Inventare una
nuova filiera industriale non è cosa di tutti i giorni; farlo poi partendo da un evento drammatico per contribuire a generare valore è ancora più raro.
Come
goWEM! siamo davvero stati colpiti dal lavoro svolto da
[Mimmo Valente], titolare della
>>Italbionergy<< , che in pochi ha creato una realtà da oltre
10 milioni di euro di fatturato, in fortissima
crescita e con un respiro internazionale.
Ma cosa ha inventato
Valente per meritare tanto successo? Ha sviluppato una nuova app per incontri? Ha brevettato una nuova rivoluzionaria batteria per auto? Ha scoperto un innovativo sistema di sfruttare l’energia solare?
Mimmo Valente
Mimmo Valente, titolare Italbioenergy srl
Niente di tutto questo: si è semplicemente (e in questo avverbio si nasconde davvero un mondo di riflessioni filosofiche) limitato a
osservare le leggi della
domanda e dell’offerta, mettendo a punto un
processo industriale in continua evoluzione che parte dalle
radici agricole della Puglia (e di Valente stesso).
Da una parte gli
alberi di ulivo uccisi (si stimano 19 milioni di piante morte nella sola Puglia) dalla famigerata
Xilella, dall’altra le esigenze delle
centrali termoelettriche italiane ed europee di avere carburante per
generare energia.
La Xilella ostruisce il sistema linfatico degli ulivi, uccidendo le piante
Valente si è
posizionato tra l’offerta e la domanda e poi ha cominciato a lavorare (nel vero senso della parola, anche 20 ore al giorno).
Semplice no? Mica tanto dato che, come ci siamo fatti spiegare da Valente, il diavolo si nasconde sempre nei
dettagli; dettagli che sono la
passione dell’imprenditore Pugliese che ha abbinato una
profonda conoscenza del
settore agricolo con un’altrettanto viva
curiosità per le
potenzialità offerte dalla meccanizzazione.
Ecco quello che ci ha raccontato, in uno degli uliveti resi spettrali dal tremendo batterio, dove lo abbiamo incontrato, ospiti di
>>CO.M.E.G.<< , in compagnia del General Manager
[Davide Casale].
Davide Casale & Mimmo Valente
A destra Davide Casale, General Manager di CO.M.E.G. e a sinistra Mimmo Valente, titolare di Italbioenergy
Curiosi e temerari (quanto basta)
Gli
imprenditori veri si riconoscono a prima vista; hanno negli occhi quel misto di
spavalderia e di
entusiasmo fanciullesco per il proprio lavoro che consente loro di
affrontare sfide che non molte persone avrebbero il coraggio di immaginare.
Gli escavatori sono equipaggiati da cesoie appositamente progettate per l’eradicazione e il taglio dei grandi ulivi
[Valente] è un imprenditore di questo tipo e ce lo confermano le sue prime parole: “La nostra azienda
nasce nel 2015 e inizialmente ci occupavamo solo del
taglio delle ramaglie degli ulivi. Nel 2019 l’infezione da
Xilella nel pugliese, soprattutto nelle zone di Lecce, è cominciata a diventare un fenomeno
estremamente diffuso; decine di migliaia di
ulivi morivano, uccise da un batterio che satura le linee linfatiche della pianta”.
“Il numero delle piante era tale che il
mercato classico della
legna da ardere è diventato in breve tempo completamente
saturo. Trovare un altro mercato di riferimento per tutto questo legname è stata quindi la mia
principale occupazione e, non appena ho percepito la
possibilità di una nuova filiera, ho deciso di
rischiare".
"Nessuno (o almeno nessuno a livello industriale) aveva, infatti, pensato di utilizzare il
legno degli ulivi morti come combustibile per le centrali termiche alimentate a cippato, presenti in numerose isole italiane e in molti Paesi del Nord Europa”.
È stata una scommessa, non c’era affatto la garanzia di riuscita,ma avevo la forte sensazione che questa fosse la strada giusta.
Sottolinea
[Valente]: “È stata una
scommessa, non c’era affatto la garanzia di riuscita, ma avevo la forte sensazione che questa fosse la
strada giusta. Non bastava, infatti, cippare il materiale, ma occorreva
garantirne alle centrali elettriche un
notevole quantitativo (con una qualità costante), per consentire loro di programmare gli
acquisti sul medio e lungo periodo (oggi sigliamo contratti annuali che prevedono anche importanti penali in caso di flessione delle consegne).
Gli
investimenti in macchine e attrezzature, oltreché in forza lavoro, non erano quindi banali: ci occorrono sempre
macchine nuove,
affidabili, in grado di garantirci
alti livelli di produzione,
senza sorprese”.
Uno dei cumuli di cippato la cui qualità viene accuratamente controllata
“Abbiamo anche
macchine di backup che subentrano nel caso, sempre possibile, di
rotture delle macchine principali. In questo ci hanno aiutato anche i fornitori, soprattutto all’inizio delle nostra attività”.
“Con
CO.M.E.G. questo rapporto di
fiducia è estremamente stretto e ci consente, in caso di bisogno, di avere
tempestivamente macchine sostitutive o macchine nuove per
implementare le capacità produttive, con tempi di consegna davvero brevi. Questo per noi è un valore importantissimo, che ci permette di acquisire
nuove commesse con la serenità di poterle portare a termine nei tempi previsti, senza sorprese”.
Produrre energia dagli ulivi morti
Italbioenergy di Erchie sta utilizzando escavatori Komatsu PC210NLC-11, forniti da Co.M.E.G. per l'abbattimento degli uliveti uccisi dalla Xilella
“Il nostro lavoro è un
delicato equilibrio fra due clienti completamente diversi fra loro: da una parte gli
agricoltori, dall’altra le società che gestiscono le
centrali elettriche. A entrambi diamo la
massima attenzione: quando espiantiamo un uliveto distrutto dalla Xilella poniamo estrema cura a lasciare al proprietario un
campo pulito (anche dalle radici),
bel livellato e
pronto per un nuovo impianto”.
A eradicazione conclusa il materiale tagliato viene suddiviso in cumuli: da una parte il legno pulito, dall’altra le radici
“Oltre a
rimuovere tronchi e ramaglie, infatti, eseguiamo una
rippatura del terreno in modo da
rimuovere le radici capillari e una successiva
livellatura del campo. Il tutto
senza costi per gli agricoltori: sono convinto che un lavoro ben fatto sopratutto nel settore agricolo sia la
migliore pubblicità e ci
garantisca la fiducia di nuovi proprietari che ci consentiranno di accedere ai loro preziosi campi (che spesso vengono tramandati per generazioni)”.
Continua
[Valente]: “Il nostro
utile deriva dalla
vendita del cippato alle centrali elettriche e qui entra in gioco il nostro
secondo cliente, estremamente
esigente in fatto di
qualità del materiale che acquista (controlliamo costantemente l’igrometria dei carichi) e altrettanto
rigoroso in fatto di contratti di
fornitura che prevedono
grandi quantità annuali, con, come accennavo prima, importanti penali”.
“Ed è anche per questo che siamo
cresciuti così velocemente: riusciamo a
garantire i quantitativi richiesti e forniamo oggi
non solo centrali in
Italia, ma anche in molte parti d’
Europa; per farlo abbiamo affittato una banchina al porto di Brindisi (che ci gestisce l’impresa Teo Titi) da cui partono ogni mese
tre navi mercantili cariche di cippato”.
“Senza una
strutturazione solida e una
visione imprenditoriale di lungo periodo, sarebbe impossibile portare a termine le forniture. Come Italbionergy siamo l’
anello di congiunzione tra le esigenze e la cultura agricola e la mentalità industriale tipica di un settore all’avanguardia come quello energetico”.
L'anello di congiunzione
Come Italbionergy siamo l’anello di congiunzione tra le esigenze e la cultura agricola e la mentalità industriale.
“Un esercizio di
equilibrio non semplice, di cui sono molto
orgoglioso, con tutti i miei collaboratori, di essere l’artefice. La mia grande fortuna si incarna in una semplice riflessione: chi non ci conosce e viene nei campi dove stiamo lavorando, non capisce chi è il titolare, tutti si impegnano con la
stessa passione e la
medesima dedizione. Una ricchezza davvero
unica e
preziosa di cui sono particolarmente orgoglioso”.
Idee chiare e tecnologia: binomio vincente
Puntualizza
[Valente]: “Come dicevo una delle
sfide più importanti era ed è quella di
rendere efficiente il nostro processo di lavoro. Non appena ho deciso di intraprendere questa sfida, ho
analizzato le macchine utilizzate dalle aziende boschive e mi sono accorto che, pur essendo all’avanguardia tecnologica, non avrebbero potuto soddisfare appieno
le esigenze di un lavoro così specifico come l
’eradicazione degli ulivi”.
“L’
ulivo ha, infatti una struttura
molto articolata,
aperta, completamente
diversa da quella lineare tipica di una pineta montana o di un pioppeto coltivato; per questo ho cominciato a
confrontarmi anche con chi vende macchinari per il
segmento industriale o delle
costruzioni”.
Gli escavatori Komatsu consentono di trattare un ulivo di medie dimensioni ogni 80 secondi
“Con un processo di
affinazione progressiva abbiamo individuato prima i tonnellaggi corretti delle
macchine da utilizzare (per l’espianto impieghiamo escavatori) e, sulla base delle
prime esperienze, abbiamo deciso il
numero corretto di macchine in relazione alla produttività e alle dimensioni degli uliveti”.
I cumuli vengono lavorati con cippatori mobili con capacità produttiva oraria che può arrivare a 180 ton
“Mi sono poi occupato di individuare le
corrette attrezzature da montare sugli
escavatori e in questo caso la
CO.M.E.G., con
[Davide Casale], è stata
preziosa dal punto di vista della consulenza tecnica. Con loro abbiamo individuato i
frantumatori e le
cesoie per eseguire il lavoro
con profitto e in assoluta sicurezza. In genere montiamo i frantumatori per seguire il
primo abbattimento e le cesoie per il
taglio preliminare dei rami e dei tronchi".
"
Le cesoie, che Daniele ci ha fatto provare a suo rischio, hanno
raddoppiato la nostra produzione e ci consentono anche una
versatilità operativa impossibile con le attrezzature precedenti: possiamo eseguire una
eradicazione completa, ma anche un
taglio selettivo di rami ammalorati”.
Uno dei campi eradicati, a operazione conclusa, pronto per la semina o il nuovo impianto
Con l'inizio del processo di triturazione che eseguiamo con cippatori alimentati (ne abbiamo tre, due da 1000 cv e uno da 500) con un escavatore (sempre Komatsu PC210), equipaggiato con benne a polipo, riusciamo a garantire una produzione media di 180 tonnellate all’ora”
“Una volta
estirpati gli alberi, una
pala gommata, equipaggiata con
benna mordente, accumula il materiale tagliato in
due cataste: la prima con la
legna pulita e la seconda con le
radici. Iniziamo quindi il processo di
triturazione che eseguiamo con
cippatori alimentati (ne abbiamo tre, due da 1000 cv e uno da 500) con un
escavatore (sempre Komatsu PC210), equipaggiato con
benne a polipo: con queste macchine riusciamo a garantire una produzione media di
180 tonnellate all’ora. In flotta abbiamo anche
due pale gommate Komatsu WA320-8 e un
miniescavatore PC55MR-5 per le opere di rifinitura e per lavorare tra i filari più stretti”.
“Il
materiale cippato viene poi caricato sui camion e portato direttamente sulla nostra
banchina al porto di Brindisi, dove, prima di essere caricato, viene
disinfettato con fumigazione (trasportiamo via nave, due a mese da 5.000 ton l’una, per azzerare i rischi di diffondere la Xilella in altre aree non ancora infettate)”.
“Non seguiamo solo l’eradicazione: ci occupiamo anche del
reimpianto dei nuovi uliveti; in questo modo possiamo gestire l’
intera filiera e ci proponiamo come
partner importante e
competente anche per i nostri agricoltori”.
Al lavoro due escavatori cingolati PC210NLC-11 forniti da CO.M.E.G.
“Come sottolineavo, è un processo in
continuo miglioramento: abbiamo iniziato con
macchine usate per poi progressivamente
sostituirle con mezzi nuovi che ci garantiscono
maggiore efficienza,
minori consumi e ci tutelano dalle eventuali
dispersioni nei campi di olio o altri
elementi inquinanti (un fattore questo per noi fondamentale, proprio nel rispetto del lavoro degli agricoltori che ci danno fiducia)".
"Oggi, in questo cantiere, lavoriamo con
due escavatori Komatsu PC210NLC-11 e siamo davvero soddisfatti della
produttività che ci assicurano e dalla loro
efficienza nei consumi di carburante”.
“Tutto questo sarebbe
impossibile senza un’azienda che ci garantisca un servizio di assistenza
preciso e veloce: e in questo, la CO.M.E.G., è davvero
ben strutturata, soprattutto con la sede di Brindisi.
Il loro lavoro è assicurarci che le macchine
lavorino sempre e che
lavorino con efficienza e in
sicurezza”.
“Devo dire che il loro
livello di servizio è davvero
difficile da trovare in altre realtà pugliesi e questo ci dà
molta serenità: sono davvero un’azienda all’interno della nostra azienda. Così noi possiamo solo pensare a
lavorare e a crescere: senza l’aiuto di tutti i nostri fornitori non avremmo mai potuto raggiungere le produzioni attuali che superano i
200.000 quintali al mese, con
4000 piante al giorno estirpate, dando lavoro a
28 dipendenti”.
Prossimità, servizio e competenza
Lo
stretto rapporto di fiducia tra Italbioenergy e Co.M.E.G. è confermato anche da
Davide Casale, General Manager di CO.M.E.G. che sottolinea come: “ Con
Mimmo Valente abbiamo iniziato il rapporto non appena Italbioenergy ha cominciato questa
nuova avventura. Ci conoscevamo
da tempo, ma la nostra nuova sede di Brindisi
ha contribuito non poco a cementare un rapporto basato sulla
prossimità e sulla
velocità di intervento che garantiamo ai nostri clienti”.
“Abbiamo consegnato loro
numerosi mezzi, gli ultimi sono gli
escavatori cingolati PC210NLC-11 che abbiamo visto all’opera in questo uliveto: macchine
efficienti con
consumi molto bassi di carburante,
robuste,
sicure e
semplici da usare. Mezzi che garantiscono quella produttività di cui Italbioenergy ha bisogno”.
Continua
[Casale]: “La nostra
filosofia imprenditoriale ci ha portato a superare da tempo il concetto del semplice fornitore di macchine e attrezzature; siamo a
fianco dei nostri clienti con un’
offerta davvero ampia di servizi di cui la vendita delle macchine è solo un aspetto, per quanto
importante. Il marchio
>>Komatsu<< , ovviamente, è un
asset importantissimo che garantisce ai clienti la
scelta tra una delle
gamme più complete e
aggiornate sul mercato, ma il rapporto viene anche costruito su concetti come
fiducia,
proattività e
competenza”.
“Un esempio? Con Mimmo abbiamo messo a punto una
cesoia customizzata, su progetto CO.M.E.G. Abbiamo investito noi per primi sulla
nuova idea, dato che eravamo convinti che fosse la soluzione corretta alle problematiche di
incremento di produzione e di massimizzazione della
sicurezza operativa che Italbioenergy ci aveva esplicitato".
"Una volta realizzata la cesoia l’abbiamo fatta
provare in campo a Valente e abbiamo avuto dei
risultati davvero lusinghieri con un sostanziale
raddoppio della produttività in questa fase”.
“Sono progetti come questo che
cementano il rapporto con i nostri clienti; progetti a cui affianchiamo anche un’
importante attività di noleggio dei marchi che commercializziamo. Il
noleggio è uno strumento
importante per i nostri clienti per
superare picchi di richiesta produttiva, o per
testare le macchine nuove senza il rischio dell
’immobilizzazione del capitale. In sostanza anche il noleggio è una sorta di
servizio di consulenza che mettiamo a disposizione dei clienti (con importanti investimenti finanziari da parte nostra)”.
Conclude
[Casale]: “Infine voglio sottolineare un ultimo aspetto: la
nostra realtà, presente sul territorio da
due generazioni, ha un ben preciso DNA: per noi ogni cliente è
IL cliente e ci mettiamo a sua
disposizione, facendoci forza sulla nostra
esperienza tecnica e sulle
relazioni con gruppi importanti come
Komatsu, per proporre le
soluzioni migliori, con un unico obiettivo:
risolvere i problemi, consentendo al clienti di fare quello che riesce loro meglio: lavorare. Per tutto il resto noi siamo al loro fianco”.