La
storia ci insegna che molte delle invenzioni dell’essere umano sono in pratica le
soluzioni dei problemi degli utilizzatori. La
minipala compatta è uno di questi.
USA, stato federato del
Minnesota, floridi anni
50: i
fratelli Keller, titolari di un’officina, prendono sul serio la richiesta di un
cliente agricolo che chiedeva un mezzo super maneggevole che lo agevolasse nel lavoro per
muoversi nei ristretti spazi di un allevamento avicolo.
Inizialmente a
3 ruote, posteriore pivotante senza trazione, braccio anteriore supportato da due ben dimensionate ruote di supporto peso e trazione ed ecco
risolto il problema!
Prima minipala F.lli Keller (©bobcatemea)
Prima minipala F.lli Keller (©bobcatemea)
Su questo progetto iniziale sono cascati gli occhi di un
costruttore che dopo averla presentata ad una fiera ha pensato bene di
acquisire progetto e creatori per continuare lo sviluppo ma su scala industriale.
Signore e signori ecco a Voi la
Melroe (Che oggi si chiama nientepopodimeno che Bobcat). Ovviamente le
evoluzioni sono state molte, ma già nel
1960 viene creato il
primo modello con quattro ruote motrici (M400) e sterzata nell’ingombro macchina affidata alla
trazione indipendente sui lati e non a complicati sistemi basculanti; il tutto condito da un
braccio caricatore dotato della possibilità di
montare altre attrezzature e diventare così un vero
tuttofare!!
Pochi anni dopo (1962) compare il
primo modello chiamato Bobcat M440 (la lince, animale simbolo che rappresenta bene agilità e scatto) e contraddistinto dagli stessi
colori bianco ed arancione che ancora oggi rappresentano l’amata lince in giro per il mondo.
Attualmente praticamente
tutti i costruttori offrono diverse varianti che partono da mini macchine che passano dalle porte dell’
edilizia civile ed arrivano fino a
modelli radioguidati piuttosto che
totalmente elettrici e nel prossimo futuro chissà quale altra diavoleria vedremo da questi piccoli miracoli da cantiere.
Prima Melroe 440 (©Doosan Bobcat)
Proprio l’estensione delle capacità offerte e le
molteplici opportunità a disposizione rendono per questi mezzi concettualmente semplice la
decisione di acquistarli, ma, parallelamente, complicato trovare la
soluzione corretta per accontentare tutte le esigenze e le persone coinvolte!
Se esiste una cosa che fa
infuriare gli operatori è, in occasione di acquisti articolati in cui esistono
diverse configurazioni operative, di non essere
coinvolti,
ascoltati e, magari non tutte le volte,
accontentati!
Un vero classicone, specie per aziende che si avvicinano alla
prima minipala, è l’altezza massimo di scarico. Ebbene sì, trovarsi a dover
caricare un camion, ma senza arrivare a scaricare nel cassone non è divertente, e l’operatore dovrà ingegnarsi per costruire rampe…
Il nostro amico John Doe sa bene che le
ricerche “di quella giusta” (minipala, a cosa pensavate?) devono partire da cosa ci devo fare, ma parallelamente anche da chi lo deve fare. Per non parlare del fatto che l’
esperienza di chi
usa quotidianamente le macchine potrebbe essere parecchio utile ad individuare
alcune funzionalità che altrimenti potrebbero inficiare la validità delle nostre scelte!
Quando la
richiesta è semplice, lo dovrebbe essere anche la
risposta. Ma una minipala, uno
Skid Steer Loader (nome dovuto proprio alla peculiare sterzata), copre un’ampia
gamma di piccoli lavori in praticamente tutte le tipologie di cantiere e per decidere su certi parametri costruttivi bisogna avere le idee decisamente più chiare.
Dilemma del giorno: gommata o cingolata? E qui il buon John comincia a vacillare…
Concettualmente uguali e con le
stesse possibilità meccaniche ed idrauliche, sono invece dotate di alcune
caratteristiche profondamente diverse, iniziamo a categorizzare quanto offre il mercato attuale:
Minipale usate: quale allestimento?
- Versione gommata: la storia in sé per quanto riguarda la polivalenza! Costi bassissimi, trazione ottima, maneggevolezza, velocità, accessori infiniti. Se si lavora prevalentemente su asfalto o su terreni di risulta tipo demolizione, sicuramente la soluzione migliore e più economica
- Versione cingolata: stabilità eccezionale, trazione infinita, controllo sublime, pressione a terra minima, stessi accessori della gommata. Su terreni morbidi (fango, sabbia) imbattibile e con tempi di carico più bassi per la stabilità che trasmette all’operatore e la trazione sempre presente. Alcuni marchi hanno la possibilità di montare cingoli completamente in ferro tipo dozer, difficili da trovare e da valutare bene per i costi futuri per il mantenimento in efficienza
- Braccio normale 'radiale”' il braccio di sollevamento incernierato posteriormente, passato il punto 'critico' di altezza del perno, migliora costantemente il baricentro generale perché il carico si avvicina alla macchina fino a sovrastarla
- Braccio a sollevamento verticale: ogni costruttore propone il suo diverso sistema di leverismi, ma tutti con la caratteristica di sollevarsi verticalmente senza scostamenti verso la macchina per una costanza di stabilità da riferimento.
- Impianto idraulico ausiliario standard: dotazione di tutte è un impianto standard a doppio effetto ed una presa elettrica multipolo che consente l’utilizzo della maggioranza delle attrezzature dove sono previsti movimenti (spazzole, benne miscelatrici etc etc)
- Impianto idraulico High Flow: i modelli di fascia più alta possono essere dotati di impianto idraulico ausiliario ad alto flusso con portate utili a far girare frese da asfalto e ruote da scavo di grandi forza e dimensione. Sono gestite normalmente con una pompa aggiunta che non interferisce sul normale uso del mezzo che, non dimentichiamoci, essere totalmente idraulico per tutte le funzioni.
Macchina a sollevamento radiale
Macchina a sollevamento verticale in primo piano lo snodo braccio
Gli attacchi rapidi High Flow di una minipala usata
Un po’ come abbiamo già visto per i (
articolo telescopici) anche queste
polifunzionali macchine possono essere dotate di tutti gli
accessori che vi possono passare per la testa anche se non siete completamente sobri; proviamo a
menzionare i principali (caro John non sarò esaustivo sicuramente neanche in questa occasione):
-
Benne: standard da carico con lama, con denti, con griffe per materiali sciolti, combinata con lama da spinta, grigliata, bassi profili
-
Benne miscelatrici: produzione calcestruzzo direttamente in cantiere con sistema di scarico idraulico
Trivella ( ©vermeeritalia.it)
Raccogli olive (©sicmasrl.com)
-
Lame neve: standard lineare o a V e combinate
-
Spazzole: semplici orientabili, con cassone raccolta, con liquidi antipolvere
-
Frese asfalto: da profondità o da tappeto, con regolazioni idrauliche o meccaniche, autolivellanti, con o senza liquidi antipolvere/raffreddamento
-
Frese da neve: con diverse configurazioni e sistemi di scarico
-
Ruote/catene scavacanali: per mini scavi tipo fibra ottica, sia leggeri sia intensivi, minor materiale estratto e da ricollocare
-
Trinciatutto a martelli o forestale: nessun arbusto sopravviverà, pulizia nei cantieri o aree verdi
-
Lama livellatrice: dotata di tutte le regolazioni idrauliche (anche attraverso sistemi guida laser o GPS) come i mezzi più grandi
-
Lama Dozer apripista: orientabile, idraulica, prettamente da spinta, anch’essa con opzioni a guida laser o GPS
-
Puliscispiagge: rapido ed efficace per la manutenzione quotidiana di aree sabbiose estese
-
Forche: tutti i tipi dalle più semplici a quelle idrauliche a quelle dedicate (tipo balloni di fieno)
-
Pinze: se hai necessità di muovere materiale particolare o selezionare del materiale
-
Retroescavatori: ovviamente da montare al posto delle attrezzature, quando si dice multifunzionalità questa soluzione può essere utile
-
Trivelle e battipalo: ottime soluzioni di cantiere senza necessità di scendere dalla macchina
E poi betoniere, idropulitrici, martelli idraulici, varie tipologie di selezionatori meccanici o idraulici, posa pavimenti e, in pratica, tutte o quasi le vostre fantasie più sfrenate (minipale, ho detto minipale, non distraetevi…)
Minipala gommata equipaggiata con idropulitrice (©Bobcat.eu)
Minipale usate: valutare le condizioni generali
Dal punto di vista della
ricerca di un usato, mio particolare pensiero, la presentazione del mezzo è una
nota dolente: freschezza mezza bellezza potrebbe esser un proverbiale adattamento di un famoso detto valido per riassumere un concetto piuttosto esteso.
Se la
macchina è recente, diciamo
300 ore annue approssimative, poco maltrattata e non ha lavorato nel forestale allora dovrebbe
presentarsi bene e non avere
particolari problemi. Ovvio che il
costo sarà relativamente alto, ma comunque sempre almeno un
30% meno che il nuovo!! Questo il succo, ma il mercato offre tutte le
possibili opportunità esistenti: vecchie, riverniciate, quasi nuove, modificate (occhio!!) e pure tenute insieme dalle fascette…
Un primo
walkaround ci permette una
fondamentale valutazione generica delle condizioni e dell’allestimento effettivo! Si possono notare saldature, disallineamenti, mancanze, usure, strusciamenti (oh yeah, no non quelli);
annotatevi tutto,
meglio per iscritto, perché dopo poco, soprattutto se verificate più mezzi, non vi ricorderete dove avete visto cosa….
Il secondo giro John, con ormai la
confidenza di un vecchio marpione, lo comincia
aprendo TUTTI gli sportelli e sportellini, un lento spogliarla che stimola la conoscenza e aumenta la voglia di
approfondire ulteriormente: nelle minipale il retro spesso contiene zavorra (niente commenti pls), scambiatori, radiatori e permette di iniziare a guardare nell’intimo più recondito e spesso anche l’unico
accesso rapido a gruppo motore/accessori/ pompe senza l’uso di attrezzi.
Annotatevi
piccole trasudazioni (non mancano mai),
modifiche,
disordini,
sporcizia (queste macchine sono a fondo chiuso e pochi le lavano aprendo gli sportellini adibiti) ed iniziate a controllare
integrità ed originalità degli impianti!
Meglio un sistema vecchio originale che uno nuovo modificato rispetto a quanto costruito dalla casa madre.
Minipale usate: analisi della cabina
Aperta, chiusa con riscaldamento, chiusa con aria condizionata ( e riscaldamento), sportello, spazzola tergivetro, tutte
verifiche sostanzialmente semplici, ma che possono
rivelarsi costose poi da sistemare perché coinvolgono
particolari che gli operatori
gradiscono parecchio.
Un occhio di riguardo va invece prestato alle
sicurezze. Secondo i modelli ci vuole qualche minuto per capire
come attivare l’avviamento, ed altrettanti come
sbloccare i comandi. Tutti i produttori hanno adottato le loro
tecnologie e/o soluzioni spesso diverse e di conseguenza gli operatori
cercano scorciatoie piuttosto che
adeguarsi: unica strada è il manuale uso & manutenzione, solo lui contiene l’
elenco delle operazioni necessarie per usare la macchina in sicurezza.
Qualsiasi modifica vi rende
automaticamente complici in caso di incidenti!
Attenzione! Modifica assolutamente tipica è
bypassare il sensore di presenza sotto il sedile. Basta
unire due fili facilmente identificabili perché la macchina risulti sempre con qualcuno ai comandi e si possa muovere
senza un adeguato controllo.
I
comandi (leve e pedali) possono essere meccanici, idraulici con servocomandi, elettronici nelle più recenti.
Verificate i giochi degli snodi e che la
funzionalità sia progressiva e senza ritardi, alcuni modelli montavano la possibilità di
utilizzare entrambe le modalità conosciute (ISO cioe’ traslazione sulle leve, comandi braccio sui pedali, oppure traslazione su joystick di sinistra e movimento braccio a destra) per un
miglior adattamento all’operatore, oggi un
vero must nella ricerca di soluzioni per tutti e
maggiore sicurezza.
Interno di una cabina moderna di una minipala
Le minipale hanno
tre configurazioni cabina: semplice,
aperta frontalmente e
lateralmente e
protetta superiormente e
posteriormente, con riscaldamento, con aria condizionata e riscaldamento. In quest’ultimo caso ci sarà anche la
porta anteriore con il tergicristallo e dovrà essere presente il
pannellino di controllo funzionalità e selezione
temperatura o modalità.
Attenzione che secondo la stagione potreste
fare fatica a controllare l’aria condizionata, un buon verificatore sarà comunque in grado di controllare se tutto al suo posto come componenti e se il
compressore attacca ed
inizia il suo lavoro.
Sempre attuale il
check delle
spie accese durante il funzionamento. Verificate,
manuale alla mano, che quella spiettina gialla con un
incomprensibile disegno (spesso) non sia qualcosa di invece importante e magari costoso!
Praticamente tutti i produttori hanno previsto che
con poche mosse si possa
ribaltare la cabina per accedere alle
parti nascoste: consiglio vivamente di
chiedere questa possibilità per sincerarsi che funzioni tutto correttamente (a volte si viene aiutati da ammortizzatori a gas compresso) e non ci si debba
spaccare la schiena per magari
controllare una perdita o un filo interrotto, costringendo il malcapitato ad aspettare
aiuti esterni o
rischiare di farsi male.
Minipala cingolata Caterpilla con cabina rialzata per interventi di manutenzione
La valutazione del motore endotermico delle minipale usate
Chissà se nel
prossimo futuro questa sezione rimarrà
operativa e
non jurassica o col
divieto anche solo di parlarne…John mi interroga spesso su questo argomento perché naturalmente
interessato alle nuove tecnologie.
Effettivamente, se personalmente sono
contrario alla criminalizzazione del Diesel, ben vengano
soluzioni alternative e
migliorative, ben venga la protezione della nostra amata terra, dei nostri mari e delle nostre montagne; sono
favorevole al brain storming perché porta sempre ad un
confronto stimolante ed il risultato è sempre
straboccante di idee che anche se a volte distorte o sconvenienti portano ad una
crescita, a volte
considerevole,
molto rapida e
multivisione!
Quello che non condivido è l’atteggiamento in cui
'un’invenzione' relativamente recente,
diventa improvvisamente un obbligo i cui oneri, difetti e gioventù restano a carico esclusivamente dell’
utente finale. Per esempio, a titolo di puro esempio, ricordo l’
Eternit che ha
rivoluzionato per decine di anni il mondo delle coperture e non solo con conseguenze letali ancora oggi presenti e altri
obblighi costosi a nostro carico.
Ma torniamo ai nostri vecchi consumatori di succo di dinosauro.
Motore minipala con accessori
I
motori Diesel 3 o 4 cilindri, coi vari
produttori nostrani (in senso europeo) o
asiatici, ormai hanno pochi misteri. Persino un animale da ufficio come John,
esperienza alla mano, può sincerarsi ragionevolmente ed in tempi rapidi, se questo elemento sia in
condizioni accettabili o meno. Fumosità, avvio
regolare a caldo e freddo, numero di giri a vuoto, presenza di
agenti inquinanti nelle varie sezioni liquide, in alcuni casi difetti conclamati (viva il web che pubblica tutto) sono
verifiche semplici e
sempre fattibili. Anche perché i marchi presenti, oltre ad aver raggiunto veramente un’
affidabilità notevole, non sono decine e diversi tra loro, ma pochi e tutti molto
simili per struttura e
scelte principali.
Quello che deve
attirare la nostra attenzione e
ricerca, è capire se e quanta
manutenzione è stata fatta nel tempo.
Ottimi indicatori sono lo stato del
filtro aria:
smontatelo e
sbattetelo lateralmente, molto spesso rimarrete stupiti di quanto sporco ci sia; i
passaggi gasolio (dal serbatoio al prefiltro per l’acqua, al filtro per lo sporco), compreso la
pompa di trasferimento, che sia meccanica ( la vecchia pompetta a C o analoghe a membrana) o elettrica, e, non ultima, la presenza di
piccoli filtri trasparenti o in
alluminio inseriti nelle tubazioni che spesso contengono anche sistemi di non ritorno del gasolio perché magari
si scarica la pompa iniezione, creando
bolle d'aria che renderanno difficile o addirittura impossibile l'avviamento
.
Schema marmitta motore stage V Caterpillar @Caterpillar
Anche se rappresentano una
minoranza nel mondo delle minipale, una sezione a parte sarebbe
elencare le problematiche delle
marmitte delle ultime generazioni con FAP, EGR, sonde, sensori, impianti Adblue, serbatoi. Sappiate che normalmente l’utente può solo
fare due cose: aggiungere il
liquido Adblue ed
usare la macchina come da indicazioni del costruttore per evitare limitazioni di potenza o blocchi totali. Se tutto
regolarmente collegato e
nessuna spia accesa sul cruscotto forse siamo in
condizioni accettabili.
L’
accessibilità del gruppo termico in una minipala è fortemente condizionata dal
posizionamento stesso all’interno del telaio e dagli
accessori intorno. Verifichiamo che i
radiatori siano puliti (soffiarci in senso contrario al funzionamento normale va bene) ed
esenti da perdite e tutti i
collegamenti in buone condizioni.
Queste macchine, come per esempio i
carrelli telescopici, hanno il posizionamento dei radiatori complicato e sempre in zone
fortemente polverose! Viaggiare con le
temperature perennemente alte, produce comunque
usure importanti o
precoci rotture! La
pulizia, lo ripeto, deve essere
costante e
relativa a tutte le parti funzionali.
Le minipale usate: trasmissione, impianto idraulico, sterzatura
John, perché mi guardi così?
Se parlo come se fossero la stessa cosa e li ho
riuniti nella stessa sezione è perché
condividono molte parti e
soprattutto molto olio!
Accumunare delle parti così
importanti relative all’operatività della macchina vuol dire che la nostra attenzione deve
essere massima! Dato che tutti i sistemi in oggetto sono
sigillati e spesso
poco accessibili, partiamo da un elemento semplice: il
serbatoio.
Verificate il
Livello ovviamente, ma anche
colore ed
odore. Se c’è stato un
forte inquinamento l’olio, normalmente
trasparente e
colorato secondo le indicazioni del fabbricante, dovrebbe presentare
anomalie evidenti,
filamenti scuri,
colore biancastro se emulsionato con acqua,
odore forte tipico di quando l’olio viene
bruciato parzialmente perché non più in grado di eseguire il suo principale lavoro:
lubrificare.
Il resto dell’impianto è
sostanzialmente invisibile. A parte le
tubazioni, i
cilindri, a volte i
motori idraulici o parte dei distributori, non possiamo verificare l’
effettiva condizione interna dei componenti.
Soluzione: la prova della
macchina!!! Questo è il motivo per cui John, una volta trovato il
rapporto tra costo/condizione adatto alla sua ricerca e al suo
budget a disposizione, coinvolge un
operatore di fiducia. Non serve raggiungere i limiti fisici della macchina, ma
scaldarla bene ed eseguire tutte le
manovre normali con le orecchie e la
sensibilità di chi da anni le conduce, pronte a
rilevare qualsiasi anomalia,
piccola o
significativa.
Non va dritta, è rumorosa,
stenta ad avviare il movimento, sotto sforzo rumoreggia o sembra indecisa, comparsa di vibrazioni o
cambio significativo della frequenza, tutte le anomalie rispetto al normale
vanno esaminate e
catalogate nell’area “possibili riparazioni” che presto o tardi dovrò affrontare e quindi meritano un’
attenta valutazione dei possibili costi e fermi macchina.
A
livello idraulico non ci sono grandi differenze, solo l’
Highflow andrebbe controllato, ma necessiterebbe di
personale specializzato, strumenti e valori del costruttore che non sempre abbiamo a disposizione. Una
buona regola, eventualmente non possiamo proprio provarla neanche con un’
attrezzatura montata, sarebbe scrivere nel contratto che sia garantito il
buon funzionamento dell’impianto compreso la parte elettrica.
A
livello trasmissione, peraltro sempre di
tipo idrostatico, cioè la conversione della
potenza meccanica del motore in idraulica attraverso le
pompe per ritornare meccanica grazie ai
motori idraulici, invece
qualche differenza esiste: mentre nella
cingolata si tratta di una “
semplice” accoppiata
pompe/motore idraulico con relative regolazioni e un riduttore finale che
trasmette tutta la potenza a disposizione al cingolo, nella
gommata sono presenti ugualmente un’
accoppiata pompa/motore idraulico, ma con aggiunto un
sistema (quasi sempre sovradimensionate catene a bagno d’olio) per trasmettere la
stessa quantità di forza ad entrambe le ruote dello stesso lato.
Ricordiamocelo perché provare una trasmissione vuol dire aver
coscienza dei comportamenti dei
vari sistemi meccanici, powershift, idrostatici, a variazione continua e a volte, su
macchine diversamente giovani anche miste dove convivono anche
3 sistemi insieme!
Ah! Le
gomme e i
cingoli! Bravo John che me lo ricordi!
Le
scarpe, pur importanti e nel caso dei
cingoli pure abbastanza costosi, sono parti di
usura e come tali
vanno trattati. Più Importante è verificare che le
gomme siano
gonfiate ad aria e
non con schiume anti foratura o altri sistemi di gomme “
piene” adatte a certi ambienti (rottami, forestale), ma meno agli operatori che si troveranno con una
minipala piuttosto rigida.
Per i cingoli invece occorre verificare la
catenaria interna che sia integra e completa. Se in un miniescavatore il carro si usa per
spostarsi, ma si
lavora da fermi, nella minipala per lavorare bisogna muoversi, dunque gambe in spalla e verifichiamo bene le
condizioni dei carri oltre che del cingolo!
Carissimo John, una
particolarità che contraddistingue le minipale, imparalo subito perché quasi nessun altro mezzo che cercherai la avrà è la
sterzatura, ovvero come
dirigerò la macchina per muovermi fra ostacoli o posizionarmi correttamente.
Le ruote, o i cingoli, noterai che sono
fissi ed
indirizzati sempre davanti quindi solo con l’inversione del
senso di rotazione o la
differenza di velocità da un lato all’altro otterremo un
cambio di direzione che può essere grande (fino alla rotazione su stesso senza altri ingombri) o molto fine.
Tutti i
mezzi cingolati hanno sempre
questo sistema ma normalmente lo usano per
brevi tratti e lo
sforzo lo fanno da
fermo o andando dritto come per esempio gli escavatori, i dozer, le trivelle, i frantoi o i vagli semoventi.
Per le
gommate invece direi che sia
abbastanza unico e soprattutto ci permette di farlo
durante il lavoro duro e senza
lasciare solchi o
segni rilevanti nel terreno dove ci muoviamo al costo ovviamente di una
maggior usura delle gomme.
Oggi con la guida attraverso il
joystick e la precisione dei
servocomandi abbiamo un controllo davvero preciso nella sterzata, mantenendo una
velocità incredibile. Tenetene conto quando vi muovete in prossimità di uno di questi
fantastici mezzi.
Valutazione del braccio e sistema caricatore di una minipala usata
La prima cosa che salta all’occhio è che l’
incernieratura al telaio è dietro l’operatore e che spesso ci
sono tiranti,
leve e
cilindri in posizioni molto diverse tra loro. Ma il lavoro che fanno è lo stesso.
Sia che si tratti di macchine a
sollevamento radiale sia
verticale entrambi hanno lo stesso compito,
sollevare l’attrezzo montato e l’
eventuale carico. In generale, come per tutti i sistemi in movimento, occorre concentrarsi sui
giochi presenti, eventuali
tracce di criccature sui supporti, le
modifiche ai sistemi di fermo dei perni ed in generale alla
efficienza della lubrificazione.
Non ultimo verifichiamo la
presenza dei fermi di sicurezza per bloccare il braccio in
posizione alta e permettere di
accedere in sicurezza in caso di manutenzione o riparazione. Questi possono essere dei
classici e
robusti blocca cilindri da applicare sull’
asta cromata o anche dei
cilindretti azionabili direttamente dall’operatore che vanno a
fermare meccanicamente la discesa non voluta del braccio.
Immagine generica con braccio caricatore in evidenza (©casece.com)
Caratteristica
comune a tutti i mezzi che John andrà a
valutare e
provare è la presenza in cima al braccio di un
attacco rapido che permetta una
rapida sostituzione dell’attrezzo necessario al lavoro che voglio svolgere.
Standard meccanico con le
due leve, a volte
idraulico, spesso è
piuttosto maltrattato ed è meglio sincerarsi che si
sgancino facilmente e si
riaggancino in sicurezza e secondo le
modalità del costruttore.
Quando si parla di avere quasi sopra o sopra la testa
qualche quintale di ferro, meglio essere
prudenti e
verificare tutto due volte! Ovviamente è di rito controllare che non vi siano
giochi eccessivi nell’accoppiamento con le
varie attrezzature presenti che nel caso di forche potrebbero anche
sbilanciare la macchina durante l’uso senza preavviso.
Minipale usate; le attrezzature
Le
attrezzature usate possono rappresentare una
rogna nella stessa misura in cui sono una
manna dal cielo perché ad un
costo accessibile si potrebbe ottenere una
operatività incredibile. Raduniamole, per semplicità, in base a quali impianti useremo per l’utilizzo:
Meccaniche: che siano delle
lame fisse o delle
forche poca importa. La
carpenteria deve essere sana, le
parti di usura sostituibili o in
buone condizioni e nessun gioco anomalo. Ricordo che, per esempio, le
forche non si possono saldare o
forare e la loro distorsione alle punte non deve
superare il 5% della lunghezza. In generale ovunque siano fatte
modifiche va a decadere innanzitutto la
dichiarazione CE, spesso proprio la suo omologazione al lavoro che dovrebbe svolgere; alla larga dalle
produzioni artigianali a meno che non siano per uso privato.
Idrauliche: primo step, vanno
collegate e
verificate che si
muovano liberamente e secondo comandi. Basta, per esempio, un
pistone idraulico con le tenute interne
usurate per perdere la posizione che imposto e quindi
costringermi a correggere sempre perdendo tempo.
Ovviamente vanno
verificati sempre i giochi degli snodi e dei
perni in generale. Se a muoversi idraulicamente sono
ruote dentate o
nastri, verifichiamo che lo facciano anche
sotto sforzo, i motori idraulici a fine vita hanno poca forza,
scaldano molto e purtroppo spesso
rilasciano metalli sotto forma di finissime polveri che vanno ad
inquinare olio che poi circolerà in tutta la macchina almeno
fino ai filtri, a volte ovunque… e
ricordiamoci SEMPRE che dove esce una
goccia d’olio, entra una
goccia di sporco, con conseguenze a volte drammatiche dei componenti coinvolti.
Elettriche/idrauliche: a volte
la parte elettrica comanda solo l’
avvio attrezzatura, oppure comanda uno
stop di sicurezza, le funzioni elettrificate non sono mai
legate al lavoro duro, ma spesso all’avvio di alcuni comandi e al controllo dello stesso.
Cerchiamo sempre
informazioni su
quale ruolo abbia e perché in quanto spesso
non sono così scontate né visibili. Ovviamente facciamo un
check delle spine di collegamento e
dei cavi che non risultino
schiacciati/spellati/interrotti/modificati e se risultano riparati mettete in conto di farli
controllare/sostituire da chi del mestiere, le
riparazioni volanti miocuggino style possono aiutarci in cantiere (ma occhio alle responsabilità), ma non devono rappresentare la norma.
Fresa idraulica autolivellante (©simex.it)
I documenti da verificare per le minipale usate
Affiché John non faccia
rischiare super multe o anche peggio al
responsabile in azienda, deve accertarsi che la macchina in oggetto sia
realmente a posto coi documenti.
Prima verifica:
numero di telaio. Ideale sarebbe che, oltre alla
piastrina rivettata classica, ci fosse il
numero punzonato diretto sul telaio che, in teoria, confermerebbe la
veridicità del numero di serie. Sui famosi manuali
Uso & Manutenzione vi è sempre indicato il posizionamento, così che anche in caso di sovra verniciatura sia
recuperabile.
Altra
verifica importante è il
certificato CE, presente obbligatoriamente su tutta la produzione, sia delle
macchine sia delle
attrezzature di cui, oltre al
manuale ed al
certificato, è bene sincerarsi sull’applicazione!
In caso delle
forche (devono rispettare le capacità massime della macchina) e della
benna miscelatrice (riempiendola di cemento il suo peso aumenta considerevolmente) sarebbe necessario
cautelarsi ed essere sicuri che l’
accoppiamento sia accettato con un documento (anche le attrezzature originali hanno delle limitazioni) che ne
comprovi l’accoppiamento!!
I
documenti di circolazione vanno controllati soprattutto per la
corrispondenza della macchina e perché’ in alcuni casi riservano delle
sorprese come l’anno di
prima immatricolazione. Se la macchina non risulta targata, ha tutti i documenti in regola, non vuol dire che in
motorizzazione la accettino.
Ci sono
problemi di anzianità per cui, per esempio, dopo i
dieci anni sicuramente non si riuscirà a targarla e spesso, secondo i marchi, anche prima, molto prima. Se volete una
macchina targata assicuratevi presso la vostra agenzia, o la motorizzazione direttamente, che si possa fare.
Anche le minipale, caro John, sono diventate parte integrante del tuo patrimonio. Ricorda, il vero affare è tale quando le parti in gioco sono tutte soddisfatte!
Non lasciarti abbagliare da prezzi incredibili o condizioni mirabolanti, bada al concreto, ricerca informazioni, analizza tutte le particolarità e condividi con chi può esserti realmente di aiuto!! Questo è il segreto. Alla prossima e buona ricerca!