Una katana da 55 tonnellate

In Giappone l’acciaio lo sanno lavorare da secoli, lo dimostrano le loro katane, spade leggendarie in cui il materiale veniva ripiegato fino alla mostruosa cifra di 32768 strati. Un popolo che produce (ricordiamo con tecnica artigianale) opere d’arte di questo tipo, può avere problemi nel realizzare macchine da costruzione di altissima qualità?

Ovviamente no, infatti, Hitachi e i suoi escavatori sono da tempo nel gotha internazionale dei produttori di mezzi d’opera e con tutto il diritto, aggiungiamo noi. Ora la tradizione viene rinsaldata una volta in più con l’arrivo sui mercati europei di un nuovo 55 tonnellate Hitachi, la release 6 dell’escavatore cingolato Zaxis ZX530LCH-6.

Parliamo di un mezzo da movimento terra massivo, nel quale Hitachi ha messo parecchia tecnologia e, appunto, ha lavorato davvero molto sui materiali (acciaio per primo) per mettere a disposizione degli operatori un mezzo veloce, reattivo, affidabile e allo stesso tempo estremamente robusto e parco nei costi di manutenzione. Vediamo assieme allora quali sono le novità sul nuovo Zaxis ZX530LCH, cominciando appunto dall’acciaio…


Robusto praticamente ovunque

Acciaio che è stato usato a profusione (solo quello che serviva però, per non appesantire senza senso l’escavatore) da Hitachi in questa nuova versione dello Zaxis ZX530LCH; soprattutto da sottolineare i nuovi spessori di braccio di sollevamento e del penetratore: qui le piastre sono più spesse, quella superiore del braccio di sollevamento passa da 22 a 25 mm, per una resistenza ancora maggiore (e in Hitachi avevano già fatto bene anche prima) sulle applicazioni più gravose.


Hitachi ha lavorato anche sul sottocarro, maggiorando il diametro dei rulli superiori e inferiori, quello delle ruote folli e di quelle dentate, avvicinandoli a quelli che tipicamente equipaggiano gli escavatori da 60 tonnellate. Il risultato è una ovvia maggiore durata, dato che, a parità di distanza percorsa dall’escavatore, la velocità di rotazione di queste componenti si riduce (aumentando i diametri) con conseguenti usure minori. I cingoli hanno pattini a tripla costola da 750 mm in acciaio laminato (c’è anche la versione da 600 mm a doppia costola e quella a 900 di nuovo tripla costola) e temperato a induzione con perni di collegamento trattati termicamente con tenute antipolvere.

Sempre dal punto di vista della resistenza da ricordare, in questo caso facendo riferimento alla prevenzione dei fenomeni corrosivi, che i radiatori dell’acqua, dell’olio, lo scambiatore di calore, il condensatore e l’intercooler sono tutti in alluminio, materiale estremamente resistente da questo punto di vista.

Propulsore+idraulica+elettronica=efficienza

Lo Zaxis ZX530LCH monta un sei cilindri Isuzu da 9,84 litri in grado di erogare a 2000 giri al minuto una potenza di 270 kW; lo Stage IV delle normative antinquinamento viene raggiunto dall’abbinata tra SCR (riduzione catalitica selettiva) e sistema di raffreddamento EGR per il ricircolo di parte dei gas di scarico. Sul motore del nuovo escavatore Hitachi ha poi scelto di montare un iniettore rivestito in carbonio simildiamante che consente di aumentarne l’affidabilità del propulsore stesso.

Molto efficiente e ben dimensionato il vaso di espansione, posizionato sopra il circuito di raffreddamento, che consente di rimuovere del tutto l’aria contenuta nel liquido refrigerante, prevenendo così il surriscaldamento del motore.



Ovviamente l’efficienza complessiva del nuovo ZX530LCH-6 viene raggiunta attraverso un’efficiente abbinata tra propulsore e idraulica; Hitachi monta anche su questo nuovo escavatore le sue soluzioni Hios IIIB con doppia pompa a pistoni assiali a portata variabile, ognuna da 400 litri al minuto (pressione di traslazione 35 MPa,la portata massima cresce del 10% rispetto alla serie 3). L’elettronica, che controlla pompe e valvole, consente una gestione proporzionale e molto reattiva dei flussi (velocità di sollevamento del braccio aumentata del 3%) sul nuovo ZX530LCH l’olio raggiunge separatamente e con più efficienza il cilindro della benna, il cilindro del braccio di penetrazione e quello del braccio di sollevamento, con conseguente maggiore velocità del braccio, minori consumi di carburante (in Hitachi ci dicono che lo ZX530LCH-6 risparmia fino al 5% in modalità Eco  e il 3% in high power) rispetto alla versione precedente.

Spazio e comfort

La cabina dello Zaxis ZX530LCH-6 non è una sorpresa e conferma le doti di quelle degli altri escavatori serie sei già presentati al mercato dal produttore giapponese; migliorata certamente la visibilità attraverso un’attento studio (e conseguente eliminazione dei punti ciechi), ma anche pollice in alto per il comfort: il sedile regolabile è davvero comodo, i comandi sono ben studiati e tutti a portata d’occhio e di dita, mentre la sicurezza è garantita a norma ROPS, TOPS e Cres V (certifica le strutture rinforzate con montante centrale). E’ stato migliorato anche il sistema di condizionamento, così come è stata ridotta la rumorosità percepita in cabina, che ora si ferma a 71 LpA.

Chi poi vuole avere l’escavatore sempre come nuovo, apprezzerà senz’altro la nuova console di comando, realizzata in una resina particolare (AES) che mantiene inalterato il proprio colore per tantissimo tempo anche sotto un’azione continuata dei raggi ultravioletti.

All’esterno poi ricordiamo in corrimano più ampio e una piattaforma rinforzata per una maggiore sicurezza nel caso ci si debba muovere sull’escavatore per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Manutenzione, anche in questo caso, semplificata da tanti accorgimenti come il filtro principale del carburante avvitabile o la nuova protezione frontale OPG (attenzione in questo caso è solo un optional per ora) con ammortizzatore a gas apribile fino a 90° con un unico gesto.

Tutte le misure dello ZX530LCH-6

Ed, ora in chiusura e per darvi un quadro il più completo possibile del nuovo Hitachi, ecco un po’ di misure. Cominciamo da quelle più operative, tutte relative a l’escavatore equipaggiato con avambraccio da 6,3 metri e pensatore da 2,5 metri: profondità di scavo massima, 5.720 mm, distanza di scavo a terra 10.190 mm, profondità di plinto 4.180 mm, altezza di carico 7.390 mm.

Il sottocarro è estensibile e quindi vi diamo le misure sia in posizione di lavoro (esteso) sia di trasporto: con pattini a tripla costola da 750 mm si arriva, in configurazione estesa, a 3.670 mm, mentre con il carro ritratto siamo a 3.170 mm. Di conseguenza va la carreggiata: estesa 2.920 mm, ritratta 2.420 mm. Per chiudere il raggio di rotazione posteriore: 3.670 mm e le forze di strappo (29.500 daN) e di penetrazione (30.200 daN). E questo è davvero tutto! Aspettiamo di andarne a vedere uno in cantiere per riportarvi le impressioni dell’operatore!

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