Efficienza e metanodotti

Quando si parla di infrastrutture, vengono subito alla mente immagini di autostrade e ferrovie; ma ci sono altre infrastrutture, vitali per l’economia del Paese, meno visibili e conosciute al grande pubblico, ma che si sviluppano per migliaia di chilometri appena al di sotto dei nostri campi in ogni angolo d’Italia.

Facciamo riferimento ai metanodotti che dalle centrali di rigassificazione o dalle pipeline internazionali distribuiscono il metano per per l'industria e gli usi civili in tutto il nostro Paese.

Negli ultimi anni, con una recente importante accelerazione, sono state indette numerose gare di appalto per l’ammodernamento e l’estensione della rete di distribuzione del metano. Gare che richiedono alle imprese che vogliano accedervi importanti requisiti in fatto di competenza costruttiva, solidità finanziaria e attenzione all’impatto ambientale.


Su un cantiere di questo tipo vi vogliamo portare oggi, precisamente a Motta di Livenza, dove Romana Costruzioni sta realizzando un lotto (tra Silea e Portogruaro) della linea di metanodotto che si estende da Silea a Gonars.

Arriviamo in cantiere su invito di >>Cimertex Italia<< che ha consegnato a >>Romana Costruzioni Spa<< 8 escavatori cingolati Komatsu PC210LC-11 a cui ha affiancato 4 PC360NLC-11 (mezzi da 36,85 ton di peso operativo) da utilizzare per lo scotico e lo scavo di linea del nuovo metanodotto. Una scelta strategica quella di Romana Costruzioni che ha deciso di utilizzare esclusivamente escavatori con motorizzazione Stage V, a ridottissimo impatto ambientale.

Un cantiere lungo 50 km

In cantiere incontriamo [Alfeo Goglio], Rappresentante dell’Appaltatore, [Ottavio di Loreto ], caposquadra, entrambi di Romana Costruzioni.

La fase è quella dello scavo della trincea in cui verrà posato il tubo da 16” del metanodotto, eseguita da Romana Costruzioni proprio con uno dei nuovi Komatsu PC210LC-11, consegnato da Cimertex Italia e equipaggiato con una benna a sezione trapezoidale disegnata appositamente per l’impresa marchigiana.
Da sinistra: Ottavio di Loreto, operatore e capo squadra, e Alfeo Goglio, Rappresentante dell’Appaltatore, entrambi per Romana Costruzioni
“La costruzione di un metanodotto segue una serie di fasi che, come Romana Costruzioni, conosciamo bene, dato che lavoriamo in questo settore da decenni. Si parte dalla perimetrazione del cantiere, seguita dalla bonifica bellica e dall’analisi preliminare volta ad indagare la presenza di siti archeologici da preservare” - spiega Alfredo Voglio che continua “ si procede poi con lo scotico del terreno vegetale, che viene collocato ai lati dello scavo per essere riposizionato in loco a lavori conclusi”.

Il tracciato che gestiamo come Romana Costruzioni si sviluppa per 50 chilometri a partire da Silea fino a Portogruaro e prevede 36 TOC (una di 800 metri sotto il fiume Piave) e numerosi attraversamenti con spingitubo [Alfeo Goglio]

Continua Goglio: “si comincia quindi la fase di scavo della trincea vera e propria (sempre sotto l’occhio attento degli archeologi) e parallelamente si preparano le tubazioni da posare; in questa fase un ruolo chiave rivestono le operazioni di saldatura (eseguita da maestranze della Romana Costruzioni specializzate e certificate) dei vari segmenti. Tutte le saldature vengono verificate con attenzione con una serie di controlli non distruttivi i cui risultati (con i relativi certificati effettuati da società terze) sono trasmessi alla direzione lavori. Si procede quindi alla posa delle tubazioni nella trincea (utilizziamo per questo appositi sideboom) e al prereinterro e al reinterro vero e proprio (utilizzando di nuovo escavatori cingolati), concludendo come accennavo in precedenza con il riposizionamento dello strato di terreno di coltivo”.

Interviene di Loreto: “in questo lotto, oltre allo scavo di linea, dobbiamo realizzare una serie di opere d’arte particolari, tra cui 36 TOC (trivellazioni orizzontali controllate) e numerosi interventi con tecnica spingitubo per sottopassare canali irrigui e altre interferenze. Gli interventi più impegnativi sono sicuramente le TOC per l’attraversamento dell’autostrada A4 e della ferrovia, ma anche per il passaggio al disotto del fiume Piave, lungo oltre 800 metri. Sul tracciato dobbiamo, infine realizzare 15 impianti di vario tipo (PIDE, PIG, ecc)”.
Il Komatsu PC210LC-11 che Romana Costruzioni ha acquistato con altri 11 escavatori identici da Cimertex Italia
Conclude di Loreto: “Si tratta di un cantiere impegnativo e che richiede la massima attenzione e una grande qualità esecutiva, nonché il rispetto ferreo del cronoprogrammma. Complessivamente per Romana Costruzioni sono impegnate sul lotto 100 persone, con 44 escavatori e 8 sideboom nel picco di lavorazione. L’opera è iniziata il 25 gennaio 2021 con una prima fase che deve essere completata entro 240 giorni lavorativi, per un completamento previsto in 649 giorni”.

Produttività e ambiente: binomio perfetto

Il pacchetto maggiore di escavatori Komatsu, che Romana Costruzioni ha deciso di inserire nella propria flotta acquistandoli da Cimertex Italia, riguarda otto PC210LC-11 in configurazione con braccio posizionatore e hanno un peso operativo di 23.250 kg. A questi si aggiungono, sempre nello stesso pacchetto di acquisto, quattro macchine di categoria superiore, dei PC360NLC-11 da 36,85 ton.

Motorizzati Komatsu (propulsore a sei cilindri da 6,69 litri), i PC 210LC-11 (così come i PC360LC-11) rispettano le normative antinquinamento Stage V, raggiunte grazie a un sistema di post-trattamento che combina un filtro antiparticolato diesel Komatsu (KDPF) con un riduttore catalitico selettivo (SCR). A queste si abbina il sistema EGR di ricircolo dei gas di scarico, senza dimenticare il ruolo del sistema common rail ad alta pressione (controllato in tempo reale dall’elettronica di bordo) che assicura una combustione particolarmente efficiente del carburante (anche la camera di combustione è stata riprogettata), riducendo quindi le emissioni di scarico.
I Komatsu PC210LC-11 che Romana Costruzioni ha acquistato da Cimertex Italia hanno un peso operativo di 23.250 kg
I bassi valori inquinanti non inficiano la potenza disponibile che raggiunge i 123 kW a 2000 giri al minuto né hanno impatto sulla produttività in cantiere che, anzi, beneficia della riduzione del 6% nei consumi di carburante rispetto alla serie precedente.

Produttività spinta verso l’alto anche grazie al collaudato impianto idraulico Komatsu a comando elettronico CLSS (che sta per Closed Center Load Sensing System, in italiano Sistema idraulico a centro chiuso ed elementi compensati), basato su due pompe principali binate a pistoni assiali da 475 litri di portata massima con una pressione di traslazione di 38 DaN.

Elettronica: il cuore al centro di tutto

L’elettronica ha un ruolo centrale (e Komatsu continua a investire con convinzione in questo senso) nella gestione dell’efficienza e della produttività, non solo facendo dialogare in maniera ottimale il propulsore termico con l’impianto idraulico, ma anche garantendo una scalabilità e una controllabilità di una vastissima gamma di settaggi operativi che sarebbe stata impensabile solo qualche anno fa.

Un esempio? Le modalità di lavoro sono sei, dalla Power all’Economy, passando per quella indicata per il sollevamento e la finitura, fino a tutti i settaggi per le attrezzature. Non solo: la modalità Economy può essere regolata in modo da fornire l’equilibrio ideale tra potenza ed economia, in funzione del tipo di applicazione da affrontare.
 
 
Senza dimenticare poi che il Komatsu Integrated Attachment Control (abbreviato KIAC) consente di impostare fino a 15 valori per portata e pressione olio per la gestione delle attrezzature (il circuito per l’attacco rapido è di serie e si possono avere due linee idrauliche opzionali per gli accessori).

Tutto ok in fatto di comfort per l’operatore: davvero bassa la rumorosità in cabina che non raggiunge i 67 dB (per capirci poco più di una normale conversazione), anche grazie alla nuova ventola di raffreddamento a frizione (che ha anche il grande merito di ridurre i consumi di carburante).

La cabina, certificata ROPS, ha una struttura rinforzata proprio nei punti dove serve ed è montata su ammortizzatori viscosi per ridurre al minimo  le vibrazioni.
Velocità e precisione dei PC210LC-11 sono le caratteristiche apprezzate dagli operatori di Romana Costruzioni impegnati nello scavo della linea del metanodotto
Al sedile a sospensione pneumatica con schienale alto e riscaldamento standard si combinano  per una maggiore comodità i nuovi braccioli regolabili. E ancora, in aggiunta alla radio standard, prese esterne possono trasmettere musica alle casse in cabina attraverso un ingresso ausiliario. La cabina ha in dotazione anche due prese da 12-volt per ulteriori esigenze dell’operatore.

Monitor? Grande (7”), ben posizionato e luminoso anche sotto la luce diretta. L’interfaccia che su alcune macchine tende ad essere cervellotica, sui PC210LC-11 è intuitiva, immediata, con tutti i comandi velocemente richiamabili. Ultimo particolare da non sottovalutare: la schermata principale (che riporta la vista della telecamera posteriore) può essere ottimizzata in relazione al lavoro da svolgere (utilissimo).

Non solo tecnologia, ma anche presenza sul territorio

Cantieri come quello del metanodotto che Romana Costruzioni sta realizzando per Saipem non ammettono ritardi o imprevisti; ed è per questo che l’azienda di Corridonia ha scelto l’abbinata Komatsu-Cimertex Italia; accanto a un produttore di prima fascia, all’avanguardia nell’innovazione tecnologica, ha richiesto la preparazione di un distributore in grado di garantire una solida presenza sul territorio, strutturata e tempestiva negli interventi di manutenzione.

Miguel Oliveira

Miguel Oliveira, Presidente Cimertex Italia
Quest’ultimo fattore è stato dirimente nella scelta, come conferma anche [Miguel Oliveira], presidente di Cimertex Italia: “Romana Costruzioni ha scelto di acquistare questo importante lotto di escavatori Komatsu spinta dalla nostra presenza sul territorio, dalla competenza della nostra squadra di tecnici che sono in grado di intervenire tempestivamente in caso di problematiche in cantiere”.

Continua Oliveira: “Per noi è un riconoscimento molto importante, soprattutto perché giunge da un’impresa di riferimento nella realizzazione dei metanodotti; un riconoscimento che premia sei anni di lavoro intenso che ha sempre avuto un unico obiettivo: riportare il marchio Komatsu, sui territori che seguiamo come distributore (l’Italia centrale e nord-occidentale), ai livelli che competono a una delle aziende leader mondiali nel campo delle macchine da cantiere”.
Da sinistra: Andrea Marcolini, titolare Romana Costruzioni, MIguel Oliveira e Enrico Oggionni, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato Cimertex Italia
“Dopo sei anni - conclude Oliveira - cominciamo, proprio grazie alla fiducia di aziende come Romana Costruzioni, a raccogliere i frutti di questo duro lavoro. Sono anche convinto che ci siano ancora tantissimi margini di miglioramento".

"Le condizioni oggi sono ottimali: un mercato, quello italiano, in fortissima crescita, una gamma, quella di Komatsu, completa, articolata e all’avanguardia tecnologica (ricordo le nostre macchine intelligenti, una vera e propria punta di diamante nel settore) e un radicamento importante sul territorio garantito da Cimertex Italia che, con due sedi (Bologna e Milano) e una rete di 10 concessionari e 13 officine autorizzate, garantisce il miglior servizio possibile a tutti i clienti Komatsu, a costi molto competitivi”.

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