53 tonnellate giallo CAT

Produzione, efficienza e affidabilità; oggi più che mai un imprenditore impegnato nel mercato del movimento terra e comunque nel segmento infrastrutturale (ma anche le cave non sono da meno) ha questi tre chiodi fissi in testa. Oltreché ovviamente (e ci verrebbe da dire anche purtroppo) il pensiero di incassare quanto dovuto, dato che i pagamenti restano ancora il grande problema del segmento delle costruzioni sia che debbano arrivare dalle pubbliche amministrazioni sia che i pagatori siano privati (c’è da dire che il segmento industriale risulta mediamente più virtuoso in questo senso).

In attesa di provvedimenti che migliorino quest’ultima situazione (basterebbe un registro dei cattivi pagatori ad esempio), concentriamoci su i primi tre aspetti, presentandovi un escavatore cingolato che, soprattutto nella versione più performanti, ha molto da dire. Ovviamente non è l’unico né il solo, anche gli altri marchi  principali (e prossimamente nel vedremo molti) hanno recentemente presentato macchine davvero interessanti in questo senso, ma oggi abbiamo deciso di parlare dell’escavatore cingolato Caterpillar 352F, sia nella versione standard sia in quella XE.

Il Caterpillar 352F L ha un peso operativo di 53 tonnellate


Le novità sono tante, corpose e sono state ben “miscelate” dal produttore di Peoria che ha presentato lo scorso anno al mercato una macchina davvero interessante. Vediamo insieme perché.

Ordine e disciplina

Cominciamo la nostra carrellata, parlandovi della versione base, il 352F L appunto, macchina motorizzata (ci viene da dire ovviamente) con un Cat C13 Acert,  un 12,5 litri da 304 kW in regola con lo Stage IV dalla buona efficienza, supportato da un impianto idraulico servoassistito con portata massima di 770 litri al minuto e pressione sa 35 Mpa (arriva a 38 nella modalità heavy lift).

Caterpillar, sul 352F, ha ridisegnato l’idraulica con chiaro in mente il fine (raggiunto) di migliorarne l’equilibrio complessivo, anche riposizionando i componenti per impiegare circuiti e tubi più corti; non c’è bisogno di sottolinearvi che questo redesign comporta minori perdite per attrito, il contenimento delle cadute di pressione e, di conseguenza, una maggiore potenza a terra disponibile.

Sempre dal punto di vista dell’idraulica va sottolineata l’estrema sensibilità della valvola di controllo principale che segue davvero molto bene gli input del jostick (e quindi i desideri dell’operatore): con piccoli movimenti si ha un’apertura lenta, quando si interviene radicalmente sui joystick l’apertura è davvero molto rapida e quindi i flussi di conseguenza consentono un reattività molto elevata (oltreché il flusso c’è solo quando serve, garantendo un’efficienza complessiva molto buona).

Interessante anche la direzione del flusso dell’olio necessario per rigenerare il braccio e l’avambraccio; non verso il serbatoio, ma sul lato stelo dei cilindri e su quello testa, garantendo quindi meno perdite di pressione e costi di esercizio ridotti rispetto al flusso di rigenerazione tradizionale. Una parola infine sulla tecnologia che in Cat chiamano Smartboom, particolarmente utile quando si usa il martello o si raschia la roccia: molte meno sollecitazioni per un ciclo di lavoro più fluido e, quindi di nuovo, per una maggiore produttività.

Braccia d’acciaio, comfort in cabina

Capitolo strutture: come al solito Cat ha lavorato bene, con braccio e avambraccio rinforzati dove serve, per non aver paura di usare il 352F nei lavori tosti; le forgiature sono particolarmente resistenti e sono posizionate in tutti i punti chiave sottoposti a maggiore sollecitazioni; il 352F monta braccio mono da 6.900 mm e avambraccio da 3.350 mm e raggiunge in questa configurazione una profondità di scavo massima di 7.510 mm e una altezza massima di carico di 7.580 mm. C’è poi la configurazione on braccio di scavo massivo da 6.550 mm che, con avambraccio da 3.000 mm, arriva a una profondità massima di scavo di 7.150 mm ed è consigliato per lo scavo in presenza di roccia o materiali particolarmente pesanti.

Robusta anche la sottostruttura (particolare impressione ci hanno fatto i telai portarulli) che prevede un carro allargabile con carreggiata che in versione estesa arriva a 2.890 mm (2.390 con carro retratto), suole da 600, 750 e 900 mm. Buona la luce da terra che assicura 710 mm, mentre il carro è lungo 5.380 mm. Stabilità e prestazioni in sollevamento ringraziano, nonché risulta molto buona anche la durabilità della sottostruttura, anche per chi usa il 352F in applicazioni pesanti.

Giusto una citazione per la cabina, ampia, comoda e ben isolata dalle vibrazioni operative e dal rumore (pressione sonora interna 69 dB per chi fosse patito dei numeri); tante le regolazioni a disposizione dell’operatore a partire dalle console regolabili in altezza che portano i joystick fino ai braccioli e al sedile (alto) con tantissimi punti di regolazione. La visibilità è buona, anche se la coda (a causa delle nuove motorizzazioni) è più alta dei modelli precedenti; ad ovviare al problema ci pensa la retrocamera di serie, le cui immagini sono visualizzatili nel monitor LCD che è particolarmente luminoso.

XE, per chi ha il chiodo fisso della produttività

Vi avevamo promesso anche una citazione per la versione XE del 352F; ogni promessa è debito e quindi ecco alcune delle caratteristiche principali che Cat ha implementato su questa versione. Innanzitutto una precisazione: il suffisso XE indica le macchine Caterpillar pensate per massimizzare l’efficienza produttiva, mezzi quindi performanti, zeppi di tecnologia, adatti a chi deve fare tanta produzione in poco tempo.

La logica è quella di produrre di più nella singola unità di tempo e, di conseguenza, di fare più utili (si presuppone che le imprese che acquistano escavatori di questo tipo sappiano fare bene i conti sulla redditività aziendale). Il primo segnale di questa logica sta nella potenza disponibile: se sulla versione 352F si arrivava a 304 kW, qui siamo a 317 kW, la differenza, credeteci, si sente tutta, così come la produttività aumenta di conseguenza.



Altra chicca tecnologica la valvola ACS (che sta per Adaptive Control System) che consente di utilizzare, a parità di risposta prestazionale, un 15 % di carburante in meno rispetto al 352F L standard di cui abbiamo parlato sopra. C’è anche, e lo apprezzerete se lavorate al freddo, il sistema di riscaldamento automatico dell’olio idraulico che consente di arrivare al volo alla giusta temperatura di funzionamento per poter lavorare senza dover aspettare anche quando il freddo è davvero intenso.

 

Elettronica non solo meccanica

Ma è sull’elettronica e sui dispositivi “intelligenti” che la versione XE dà il meglio di sé. Quasi tutto è di serie su questo escavatore: c’è il Cat Grade Control da usare nei livellamenti che aiuta (automaticamente e in tempo davvero reale) a sollevare la punta della benna per finire il tutto in meno passate e con la massima qualità. C’è poi il sistema Cat Payload per la pesatura delle bennate che viene fatta istantaneamente durante l’oscillazione del braccio, per caricare esattamente quello che serve sui cava cantiere per evitare sovraccarichi o viaggi non a pieno carico.

Ovviamente di serie ci sono sia il Product Link sia il Visionlink che permettono ai gestori del parco di controllare in tempo reale le prestazioni delle macchine con conseguenti ricadute positive sulla produttività dell’intero cantiere.

Infine i sistemi che Cat classifica sotto la dicitura Grade; il più semplice (ma utilissimo) Cat Grade control che abbiamo citato prima, ma anche l’Accugrade che fornisce una guida assistita in 3D che tiene conto dei dati di progetto e consente di lavorare su riempimenti, scavi e scarpate senza usare paline, inclinometri e ammennicoli simili. Si riduce anche la manodopera in cantiere, con conseguente aumento della sicurezza, abbattimento drastico dei rifacimenti per errori umani e produzione di documentazione utilissima in caso di contestazioni da parte della committenza. L’Accugrade è plug and play e può essere controllato e gestito sia dal satellite sia con sistemi di Stazioni Totali.

Insomma, tranquillità per l’operatore, basta contestazioni, massima produttività: il paradiso di ogni imprenditore…

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