Quella di
>>Manfreda Scavi<< è una
storia simile a molte altre imprese nate nell’
hinterland milanese negli
anni Settanta. Attive prima nel settore del
movimento terra, da cui proviene
[Martino Manfreda], il
fondatore, poi nei comparti delle demolizioni, degli
scavi e, più recentemente,
delle bonifiche. Una storia che ha coinciso con il
processo di urbanizzazione di Milano e della sua
area metropolitana, per poi svoltare verso attività più legate ai processi di
deindustrializzazione dei decenni successivi, che hanno caratterizzato l’area milanese nel suo complesso.
La demolizione del complesso residenziale di via Alserio a Milano (foto, Manfreda Scavi)
Peculiarità dell’imprenditoria meneghina è saper
guardare avanti e al fondatore la
visione non è certo mancata. Tant’è che nel
1985, Martino Manfreda decise di inserire in azienda i suoi due figli,
[Antonio Manfreda] e
[Marco Manfreda], che qualche anno più tardi si occuperanno, dell’
attività commerciale, dell’
organizzazione dei cantieri, dei rapporti con i
fornitori e della
gestione del parco macchine. A loro, più avanti, si unirà
[Michela Manfreda], che oggi si occupa di tutta la parte
amministrativa.
È la storia di un’
impresa familiare, comune a tante altre, nate e cresciute all’ombra della
Madonnina.
Impresa a tutto tondo
Il marchio
Manfreda Scavi nasce però come tale solo
trent’anni fa, nel
1993, e affonda le sue radici proprio nella
storia della società e nell’
esperienza delle sue maestranze: fattori questi che le consentono di
ampliare l’offerta alle attività di
bonifica ambientale e di
decontaminazione dall’amianto. Attività propedeutiche a quelle di scavo e demolizione dei non pochi
siti inquinati del milanese.
Certificazioni
Con l’obiettivo di migliorare la propria attività, Manfreda Scavi ottiene le certificazioni Iso 9001:2015, 14001:2015 e 45001:2018 e le categorie di lavori 9 e 10, due iscrizioni importanti per fornire consulenza e interventi diretti di bonifica ambientale e dall’amianto.
L’escavatore Hitachi zx300 al lavoro nel cantiere di Milano (foto, Manfreda Scavi)
L’
esperienza accumulata in trent’anni di lavoro ha permesso all’azienda milanese di
operare su più fronti, mettendo in campo
competenze,
tecnologie e
mezzi d’opera e di far fronte a
demolizioni nel settore civile e industriale, sia che si tratti di strutture in acciaio, ferro, cemento armato o in mattoni.
Per Manfreda è
Milano la piazza principale su cui operare, quella che offre
maggiori opportunità lavorative, anche se è presente nell’hinterland e, come avvenuto in passato, in alcune grandi città come
Venezia,
Bergamo,
Pavia,
Como e
Verona.
Prima delle demolizioni l’impresa ha effettuato attività di strip-out e di bonifica di alcuni ambienti (foto, Manfreda Scavi)
Il capoluogo offre grandi opportunità di lavoro.
Da sempre, la parte predominante del nostro business si concentra in città e nel suo hinterland.
“Il capoluogo offre
grandi opportunità di lavoro - afferma
[Marco Manfreda] -. Da sempre, la
parte predominante del nostro
business si concentra in
città e nel suo
hinterland”. Quella guidata da
Marco,
Antonio e
Michela Manfreda è insomma un’impresa a tutto tondo, capace di fornire ai propri clienti
servizi che comprendono anche lo
strip-out degli edifici, la realizzazione di
diaframmi di fondazione, l’
infissione di micropali, la
fornitura di inerti e di container di cantiere e perfino di effettuare
servizi di sgombero neve e di
taglio delle piante.
Marco Manfreda
Marco Manferda, co-titolare della Manfreda scavi
Vista dall’alto del cantiere di via Alserio a demolizioni quasi ultimate (foto, Manfreda Scavi)
Fase di caricamento delle macerie sull’autocarro con l’escavatore Doosan DX 235 (foto, Manfreda Scavi)
Oggi l’azienda - che può essere definita un’impresa di
medie dimensioni e che lo scorso anno ha quasi raggiunto i
15 milioni di fatturato, il
60% del quale realizzato grazie alle
attività di demolizione - oltre ai tre legali rappresentanti, dà lavoro a
34 persone, di cui
12 escavatoristi,
11 autisti, cinque
manovali e sei impiegati con
funzioni tecniche,
amministrative e
commerciali.
“Negli ultimi anni siamo
cresciuti molto - aggiunge
[Manfreda] -. Abbiamo avuto un vero e proprio
exploit di mercato, con un
incremento di fatturato e di lavori del
25%. Mi riferisco al
2021 e al
2022. Per l’anno in corso, le stime che facciamo sono più
prudenti: puntiamo a una crescita sull’anno prima del
5-10%. Vedremo”.
Attualmente la
Manfreda Scavi sta lavorando in
diversi cantieri di Milano, nonché a
Como, dove è in corso la
demolizione di un
fabbricato per la realizzazione di un supermercato”.
Il parco macchine
Per quanto riguarda la
flotta aziendale, Manfreda Scavi dispone di una
settantina di macchine. “L’
80% in
proprietà - precisa il titolare -. Raramente ci affidiamo al
noleggio. Operiamo un po’ con tutte le marche:
Volvo,
Doosan,
Hitachi,
Komatsu. Per gli autocarri impieghiamo solo
Mercedes. Per le macchine operatrici preferiamo
differenziare e non rimanere legati a una sola casa costruttrice. La tipologia varia dai
mini escavatori da 15 quintali fino agli
escavatori da 480".
I lavori di demolizione, compresi lo strip-out e la bonifica, sono durati circa un anno (foto, Manfreda Scavi)
"Abbiamo
autocarri a tre e quattro assi,
semirimorchi, per il trasporto dei mezzi d’opera, autocarri a due assi e automezzi per il trasferimento degli operai nei cantieri. Nel nostro
magazzino infine abbiamo tutte le
attrezzature necessarie alle demolizioni: benne, martelli, pinze, cesoie”.
Il cantiere di via Alserio a Milano
Quello di
via Alserio a Milano è un
cantiere tutto sommato semplice. Siamo nel
quartiere Isola, nella zona nord della città, non distante dalla stazione Garibaldi e dall’ex scalo ferroviario Farini. Un quartiere in
profonda trasformazione, ma che mantiene ancora alcuni suoi
caratteri peculiari residenziali, con quote importanti di terziario.
Il piano di demolizione del complesso residenziale di via Alserio (disegno, Manfreda Scavi)
Le demolizioni hanno riguardato il complesso residenziale ad accezione del solaio di copertura dei due piani interrati (foto, Manfreda Scavi)
Il
lotto su cui
Manfreda Scavi è stata chiamata a
intervenire con una
demolizione quasi totale dell’immobile esistente, è inserito in un
contesto prevalentemente
residenziale, con la presenza di alcune
attività commerciali.
Il complesso oggetto di demolizione si compone di
due fabbricati: il primo, un
edificio residenziale, su strada, di quattro piani fuori terra, un piano attico e due piani interrati; il secondo, un
fabbricato non residenziale, che si sviluppava su un unico livello.Il complesso presentava un’
ampia area interna di pertinenza, a cielo aperto, accessibile dal carraio di via Alserio. La
copertura dei due piani interrati non era compresa nelle opere da demolire, ma dovendo
sostenere macchine di circa 30 tonnellate di peso, il
solaio è stato opportunatamente
puntellato.
La demolizione dei
fabbricati è iniziata con la
decostruzione mediante l’impiego di mezzi d’opera di
ridotte dimensioni; successivamente si è proceduto a
demolire completamente i due fabbricati utilizzando un
escavatore Hitachi zx300.
Per
evitare la
caduta di
detriti sulla strada è stata posizionata un’
autogru a sostegno del telo in gomma fibro rinforzata.
Le operazioni di
alleggerimento sono iniziate dai solai,
procedendo con cautela nella rimozione delle
strutture verticali e con l’
abbassamento graduale dei materiali di risulta. Pilastri, travi e strutture portanti verticali dei vari piani, una volta scaricati dal peso delle relative solette e dei tavolati interni, sono stati
progressivamente demoliti.
Per le demolizioni, oltre all’
Hitachi zx300, per il caricamento delle macerie sugli
autocarri, è stato impiegato un escavatore
Doosan DX 235.
I
lavori di demolizione sono durati circa
tre mesi.