Carta canta! In svedese però!

C’è un posto, a Novate Milanese, dove da anni si dà appuntamento tutta la carta usata di Milano; parliamo dell’efficientissimo centro di raccolta di Ri.Eco che, ogni anno, tratta qualcosa come 100.000 tonnellate di carta (avete letto bene 100.000), in pratica la totalità della carta da trattare prodotta dal Capoluogo lombardo.

Al sito di Novate Milanese di Ri.Eco viene conferita tutta la carta da riciclare di MIlano, circa 100.000 tonnellate/anno


Se dividiamo per 300 giorni lavorativi (qui in genere si lavora su tre turni), l’entità della sfida quotidiana di Ri.Eco è ancora più evidente: ogni singolo giorno, senza eccezioni, devono essere trattate più di 333 tonnellate di carta. Per intenderci, un peso paragonabile a quello di 10 escavatori cingolati Volvo EC300E, benne comprese.

Può bastare? A quasi tutti sì, a Ri.Eco, ovviamente, no. Le 100.000 tonnellate vengono gestite su una superficie complessiva di soli 8.000 metri quadri; non solo, accanto alla carta vengono anche trattati altri rifiuti non pericolosi, come il legno, le plastiche riciclabili e i rottami metallici, per un totale di altre 80.000 tonnellate all’anno (convertito in escavatori, si arriva al peso di quasi 9 EC300E).

Naturale, quindi, che il margine d’errore concesso debba essere quasi nullo e che niente possa essere lasciato al caso; Ri.Eco gestisce i rifiuti con una programmazione quasi militare e nella scelta delle macchine operatrici l’efficienza è la parola chiave attorno alla quale l’intero processo ruota. ?Per questo, anche da quanto ci conferma il responsabile del sito, negli ultimi anni si è affidata a Volvo Construction Equipment, acquistando numerosi mezzi in configurazione Waste. Vediamo assieme quali…

 

Carta, datemi ancora più carta!

Il primo “svedese” che incontriamo sul sito Ri.Eco è il nuovo escavatore gommato EW160E MH, impegnato nella movimentazione della carta e nella separazione di questa da altri materiali. L’EW160E MH lavora con un benna a polipo che l’operatore  utilizza a seconda dei momenti come spazzolone (per accatastare la carta da imbennare) o quasi come una terza mano (con la stessa sensibilità delle prime due, credeteci) per separare le plastiche e gli altri materiali non desiderati.

Ovviamente, l’escavatore Volvo ci mette parecchio del suo garantendo tutta la potenza, la velocità e, soprattutto, la sensibilità operativa necessarie, anche grazie al notevole bilanciamento tra impianto idraulico e motorizzazione, assicurato da un’elettronica di prima scelta e di ultima generazione.

Per la potenza disponibile nessun problema: l’EW160E monta il nuovo motore Volvo D6J da 112 kW, in regola con la normativa antiemissioni Stage IV; motore che garantisce tutta la potenza necessaria per spostare le 18 tonnellate di peso operativo velocemente e con notevole reattività ai comandi, compiendo contemporaneamente, e senza che l’operatore percepisca ritardi di risposta, operazioni di sollevamento o imbennamento.

Ovviamente l’EW160E MH scelto da Ri.Eco è in configurazione per la movimentazione materiali (MH appunto nella notazione Volvo), con tanto di cabina elevabile, braccio lungo e griglie di protezione aggiuntive sul parabrezza e sul tettuccio. Ci sono anche, sempre nell’allestimento MH, il prefiltro a ciclone e le microreti di protezione. Insomma tutto ciò che è necessario per spostare le 333 tonnellata di carta quotidiane…

Piccoletto e velocissimo

C’è anche un baby svedese nel parco macchine made in Volvo di Ri.Eco; parliamo dell’ultimo arrivato (non solo perché è piccolo), l’escavatore gommato compatto Volvo EW60E che nel sito di Novate Milanese fa tutti i lavori di fino.

Macchina estremamente compatta e altrettanto veloce, l’EW60E è stato voluto da RI.Eco senza stabilizzatori, proprio per poter contare su una macchina velocissima negli spostamenti e altrettanto efficiente nel lavoro di selezione dei materiali. Al momento della nostra visita, L’EW60E era impiegato con pinza selezionatrice nella separazione delle plastiche, lavorazione fondamentale per elevare la redditività del materiale trattato.

E non c’è neanche bisogno di dirlo: il tutto va fatto con la massima attenzione e il più velocemente possibile; personalmente l’EW60E ci ha ricordato i folletti di Babbo Natale, sempre concentratissimi e perennemente affannati.

Un affanno che però non si sentiva nele emissioni sonore del motore (peraltro l’EW60E è silenziosissimo) che garantisce a questo piccolo escavatore  (ha un peso operativo di sole 5,6 tonnellate) tutta la potenza necessaria per lavorazioni anche impegnative (ovviamente in relazione alle dimensioni della macchina). L’impianto idraulico, che può contare su due pompe a portata variabile da 60 litri al minuto cadauna, è a centro aperto e garantisce un controllo dei movimenti davvero degno di un chirurgo.

Una parola sulla cabina: considerando le dimensioni dell’escavatore, la cabina è davvero molto spaziosa e ben organizzata, con una porta che garantisce un semplice accesso anche se non siete proprio dei “magrolini”. Molto buono l’impianto di condizionamento che, in modalità automatica, mantiene la temperatura al livello impostato.

Notevole anche la visibilità operativa (che per gli operatori di Ri.Eco è fondamentale, visto il poco spazio a disposizione), garantita da una nuova geometria dei montanti e dalla telecamera posteriore di serie.

Il fratello anziano più grande

L’escavatore gommato Volvo EW160E che abbiamo incontrato all’inizio della nostra visita ha, nell’impianto di Ri.Eco, un “fratello più anziano” che da più tempo sta dimostrando il suo valore tra montagne di carta e di metallo. Ed è proprio tra i rottami metallici che troviamo l’escavatore gommato Volvo EW210D, impegnato nel carico di bilico pronti per raggiungere i siti di conferimento.

Anche l’EW210D è in configurazione MH ed è spinto da un motore Volvo da 126 kW, per un peso operativo di 23 tonnellate; la configurazione MH prevede anche in questo caso la cabina elevabile a pantografo (al tetto e alla massima elevazione si raggiungono i 5.700 mm) e avambraccio industriale che garantisce un’altezza al perno di 12.700 mm.

I bracci dell’EW210D visto al lavoro, sono in configurazione classica MH, con braccio MH appunto (da 6.500 mm) e avambraccio a collo d’oca da 5.000 mm.



Il carro material handling è ben rinforzato e gli assali da 2.750 mm garantiscono una notevole stabilità anche quando si debba (o voglia)  lavorare con gli stabilizzatori alzati. Fanno parte del pacchetto MH, le gomme piene superelastiche, la ventola reversibile, le microreti e il prefiltro a ciclone.

Appena finito con il metallo, l’EW210D ci ha dato dimostrazione della sua velocità operativa, lavorando all’accatastamento del legname da riciclo, operazione fatta (come potrete vedere guardando il nostro video) con estrema velocità sul ciclo, senza nulla concedere in fatto di controllabilità operativa.

La piccolina di casa

Ma il cuore Volvo non batte solo sugli escavatori gommati in Ri.Eco; accanto all’EW210D MH abbiamo visto al lavoro anche una pala gommata compatta L50G, impegnata nelle operazioni di carico e di movimentazione. La notevole velocità operativa di questa pala da 9,9 tonnellate di peso, la rende il vero jolly del sito di riciclaggio, consentendole di spostarsi rapidamente da una angolo all’altro per intervenire dove serve nella massima efficienza operativa.

Nel corso della nostra ultima visita, l’abbiamo vista schizzare da una parte all’altra dell’impianto, continuamente impegnata nella movimentazione di ogni tipo di materiale da riciclo. Grazie alla sua motorizzazione Volvo da 73 kW Stage IIIB (ora Volvo commercializza anche la versione successiva, la L50H Stage IV) e all’impianto di sterzo idrostatico Load  Sensing con pompa a cilindrata variabile che le consente di sterzare rapidamente anche alle basse velocità, si muove nello stretto senza problemi, garantendo produttività di movimentazione orarie estremamente elevate.
L'impianto idraulico dell'EW60E conta su due pompe a portata variabile da 60 litri al minuto cadauna, per la massima velocità operativa


La L50G utilizza, poi, il cinematismo di sollevamento Torque Parallel, una caratteristica di Volvo  che abbina i vantaggi della barra a Z e del cinematismo parallelo, assicurando un'elevata forza di strappo e un ottimo movimento parallelo lungo l'intero arco di sollevamento. Insomma, l’uovo di Colombo per chi deve movimentare senza sosta grandi volumi di materiale sfuso, come la carta o il legno, ma anche la plastica.

Naturalmente anche la L50G è in configurazione Waste e ha tutte le protezioni del caso, dalle griglie anteriori per il parabrezza alle microreti e al filtro ciclonico. Anche lei, tra le polveri e i residui di carta e legno, si sente a casa…

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