La primavera è la stagione delle open house. In giro per l’Italia fioriscono decine di iniziative, più o meno importanti, in grado di calamitare in alcuni casi l’attenzione di centinaia o migliaia di operatori del settore. Spesso, però, si tratta di eventi autocelebrativi, con poche reali novità e ancor meno macchine esposte. Una noia insomma.
Non è questo il caso del porte aperte a cui siamo stati invitati come goWEM! dalla famiglia Piolanti, sabato 21 maggio presso la sede dell’azienda a Forlì; non è il caso per tre ragioni precise, tutte rilevanti: per il numero dei mezzi esposti, per l’importanza sul territorio dell’azienda che l’ha realizzata e, infine, per le novità comunicate ufficialmente al mercato durante l’evento.
All’open house di Piolanti, JCB Italia era presente al gran completo, proprio a sottolineare l’importanza strategica della nuova collaborazione con l’azienda di Forlì; presente anche Domenico Matrone, amministratore delegato di JCB Italia che così ci ha spiegato le motivazioni dell’accordo con Piolanti: “La scelta è maturata per gestire al meglio le esigenze del mercato emerso negli otto anni di crisi che abbiamo attraversato; si tratta di richieste completamente diverse rispetto a quelle precrisi che, secondo noi, possono essere gestite al meglio da una realtà, come Piolanti che da anni è presente e radicata sul territorio. Oggi il mercato va aggredito in maniera molto più strutturata, affrontando segmenti produttivi che fino a qualche anno fa i nostri dealer non seguivano; questo comporta la necessità di una forte strutturazione dei nostri partner, la capacità di investire quando serve e una propensione all’ascolto dei territorio molto più raffinata di quella che bastava qualche anno fa”.
“Su questi punti - continua Matrone - abbiamo trovato in Piolanti un partner ideale, che, certo entra nel segmento del movimento terra puro solo ora, ma ha maturato grandissima esperienza sul campo in settori contermini molto competitivi come quello dell’autotrasporto e quello del trasporto del calcestruzzo. Crediamo che proprio queste stigmate di innovazione siano quelle che più ci daranno soddisfazioni in un territorio, come quello della Romagna che da una parte offre tantissime opportunità e dall’altra registra un concorrenza nel nostro settore davvero molto agguerrita”.
“Con la famiglia Piolanti abbiamo trovato una sinergia di intenti pressoché immediata sia per quel che riguarda puramente l’aspetto delle vendite (non nascondo che ci aspettiamo di migliorare decisamente le quote in questa zona) sia per quel che concerne la qualità dei servizi di assistenza e post-vendita (da sempre un fiore all’occhiello in Piolanti, così come la gestione dei ricambi e dell’usato) che, infine, per il tema noleggio, quest’ultimo particolarmente importante per ogni attività che intenda radicarsi fortemente nei nostri segmenti di riferimento”.
“Per concludere - sottolinea Matrone - ritengo che oggi, più che mai, dobbiamo garantire ai clienti, che comprano macchine JCB, la tranquillità che verranno seguiti con attenzione e professionalità negli anni; le imprese non possono più permettersi di restare da sole e JCB, proprio con Piolanti, si è posta questo obiettivo di lungo periodo: essere al fianco dei clienti in tutto il ciclo di vita della macchina, per garantire loro, certo, il miglior TCO (Total Cost of Ownership, costo totale di possesso, ndr), ma anche la serenità di non essere da soli di fronte al mercato”.
Altro incontro ‘eccellente’ che abbiamo fatto all’open house di Piolanti è stato quello con Marco Gambini, area manager di Cifa a cui abbiamo chiesto qualche battuta sul rapporto Cifa-Piolanti: “Seguo il mercato delle costruzioni con continuità e vari ruoli da oltre 30 anni e ho conosciuto il gruppo Piolanti nel 1990, nelle persone di Angelo e Giacomo Piolanti. Devo dire che, nel mondo Cifa erano visti come dei veri e propri concorrenti, dato che si occupavano, con volumi anche molto importanti, di ricambi. La sfida che ci siamo dati, assieme alla famiglia Piolanti, quando hanno acquisito la rappresentanza Cifa nel 2013, è stata quella di ‘Allineare’ le loro potenzialità alla filosofia operativa propria di un costruttore”.