Ci sono giusto
quattro o cinque costruttori al mondo (tra i full lineer) che possono a buon diritto affermare di essere in grado di avere la tecnologia, la storia e la conoscenza per fornire a pieno titolo il
settore dell’estrazione in cava.
Questa affermazione
è ancora più vera in Italia, dove di pietra (ed è anche riduttivo definirla così)
ce ne intendiamo parecchio e, a dimostrarlo, ci sono secoli di storia con cave da cui sono nati alcuni tra i più importanti monumenti dell’umanità, così come statue di incomparabile bellezza (giusto per citare la Pietà Rondanini di Michelangelo in e la Pietà sempre dell'artista fiorentino a Roma in stupendo marmo bianco).
E tra questi produttori contati sulle dita di una mano
c’è senza dubbio Volvo CE, un nome una garanzia in quanto storia di prodotto
nella tipologia pale gommate; ora Volvo ha presentato la sua nuova top di gamma,
la L350H che fa compiere alla casa svedese un
bel balzo in avanti in un settore che la vedeva già in prima fila nell’agguerrito gran premio dei competitor.
Abbiamo visto la L350H in anteprima assoluta in Italia, al
Marmomac (e poteva essere diversamente?) di Verona a fine settembre e preparatevi dato che di
novità da raccontare ce ne sono davvero tante. La nuova pala non è, infatti, un semplice restyling del modello che sostituisce, ma è
in sostanza una macchina completamente nuova che sorprende molto soprattutto in fatto di produttività e prestazioni.
La L350H Block Handler Heavy Duty di Volvo ha un peso operativo di 57,87 tonnellate e un'altezza massima di sollevamento di 4.650 mm
Bum, Bum, Bum, cuore Volvo
Non fraintendeteci, la L350F di Volvo CE era già una “signora pala”, ma in Volvo hanno lavorato duro per
capire le esigenze dei clienti (hanno anche un programma che analizza il lavoro nelle cave che chiamano Site Simulator è che è stato usato molto nello sviluppo della L350H); un lavoro che non si è concentrato solo sulla potenza bruta,
ma anche e soprattutto sul TCO, quella famosa sigletta che in italiano sta per Costo Totale di Possesso, un complesso coefficiente che ingloba efficienza produttiva, costi di manutenzione e anche rivendibili dell’usato.
La nuova pala Volvo L350H monta un motore da 16,1 litri in regola con le normative Stage IV. Ci piacciono tantissimo le protezioni termiche e l'isolamento acustico
Tutti i radiatori sono di generosa superficie, semplici da raggiungere e da pulire e raffreddati con ventola idrostatica reversibile
Ma andiamo con ordine e cominciamo a parlare del
motore; un tipetto
da 16,1 litri che eroga 394 kW di potenza netta, ma che soprattutto ha un
interessantissimo rapporto fra la curva di coppia e quella di potenza, che si intersecano a 1.400 giri al minuto,
con una coppia di ben 2.550 Nm.
Immediata e evidente conseguenza? Minori consumi di carburante a parità di prestazioni, in Volvo, rispetto alla L350F, parlano di
un’efficienza che può arrivare fino al 20% (non è solo merito del motore come vedremo).
A sinistra Luca Evangelista, direttore commerciale Volvo CE Italia con, a destra Carlo Rondinini, Product Department Manager Volvo CE Italia
Da non dimenticare, e non è affatto un dettaglio da poco su queste potenze:
stiamo parlando di uno Stage IV; il motore, un sei cilindri, infatti,
basato su un nuovo turbocompressore a geometria variabile, raffreddato ad acqua con
EGR e post-trattamento dei gas di scarico con silenziatore EATS (che sta per Exhaust After Treatment System, sistema di post-trattamento dei gas di scarico) che
comprende DOC, DPF e SCR con sistema di dosaggio dell’urea.
La
geometria variabile del turbocompressore è una manna in cava, dato che permette non solo di avere una
risposta particolarmente pronta e veloce, ma consente questo
anche ai bassi regimi. Curve di coppia e di potenza molto elevate fin da subito significa poter sollevare un blocco (magari di marmo di Carrara)
con il motore quasi al minimo con più facilità rispetto alla versione precedente.
Le vene non tremano ai polsi
Come avrete capito stiamo parlando di un
impianto idraulico pensato per impieghi estremamente gravosi, brevettato da Volvo, e basato
su due pompe a pistoni assiali con funzione load-sensing a portata variabile. A queste se ne aggiunge una terza dedicata alla gestione dell’impianto frenante e alla ventola di raffreddamento. Il
brevetto Volvo (sulle pale) consente alla macchina,
in fase di scarico e di abbassamento del braccio, di non utilizzare la pompa idraulica; risultato ottenuto grazie a un sistema di valvole sul distributore che reindirizza l’olio, facendo si che questo
dal fondello rientri sulla testata, con scarico automatico della quantità in eccesso.
Nella versione
Block handler Heavy Duty sia le pressioni sia il settaggio delle valvole in scarico sono state generosamente ritoccate verso l’alto (10% in più). Si arriva quindi a valori di 256 per la pompa dedicata all’impianto idraulico di lavoro e di 354 litri al minuto per quella che oltre all’idraulica di lavoro è asservita alla sterzata, alla frenata e all’impianto pilota. Insomma
tutto l’olio che serve per avere sempre la potenza richiesta, anche per gli operatori più “muscolari”.
Muscoli in vista
I cilindri di sollevamento dimostrano anche visivamente l'impressionante capacità di sollevamento della Volvo L350H
I
cilindri del gruppo di sollevamento (che ha un cinematismo a Z, perfetto per il fronte cava)
sono stati maggiorati sia rispetto alla L350H sia rispetto alla versione Block Handler della nuova L350H; visti da vicino anche visivamente fanno una bella impressione, impressione confermata dai dati tecnici: i due dedicati al sollevamento hanno un
diametro del pistone di 120 mm con un alesaggio di 200, mentre quello (singolo) che lavora sull’inclinazione ha
un diametro di 120 mm e un alesaggio di 160 mm. E non potrebbe essere altrimenti dato che è a questi cilindri che è demandato il sollevamento di enormi blocchi di pietra da 60 ton (e oltre).
Che catena! (Cinematica)
Ci sono tanti dettagli che spiccano nel catena cinematica nella L350H, articolazione compresa,
con perni che lasciano fra loro un’ampia luce libera, garantendo una migliore resistenza alle sollecitazioni in traslazione, soprattutto a macchina sterzata. L’impianto sterzante è basato su un
efficiente sterzo idrostatico di tipo load-sensing con sistema di accumulatori e serbatoio non pressurizzato.
Più luce, più durata
Maggiore è la luce tra i due perni di articolazione, migliore sarà la resistenza all'usura e alle sollecitazioni e quindi minori i costi di manutenzione
Ovviamente, quasi non c’è bisogno di dirlo, la catena cinematica anche sulla L350H è basata su un
collaudassimo convertitore di coppia monostadio con funzione di blocco e statore a ruota libera. A questo Volvo Ce ha abbinato un
cambio Power Shift a trasmissione planetaria con innesto a controllo elettronico di 4 marce avanti e retromarce, Volvo Automatic Power Shift (APS) con innesti marce completamente automatici ed un
selettore di modalità con 4 differenti programmi di gestione cambio, compresa la modalità auto.
Dal cambio agli
assali (l’anteriore fisso e il posteriore oscillante): anche qui
affidabilità e robustezza la fanno da padroni (e come non potrebbero), con
semiassi completamente flottanti con riduttori laterali epicicloidali appositamente studiati per impieghi gravosi.
Assale anteriore fisso e assale posteriore oscillante. In opzione i differenziali a slittamento limitato su assali anteriore e posteriore.
Chiudono la catena i freni, adeguatamente robusti, anche per la necessità di gestire la macchina a pieno carico. I
freni di servizio sono freni a dischi multipli (11 dischi freno per ruota), completamente idraulici a doppio circuito con accumulatori caricati ad azoto e dispositivi di recupero automatico del gioco. Freni a disco esterni in bagno d'olio su ciascuna ruota. Insomma sicuri al 100%, ma da
Volvo non ci possiamo aspettare di meno quando si parla di sicurezza.
L'ACCESSIBILITA' è un altro dei punti forti della pala Volvo L350H, ampie passerelle laterali rendono le attività di manutenzione SEMPLICI, ma soprattutto SICURE
Se 60 tonnellate vi sembran poche
La versione esposta a Marmomac era la
Block Handler Heavy Duty, la configurazione più importante di Volvo su questo tipo di pale di grandi dimensioni,
versione irrobustita sia rispetta alla versione Block Handler sia, a maggior ragione, a quella standard.
Differenze? Ovviamente tutte pensate per il lavoro pesantissimo in cava e per i cavatori più esigenti. Quindi subito una
zavorra addizionale di 7,67 tonnellate rispetto alla versione Standard. In Volvo hanno fatto anche una scelta di stile e hanno integrato con sapienza la zavorra, integrandola con il design funzionale della pala: ecco quindi
due grandi zavorre laterali, una
zavorra sottostante passante e due elementi ulteriori in fusione che fungono anche da scalini di accesso per le passerelle laterali.
Infine un ulteriore elemento sporgente e passante sull'estremità posteriore che ha duplice funzione: zavorra appunto, protezione del cofano posteriore. E qui Volvo sfrutta anche il vecchio e
saggio principio della leva: più la zavorra è distante dal baricentro della macchina, maggiore stabilità (a parità di peso) darà alla macchine stessa. Diavoli di Svedesi…
Una delle due zavorre posteriori laterale simmetriche che incorporano anche i gradini di accesso in fusione
Ci si deve spingere sotto la pala per scovare la zavorra aggiuntiva passante, sagomata per migliorare l'angolo di attacco posteriore
Più zavorra, più peso, più prestazioni e ancora più peso: 60 tonnellate di peso operativo della macchina, 60 tonnellate di capacità di sollevamento (e anche più se ben conosciamo i nostri cavatori).
Pneumatici e cerchi ad hoc
Anche i cerchi sono stati rinforzati per poter gestire un carico gravante che può arrivare fino a 120 tonnellate su singolo assale (anteriore)
Dove vanno a finire?
Sulle ruote, o meglio sui cerchioni anteriori. Ed è qui che hanno lavorato in Volvo, dotando la L350H di nuovi cerchi
realizzati in cinque segmenti, molto più resistenti rispetto alla versione precedente.
Per chiudere capitolo capacità di sollevamento: la L350H in allestimento Block Handler Heavy Duty ha una
capacità di sollevamento ISO di 43 tonnellate; attenzione però, l’operatività in cava va spesso oltre e si arriva a una
capacità idraulica di 55 tonnellate a circa 1,5 metri di altezza (il pianale di un camion). Se poi si vuole semplicemente “strisciare fuori il blocco”, sollevandolo di pochi centimetri da terra, la L350H
sposta praticamente il suo peso (e sembra di capire anche qualcosa in più).
Senza mai dimenticare che lavorare in sicurezza e con margini di tutela dovrebbe essere l’obiettivo principale di ogni cavatore.
In cabina tutto è ben organizzato
La
cabina ricalca la filosofia (ovviamente in grande) di tutta la serie G di pale gommate Volvo CE sia in termini di
silenziosità operativa e di pressione sonora sull’operatore (tra le più basse del mercato
) che arriva a soli 72 dB(A) e sull’ambiente 111 dB(A) sia dal punto della
visibilità sull’ambiente di lavoro circostante la pala e sull’attrezzo di sollevamento.
Per i tradizionalisti c'è anche il classico volante, con un'ottima organizzazione della strumentazione di bordo
Dalla cabina della Volvo L350H il cinematismo a Z è ben visibile nella sua complezza
Oltre alla versione con finger joy, c'è quella con
volante classico, con un'ottima organizzazione della strumentazione di bordo che non lascia nulla al caso ed è ben visibile anche in condizioni di illuminazione davvero avverse.
L'arretramento dei montanti anteriori consente la perfetta visibilità delle ruote
I manipolatori per la guida sono il vero optional imperdibile della pala Volvo L350H
Volvo ha posto particolare attenzione nell
a disposizione e nell’organizzazione di display e degli interruttori vari; sul montante anteriore destro trova posto un’ampia batteria di interruttori, mentre il
cruscotto anteriore raggruppa tutte le principali indicazioni operative di funzionamento; sulla L350H erano montati sia il voltante tradizionali sia i
finger joystick di azionamento che sono la frontiera dell’ergonomia di guida.
Sulla L350H c'è una tra le colonnine di destra sul montante meglio organizzate che abbiamo mai visto
Anche il monitor supplementare superiore è ben disposto in linea visiva con lo specchietto retrovisore sulla L350H Volvo
Il sedile, ampio e comodo ha la sospensione regolabile e cintura di sicurezza retrattile è montato su una staffa sulla parete posteriore e sul pavimento della cabina.
Da non dimenticare, infine, una fondamentale funzione anche se opzionale; la
L350H è equipaggiabile con funzione freno motore (che è stato rivisto e ora agisce direttamente sulle valvole), estremamente utile in condizioni di impiego severe, come nelle cave con rampe ripide e strette, tipiche ad esempio del comparto estrattivo di Carrara. E’ immediato comprendere come il freno motore,
consentendo di utilizzare meno il freno di servizio, ne prolunga la durata e i cicli di manutenzione, con conseguente riduzione dei costi operativi della pala.