British Style a Castelfranco Veneto

Il cantiere che vi presentiamo oggi è un perfetto esempio di ‘congiunzione astrale’, di un luogo cioè in cui ogni cosa sembra funzionare per il verso giusto. C’è un imprenditore avveduto e che sa fare il suo mestiere, c’è un concessionario solido e storicamente presente sul mercato, c’è un produttore affermato a livello internazionale e c’è ovviamente una macchina perfetta per il tipo di applicazione in cui viene utilizzata.

Con premesse così, scrivere un articolo, a noi di goWEM!, risulta molto semplice, quindi cercheremo anche di ‘mettere un po’ di pepe’ con alcune considerazioni generali sulla macchina che andremo a vedere, anche per stimolare un dibattito con voi lettori.

Ma quale è la macchina in questione? Oggi parleremo di una pala gommata da 20 ton, prodotta Oltremanica da JCB: dalla gamma del produttore inglese, che comprende otto modelli, abbiamo scelto la 457, macchina appunto da 19,81 tonnellate, top di gamma.

E qui introduciamo un po’ di pepe nella discussione: le pale JCB, almeno in Italia, non sono viste come prodotti di prima fascia (presidiata da tre marchi, anch’essi full liner); certo JCB è conosciuta e rispettata per le terne, per i sollevatori telescopici (ricordiamo a quelli che non lo sapessero che la Casa inglese è il numero 1 al mondo per numero di sollevatori prodotti), apprezzata per i carrelli industriali a braccio telescopico e per le minipale, meno per le pale.

Errore grave! L’ultima generazione delle pale gommate JCB (per intenderci quella con le cabine CommandPlus), infatti, ha fatto un importante balzo in avanti per prestazioni e per concezione della macchina che, nei segmenti di peso e dimensione benna in cui è presente, è apprezzatissima da chi l’ha comprata e darebbe molto da pensare a chi volesse provarla.

Proprio per questo siamo andati a Castelfranco Veneto, nella sede di Adriatica Strade, per vedere all’opera la JCB 457 nell’impianto di ricilcaggio inerti dell’azienda (qui invece trovate un piccolo video operativo). Ed ecco le opinioni di tutti i protagonisti e, ovviamente, le nostre riflessioni in proposito.

C’è sempre da fare per una signora pala!

Arriviamo da Adriatica Strade accompagnati dal concessionario di zona di JCB, la Sofim di Pradamano, e ci spostiamo, con il titolare dell’azienda, Loris Guidolin e i figli Filippo e Marco, sul retro della sede, dove troviamo non solo un’area di stoccaggio inerti, ma anche un centro di trattamento e riutilizzo del materiale proveniente dalle demolizioni.

Il colpo d’occhio è subito di quelli che trasmettono qualità: tutto è ben ordinato, classificato e suddiviso, tutti sintomi di una capacità aziendale attenta e moderna. D’altra parte un’interessante fetta delle attività della Adriatica Strade arriva dalla corretta gestione dei rifiuti da demolizione, rifiuti che, come dicevamo, possono essere trattati nell’impianto che è stato già dal marzo 2010 oggetto di Autorizzazione per il trattamento e riutilizzo di rifiuti inerti.

E anche questo testimonia a favore della capacità imprenditoriale della famiglia Guidolin (anche la moglie è attivissima in azienda, oltre essene socia) che ha anche le idee chiare sui criteri di scelta del proprio parco macchine in generale e della pala gommata destinata a svolgere una funzione cruciale nell’economia dell’azienda: la gestione dell’impianto degli inerti.

Operazione che, di per sé può sembrare semplice, ma che non lo è affatto; la pala deve destreggiarsi su un numero davvero ampio di lavorazioni, muovendosi agilmente in un impianto dove lo spazio non è mai abbastanza e in cui la gestione dei cumuli è un fattore fondamentale per la redditività dell’impianto stesso.

Quali allora le caratteristiche della ‘pala perfetta’ per Adriatica Strade? Innanzitutto versatilità operativa, quindi agilità nei movimenti, senza dimenticare però adeguate forze di penetrazione e di strappo e, vogliamo dimenticarlo? Bassi consumi sul ciclo operativo.

Sulla base di questa lista della spesa, Loris Guidolin ha valutato le alternative sul mercato e ha scelto la pala gommata JCB 457, modello di punta della gamma del produttore inglese; lo ha anche fatto, vogliamo sottolinearlo, anche grazie all’ottimo rapporto con il concessionario di zona di JCB, la Sofim di Pradamano appunto. E qui non conta solo il rapporto di fiducia, valgono anche la velocità di intervento per l’assistenza e una continuità aziendale sul territorio davvero da primato, almeno nel nostro settore: ben oltre 50 anni.

L’importanza di una catena solida

La nuova 457 ha diverse cose da dire a livello di catena cinematica; innanzitutto la nuova motorizzazione: JCB ha scelto, per la sua pala gommata da 18 ton, un propulsore MTU da 7,7 litri, sei cilindri, in grado di erogare, a 1.600 giri al minuto, 191 kW.

La motorizzazione è in regola con lo Stage IV, in fatto di normative antiemissioni, ma, soprattutto consente consumi di carburante particolarmente ridotti, soprattutto nei cicli richiesti da Adriatica Strade; le prime rilevazioni fanno, infatti, rilevare un consumo medio di 10,5 litri all’ora su un ciclo ad Y piuttosto articolato che prevede anche frequenti salite in rampa per l’accatastamento materiale.

Anche il valore di coppia è piuttosto interessante (1.150 Nm, migliorata del 6% rispetto al modello precedente) soprattutto se si considera che viene raggiunta a 1.200 giri al minuto e mantenuta fino a 1.600.

Un motore buono  e necessario, ma non sufficiente senza una catena cinematica robusta che contribuisca a scaricare la potenza disponibile a terra in maniera efficiente; anche in questo caso la 457 stupisce in positivo, vista l’efficiente trasmissione con cambio a quattro velocità (la versione con cinque marce implementa anche il lock up che elimina eventuali perdite di carico).

La JCB scelta da Adriatica Strade è quella nella configurazione ZX, caratterizzata da una idraulica decisamente generosa, che prevede un distributore a centro chiuso compensato e due pompe a pistoni a portata variabile, che garantiscono un flusso di 260 litri d’olio a una pressione di esercizio di 250 bar, caratteristiche che si fanno particolarmente apprezzare nei rapidi cicli di movimentazione dei materiali dai piazzali alla tramoggia di carico del frantoio.

Chiudiamo la parte prestazionale dando due semplici numeri: altezza al perno 4.307 mm e carico di ribaltamento con macchina completamente sterzata di 13.438 kg. Chi ha dimestichezza con le pale capisce subito che questi sono valori di primissima fascia nel segmento delle 20 tonnellate.
 

Comodi? Certo, c’è la Commandplus

Sulla cabina, poco c’è da obiettare: la serie 457 è la prima pala gommata di JCB che ha montato la cabina Commandplus. Con la nuova cabina, JCB ha fatto un salto in avanti davvero importante, migliorando tutti gli aspetti fondamentali dal punto di vista progettuale.

Innanzitutto la visibilità: aumentata drasticamente e, grazie alle amplissime superfici vetrate e al riposizionamento (a alla rastremazione) dei montanti anteriori, in grado di consentire all’operatore di vedere benissimo tutto il percorso della benna, da terra alla quota massima. Non solo, anche la visibilità laterale è da primato e dove non arriva l’occhio direttamente, ci arrivano le telecamere (sulla pala di Adriatica Strade è installata quella posteriore).

La nuova cabina ha poi tanto spazio in più per l’operatore, il piantone dello sterzo inclinabile e regolabile (così come tante regolazione ha il sedile) e una disposizione dei comandi davvero ben pensata, a partire da quelli per le impostazioni principali, ora tutti disposti sul piantone anteriore di destra.

Due display, uno centrale di assoluta derivazione automobilistica e uno collocato in alto a destra, sempre assialmente al piantone anteriore, assicurano che tutti i dati operativi e i settaggi siano sempre sotto controllo, a portata di occhio, senza distogliere lo sguardo dal cantiere. Sempre dal punto di vista della visibilità, sono stati rivisti anche gli specchietti retrovisori, riscaldati di serie e regolabili dall’interno della cabina.
 

Silenziosa, stabile e poco assetata


Il rapporto tra JCB e Adriatica Strade dura ormai da cinque anni e ha visto numerose macchine inglesi acquistate dall’azienda di Castelfranco Veneto, attraverso il concessionario di zona, la Sofim di Pradamano.

Ultimo arrivo in ordine di tempo, la pala gommata JCB 457 viene impiegata principalmente per la movimentazione di materiale sui piazzali dell’impianto di riciclaggio inerti, il carico del frantoio, ma anche per la realizzazione del misto cementato con una benna miscelatrice.  

Particolarmente soddisfatto Loris Guidolin che afferma: “la scelta della nuova pala da utilizzare in un’applicazione per noi strategica come la gestione dei piazzali dell’impianto inerti è caduta su JCB in primo luogo per i consumi della 457, che sono davvero molto contenuti (il dato del sistema Livelink di JCB sulla pala di Adriatica Strade conferma un consumo di 10,5 litri all’ora). La pala consuma davvero pochissimo ed è poco rumorosa; questo è per noi un aspetto importante dato che l’impianto sorge in prossimità di numerose abitazioni e, quindi, il contenimento del rumore è sempre stata per noi una priorità. La macchina, anche quando sale sui cumuli con forti pendenze, non si sente quasi, sembra lavorare quasi sempre al minimo”.

Aver voluto una pala con l’aggancio rapido (in Adriatica Strade lo usano per montare una benna miscelatrice, ndr), poi, ci consente di incrementare ulteriormente (di circa 40 cm) l’altezza di scarico della benna che è già molto buona, anche in confronto a tanti modelli della concorrenza che avevamo provato. Questo semplifica il carico dei bilici mezzi d’opera che sono molto più alti delle motrici”.

Anche Filippo è soddisfatto della pala, soprattutto della potenza disponibile: “La 457 ha un motore che lavora molto bene, non solo ha tutta la potenza necessaria anche nelle applicazioni più gravose, ma la gestisce anche  in maniera equilibrata e armonica, dando ottimi risultati anche a regimi di giri/motore differenti. E questo influisce positivamente sui consumi che sono, torno a ripeterlo, davvero molto bassi. Il sistema di sospensione antibeccheggio del carico di JCB ci consente poi di muoverci velocemente sui piazzali senza disperdere il materiale e, quindi senza perdere tempo”.



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