75 tonnellate di giallo Volvo

Nel desolante (ancora purtroppo) panorama italiano del segmento costruzioni che stenta a ritrovare la strada giusta per una crescita convinta, il settore estrattivo e delle cave mostra alcuni segnali di maggiore dinamicità. Soprattutto i siti estrattivi di pietra di maggior pregio (e in Italia ne abbiamo molta, dal marmo di Carrara al botticino siciliano) hanno saputo accettare la sfida dell’internazionalizzazione e ora i nostri materiali abbelliscono le città di tutto il mondo.

75 tonnellate, con un motore Volvo da 385 kW, ecco nuovo escavatore cingolato Volvo CE EC750E


Oltre all’internazionalizzazione, i produttori più avveduti hanno trovato nella crisi la spinta per una trasformazione profonda del proprio modo di fare impresa; purtroppo non ancora tutti (e forse neanche la maggioranza), ma un buon numero ha compreso che la strada della crescita passa attraverso l’efficienza di impresa: da una parte questo significa sfruttare al massimo le risorse naturali a disposizione (e infatti dalle cave sono scomparsi completamente le montagne di sfridi, ora polverizzati - nel caso di Carrara - per finire nei dentifrici o impiegati in un’altra miriade di applicazioni industriali), dall’altra vuol dire aggiornare i propri metodi produttivi, alla ricerca spasmodica di quelli che garantiscano un incremento del margine operativo.

Questa trasformazione ha influito sull’intera filiera e non è un caso che proprio ieri, Verona Fiere abbia annunciato il tutto esaurito della propria manifestazione dedicata al settore, il Marmomacc che si terrà a a Verona, dal 28 settembre al 1 ottobre 2016.

Marmomacc che, tra gli altri, vedrà esporre anche Volvo Costruction Equipment che vede nel segmento interessanti possibilità di crescita; in fiera, accanto alla gamma Volvo CE dedicata al settore, anche un bestione da 75 tonnellate, al suo esordio assoluto in Italia: l’escavatore cingolato EC750E. Proprio del colosso svedese vogliamo parlare oggi.

Grande macchina, grande il cuore

Come abbiamo detto, il nuovo EC750E di Volvo CE si colloca nella categoria di peso operativo alta degli escavatori cingolati; presentato in anteprima assoluta ai mercati internazionali lo scorso Bauma 2016, ora arriva ufficialmente in Italia, con tutte le sue 75 tonnellate di peso in configurazione da lavoro.

Per spostare cotanto acciaio (anche se Volvo CE ha messo il peso solo dove serve davvero), ci vuole un cuore forte e saldo e, infatti, l’EC750E monta un motore Volvo D16, in regola con le normative antinquinamento Stage IV. Parliamo di un motore diesel, raffreddato ad acqua, da sei cilindri (16,1 litri), in grado di erogare la più che rispettabile potenza di 385 kW a 1800 giri al minuto. Il D16 implementa la tecnologia V-Act (acronimo di Volvo Advanced Combustion Technology) che, grazie a una sistema di iniezione del carburante particolarmente efficiente ed a un rivisto sistema di gestione dei flussi d’aria, consente al motore di lavorare con un’alta efficienza, riducendo emissioni e consumi. Anche la coppia sull’EC750E è stata implementata rispetto alle versioni precedenti e ora raggiunge i 2.520 Nm a 1.350 giri al minuto.

Oltra al motore Volvo CE ha anche rivisto (questo su tutti gli escavatori di nuova generazione) il sistema elettroidraulico che, grazie anche a una nuova valvola principale di controllo e a sistemi di gestione elettronica più veloci e “intelligenti” garantisce una risposta fluida e rapidissima ai comandi dell’operatore in cabina, in tutte le situazioni, anche quelle più complicate. Il sistema idraulico è alimentato da due pompe da 450 litri al minuto, con una pressione massima di 33,8 Mpa (35,8 in versione Power).

La novità sta, come dicevamo, nei sistemi di controllo; è possibile combinare il flusso delle due pompe per cicli di lavoro veloce quando si abbia bisogno di produttività, ma anche dare priorità al braccio per scavi profondi o, ancora, all’avambraccio quando si voglia lavorare velocemente al livellamento o aumentare la velocità di riempimento benna durante lo scavo. Un attento e efficiente sistema di rigenerazione consente infine di prevenire fastidiosi fenomeni di cavitazione, migliorando così la risposta quando si effettuino movimenti simultanei. Un dettaglio, per quelli di voi appassionati dei confronti: rispetto alla versione precedente il diametro dei cilindri sul braccio è stato aumentato, passando da 190 a 200 mm.

Lavoro duro? No problem

Sull’EC750E, ma anche a dire il vero su tutta l’ultima generazione di escavatori, Volvo CE ha lavorato molto sulla robustezza, nell’ottica di migliorare l’affidabilità e di ridurre il TCO (Total Cost of ownership, costo totale di possesso). Sono davvero molte le implementazioni in questo senso, a partire dal sottocarro, retraibile (2.750 mm in versione chiusa, 3.440 in versione estesa), con telaio a X e cingoli heavy duty. Anche la parte inferiore della torretta ben protetta da una robusta piastra in acciaio imbullonata per prevenire danneggiamenti accidentali. Il rapporto tra geometria del sottocarro, design del contrappeso e configurazione di bracci e torretta garantisce al nuovo EC750E una stabilità molto buona, che si riflette di conseguenza sulle capacità di scavo e di sollevamento, anche quando (come sempre capita in cava) si lavora con benne da roccia a pieno carico o si debbano spostare grandi massi.

Irrobustiti anche braccio e avambraccio, entrambi in versione heavy duty con generoso impiego di acciai altoresistenziali (senza per questo aggiungere peso quando non serve, la modellazione a elementi finiti è ormai la regola); l’avambraccio, proprio per resistere anche ad applicazioni molto pesanti, è stato ulteriormente irrobustito con bande in acciaio saldate.

Heavy-duty (quasi vien da sè) anche le benne consigliate da Volvo CE per la cava; per i più esigenti la Casa svedese mette anche a disposizione la versione extreme-duty, con generoso uso di piastre antiusura aggiuntive.

Ampio, ben posizionato e molto luminoso il montor principale dal quale si ha accesso a tutti i dati e i settaggi
Per l’EC750E ci sono anche martelli demolitori a marchio Volvo. Tutte le attrezzature (fino a 20) possono essere gestite con semplicità dal monitor principale: i settaggi di pressione e portata sono presettati e basta un click per richiamarli, senza perdere tempo con laptop, password e sistemi operativi. Veloce, intuitivo ed efficiente, in linea con lo stile Volvo CE.

Silenzio, spazio e quiete: la cabina Volvo CE

Due parole sulla cabina: Volvo CE ha migliorato la visibilità operativa e il parabrezza anteriore è diviso in due elementi, quello superiore può essere facilmente sollevato (scivola sotto al tettuccio), mentre quello inferiore si rimuove velocemente e può essere sistemato in un’apposito spazio dietro il sedile. Rispetto alla versione precedente è stata migliorato il comfort con un sistema di ammortizzazione degli urti più efficiente, mentre il livello sonoro esterno si è leggermente ridotta (ora arriva a 108 db(A), mentre la pressione sonora interna alla cabina è di 72 dB(A).

Ripensata la strumentazione in cabina; le interfacce sono in posizione ergonomica, compresi joystick, tastiera e monitor LCD. La cabina è molto spaziosa e garantisce tanto spazio a disposizione per le gambe e per riporre gli oggetti. Ci sono ben 14 bocchette per l'aria condizionata (per un flusso d’aria ben distribuito e uniforme) e un sedile regolabile (12 punti di regolazione non sono per niente pochi), in modo che l'operatore possa lavorare nel massimo comfort e rimanere sempre concentrato.

Dati e impressioni

Con il suo EC750E Volvo CE fa decisamente un bel passo in avanti per piacere all’esigente mondo dei cavatori e di chi fa movimento terra pesante in presenza di terreni “difficili”. Il nuovo escavatore è effettivamente molto veloce e reattivo; ben bilanciato garantisce elevate prestazioni in sollevamento, una potenza di scavo migliorata e forze di strappo massime che arrivano a 32.300 daN (il valore con poweboost attivato è di 34.200 daN). Anche la forza di penetrazione è più che adeguata e raggiunge, con il powerboost attivo i 33.700 daN.

Dal punto di vista delle prestazioni di scavo, tenendo in considerazione l’allestimento con braccio da 6.600 mm e avambraccio da 2.900 mm, l’EC750E garantisce una profondità di scavo massima di 11.460 mm, una distanza di scavo a terra di 11.160 mm e un’altezza di carico di 7.000 mm. Per i più precisini tra voi, citiamo anche la profondità di scavo con parete verticale: 5.650 mm.

Ovviamente tutti i valori aumentano nella versione con braccio da 7.700 mm (allestibile con avambracci da 2.900, 3.550 e 4.200 mm). Insomma, ci sono tutti i numeri per giustificare una visita a Marmomach, anche solo per vedere il nuovo “bambinone” di Volvo CE

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