Il vincitore della tappa del Rodeo Case CE tenutosi durante il porte aperte di Trinacria Veicoli Industriali è stato Michelangelo Catalano che ha battuto tutti i pretendenti, misurandosi su un percorso a ostacoli alla guida di una minipala Case SR210.
Michelangelo ha ulteriormente ribadito le sue capacità, dimostrando che la performance di Termini Imerese non era stato un caso, arrivando terzo nella prova con la terna alle finali assolute, a cui partecipavano operatori provenienti da tutta Europa, che si sono tenute il 15 ottobre 2016 presso il Case Customer Centre di Monthyon, vicino a Parigi.
Non c’è bisogno di sottolineare che non sono molti gli skid che hanno nelle vene tanto olio da far lavorare un mostro del genere…
Case ha partecipato in forze all’evento voluto da Trinacria, a partire da Enrica Oderda, Italy Business Director, e da Alessandro Fresia, Marketing Manager Italy Market, fino a Valeria Roasio, Network Development Manager, il product manager Massimiliano Sala, Michele Cammisa, area manager, e il mitico trainer Fernando Cuppone; tutti, messe da parte le cariche istituzionali, si sono prodigati per garantire la massima ospitalità agli operatori e imprenditori siciliani, che li hanno letteralmente (e non esageriamo, chi vi scrive ne è stato diretto testimone) stretti in un angolo per potersi iscrivere alle prove sul CX230D e alle qualificazioni al Rodeo Case. Gettonatissimi anche tutti i gadget a disposizione, già praticamente esauriti in mattinata, con in prima fila, l’ormai mitico cappello Stetson, simbolo internazionale del Rodeo Case.
La minipala SR210 allestita con forche pallet e impiegata per le qualificazioni del Rodeo Case, non era, ovviamente, l’unica compatta esposta a Termini Imerese. C’era anche la più grande TR320 di cui vi abbiamo già accennato (con motore FPT Stage 3B da 69 kW e peso operativo di 4,355 tonnellate), ma anche diversi miniescavatori tra cui un CX55B.
Quest’ultimo, esposto solo in versione statica, è stato particolarmente apprezzato dal pubblico per il suo ingombro di rotazione 0, ma anche per la spaziosità della cabina, ben accessibile con il sistema a porte scorrevoli tipico di Case (si riduce la possibilità di danneggiare l’anta con urti indesiderati).
Il CX55B monta un motore da 2,189 litri, che eroga 32 kW, mentre l’impianto idraulico è servito da tre pompe, due a portata variabile (57,1 litri/min) e una a ingranaggi (33,8 litri/min) molto ben gestite, e in grado di garantire movimenti particolarmente fluidi e una potenza disponibile sempre più che adeguata alle lavorazioni in corso.
Macchina da 22,6 tonnellate, il CX230D ha lavorato ininterrottamente tutta la mattinata, una prova dopo l’altra, con i tecnici e gli specialisti Case CE e Trinacria impegnati a far rispettare agli operatori i tempi di prova (e spesso a trascinarli di peso fuori dalla cabina, una volta esaurito abbondantemente il tempo a loro disposizione).
Le impressioni, rilasciate al termine della prova, sono molto buone (a quanto ci dicono in Case) soprattutto in termini di risposta e sensibilità dei comandi e di potenza disponibile. Una potenza che arriva da un ottimo bilanciamento tra potenza erogata dalla motorizzazione Stage IV (124 kW) e impianto idraulico alimentato da due pompe a pistoni assiali a cilindrata variabile da 211 litri al minuto cadauna.
Come dicevamo è stata particolarmente apprezzata dagli operatori siciliani la controllabilità e la precisione dell’escavatore, una controllabilità, garantita dal nuovo sistema idraulico di Case, a cui si abbina la notevole velocità sul ciclo, tutto merito delle nuove pompe a comando elettrico che lavorano in abbinata con una nuova valvola di controllo principale, decisamente più grande di quella che montava la serie precedente (in Case affermano che la velocità è aumentata del 12%).
Chi ha provato il CX230D non ha potuto fare certo considerazioni sull’efficienza operativa, qui dovete fidarvi di noi; secondo i dati che ci ha fornito Case il risparmio c’è ed è anche consistente, tutto merito del nuovo motore certo, ma di una serie di gestioni elettroniche dell’operatività decisamente sofisticate: si va dal la sistema BEC che riduce consumi nel movimento del braccio all’SWC che ottimizza la portata idraulica nelle rotazioni, fino all’SCC (regolazione della corsa della spola), particolarmente utile mentre si scava o si livella. Ovviamente c’è anche il ritorno automatico al minimo e lo spegnimento del motore dopo un certo periodo di inattività. Non immaginereste neanche quanto carburante questi due semplici accorgimenti fanno risparmiare.
Tanta roba insomma, ma quello che contava di più per i rappresentanti Case (almeno secondo noi) era l’espressione contenta della stragrande maggioranza degli operatori che scendevano dal CX230D…
Nel corso dell’evento del 25 settembre, goWEM! ha intervistato Rosario Battaglia di Trinacria Veicoli Industriali per fare il punto sulla penetrazione di mercato nelle zone seguite dalla Concessionaria del marchio Case CE, ma anche per sapere il suo punto di vista sulle dinamiche future del mercato delle costruzioni nella Sicilia Orientale, ecco quello che ci ha detto in sintesi, per l’intervista completa potete cliccare su questo link: “Senza dubbio il mercato è in ripresa, anche e soprattutto considerando che veniamo da un crollo e da una crisi senza precedenti che ha di fatto ridotto moltissimo il numero di macchine e mezzi commercializzati. Le nostre prospettive con il marchio Case CE che abbiamo acquisito ormai da un anno e mezzo sono interessanti, soprattutto per il comparto heavy (escavatori e pale di grandi dimensioni, ndr), ma anche per la tipologia delle minipale”.
"Queste ultime - continua Battaglia - ci hanno dato davvero molte soddisfazioni: la qualità e la gamma di prodotto fanno certo molto, ma anche la tipologia di lavori che oggi sono preponderanti in Sicilia spinge gli imprenditori a investire su queste macchine. Mi riferisco ai bandi per la posa delle fibre ottiche, oggi davvero molto numerosi, che trovano nella minipala (o skid) la macchina ideale. Il prodotto Case, poi, per potenza e portate d’olio riesce a gestire senza problemi anche attachment molto esigenti da questo punto di vista, come le frese da asfalto utilizzate per scavare le trincee. Ecco perché i risultati sono molto buoni e, credo, continueranno ad esserlo in futuro”.