Nell’ambito del PNRR sono molteplici le iniziative, in tutta Italia, che riguardano l’edilizia abitativa convenzionata, quella pensata per venire incontro alle esigenze delle fasce in difficoltà della popolazione (giovani, anziani, immigrati recenti).
Si tratta di progetti che prevedono sia la riqualificazione energetica e strutturale di edifici esistenti sia, quando non sia possibile riqualificarli, interventi radicali che possono arrivare fino alla demolizione degli edifici ammalorati, per ricostruirli con più moderne caratteristicheenergetiche e di sicurezza strutturale e sismica.
È questo il caso del cantiere che vi presentiamo oggi, situato a Udine, e facente parte di un più vasto programma di edilizia residenziale voluto dall’Ater della città Friulana, pensato per la rigenerazione urbana del quartiere di San Domenico e promosso dal Comune di Udine all'interno del "Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”.
Arriviamo in cantiere su invito della >>Adriacos<<di Latisana, general contractor per l’intera realizzazione, mentre sono in corso i lavori di demolizione delle tre palazzine preesistenti.
Al centro delle immagine aerea: il lotto delle tre palazzine da demolire
Demolire: presto, sicuri e bene
La Adriacos segue l’intero processo realizzativo delle nuove residenze, appunto a partire dalla demolizione per arrivare fino alla costruzione delle nuove strutture. Dal punto di vista della demolizione, una volta perimetrata l’area, l’intervento è risultato piuttosto semplice, dato che le strutture erano di soli due piani fuoriterra e erano realizzate in elementi portanti in calcestruzzo e tamponamenti in latero cemento.
Come ci spiega l’ingegner [Ivan Bruni], direttore di cantiere per Adriacos, che abbiamo intervistato in occasione della nostra visita: “L’intervento di demolizione, per il quale ci siamo affidati a un’impresa specializzata che da anni collabora con noi, ha interessato tutti i corpi di fabbrica insistenti sul lotto sia nel loro sviluppo fuori terra sia nel piano interrato”.
Ivan Bruni
Ivan Bruni, Direttore di cantiere per Adriacos
Le lavorazioni di demolizione vera e propria sono state precedute da un attento intervento di strip-out di tutti gli elementi amovibili (serramenti, guaine, elementi non strutturali) che sono stati smaltiti, a seconda della loro composizione, con estrema osservanza alle normative vigenti.
“È cominciata quindi la demolizione vera e propria, eseguita con un escavatore da demolizione da 200 quintali equipaggiato con un frantumatore rotante. Questa tipologia di macchina ci ha consentito di realizzare l’intervento di demolizione velocemente e in assoluta sicurezza.
La geometria dell’area, infatti, consentiva all’escavatore di muoversi agilmente e senza rischio per le strutture confinanti”.
“Il materiale demolito, una volta selezionato (con la rimozione del ferro) è stato trasportato in discarica, con l’accortezza di minimizzare l’impatto dei relativi trasporti sul traffico locale e cittadino; per il livellamento dell'area a demolizione terminata sono stati utilizzati ghiaia ricavata dallo scavo di fondazione, misto riciclato e ghiaia di una cava vicina".
Conclude [Bruni]: “L’intervento di demolizione nel suo complesso non ha presentato criticità operative; l’unica cura, a cui come Adriacos non manchiamo mai di porre particolare attenzione, è stata quella di limitare al massimo l’impatto di rumore e polveri sul quartiere".
"A questo scopo abbiamo messo in atto i relativi interventi di abbattimento polvere e concertato orari e tempi di demolizione in modo da disturbare il meno possibile la vita dei cittadini di Udine. Anche l’allestimento del cantiere, completamente perimetrato e messo in assoluta sicurezza, è stato pensato per mitigare eventuali rischi, scongiurando anche l’accesso a curiosi e a personale non autorizzato negli ambiti operativi”.
Sostenibilità, socialità e efficienza
Il nuovo edificio che sarà realizzato da Adriacos, è stato progettato dallo Studio Archest di Palmanova e sarà ovviamente adibito interamente a residenza, ma soprattutto è stato pensato per rispondere ai più aggiornati criteri di sostenibilità e qualità dell’abitare.
Planimetrie delle future residenze progettate dallo Studio Archest
Piano tipo e piano interrato delle nuove residenze
Il progetto prevede 4 livelli fuori terra che saranno serviti da tre corpi scala; la composizione planimetrica è stata pensata per generare uno spazio, interno al lotto, destinato a verde pubblico e come principale affaccio degli alloggi.
L'ubicazione dei corpi scala e la maglia modulare permetteranno di ricavare 12 alloggi in ciascuno dei tre livelli mentre al piano terra oltre a tre appartamenti verranno ricavate le cantine, alcuni posti coperti per auto, motocicli e biciclette.
I prospetti saranno caratterizzati dal ritmo delle logge aggettanti e delle partiture colorate, il piano terra avrà un aspetto basamentale e la copertura sarà piana.
Come sottolinea [Bruni]: “Pur nel quadro di un intervento di edilizia agevolata, gli standard qualitativi della nuova struttura sono di qualità molto elevata e l’intero complesso verrà costruito secondo i principi di Casaclima. Dal punto di vista realizzativo, si tratta di strutture che conosciamo bene e non pongono particolari difficoltà costruttive. SI tratta, infatti, di strutture realizzate completamento in c.a., con elevazioni costituite da setti e da pilastri, orizzontamenti costituiti da soletta monolitica e fondazione di tipo diretto, costituita da una platea in c.a.. La copertura, piana, è anch’essa realizzata in c.a.”.
Continua [Bruni]: “Un tema interessante è quello dei materiali utilizzati, il cui intero ciclo di vita è stato analizzato secondo quanto contenuto nei CAM (Criteri Ambientali Minimi). Inoltre, dal punto di vista della sostenibilità, saranno impiegati materiali e tecnologie atti ad ottenere le migliori performance energetiche”.
“I tamponamenti perimetrali fuori terra saranno realizzati con laterizio alveolare da 30 cm rivestito all’esterno da un manto isolante in EPS con rivestimento pittorico di tipo silossanico di colorazioni diverse".
"Internamente, per garantire il passaggio degli impianti, sarà realizzata una controparete, anch’essa isolata, con lastre in cartongesso".
"Con la medesima tecnologia "a secco" saranno realizzate le pareti interne, pensate per garantire il massimo comfort acustico a ogni appartamento; tra le varie unità e verso i vani scala saranno invece utilizzati laterizi con interposti strati coibenti. Anche la copertura sarà ovviamente coibentata, impermeabilizzata con guaina TPO e dotata di un sistema per supportare i pannelli fotovoltaici”.
Come Adriacos siamo orgogliosi di partecipare a interventi di questo genere dove importanti valori sociali si sposano con i più aggiornati criteri di attenzione all’ambiente e al ciclo di vita delle strutture costruite.
Conclude [Bruni]: “Costruire oggi è una responsabilità sociale molto più importante rispetto al passato, ogni intervento deve essere ponderato e rispondere a criteri di riduzione del consumo del suolo e dell’abbattimento dell’impronta ambientale dell’intervento stesso non solo durante la costruzione e lungo tutto il ciclo di vita del manufattocostruito. Valori che applichiamo ogni giorno in azienda, con l’obiettivo di lasciare alle nuove generazioni un Mondo più sostenibile di quello che abbiamo trovato”.