In Italia, uno dei problemi fondamentali che affligge il settore imprenditoriale in generale, rendendosi ancora più evidente nel comparto delle costruzioni, è rappresentato dal passaggio generazionale alla guida delle aziende.
Si tratta di un momento molto delicato che spesso segna l’involversi dello slancio espansivo della generazione precedente, complice, per essere obiettivi, anche una situazione di mercato che negli ultimi anni è stata molto più complessa rispetto agli ultimi decenni del secolo scorso.
I fattori di criticità che la nuova generazione di imprenditori sono davvero molti, dalla difficoltà di accesso al credito, all’andamento estremamente imprevedibile dei mercati, senza dimenticare una delle crisi economiche più profonde dell’ultimo secolo che ha fortemente colpito il settore, minandone certezze e capacità di investimento.
Dobbiamo rassegnarci quindi a un cupio dissolvi?
L'impianto di Parma è stato oggetto di un profondo revamping nel 2004
Assolutamente no, per due motivi; il primo contingente: siamo di fronte a un potenziale ciclo di notevole crescita per il settore; il secondo più strutturale: c’è una generazione nuova di giovani imprenditori che è in grado di portare nuove idee e un sistema gestionale più adatto al mercato attuale.
Un mercato in cui la gestione della complessità è un obbligo indifferibile, obbligo che richiede programmazione, capacità di controllo dei flussi produttivi e volontà di investire in nuove tecnologie.
L'impianto di Parma è certificato ertificato ISO 9001 e F.P.C. (Controllo di Produzione di Fabbrica).
Abbiamo detto che questi imprenditori nuovi ci sono e come goWEM! siamo impegnati a incontrarli sul territorio per capire il loro punto di vista.
Detto fatto: un esempio tipico di quando la seconda generazione di imprenditori migliori quando già di buono ha fatto la prima è rappresentato dalla parmense >>Pinazzi Gestione Calcestruzzi srl<<, storico impianto di betonaggio di Parma (fondato nel 1970 da Italo Pinazzi) e ora di proprietà della famiglia Agostino e gestito da [Marcello Agostino] che nel 2011 ha rilevato le quote del padre Mauro (e di altri imprenditori).
Efficienza e investimenti
Agostino, in azienda anche da prima dell’acquisizione delle quote, ha subito dovuto gestire la grande crisi del 2008 che a Parma è arrivata nel 2013, come ci conferma: “la crisi, seppur in ritardo rispetto ad altre aree del Paese, è arrivata anche a Parma nel 2013, con un conseguente crollo della produzione (calata da 80.000 a 25.000 metri cubi nel picco più basso) e del fatturato”.
Continua Agostino: “Siamo riusciti a superare il difficile momento sia perché avevamo risorse proprie accumulate e reinvestite in azienda sia perché già da anni avevamo avviato un processo di efficientamento tecnologico che era culminato 2004, quando l’impianto aveva subito un revamping ed era stato completamente automatizzato”.
“L’innovazione non riguarda solo le macchine e le attrezzature, ma anche il modello di organizzazione di impresa: abbiamo deciso di terziarizzare il trasporto del calcestruzzo, delegandolo a una rete di con una rete di contoterzisti qualificati con cui avevamo costruito un rapporto di solida fiducia. Dal 2008, poi, tracciamo il percorso di tutte le nostra autobetoniere e conosciamo le condizioni di scarico, le eventuali aggiunte d’acqua e il relativo slump in cantiere”.
Sottolinea Agostino: “Accanto all’efficienza, nella nostra strategia imprenditoriale occupa un posto fondamentale la qualità, sia quella ovviamente di prodotto sia quella dei nostri processi. Anche in questo caso gli investimenti non sono mai mancati: il nostro è stato infatti il primo impianto certificato ISO 9001 a Parma e successivamente abbiamo ottenuto la certificazione F.P.C. (Controllo di Produzione di Fabbrica)”.
Primato ISO
Quello di Pinazzi è stato il primo impianto di Parma certificato ISO 9001
Calcestruzzo dal 1970
PInazzi Gestione Calcestruzzi è stata fondata nel 1970 da Italo Pinazzi e poi rilevata dalla famiglia Agostino
“La continuità nella qualità è per noi, che ci rivolgiamo a una clientela davvero esigente, un altro fattore essenziale; abbiamo a questo scopo allestito un laboratorio di analisi interno che continua a testare i prodotti alla base dei calcestruzzi che commercializziamo (non solo i cementi, ma anche gli inerti)”.
“Oggi il grande problema è l’aumento incontrollato delle materie prime che tende a erodere i nostri margini. La risposta più semplice sarebbe quella di girare i costi ai nostri clienti, ma noi intendiamo percorrere il meno possibile questa strada e preferiamo continuare su quella dell’incremento dell’efficienza”.
In PInazzi Gestione Calcestruzzi, la pala gommata Hitachi ZW220 lavora al carico dell'impianto e alla movimentazione inerti
"Ed è in quest’ottica che si inserisce l’ultimo acquisto del nostro parco macchine: la pala gommata Hitachi W220-7".
Obiettivo integrazione
Agostino, che prova personalmente tutte le macchine che l’azienda acquista è molto soddisfatto della new entry: “LA ZW220-7, che sostituisce una pala Hitachi di una generazione precedente, ci ha favorevolmente colpiti per l’efficienza e la produttività che ci garantisce. E’ una macchina potente che ci assicura la gestione dell’alimentazione dell’impianto anche nelle fasi di picco produttivo. L’abbiamo equipaggiata con una benna da 4 metri cubi e, nonostante i pesi che movimenta, non va mai in difficoltà. Ci garantisce cicli di carico veloci, senza dispersioni di materiale che richiederebbero pulizie frequenti dei piazzali. La cabina è estremamente comfortevole, silenziosa e i comandi sono molto reattivi”.
“Abbiamo acquistato la ZW220-7 dalla WR di Rimini, approfittando delle opportunità del provvedimento Industria 4.0 e della Sabatini; in questo modo siamo riusciti a perfezionare l’acquisto senza bloccare risorse finanziarie ingenti che abbiamo potuto vantaggiosamente utilizzare per altre migliorie nell’impianto”.
La pala ZW220 garantisce un'altezza al perno di 4.080 mm
Sottolinea Agostino: “Le agevolazioni fiscali sono una leva importante, ma l’obiettivo era quello di inserire la pala gommata nel nostro flusso produttivo, in modo da poter monitorare in tempo reale il flusso di lavoro, i relativi costi e tenere sotto controllo ad un dettaglio prima impensabile le redditività di ogni singola fase del nostro lavoro”.
Benna da 4 cubi
PInazzi ha equipaggiato la ZW220 con una benna da 4 metri cubi
“La situazione di mercato odierna, infatti, pur mostrando segni importanti e continuativi di ripresa, non consente più come in passato di lasciare aree grigie di inefficienza. Tutto deve essere tracciato, controllato e verificato, in un processo di miglioramento continuo che è più tipico del segmento industriale che di quello delle costruzioni (fino ad oggi gestito ancora troppo artigianalmente)”.
La pala gommata in dettaglio
L‘Hitachi ZW220-7 acquistata da Pinazzi Gestione Calcestruzzi è spinta da un sei cilindri Cummins Stage V da 144 KW e ha un peso operativo di 18,19 tonnellate.
Rispetto alla serie precedente, Hitachi ha inserito diverse chicche che puntano a garantire una maggiore affidabilità delle pale gommate, compresa la ZW220-7: interessante ad esempio il sistema di prevenzione del surriscaldamento dell’assale, visibile sul monitor, che avvisa l’operatore in caso di carichi frenanti elevata; altrettanto utile (anche dal punto di vista del risparmio del carburante) il sistema di funzionamento intelligente della ventola che evita l’intasamento dei radiatori, regolando elettronicamente gli intervalli periodici della ventola automatica reversibile.
Il nuovo arrivo
La pala gommata Hitachi ZW220 davanti all'impianto di betonaggio di Pinazzi Gestione Calcestruzzi
Completamente rivista la cabina, all’insegna del comfort e della sicurezza operativi, a partire dal movimento sincronizzato del sedile e della console fino ad arrivare alle leve di comando elettriche montate sul sedile. Il tutto utilissimo per arrivare a fine giornata molto meno stanchi.
Particolarmente apprezzabili la semplicità d’uso garantita dal design ergonomico della leva multifunzione, dal volante antiscivolo e dal bracciolo regolabile con controller integrato. In na macchina che fa della connettività il proprio punto di forza non poteva mancare un luminosissimo monitor LCD da 8”, fra i cui menù è molto semplice navigare con il controller del monitor secondario. Lo schermo ad alta risoluzione è ancora più facile da visualizzare e la rinnovata disposizione offre visione chiara e ottima funzionalità.
Da sinistra: Federico Pelizza responsabile impianto Pinazzi e Marcello Agostino, amministratore delegato Pinazzi
Qualche dato operativo, infine: il carico di ribaltamento statico a macchina dritta arriva a 15,23 ton, la forza di strappo arriva a 15.600 daN, mentre l’altezza al perno è di 4.080 mm.
La nostra visita alla filiale di Padova dello storico dealer Hitachi, cui si è rivolta la Vaccari Antonio Giulio Spa per l’acquisto del suo nuovo escavatore ZX530LCH-7