Il legno qui, la plastica là…

Riqualificazione, ristrutturazione, riuso urbano; queste sono le tipologie di intervento che stanno aiutando moltissime imprese di costruzione, in assenza quasi totale di nuovo costruito sia nel settore pubblico sia in quello privato.

Si tratta in genere di interventi di ridotte dimensioni che si adattano benissimo al tessuto produttivo delle nostre imprese di costruzioni, la maggior parte delle quali si è specializzata per  lavorare proprio su cantieri di ristrutturazione; molti di questi interventi prevedono poi la rimozione totale degli edifici obsoleti (quando non hanno un valore storico o artistico) e, quindi, richiedono l’intervento di imprese dotate di mezzi e attrezzature in grado di realizzare in sicurezza le demolizioni.

E’ il caso che abbiamo seguito recentemente a Rovigo, precisamente a Conca di Rame, ospiti di MB, in un cantiere di demolizione urbana gestito dell’Impresa Panfilo Raffaele che stava demolendo un edificio di tre piani fuori terra in muratura tradizionale; il cantiere richiedeva alcune attenzioni in quanto si sviluppava proprio lungo una strada cittadina. Per ridurre al minimo l’impatto sul quartiere delle demolizioni sia in fatto di rumore sia dal punto di vista delle polveri, l’Impresa Panfilo ha optato per una tecnica di demolizione selettiva con un escavatore Komatsu PC210 NLC su cui è stata montata una pinza selezionatrice MB-G900.

Ed è proprio di quest’ultima attrezzatura che vogliamo parlare (qui trovate il video operativo che abbiamo girato sul cantiere e l'intervista a Enrico Panfilo).

Versatile, potente e semplice da usare

La pinza utilizzata dalla Panfilo Raffaele (alla guida dell’escavatore c’era il figlio del titolare Enrico Panfilo) è, come vi abbiamo anticipato, una MB-G900, attrezzatura da 780 kg, specificatamente progettata dall’azienda di Fara Vicentino per essere montata su escavatori con peso operativo compreso fra 12 e 18 tonnellate.

La pinza selezionatrice ha una capacità di 0,43 metri cubi a chele chiuse e abbina una notevole agilità operativa a una forza di chiusura che consente senza problemi di effettuare opere di demolizione su muratura; la pressione di chiusura, a seconda dei settaggi, può andare da 200 a 400 bar (con una portata d’olio di 30 litri al minuto), mentre la portata di rotazione arriva fino a 20 litri al minuto (da un valore minimo di otto).

Da quello che abbiamo visto in cantiere, la pinza di MB è estremamente sensibile e consente di effettuare una selezione davvero precisa dei vari materiali, già in fase di demolizione; la progressività con cui si possono gestire le forze di chiusura consente di movimentare materiali riciclabili come legno, metallo, separandoli da quelli destinati alla discarica e, al tempo stesso, di demolire le parti in muratura che poi verranno trasformate in materia prima secondaria.

La MB-G900 ha poi davvero una lunga serie di accorgimenti progettuali che ne aumentano il valore operativo; si va dalla piastra d’attacco inclinata che consente un incremento notevole del raggio di azione della pinza, al movimento a 360° che permette all’operatore di avere sempre la massima versatilità di lavoro.

Particolarmente robusta (in Hardox ovviamente), la MB-G900 ha supporti laterali per le chele che non lesinano sull’acciaio, una forma delle chele molto ben studiata che consente di movimentare davvero tanto materiale, anche grazie all’ampia luce a chela aperta che arriva a 540 mm.



La manutenzione, infine: molto semplice, con i punti di ingrassaggio molto ben individuati. Robustezza e manutenzione consentono a MB di corredare la MB-G900 con una garanzia opzionale di 24 mesi.

 


Quattro modelli, un’unica filosofia

Oltre alla MB-G900 che abbiamo visto direttamente al lavoro a Rovigo, MB ha in gamma altri tre modelli di pinze selezionatrici, tutte con le medesime caratteristiche progettuali e costruttive (non si lesina sull’acciaio a Fara Vicentino). Il modello più piccolo, la MB-G600 è stata pensata per mezzi fino a 12 tonnellate, essenzialmente mini e midiescavatori e terne e ha una capacità a chele chiuse di 0,29 metri cubi; il modello immediatamente più grande della MB-G900, la MB-G1200 arriva a una capacità, sempre a chele chiuse, di 0,71 metri cubi ed è adatta ad escavatori con pesi operativi fra le 18 e le 25 tonnellate.

C’è, infine, il modello più grande della gamma MB, la MB-G1500 bestiolina da 2 tonnellate che garantisce una capacità di 1,43 metri cubi a chele chiuse, con una pressione di chiusura compresa fra i 300 e i 400 bar e una portata d’olio corrispondente di 50 litri al minuto. Quest’ultima pinza è commercializzata da MB per escavatori con tonnellaggi compresi fra 20 e 25 tonnellate e, come tutti gli altri modelli della gamma, ha le chele intercambiabili, valvola di sicurezza (che tiene chiusa la benna in caso di perdita sul circuito dell’olio), il silent block che elimina completamente il classico (e fastidioso) tonfo metallico quando la pinza si apre completamente ed è davvero semplice da manutenere.

 

Un terza mano in cantiere

Incontriamo il titolare dell’impresa Panfilo, Raffaele sul cantiere assieme al figlio; “Siamo attivi dal 1979 nella provincia di, Padova, Rovigo e in quelle limitrofe e siamo specializzati nel segmento del movimento terra e delle piccole demolizioni chiavi in mano. Negli ultimi anni è proprio quest’ultimo il settore nel quale abbiamo lavorato di più (soprattutto nella provincia di Ferrara colpita recentemente dal terremoto); si tratta di interventi di piccole dimensioni che vanno portati a termine con cura e attenzione nei tempi prestabiliti”.

Il figlio di Raffaele, Enrico ha le idee chiare sull’utilità di una pinza come la MB-G900 su cantieri di questo tipo: “Non c’è dubbio la pinza selezionatrice che abbiamo acquistato da MB e che stiamo utilizzando su questo cantiere aumenta drasticamente la sicurezza operativa. E siccome in cantiere ci lavoriamo mio padre e io, questo è sicuramente un fattore fondamentale. Poi ci sono considerazioni, altrettanto importanti, di efficienza. Con questo tipo di pinza riesco senza problemi a separare velocemente ogni tipo di materiale, dal legno alla plastica, aumentando sensibilmente la produzione giornaliera. Direttamente senza scendere dall’escavatore riesco, con un’unica attrezzatura a demolire le sezioni in muratura e, subito dopo, sono in grado di separare i materiali”.

Da sinistra Davide Fontana, area manager MB, Enrico Panfilo e Raffaele Panfilo, titolari dell'omonima impresa


C’è poi - continua Enrico - l’aspetto della semplicità e della versatilità che mi garantisce questa pinza; è semplicissima da usare e, grazie alla piastra inclinata, mi consente di arrivare praticamente dappertutto, compiendo con facilità lavorazioni che con altre attrezzature era semplicemente impossibile eseguire. Apprezzo anche molto la rotazione sui 360° in continuo, davvero utile per selezionare i materiali; utilizzando l’escavatore con questa pinza, mi sembra di stare usando direttamente le mani, in relazione alla sensibilità e alla versatilità con cui riesco a lavorare”.

“Non è la prima attrezzatura MB che acquistiamo come Impresa, prima della MB-G900 abbiamo comprato una benna frantoio MB BF 70.2. E devo dire che siamo estremamente contenti di entrambi i prodotti, robusti, resistenti. Senza nessuna sorpresa insomma, proprio quello che come impresa chiediamo ai nostri fornitori”.

 

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