Cuore italiano, cervello tedesco. Un luogo comune a cui vorremmo sottrarci per far emergere le peculiarità, tutte tecnologiche e tutte legate all'ottimizzazione, della fruttuosa collaborazione fra Liebherr e Fiat Power Train Technologies.
Un accordo che riguarda le motorizzazioni più compatte ed è calato nello specifico delle macchine movimento terra del costruttore tedesco. Andando ad esaminare i valori di coppia e potenza del motore Liebherr D924 A7-04 si hanno infatti degli scostamenti significativi rispetto agli standard del Fiat Power Train N45 di cui condivide, giustamente, i parametri geometrici.
Con un alesaggio di 104 mm e una corsa di 132 mm, la cilindrata è di 4,5 litri, frazionata su quattro cilindri. L'iniezione è affidata ad Common Rail ad alta pressione a controllo elettronico con turbina a geometria fissa.
Il rispetto dello Stage IV è ottenuto in modo semplice ed efficiente con grande attenzione ai consumi e alla manutenzione. Non vi sono EGR e DPF, con i vantaggi del caso, e solo l'SCR agisce sui gas di scarico, riducendo gli ossidi di azoto combinandoli con l'AdBlue e ottenendo in uscita azoto puro e vapore acqueo. Due componenti non dannosi per l'organismo e l'ambiente.
Il propulsore lavora con un processo di combustione ottimizzato ad alte temperature, eliminando il particolato in modo naturale al di sotto dei limiti normativi.
Le dimensioni del propulsore sono compatte: 1.049 mm di lunghezza, 816 mm di altezza e 687 mm di larghezza, sfruttando così razionalmente lo spazio disponibile.
Si tratta di un motore usato su molte macchine della fascia media di Liebherr e che sull'LH24 M è tarato per una potenza di 110 kW (150 CV) a 1.800 giri/min. La coppia è di 682 Nm a 1.400 giri/min, permettendo di lavorare a règimi conservativi senza perdere la capacità produttiva richiesta dai rapidi cicli di lavoro.
Ovviamente a vantaggio del consumo di carburante e della silenziosità di funzionamento, cosa di non poco conto quando si lavora in ambienti industriali chiusi.
Il tipo di tecnologia utilizzata permette a Liebherr di ottimizzare ulteriormente l'accoppiamento fra motore e pompe. Filosofia costruttiva che ha sempre distinto il costruttore tedesco con macchine dal comportamento organicamente prestazionale pur con numeri che, sulla carta, potevano dargli torto.
Ci sono macchine che sembrano identiche in termini di componentistica e poi mettono in luce qualità inaspettate: merito di scelte progettuali che mirano a efficienza, bassi consumi e produttività.
L'esperienza di Liebherr nasce dallo sviluppo delle sinergie fra elementi grazie alla lunga e apprezzata carriera di costruttore di componenti; se il motore, come dicono gli ingegneri, parla molto e ascolta poco, Liebherr ha messo a punto un impianto idraulico che sa ascoltare bene e fa dell'efficienza la sua arma principale.
L'unione snella fra motore e pompe, distributori che limitano le perdite di carico e motore della ventola a basso consumo sono scelte che portano un'efficienza che abbassa il costo orario per tonnellata.