produttiva di 23.800 macchine all’anno (parliamo di macchine compatte ovviamente), mentre da pochissimo (inaugurato nel settembre 2015) è
attivo il Centro per l’innovazione che conta su
8.000 metri quadri di superficie per lo sviluppo e il collaudo dei prototipi e
1.400 metri quadri di area per uffici, sarà la culla delle nuove tecnologie avanzate sviluppate da Bobcat per le macchine del futuro.
La versione a raggio di rotazione ridotto dell'escavatore cingolato DX235LC-5, la sigla è ovviamente DX235LCR-5
Tra le altre cose nel Centro c’è la
più grande camera anecoica del settore (per lo studio delle emissioni sonore delle macchine), ma anche una
stampante 3D in grado di realizzare i prototipi di bracci completi di miniescavatori o skid steer loader, senza il bisogno di ricorrere a stampi o fusioni. Il Centro per l'Innovazione di Dobris è collegato agli altri due centri che il gruppo Doosan ha a
Bismarck (USA) e a
Inchon (Corea).
Dicevamo che non ci eravamo stupiti di avere sul campo prove tutta la gamma di compatte Bobcat; ci mancherebbe altro dato che, nel
piazzale dello stabilimento, in ogni istante,
ci sono circa 900 macchine (già vendute) pronte per la spedizione ai dealer di tutto il mondo e da lì ai loro clienti.
In pratica a Doosan c’è davvero il santuario delle Linci…. (di acciaio però)!