Ci sono luoghi in cui la Storia, quella con la S maiuscola, diventa più concreta e tangibile e ci sono materiali che incarnano più di altri questa concretezza.
Non si tratta solo della qualità di tali materiali, ma anche dell’utilizzo che nel corso dei secoli (o come nel caso di oggi dei millenni) di questi materiali è stato fatto: si sono costruite cattedrali, monumenti, obelischi, grattacieli, destinati a sfidare il Tempo.
In questa corsa verso l’Eterno, l’Italia è capofila a livello mondiale (ricordiamolo, sono 58 i siti Unesco nel nostro Paese un primato assoluto) non solo dal punto di vista del livello dei monumenti, ma anche per la qualità dei materiali utilizzati.
Tra questi, senza dubbio, il Travertino Romano e il marmo di Carrara sono i più conosciuti e apprezzati non solo nel nostro Paese, ma in tutto il Mondo.
Ed è per questo che abbiamo accettato volentieri l’invito di >>GIS<< a visitare la cava di Guidonia di >>STR<<, Società del Travertino Romano.
L’occasione era quella di vedere all’opera i mezzi appena consegnati del distributore Komatsu (per il Lazio, l’Abruzzo la Campania, il Molise, oltre che per la provincia di Foggia), ma altrettanto gradita è stata l’intervista che abbiamo realizzato con l’Amministratore Delegato di STR, [Elisabetta Di Maddalena], alla cui energia e determinazione si deve attribuire il nuovo corso imprenditoriale della società di estrazione e lavorazione del travertino (attiva attualmente su tre siti estrattivi) incentrato su valori chiave come la ricerca della qualità dei prodotti e dei processi, l’attenzione all’ambiente e ai territori e la spinta verso la ricerca di nuovi mercati in grado di apprezzare al meglio questa stupendapietra.
Elisabetta Di Maddalena
Elisabetta Di Maddalena, Amministratore Delegato di STR
100 anni (e più) costruiti sulla pietra
Con [Elisabetta Di Maddalena] cerchiamo di approfondire le nuove logiche industriali che STR sta seguendo ormai da due anni, con importanti risultati che hanno portato l’azienda a realizzare il proprio record di fatturatonel2022. Ovviamente, come da nostra abitudine, con l’AD abbiamo anche parlato della storia dell’azienda, dato che siamo convinti che ogni innovazione debba posare su solide basi.
La cava della STR è operativa dal 1916 ed è stata tramandata di generazione in generazione
Ecco quello che ci ha raccontato: “Sono alla guida, in qualità di amministratore delegato, di STR, Società del Travertino Romano, ormai da due anni e qui ho trovato una realtà con DNA famigliaredalle solide radici; siamo operativi fin dal 1916 e siamo una realtà che si è tramandatanel tempo di padre in figlio, maturando un know how molto ben definito che, ricordo che siamo una importante realtà estrattiva con cave di proprietà per quaranta ettari complessivi, ci ha consentito con la nostra pietra, di partecipare, con orgoglio e entusiasmo, ad alcune delle opere architettoniche più importanti al mondo; una fra tutte la Moschea di Roma, dell’architetto Paolo Portoghesi, venuto da poco a mancare”.
Gianluca Troiani
Gianluca Troiani, Sales and Marketing manager STR
”Portoghesi che, dopo quest’opera, ci ha scelto per dare forma con i suoi materiali alle sue stupende architetture: la sala Nervi in Vaticano, Piazza Montecitorio, il rifacimento di Ponte Sisto solo per citarne alcune”.
Prosegue [Di Maddalena]: “Oltre a queste opere che abbiamo seguito direttamente, nel Mondo il Travertino cavato da STS è stato utilizzato per altre importantissime architetture, come ad esempio il Colosseo Quadrato a Roma, realizzato dal 1936 al 1940”.
“Come dicevo, queste opere sono il risultato di una grande capacità produttiva (tra le più alte nel nostro comparto industriale) che copre numerose tipologie di Travertino; abbiamo però (con grande orgoglio) anche un laboratorio di lavorazione, con otto artigiani di altissimo profilo professionale, in grado di gestire al meglio ogni tipo di lavorazione, anche quelle più complesse e sofisticate”.
Sottolinea [Di Maddalena]: “Negli ultimi due anni abbiamo operato un deciso cambio di registro, soprattutto a livello gestionale, dando ancora più importanza alla qualità sia per quello che riguarda il travertino che estraiamo e forniamo a terzi sia per il materiale che lavoriamo nel nostro laboratorio. Devo dire che la gestione dell’azienda mi impegna davvero moltissimo, ma stiamo già vedendo i primi risultati di una riorganizzazione che ha messo efficienza produttiva e qualità di prodotto e processi al centro di ogni nostro sforzo e investimento”.
“Ci tengo a sottolineare che, nonostante il nostro sforzo sia rivolto alla industrializzazione dei nostri processi per migliorare la nostra competitività (e redditività) sui mercati, non dimentichiamo le nostre origini, mantenendo saldi quei principi valoriali tipici delle migliori imprese famigliari italiane. Una tradizione, basata sulla passione e la dedizione per il nostro lavoro che il mio presidente, [Sergio Lippiello] (con cui mi confronto quotidianamente), rimarca ad ogni occasione”.
“Il rapporto con il mio presidente (che è anche mio suocero) ci consente di innovare i processi sulle solide basi della tradizione; non solo: nell’ultimo periodo sono entrate in azienda forze fresche: mio figlio sta seguendo la nostra area vendite e porta le idee e anche una certa dimensione di spregiudicatezza che solo i giovani hanno davvero".
"Su questa dinamica virtuosa (tradizione, innovazione e freschezza di agire) abbiamo costruito il nuovo corso che ci sta dando davvero notevoli soddisfazioni”.
“La squadra apicale di STR è completata dall’architetto[Paolo Cammeo], profondo conoscitore della pietra che estraiamo e di tutte le dinamiche estrattive”.
Paolo Cammeo
Paolo Cammeo, Tecnico commerciale STR
Alessandra Spaventa
Alessandra Spaventa, Ufficio amministrativo STR
“In questi due anni abbiamo fatto un notevole lavoro per traghettare la STR nella modernità e nelle dinamiche tipiche delle realtà più moderne del settore lapideo estrattivo; abbiamo impostato una nuova e efficace brand image e ho voluto alcune iniziative importanti come la nostra Scuola di scalpellini che stiamo per attivare, non appena arriveranno tutte le autorizzazioni necessarie. Di pari passo vanno anche le attività che realizziamo, come comparto industriale, a favore del territorio, dato che siamo fermamente convinti di dover contribuire al progresso di un’area, quella di Guidonia e Tivoli, a cui dobbiamo davvero molto come imprenditori”.
Conclude [Di Maddalena]: “Oltre a questo abbiamo messo in campo un importante piano di investimenti finanziari per modernizzare il nostro parco macchine; abbiamo allocato circa 3,5 milioni di euro negli ultimi due anni sia per incrementare la produttività dei nostri macchinari sia per ridurne l’impatto ambientale sia in termini di emissioni in atmosfera sia dal punto di vista delle dispersioni di oli (le macchine nuove si guastano molto meno). Da quest’ultimo punto di vista voglio anche sottolineare come nelle nostre cave utilizziamo ormai solo olii ad alta compatibilità ambientale, che di fatto azzerano i rischi di inquinamento dei terreni e delle falde”.
Produttività e ambiente
Un investimento importante quello messo in campo da STR e le cui logiche sono confermate da [Di Maddalena]: “Non appena insediata e dopo essersi confrontata con il nostro Presidente, mi è stato immediatamente chiaro come fosse necessaria una intensa azione di rinnovamento del nostro parco macchine: si tratta di un’azione che ha diversi obiettivi: sul breve e medio termine impatterà senza dubbio sulla nostra efficienza estrattiva, consentendoci di migliorare la redditività per metro cubo estratto e, contemporaneamente, ci ha permesso di ridurre drasticamente la nostra impronta ambientale, dato che i nuovi mezzi consumano molto meno carburante e hanno emissioni in atmosfera incomparabilmente più basse di quelli che abbiamo sostituito".
Una della due pale gommate WA600-8 acquistate dalla STR da GIS
"E poi c’è l’aspetto del comfort operativo dei nostri dipendenti: le nuove macchine fornite da da Komatsu attraverso il nostro riferimento sul territorio, la GIS di Anagni, sono di un’altra categoria a livello ergonomico e di dotazioni operative, garantendo senza dubbio una migliore qualità dellavita di chi lavora in cava”.
Precisa [Di Maddalena]: “Sul lungo termine, poi, una flotta di macchine moderne ci consentirà di garantire ai nostri clienti forniture puntuali e di grande qualità, nonché di continuare ad aumentare il nostro fatturato (il 2022 è già stato un anno record). Da non dimenticare il ritorno di immagine sui nostri clienti, molti dei quali sono estremamente attenti all’impatto ambientale della filiera”.
Una flotta di macchine nuove significa un’azienda che investe sul futuro e vuole essere un partner attivo e dinamico nei confronti dei nostri stakeholders
Precisa [Di Maddalena]: “L’investimento ha riguardato due pale gommate Komatsu WA600-8, a cui si è aggiunto un escavatore cingolato PC490LC-11 sempre della Casa giapponese; la normativa dell’Industria 4.0 ci ha davvero agevolato e tutte le nostre nuove macchine sono connesse con i nostri sistemi gestionali, consentendoci anche in questo senso un controllo di costi e produzione con un livello di dettaglio che fino a pochi anni fa sarebbe stato impossibile da raggiungere”.
“In questo senso voglio sottolineare come GIS ci siastata al fianco, aiutandoci a gestire tutte le pratiche necessarie per accedere ai contribuiti, fornendoci un aiuto importantissimo e insostituibile. Dal punto di vista pratico i nostri operatori sono molto soddisfatti delle macchine che si sono dimostrate più che all’altezza delle nostre aspettative sia dal punto di vista delle prestazioni in cava (le WA600-8 lavorano principalmente con le forche per la movimentazione dei blocchi) sia da quello del comfort operativo che infine dal punto di vista dei consumi e delle relative emissioni in atmosfera (ridottissime rispetto alle macchine che avevamo in precedenza)".
Di altissimo livello anche la qualità dell’assistenza in cantiere: GIS è sempre presente, puntuale e precisa nel rispondere ad ogni nostra esigenza
Nate per i blocchi
Le due pale gommate Komatsu WA600-8 che GIS ha fornito a STR sono entrambe nella versione Stone Handler e sono caratterizzate da una serie di dotazioni pensata appositamente per gli impieghi ultramassivi, come, appunto, quelli della movimentazione blocchi con le forche.
La combinazione della macchina di base modificata con un attacco rapido del tipo a cuneo e una forca per blocchi progettata appositamente assicura cinematismi ottimali per il lavoro quotidiano.
Completano l’allestimento gli assali rinforzati, un impianto di raffreddamento per l’olio degli assali pensato ad hoc da Komatsu per questa applicazione, una serie di contrappesi supplementari per aumentare i carichi gestibili e il loro sollevamento, i cerchi rinforzati (il carico si scarica sempre sugli pneumatici ricordiamolo) e, infine cilindri di sollevamento (225 mm di diametro) e di ribaltamento (diametro 250 mm) sovradimensionati rispetto alla versione base.
In Komatsu, per questa versione, hanno rinforzato anche il telaio, con piastre in acciaio più spesse e saldature più robuste, il tutto con l’obiettivo (raggiunto) di garantire la massima durabilità nel tempo, anche sotto le sollecitazioni più intense.
Variano ovviamente sia il peso operativo (60,8 ton al posto delle 56,74 ton della versione standard) sia il carico utile che arriva a 40,9 ton (contro le 36,1 ton della WA600-8), mentre resta invariata la potenza del motore che garantisce, come la versione standard i 396 kW a 1.900 giri al minuto.
Come per la versione base, anche per quella Stone Handler, buone notizie dal punto di vista dei consumi che sono inferiori del 13% (il motore è un Komatsu Stage V, coadiuvato da un equilibrato sistema idraulico load sensing) rispetto alla versione precedente; anche sulla versione da blocchi, Komatsu monta lo stesso treno di potenza della versione base, equipaggiando un convertitore di coppia di grande capacità che assicura il massimo rendimento e un’ottima trazione alle basse velocità.
Buone notizie infine per gli operatori: anche la WA600-8 Stone Handler monta la cabina Spacecab Komatsu, dotata di sedile con schienale alto ammortizzatoad aria, riscaldato e ventilato, per un maggiore comfort e con braccioli completamente regolabili, ben collocato al centro di un comodo abitacolo che contribuisce a ridurre lo stress dei lunghi turni di lavoro.
Infine il sistema di controllo e gestione: le pale WA600 Stone Handler, come ormai la grande maggioranza dei mezzi Komatsu, montano il sistema Komtrax di Komatsu che consente di monitorare tutte le informazioni essenziali relative alle macchine Komatsu direttamente su computer, smartphone o tablet.
Questo sistema, che si integra perfettamente con le logiche dell’Industria 4.0, consente a STR un monitoraggio puntuale delle prestazioni delle pale ed inoltre semplifica il controllo e la gestione ordinaria e straordinaria, nonché la prevenzione dei guasti.