Terra, roccia e vino

Toscana, terra in cui tutto è arte, dall’architettura fino alla cucina; siamo stati nelle colline in provincia di Firenze per visitare un cantiere che, soprattutto in periodo di Covid-19, sa di voglia di ricominciare, facendolo proprio da una delle eccellenze di questa terra: il vino.

In questi campi curati, fra strade che sono ormai diventate famose fra i cicloamatori (l’Eroica non passa molto lontano da qui) di tutto il Mondo, abbiamo visitato un cantiere in cui, un importante investitore internazionale sta realizzando una nuova cantina, destinata a produrre vini di alta qualità per il mercato italiano e mondiale.

Alessio Pandolfi

Alessio Pandolfi, titolare della M.T.M. srl
Il progetto, rigorosissimo in fatto di rispetto ambientale, prevede la costruzione di una struttura ipogea e il ripristino del fronte di scavo con terrazzamenti sostenuti dai tradizionali muri a secco, realizzati proprio con la pietra scavata in loco.

Si occupa degli scavi e della relativa riprofilatura del fronte un’impresa specializzata proprio nel nelle opere edili e di movimento terra del settore vitivinicolo, la >>M.T.M. srl<< di Figline Valdarno. Abbiamo incontrato in cantiere il titolare dell’azienda, [Alessio Pandolfi], anche per parlare del nuovissimo arrivo nel parco macchine dell’azienda: un dumper articolato Volvo A30.

Come ti muovo la roccia

Come dicevamo, la proprietà punta a minimizzare l’impatto visivo e ad azzerare quello ambientale delle nuove strutture; il nuovo edificio sarà quindi completamente interrato (salvo una piccola parte di accesso affacciata sulla valle e mascherato dall’impianto di un  nuovo vigneto. Con Pandolfi: “Si tratta di un cantiere piuttosto impegnativo per quello che riguarda le movimentazioni terra: lo scavo propedeutico alle fondazioni arriva infatti a una profondità massima di 14 metri, tutto eseguito in roccia di Alberese che negli strati superiori è fratturata, ma con l’aumentare della profondità dello scavo richiederà l’uso del martello demolitore”.


Continua Pandolfi, che con la sua M.T.M. ha un perimetro operativo che copre la Toscana e, più in generale tutto il Centro Italia, specializzata in lavorazioni agricole di ogni tipo: “Per rispettare le rigorose tempistiche di lavoro, abbiamo messo all’opera tre escavatori, due Volvo 220E NC per la movimentazione e il carico sul dumper articolato A30 della stessa Casa svedese e un Hitachi 240 adibito allo scavo con martello demolitore”.

“Il materiale scavato viene suddiviso già in fase di carico sul dumper: lo strato superficiale verrà riutilizzato per la messa a dimora dei nuovi vigneti, mentre le rocce, di varia pezzatura, verranno ricollocate per risagomare i terrazzamenti con i terrapieni e i muri a secco”.

Dal cantiere non esce nulla: tutto il materiale scavato viene riutilizzato in loco, eliminando completamente i trasporti a discarica, con conseguente riduzione delle emissioni inquinanti.
Il progetto dei movimenti terra prevede il ridisegno completo del fronte collinare
Importanti i numeri in gioco, soprattutto se si considera che parliamo di scavo in pietra, come sottolinea Pandolfi: “Complessivamente l’intervento riguarda circa 35.000 metri cubi di movimenti terra, 13.000 dei quali su roccia compatta o solo parzialmente frantumata che richiede l’uso continuativo del martello demolitore”.

“Non c’è un minuto da perdere: dobbiamo terminare le operazioni di scavo prima della stagione invernale, comprese le opere di consolidamento che prevedono l’infissione di una serie di micropali. Una volta che sarà terminato il getto delle fondazioni (anche questo da fare prima dell’inverno), lavoreremo in parallelo con chi costruirà la struttura della cantina per sagomare i pendii e, a edificio terminato, per preparare il terreno di cultura e posare le nuove viti che metteremo a dimora, seguendo una tecnica antichissima, chiamata ad alberello (che garantisce un'elevatissima qualità dell'uva)”.
Il dumper A30 è un usato garantito dal programma Reman di Volvo CE
Al lavoro sul cantiere anche due Volvo EC220E NL (quello nella foto con benna grigliante)
“Per concludere ci occuperemo della ricostruzione di tutti i muri a secco e delle opere in pietra al servizio della nuova cantina. Un lavoro sartoriale, nell’ottica del chiavi in mano e con un’approccio tutto rivolto alla qualità e all’eccellenza; approccio che caratterizzerà anche l’attività della nuova cantina e dei vini che qui verranno prodotti”.

Lunga vita al re (dumper)

Come sottolineavamo, la movimentazione di tutto il materiale è affidata a un dumper articolato Volvo A30, come ci spiega Pandolfi (grande conoscitore di macchine per esperienza sul campo: “Abbiamo scelto di acquistare un dumper articolato A30 di Volvo a causa delle condizioni davvero sfidanti del cantiere, dove era necessario garantire un’elevata mobilità a pieno carico e in ogni condizione di pendenza, unita a un’agilità di movimento in spazi ristretti, impossibile per mezzi cava cantiere tradizionali”.
Gli operatori di M.T.M. in cantiere, da sx: Giuseppe di Sanzo (Volvo EC220E con vagliante), Massimo Glotier (Volvo A30), Claudio Cortonesi (Volvo EC220E con benna da roccia)
“Ci serviva una macchina molto veloce, sia in avanti sia in retromarcia, sempre mantenendo sempre il massimo controllo sulla sicurezza; un mezzo in grado di movimentare notevoli cubature per ogni viaggio. In questo senso è da notare che l’A30 che abbiamo acquistato è dotato di sovrasponde aggiuntive laterali e kit basculante posteriore e che può caricare senza problemi oltre 20 metri cubi di roccia (peso lordo 55-60 tonnellate)”.

Continua Pandolfi: “In condizioni molto difficili, voglio sottolinearlo nuovamente, il dumper si muove con una notevole agilità, senza mettere in difficoltà gli operatori anche quando devono affrontare pendenze davvero importanti (e in presenza di terreni sconnessi), grazie a un retarder e un freno motore che secondo me non hanno pari sul mercato in fatto di prestazioni. Operatori che, dopo poche ore di guida, hanno preso un’elevatissima confidenza con il mezzo e quasi non vorrebbero scendere mai”.
Lo scavo delle fondazioni arriverà in roccia fino a 14 metri di profondità
Il dumper A30 ha drasticamente aumentato la produttività e la sicurezza in cantiere
Il dumper A30 non è però arrivato nuovo in cantiere dagli stabilimenti Volvo, bensì è stato acquistato usato (a ragion veduta) da M.T.M.: “Abbiamo scelto di acquistare un mezzo usato e revisionato con componentistica del programma Volvo Reman (cioè rivista e garantita da Volvo) dopo un’attenta analisi delle nostre prospettive di impiego del dumper; il nostro lavoro, infatti, ha una fortissima stagionalità e macchine come queste, che durante il periodo estivo lavorano spesso su due turni, in inverno restano in deposito. L’investimento su un mezzo nuovo quindi aveva poco senso in base ai coefficienti di impiego, mentre invece l’acquisto dell’A30 usato con componentistica revisionata e garantita da Volvo ci è sembrata la scelta perfetta per le nostre esigenze”.
Il parco macchine Volvo CE di M.T.M. operativo sul cantiere della cantina
Sottolinea Pandolfi: “Tutte le componenti principali, compresa la trasmissione e il giunto sono nuove o profondamente revisionate e tutto funziona alla perfezione. Inoltre, essendo noi molto attenti all’immagine abbiamo completamente riverniciato la macchina prima di portarla in cantiere”.

“E’ un mio punto di orgoglio avere sul campo macchine sempre in perfette condizioni, come è una nostra caratteristica il l'attenzione assoluta ai nostri clienti, a partire dal rispetto dei tempi di consegna, passando ovviamente per la qualità di quanto realizziamo”.

Conclude Pandolfi: “Noi lavoriamo in un’area territoriale relativamente ristretta, dove le voci (soprattutto quelle negative) corrono in fretta e facciamo davvero di tutto per poter soddisfare al 100% i nostri clienti. La serietà è, per noi, alla base di tutto, sempre”.

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