DNA Riciclaggio

Lo hanno presentato ufficialmente a Ecomondo 2018, ma noi di goWEM!: lo avevamo visto qualche settimana prima, già al lavoro in un centro di selezione di Grosseto. Di che macchina stiamo parlando? Ovviamente del nuovissimo escavatore gommato EW240E MH che Volvo CE ha appositamente progettato con un obiettivo preciso: aumentare la sua quota di mercato nel settore della movimentazione rifiuti.

Obiettivo lucido e comprensibilissimo (il segmento mantiene una redditività e valori delle macchine molto più alte del movimento terra) che ha però richiesto un notevole sforzo progettuale da parte del produttore svedese che ha presentato una macchina nativa (cioè progettata da zero) per questo settore, non un adattamento di un mezzo nato per il movimento terra o il segmento stradale.

Nato per i rifiuti

Il Volvo CE EW240E MH acquistato da Ecolat è il primo escavatore gommato specifico per i rifiuti in Italia

L’EW240E è quindi una macchina che a pieno titolo si può fregiare del suffisso MH (che sta per Material Handler), confrontandosi direttamente con quelle Case produttrici che da anni presidiano il settore.

Ci siamo chiesti, come possiamo valutarlo al meglio? Aspettiamo la presentazione statica di Ecomondo. Ovviamente no e quindi siamo andati in Toscana per vedere al lavoro il primo EW240E MH consegnato in Italia; il dealer è Progetto Cervetti, il cliente, la Ecolat di Grosseto. Ecco le loro impressioni di lavoro.

Efficienza, cara compagna

Troviamo l’EW240E MH già in piena operatività nell’impianto di selezione e valorizzazione della frazione multi-materiale che Ecolat gestisce a Grosseto. Il lavoro è su tre turni e questo la dice già lunga sulla affidabilità che il nuovo nato della Casa svedese deve garantire.

Sul sito, accompagnati da Rodolfo Franzosa, Area Manager Volvo, incontriamo Guido Rustichini, Consigliere delegato di Ecolat srl che ci spiega la filosofia operativa dell’azienda di Grosseeto. “Ecolat è iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali alla Cat. 1 classe C ed è presente sul mercato dal 2007, nascendo dalla volontà di Cooplat e Ecotrasporti srl, due società già operanti nel settore dei rifiuti”.

Da sinistra a destra: Marco Cervetti titolare di Progetto Cervetti, Guido Rustichini di Ecolat e Rodolfo Franzosa, Area Manager Volvo CE
Negli ultimi 15 abbiamo operato nell’impianto di Grosseto nel quale sta lavorando il nuovo escavatore gommato Volvo che abbiamo appena acquistato; l’impianto già nel 2007 è stato sottoposto a un importante intervento di ammodernamento, con l’introduzione di un impianto di multiselezione meccanica che è diventato il vero e proprio cuore di tutto la nostra struttura”.

Completano l’insediamento una piattaforma di stoccaggio e un’isola ecologica con piattaforma di raccolta del Comune di Grosseto che Ecolat gestisce per conto di Sei Toscana; oggi Ecolat gestisce un fatturato annuo di circa cinque milioni di euro, dando lavoro a 25 dipendenti”.

Nell’ottica di migliorare ulteriormente l’efficienza del nostro sito di Grosseto, - continua Rustichini - stiamo pianificando una nuova serie di importanti investimenti (quello sull’escavatore gommato Volvo rientra in queste nuova filosofia) rivolti a rendere più moderna e funzionale l’intera filiera della gestione del rifiuto; introdurremo quindi un sistema Nir, che riconosce le plastiche grazie ad uno spettrofotometro a raggi infrarossi vicini veloci, nonché un nuovo trituratore per ottimizzare la gestione della piattaforma e abbattere l’impatto (tramite riduzione volumetrica) del trasporto a discarica dei rifiuti”.

Vogliamo implementare l’efficienza per due motivi: innanzitutto l’area su cui lavoriamo è relativamente ridotta in relazione ai volumi trattati, dato che attualmente su questo impianto confluiscono parte dei rifiuti prodotti nella zona sud della Toscana; in secondo luogo le prospettive per il futuro sono buone, anche grazie al supporto di nuovi investitori che ci consentiranno di fare in serenità gli interventi di cui accennavo prima”.

Braccio e avambraccio sono stati riprogettati exnovo proprio per meglio rispondere alle esigenze del segmento del riciclaggio
Già attualmente gestiamo un flusso di 50.000 tonnellate all’anno, 50% gestito dalla linea di multiselezione meccanica, il rimanente viene gestito dalla piattaforma dei rifiuti ingombranti. C’è poi un residuo non pulito, di circa il 12%; percentuale che intendiamo ridurre una volta applicato il sistema Nir”.

Un acquisto “di testa”

Abbiamo scelto Volvo CE - afferma Rustichini - tra le altre offerte perché ci garantiva non solo una notevole flessibilità operativa, ma anche una gamma di funzioni davvero ampia e completa. Non abbiamo solo agito sulla leva del prezzo, ma abbiamo anzi effettuato una analisi comparativa fra i fornitori che avevamo selezionato”.

CI è piaciuta sul Volvo la flessibilità operativa, ampia e completa [Guido Rustichini]

Volvo CE ci ha dato importanti riscontri sia dal punto di vista delle tecnologie implementate sia sotto l’aspetto dell’impatto ambientale con sua motorizzazione Stage IV che, infine, da quello dell’agilità sul sito, dato che il nuovo escavatore pur essendo più compatto della macchina che ha sostituito è molto più stabile, , dinamico, è dotato di lama e di sistema di pesatura a bordo. Non dimentichiamo l’aspetto del comfort per gli operatori: in azienda è la macchina più ambita”.

L'EW240E MH è stato acquistato da Ecolat con benna polipo e sistema di pesatura a bordo
Hanno poi contato molto i rapporti (che definirei storici) con il Concessionario di Volvo CE in zona, Progetto Cervetti che, tra l’altro, ha la sede a pochi metri dal nostro sito di lavoro. La puntualità, la velocità di intervento non sono mai state in discussione; per noi questo aspetto è essenziale, dato che lavoriamo su una superficie piuttosto compressa in relazione alla mole di rifiuti che trattiamo.

Non solo non possiamo quindi permetterci fermi macchina prolungati per guasti, ma dobbiamo anche programmare le manutenzioni in modo da impattare il meno possibile sulla produzione. E in questo Cervetti non ha mai mancato di esserci a fianco
”.

Specifico, ma come?

Abbiamo provato ad andare in profondità, senza diventare troppo noiosi, per capire quali sono le specificità progettuali che fanno dell’EW240E, un escavatore “nativo” per la movimentazione rifiuti.

Abbiamo trovato diverse cosucce, tra cui, ad esempio, l’avambraccio e il braccio completamente riprogettati, le cui geometrie meglio si adeguano alle applicazioni tipiche della movimentazione; ci sono poi diverse attenzioni in più come il sistema di ammortizzazione del cilindro del braccio che riduce le vibrazioni, migliora la stabilità complessiva della macchina e contribuisce a mantenere la pinza o il polipo nella posizione voluta.

Cuciti su misura

Braccio e avanbraccio sono stati completamente riprogettati sulla base delle esigenze specifiche del segmento del riciclaggio
In stile assolutamente Volvo, poi, la funzione di limitazione del richiamo dell’avambraccio di serie che impedisce l’urto accidentale dell’attrezzo contro la cabina.

Altrettanto specifico il nuovo sistema di comando dell’escavatore a doppio joystick (è possibile avere anche la versione senza piantone dello sterzo, anche se in Ecolat hanno preferito la versione tradizionale) che, con il sistema CDC (Comfort Drive Control), consente all’operatore di comandare la macchina, impiegando soltanto il joystick, fino a una velocità massima 20 km/h.

Peso operativo 26 ton, motorizzazione Volvo Stage IV da 126 kW per l'EW240E MH
A cabina completamente alzata sull'EW240E MH di Volvo, la visibilità è ottimale
Utilissimo anche il sistema di frenata ammortizzata della rotazione che permette un controllo davvero elevato soprattutto quando si debbano gestire operazioni simultanee (tipo il “lancio” del materiale per il carico di camion o cassoni).

Ci sono poi, ovviamente, tutta una serie di filtri e protezioni specifici (in cabina, sull’impianto di illuminazione, sui cilindri, ma, parlando di un produttore come Volvo, ci sembrano quasi funzioni scontate.

Il lavoro dell'EW240E MH per Ecolat si svolge per la maggior parte del tempo a macchina stabilizzata
Infine, Volvo propone per il suo nuovo EW240E una gamma completa di attrezzature specifiche, dimensionate da fabbrica in relazione all’escavatore: si va dal polipo alle benne selezionatrici, passando per attrezzature estremamente specializzate per ogni aspetto del lavoro del riciclatore.

Se 20 vi sembran poche

Il Sistema di gestione delle attrezzature in cabina ne gestisce fino a 20 con tutti i settaggi relativi
Il tutto semplificato in cabina dal sistema di gestione delle attrezzature che memorizza le impostazioni di 20 diverse attrezzature, accelerando di molto le operazioni di settaggio. Altro dettaglio significativo: i circuiti ausiliari per le attrezzature sono installati in fabbrica, non dobbiamo sottolinearne i vantaggi in fatto di affidabilità, efficienza e durabilità.

E  cosa ne pensa chi ci lavora otto ore?

Qualche dato poi operativo; l’EW240E MH è spinto da un motore Volvo da 126 kW (sviluppati a 1.800 giri), in regola con le normative antinquinamento Stage IV, ben accoppiato a un impianto idraulico a centro chiuso load sensing con valvole di compensazione della pressione. La portata dell’impianto idraulico assicura 375 litri al minuto con una pressione di 35 MPa, in questo modo tutti i movimenti sono simultanei e molto rapidi e la manovrabilità, anche negli spazi ristretti, è altrettanto buona.

Il cuore è Volvo

Il motore è un diesel sei cilindri da 5,7 litri sovralimentato in linea con sistema common rail ad alta pressioneche monta un sistema di ricircolo dei gas di scarico a raffreddamento esterno (E-EGR), un filtro antiparticolato (DPF ) e un sistema di riduzione catalitica selettiva (SCR) con additivo per emissioni diesel (DEF).
Come d’altra parte ci conferma Antonio Murreddu, uno degli operatori che si alterna con altri colleghi sui tre turni operativi giornalieri:“Sono molto soddisfatto delle prestazioni e del comfort del nuovo EW240E MH di Volvo; prima di guidarlo ho lavorato su numerose macchine sia già parecchio usate sia nuove. Il Volvo è una macchina molto veloce, ma anche altrettanto precisa, con un’ottima stabilità, anche quando la cabina è estesa alla massima altezza”.

A sinistra, Guido Rustichini, Consigliere delegato di Ecolat , e Antonio Murreddu, operatore di Ecolat sul Volvo EW240E MH
In questo impianto - prosegue Mureddu - lavoriamo quasi sempre in stabilizzato e in queste condizioni la produttività è davvero notevole. Un altro pregio è sicuramente l’agilità operativa: l’EW240E si muove davvero molto bene nello stretto, senza per questo diminuire la produttività, anche in confronto a macchine più grandi su cui lavoravo prima”.

L'EW240E MH è veloce, preciso e fa tanta produzione [Antonio Murreddu]

Buona anche la visibilità dalla cabina, che garantisce un comfort più che adeguato (grazie al sistema doppio di ammortizzazione delle vibrazionI) anche quando si lavora a tutta altezza (5.773 mm l’altezza del tetto cabina con FOPS).

Antonio Murreddu è anche piacevolmente stupito di un’altra chicca che Ecolat ha voluto sul suo gommato, il sistema di pesatura a bordo pesa a bordo (anche per accedere all’Iperammortamento): “Altro fattore importantissimo la pesa a bordo; è uno strumento utilissimo per consentirci di misurare la produttività giornaliera e oraria, con un ottimo grado di precisione. L’EW240E lavora attualmente su tre turni e ci consente di gestire circa 30 tonnellate per ogni turno, un vantaggio soprattutto su questo sito dove lo spazio non basta mai”.

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