Una struttura ben progettata e un carro variabile che "fa la differenza". Il Kato Imer HD35V4 è un mini escavatore pronto a tutto che mette sul piatto un equilibrio da macchina superiore
Poter contare su elementi tecnici distintivi è un vantaggio che non tutti i prodotti possiedono. Il Kato Imer HD35V4 è uno di quei mini escavatori in cui l'impostazione strutturale può realmente fare la differenza rispetto ai competitor. Il carro a larghezza variabile è il primo e più importante elemento che immediatamente salta agli occhi degli addetti ai lavori.

Ma tutta la struttura merita di essere vista con quella attenzione che si riserva agli acquisti importanti. Il carro a larghezza variabile permette infatti di avere una base di appoggio paragonabile a quella di un mini escavatore di due classi in più. Passando infatti da una larghezza di 1,55 m a una di 1,80 m, si arriva ad avere un'impronta a terra paragonabile a quella di un mini escavatore da 60 quintali.
Ma non è questo l'unico elemento di pregio della struttura del Kato Imer HD35V4.

Scarpe grosse, cervello fino

Una base di appoggio generosa servirebbe a ben poco se non ci fosse, per contro, un dimensionamento tale da consentire un abbassamento sostanziale del baricentro.

In questo caso è ottenuto grazie a una generosa struttura in cui longheroni e traverse hanno sezioni che si avvicinano a macchine da 5,00 ton. La lama è dotata di due rinvii di spinta scatolari dotati di robusti angolari di rinforzo e da ancoraggi al telaio con elementi in fusione.

Il cilindro idraulico di comando è protetto in modo ottimale da un carter metallico realizzato in modo da evitare il più possibile imbozzamenti accidentali.

La qualità costruttiva dei bracci è uno dei fiori all'occhiello che maggiormente colpiscono in Kato Imer
Il brandeggio dell'HD35 è molto compatto, funzionale e robusto e permette angolazioni di 50°/80°
La lama ha una sezione ben progettata che facilita il rotolamento del materiale ed è dotata di elementi inferiori di usura dalla sezione generosa. L'unico neo che potrebbe essere segnalato è dato dalla mancanza di elementi allargatori per la lama nel momento in cui si lavora con il carro in posizione completamente estesa. Si tratta di un peccato veniale a cui si può facilmente rimediare senza troppi problemi. L'efficienza ne trarrebbe un grande vantaggio.

Gli elementi scatolari che contengono i motori di traslazione contribuiscono in modo essenziale all'inerzia dei longheroni e sono realizzati in modo analogo a quanto avviene nei grandi escavatori. La loro funzione, infatti, non è solo quella di contenere i motori di traslazione, ma anche quella di irrigidire i longheroni in modo da conferire al Kato Imer HD35V4 una maggiore stabilità complessiva.

Il carro, nonostante la carreggiata variabile, presenta comunque un disegno pulito che non tradisce l'origine della classica impostazione delle traverse secondo una grande "X" vista dall'alto. Gli innesti degli elementi allargabili telescopici sono infatti conformati in modo da favorire la pulizia e consentire alle tensioni strutturali di distribuirsi in modo uniforme.


Un braccio ben posizionato

Salendo verso la torretta si apprezzano due caratteristiche sostanziali. Il braccio ha un disegno molto "occidentale" che privilegia la flessibilità e un equilibrato rapporto delle lunghezze fra primo e secondo elemento.

Le abitudini orientali verso cui molti costruttori si stanno indirizzando, guidati dalle esigenze di mercati importanti come quello cinese, comportano infatti un primo elemento dall'angolazione molto chiusa e dalla lunghezza non eccessiva. A fronte di un avambraccio, al contrario, molto lungo. Si tratta di una conformazione che penalizza il carico dei mezzi di trasporto e, in generale, le altezze massime raggiungibili.

CI PIACE!

Il brandeggio è molto compatto e robusto, con importanti angoli di rotazione sia a destra sia a sinistra
La seconda positiva caratteristica è invece il brandeggio. Compatto, molto robusto, è caratterizzato da angolazioni che arrivano a 80° sulla destra e 50° sulla sinistra. Una bella libertà di movimento agevolata anche dallo sbalzo ridotto che contribuisce in modo sostanziale all'equilibrio complessivo.

La struttura del braccio è realizzata con quella pulizia e quell'ordine che i giapponesi hanno insegnato al mondo intero. Le tubazioni sono tutte esterne, ma ben posizionate. Il faro di lavoro è collocato in corrispondenza della curva inferiore del braccio: protetto dagli urti, ma con la massima efficienza illuminante. Si apprezzano tutti i perni in lega che denotano una grande attenzione alla durata e alla qualità complessiva.

Una torretta che libera dai pensieri

La struttura della torretta, impostata su elementi modulari comuni a una serie di mini escavatori della stessa classe, è stata pensata per operare realmente in spazi ristretti senza il pensiero degli ingombri posteriori.

Quando il carro è completamente esteso, anche con la presenza del contrappeso che ha la doppia funzione di paraurti, il Kato Imer HD35V4 rimane ampiamente all'interno dell'impronta a terra dei cingoli. Un bel vantaggio per una macchina di queste dimensioni che è destinata a operare in spazi limitati. L'impostazione generale tiene conto di una cabina, di cui parleremo in modo approfondito, che vuole rendere comoda la vita all'operatore.

Nel complesso si tratta di una piccola rivoluzione in cui gli spazi a bordo sono stati attentamente calcolati in funzione di ogni singolo aspetto senza sacrificare alcunché sull'altare della compattezza. Non solo la cabina è molto grande, ma lo spazio per effettuare comodamente la manutenzione è decisamente ampio, così come le superfici radianti trovano lo sfogo corretto verso l'esterno.

Si tratta di un progetto ben ingegnerizzato in cui i contenuti sono di livello molto elevato e tutti indirizzati verso l'utilizzatore finale. Cosa non sempre scontata in quanto molte macchine, oggi, sono progettate pensando prima di tutto a facilitare la produzione in stabilimento senza poi avere un riscontro effettivo pratico in cantiere. Soprattutto a livello di accessibilità per la manutenzione.

Il telaio di base è una struttura composita chiusa lateralmente da dei carter metallici che, una volta rimossi (questione di pochi minuti) danno ampio accesso per le operazioni di manutenzione straordinaria.

Spazio? No problem!

Tanto lo spazio sotto ai cofani per una distribuzione ottimale della componentistica e una manutenzione molto semplice
L'altezza di questa struttura permette di collocare una larga serie di componenti come, ad esempio, il serbatoio del gasolio in materiale plastico preformato. Con una gestione intelligente dello spazio a bordo che permette di avere quella razionalità e quella comodità che si riscontra in modo immediato non appena si esamina il Kato Imer HD35V4.

Potrà sembrare un aspetto secondario ma l'impostazione strutturale, che nasce dalle prime battute del progetto, è determinante per rendere questo escavatore effettivamente comodo, pratico ed equilibrato. Un aspetto che non va mai sottovalutato e che rappresenta un valore aggiunto di alto livello. Anche perché, in molti, si rendono conto della cattiva progettazione di una macchina solo quando arrivano i primi problemi e i costi di intervento salgono in modo vertiginoso.

Una torretta, quella dell'HD35V4, che toglie tanti pensieri e permette di avere la concentrazione sempre rivolta al cantiere e alle lavorazioni in essere. Con un innalzamento significativo dei livelli di sicurezza attiva e passiva.

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