Prima di gala all’Alptransit

L’Alptransit è senz’altro, con il tunnel di base lungo la Torino-Lione, uno dei progetti infrastrutturali più importanti a livello europeo sia dal punto di vista della tecnologia impiegata sia da quello delle ricadute sul sistema dei trasporti del vecchio continente.

Sviluppato lungo gli assi del San Gottardo e del Lötschberg, il progetto si articola sui tunnel di base del Gottardo, dello Zimmerberg e delle Ceneri: la sua costruzione è stata affidata all’Alptransit San Gottardo SA, società controllata al 100 % dalle Ferrovie Federali Svizzere. Metà del tunnel dello Zimmerberg è già in servizio, mentre la galleria di base del Gottardo è stata completata il 1 giugno 2016 in anticipo di un anno sul cronoprogramma.

Tutto pronto

Alcuni membri della squadra di GCF preparano la macchina per la prova

A brevissimo partirà l’ultima galleria di base, quella del Monte Ceneri, che, una volta terminata (nel 2020) ridurrà complessivamente il tempo necessario per andare da Milano a Zurigo di 1 ora e 15 minuti (da 3 ore e 45 a 2 ore e 15).

Un’opera fondamentale non solo per la Svizzera, ma per l’intera Europa, dove ovviamente non c’è spazio per ritardi e dove tutte le imprese devono garantire la massima qualità esecutiva; è in questo quadro che goWEM! è stata invitato al test di approvazione del nuovo carro di miscelazione e getto progettato per la realizzazione dell’armamento ferroviario del tunnel delle Ceneri dalla Blend di Rodengo Saiano per conto della GCF, Generale Costruzioni Ferroviarie di Roma
Il test si è tenuto lo scorso 28 aprile 2017 alla presenza dei vertici tecnici dell’Alptransit (e non solo come potrete vedere dalla “folla” nelle nostre immagini) ed è stato superato con successo; i carri di miscelazione Blend lavoreranno da luglio all’interno della galleria movimentati da un carro a portale sviluppato da GCF. Vediamo assieme i dettagli delle tecnologie impiegate.

30 km in un anno: ci vogliono spalle forti

Come dicevamo il carro di miscelazione è stato commissionato a Blend da GCF, azienda che, all’interno del Consorzio Arge Mons Ceneris (ci sono anche Pizzarotti e il Gruppo Marti), è stata incaricata della realizzazione dell’armamento ferroviario e della logistica di cantiere.

La prova di accettazione del carro a ponte e dell'agitatore MX08 di Blend è stata seguita da una vera

GCF è specializzata nel settore dell’armamento, dell’elettrificazione e del segnalamento ferroviario; articolata su sette sedi italiane e sette branch estere, dà lavoro a oltre 700 persone, con un fatturato che nel 2014 ha raggiunto i 270 milioni di euro.

 

Nel caso del tunnel di base del Monte Ceneri che prevede due canne da 15,4 km l’una (sul cui cantiere lavoreranno nei momenti di picco produttivo oltre 150 persone), l’impresa ha, sulla base delle esigenze di progetto, optato per un’altra soluzione che prevede appunto il carro di miscelazione MX08  sviluppato dalla Blend abbinato a un carro a portale per il posizionamento dell’MX08 sul punto di getto.

Il sistema a tre coclee consente una regolazione del getto indipendente sui tre punti di scarico, ognuno regolabile in continuo
Entrambe le soluzioni ingegneristiche (il carro a ponte e l’elemento miscelatore) sono state studiate appositamente per il getto dell’armamento del tunnel di Monte Ceneri e seguite direttamente, per la parte di GCF, dal responsabile di commessa Alessandro Macetti e dal responsabile del parco macchine, Carlo Paoloni.

Il portale idraulico autotraslante (spinto da un motore Stage IV, Euro 6) e in grado di compensare, mediante un sistema di livellamento, la differenza di quota esistente tra le due banchine ferroviarie. La movimentazione è garantita da 16 ruote che assicurano una corretta ripartizione dei carichi (visti gli ingenti carichi, statici e dinamici, in gioco quando il miscelatore Blend è a pieno carico) e la movimentazione può essere controllata sia da un posto guida laterale solidale al carro stesso sia da un radiocomando; il tutto nella massima sicurezza grazie a un congruo numero di telecamere e al rispetto di tutte le normative Svizzere e internazionali previste per il lavoro in galleria.

La soluzione scelta garantisce una serie di vantaggi per il getto in galleria, velocizzandone e razionalizzandone le procedure; GFC ha acquistato da Blend (dopo le fasi di test e lo sviluppo del prodotto in larga parte condiviso) sei miscelatori MX08 che verranno portati con treni con vagoni pianale fino in prossimità del fronte di getto; i miscelatori saranno quindi prelevati dai carri a portale (ce ne sono tre, ognuno al servizio di due MX08) e portati su punto effettivo dove, attraverso le tre canale getteranno il calcestruzzo, effettueranno il getto necessario all’armamento. Una volta svuotato un miscelatore, il carro lo riporterà sul treno e un secondo carro prenderà il suo posto, assicurando continuità al getto e il rispetto dei tempi previsti per l’opera.

Ecologico, robusto e efficiente; Blend va in galleria

Il carro MX08 è stato sviluppato appositamente da Blend per GCF, sulla base di un’articolata gamma di esigenze tecnologiche, in particolare per quel che riguarda la sicurezza operativa e l’affidabilità produttiva (l’ambiente in galleria, quasi non dobbiamo ricordarlo, è fra i più aggressivi per le macchine e le attrezzature).

Il produttore di Rodengo Saiano, che aveva già realizzato prodotti su misura per il getto di calcestruzzo nel settore ferroviario (un esempio fra tutti la London Underground), ha messo a punto l’MX08 con un doppio obiettivo: massimizzare la resistenza all’usura e semplificare le operazioni di manutenzione e pulizia.

Sulla parte posteriore dell'MX08 di Blend sono stati posizionati il motore e tutti i serbatoio (tra cui quelli dell'acqua, 1000 litri)
La tramoggia è stata quindi realizzata interamente in acciaio Hardox e garantisce una capacità di 8 metri cubi di calcestruzzo che vengono agitati in continuazione da una coclea di 1.150 mm di diametro (la larghezza esterna della tramoggia è di 1.600 mm) che garantisce un’ottimale mescolazione del cls, evitando fenomeni di segregazione durante il trasporto (ricordiamo che le canne del tunnel sono lunghe 15,4 km).

Il vano motore e tutti i serbatoi sono collocati nella parte posteriore del miscelatore; il motore garantisce 120 kW che, unita ad un efficiente impianto idraulico, consente di avere sempre la potenza necessaria per gestire tutte le funzioni: mescolazione e scarico del calcestruzzo.

Lo scarico è gestito da tre coclee secondare che alimentano altrettante canale in acciaio inox; ogni coclea è abbinata a un pistone idraulico in grado di regolare, a seconda delle esigenze del getto e mediante delle serrande, il flusso istantaneo di calcestruzzo da gettare (in sostanza le regolazioni sono completamente indipendenti l’una dall’altra). Questo sistema, tra l’altro, non richiede di proteggere i binari in fase di getto; le canale non passano infatti mai sopra i binari, prevenendo  l’accumulo di calcestruzzo.

Tanti i dettagli che semplificano la manutenzione; si va dall’ingrassaggio automatico di tutti i punti sensibili al sistema di prelavaggio ad alta pressione, assicurato da una serie di testine rotanti posizionate all’interno della tramoggia, che consente di evitare il consolidamento di importanti quantità di calcestruzzo, mentre il mescolatore torna all’impianto di produzione.

Dato che l’MX08 dovrà lavorare in galleria, Blend ha lavorato molto sulle autonomie, posizionando due serbatoi per l’acqua da 500 litri cadauno e un capiente serbatoio per il diesel; tutti i serbatoi (assieme anche a quelli dell’olio idraulico) sono ben protetti da urti accidentali.

Sul lato sinistro della tramoggia sono stati poi previsti tre portelloni di ispezione che consentono un semplice accesso alla componentistica idraulica, senza per questo lasciarla esposta in alcun modo all’ambiente aggressivo della galleria. I portelloni consentono di calibrare senza fatica i flussi idraulici e quindi la risposta del mescolatore ai comandi dell’operatore addetto allo scarico.

Lavorare senza sorprese, alla svizzera

In cantiere, nell’area di prova di abbiamo incontrato, i responsabili di commessa per GCF, Raffaele Forcella e Alessandro Macetti ai quali abbiamo chiesto alcune considerazioni operative sulla filosofia di approccio al cantiere dell’azienda per cui lavora.

L'ingrassaggio dell'intero agitatore è assicurato da un sistema automatizzato; nella foto è visibile anche uno dei pistoni per la regolazione delle serrande delle coclee di scarico
Hanno le idee chiare sulle priorità i due responsabili, come traspare dalle parole di Macetti: “La nostra prima preoccupazione, non solo qui a Camorino, ma in genere su tutti i nostri cantieri, è la sicurezza; sui cantieri ferroviari, infatti, non ci è consentito di sbagliare, soprattutto in quelli in cui si lavora in galleria. Intendo la sicurezza sia dal punto di vista passivo sia da quello attivo che coinvolge direttamente il nostro personale,  la formazione e la redazione di tutti i piani operativi del caso”.

Continua Forcella: “Dato che stiamo parlando di macchine e attrezzature, mi vorrei concentrare sulla sicurezza passiva, cioè tutte quelle considerazioni progettuali e costruttive che minimizzano i rischi in cantiere per i nostri operai. Abbiamo sviluppato con Blend il mescolatore proprio tenendo in massimo conto questo aspetto, dai sistemi antiscoppio ai motori con emissioni davvero basse, dall’analisi attenta di tutte le procedure, fino al controllo dei materiali utilizzati. Non ci saremmo accontentati se non del massimo e il lavoro fianco a fianco con Blend è stato senza dubbio soddisfacente”.

Oltre alla sicurezza c’è poi l’aspetto produttività e qualità del getto. Anche qui abbiamo chiesto davvero molto a Blend in fatto di materiali (più una macchina è resistente, meno costa manutenerla), di qualità dell’agitazione del calcestruzzo e di velocità di scarico. Siamo andati davvero nel dettaglio, analizzando addirittura il corretto posizionamento di ogni componente, a partire dai serbatoi, fino ovviamente alle sagome dell’MX08 che dovevano rispettare le esigenze del trasporto su carro ferroviario”.

Equilibrio perfetto

La geometria dei serbatoi e in generale la collocazione di tutte le componenti è stata studiata per garantire il massimo equilibrio nel bilanciamento dei pesi
Insomma -  conclude Macetti - abbiamo controllato davvero tutto, fino all’ultimo bullone (e non è un modo di dire); d’altra parte non poteva essere che così dato che dobbiamo rendere conto sia al Consorzio di cui facciamo parte sia al nostro committente, l’Alptransit, che in fatto di qualità non transige. Le prove di oggi lo dimostrano: se non fossimo riusciti a convincere i tecnici della perfetta operatività del sistema di getto, ce lo avrebbero senza problemi bocciato. Lo sapevamo e eravamo pronti, per cui la prova è andata bene e a luglio i carri di getto e i mescolatori di Blend saranno sul fronte del tunnel di Monte Ceneri”.

 

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