Dalla storia alla costruzione del futuro

Un gioiello nel cuore di Milano: a un secolo e mezzo dalla sua fondazione, l' >>Istituto Tecnico Tecnologico CAT Carlo Bazzi<< – in cui l'acronimo sta per Costruzione Ambiente e Territorio - si trova ancora nella sede storica di via Cappuccio, ricavata come quella del vicino Liceo Classico Tito Livio dalla riconversione di un complesso monacale.

Ma dal 1872, anno in cui è nato il Bazzi come scuola dei capomastri, per poi diventare il luogo della formazione prediletto dalle seconde, terze e quarte generazioni delle famiglie di imprenditori edili milanesi, sia l'Italia che la filiera delle costruzioni hanno compiuto un lungo percorso.
L'ITT CAT Carlo Bazzi di Milano, visto dall'angolo fra via Cappuccio e via Circo

L'attività didattica di oggi non può prescindere dai cambiamenti e dalle sfide che comportano in tema di ambiente, sicurezza e uso delle tecnologie a supporto delle professioni.

Nel cuore meneghino

Il cortile interno dell'Istituto Carlo Bazzi, che si trova nel cuore del centro storico, a pochi passi dalla Basilica di Sant’Ambrogio
A tale proposito, l'impressione che abbiamo ricavato dall'incontro con le figure apicali dell'Istituto è quella di uno sguardo costantemente proiettato al futuro, capace di coesistere in modo naturale con l'identità storica e un forte senso di appartenenza.

Gioco di squadra

"Questa è una delle parti più belle del nostro lavoro" spiega il Presidente dell'Istituto [Luca Cazzaniga], architetto e Presidente del consiglio di amministrazione della >>Cazzaniga Costruzioni Civili ed Industriali Srl<<, impresa fondata nel 1973, di cui rappresenta la seconda generazione insieme al fratello Matteo.

Il suo mandato presidenziale, comprendente anche la >>Fondazione ITS I Cantieri dell'Arte<<, che ha sede a propria volta presso l'Istituto Bazzi, ha avuto inizio nell'ottobre 2018 e si conclude nel luglio 2021, in concomitanza con l'elezione della nuova Presidente Assimpredil ANCE, [Regina De Albertis].

Luca Cazzaniga

Luca Cazzaniga, Presidente dell'ITT CAT Carlo Bazzi e della Fondazione ITS I Cantieri dell'Arte, e Presidente Cda Cazzaniga Costruzioni Civili ed Industriali Srl

Il bilancio del triennio evidenzia una crescita continua su vari fronti, destinata a culminare l'anno prossimo nel calendario di attività e iniziative per il 150° anniversario.

Quello che si è formato con il Preside [Umberto Andolfato] è un team di lavoro affiatato, con una visione comune volta a rendere sempre più attrattiva e multidisciplinare l'offerta formativa del Bazzi.

Bilaterità e player con varie competenze

L'Istituto fa parte di un sistema della bilateralità in ambito costruttivo, retto per la parte datoriale dai rappresentanti di Assimpredil ANCE Milano, Lodi, Monza e Brianza, e per quella sindacale da CGIL, CISL e UIL nelle rispettive declinazioni di settore: FILLEA, FILCA e FENEAL.

Da un punto di vista istituzionale, l'ITT Bazzi vive delle contribuzioni versate alla Cassa Edile, da cui vengono erogate a Esem CPT - organismo bilaterale paritetico che si occupa di formazione e sicurezza - e all'istituto stesso.
Elaborati, strumenti e materiali di interesse storico verranno valorizzati per i 150 anni dell'istituto
Modellini di architetture in legno, veri e propri antenati dell'attuale modellazione tridimensionale

"Per i 150 anni" spiega il Presidente "grazie al lavoro lavoro del nostro Preside e del Consiglio di amministrazione stiamo riscoprendo una quantità di disegni e strumenti di misura di interesse storico: un tesoro che intendiamo valorizzare come merita, trovando anche una collocazione adatta ai vari pezzi".

Ma pur nel rispetto dell'identità storica e del forte senso di appartenenza degli ex "bazzini" – che verranno coinvolti anche nell'anno di celebrazioni per un'opera di networking e messa a fattor comune di esperienze professionali – lo sguardo è proiettato al futuro e ad ampio raggio.

"Il nostro settore è cambiato molto" prosegue Cazzaniga: "le competenze digitali sono e saranno sempre più richieste, e il nostro scopo è quello di dotare i ragazzi di un bagaglio di esperienze e conoscenze non comuni".
Anche la Fondazione ITS I Cantieri dell'Arte ha sede nell'edificio di via Cappuccio, 2
L'approccio multidisciplinare si riflette nella composizione del Consiglio di amministrazione, di cui fanno parte istituzioni che con la loro diversità costituiscono il vero punto di forza della formazione didattica: Assimpredil ANCE, ESEM CPT, Comune di Milano, Camera di Commercio di Milano, FILCA CISL, FILLEA CGIL, FENEAL UIL e Collegio dei Periti Edili di Milano.

"Questa è una scuola paritaria, ma la struttura è di proprietà del Comune, che ci ospita per mezzo di una convenzione. E ognuno dei player che fanno parte del consiglio - dove oltre alla municipalità sono presenti i periti edili, di cui questa era la scuola in origine, e la Camera di Commercio di Milano - porta la propria esperienza nel comitato tecnico scientifico".

Una formazione custom-made

L'ITT Bazzi è anche capofila e sede della Fondazione ITS I Cantieri dell'Arte, il cui percorso didattico prevede uno o due anni di specializzazione e una percentuale molto rilevante di attività sul campo. "Si respira proprio l'aria del lavoro" spiega Cazzaniga.
I pannelli esposti nelle aule hanno lo scopo di abituare a un contatto quotidiano con l'esperienza costruttiva
Continua Cazzaniga: "Ci sono aziende presenti in qualità di soci fondatori, tra cui la mia, e le scuole edili di Milano e Brescia: lo scopo è quello di formare figure professionali custom-made per le imprese. Siamo molto orgogliosi che la Fondazione abbia sede qui, perché è un ITS dalla valenza molto ampia nel comparto ANCE provinciale e regionale, essendo nato per volontà di ANCE Milano e ANCE Brescia, e rappresenta il compimento naturale del percorso avviato dagli studenti del Bazzi".

Multidisciplinarietà e cantiere da subito: le differenze rispetto agli altri CAT

Oggi l'ITT accoglie circa 140 studenti – una cinquantina in più rispetto a una decina d'anni fa - di cui 30 ragazze: circa il triplo delle iscritte rispetto al 2016, quando Umberto Andolfato, architetto paesaggista e Vicepresidente regionale AIAPP (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio), ha iniziato il suo mandato come Preside.

Umberto Andolfato

Umberto Andolfato, Preside dell'ITT CAT Carlo Bazzi e Vicepresidente regionale AIAPP
"Mi piace chiamarlo liceo delle costruzioni" racconta "perché offre una preparazione multidisciplinare tecnica molto importante. I miei ragazzi vengono assorbiti immediatamente dopo il diploma per un 30% dalle imprese. Un altro 30% va all'università, ma non solo in facoltà come architettura o ingegneria: una studentessa si è iscritta all'Accademia Navale di Livorno, mentre altri hanno scelto psicologia o medicina. La percentuale restante prosegue il percorso presso istituti tecnici superiori, come anche la nostra Fondazione ITS".

Alcuni elementi distinguono in modo netto la proposta formativa dell'Istituto rispetto ad altri CAT, come la sua origine nei periti industriali edili anziché nei geometri, e la centralità del cantiere, presente già dal primo biennio.

La centralità del cantiere è un aspetto fondamentale fin da subito nell'offerta formativa del Carlo Bazzi [Umberto Andolfato]

"Li mandiamo in Esem CPT per dei percorsi formativi da 16 ore, in cui, seguiti dai nostri docenti, imparano ad esempio a tracciare muri, o come si usa la carpenteria: assaggiano il cantiere".

Altra caratteristica, che riguarda il secondo biennio e l'ultimo anno, è il cosiddetto "materione" - progettazione, impianti e tecnologia - che al Bazzi viene seguito da ciascun docente nella propria materia, con un conseguente aumento di ore a 35-37, rispetto alle 32 degli altri CAT.

"Due percorsi che vogliamo portare avanti in occasione dei 150 anni sono quelli sul BIM e sull'impatto ambientale dei cantieri. Per il BIM offriamo già adesso un percorso conoscitivo con esercitazioni e simulazioni nell'ultimo anno, ma in futuro vorremmo partire già dal secondo biennio. Il tema degli impatti ambientali è altrettanto importante e urgente, perché con le poche eccezioni di alcuni cantieri virtuosi, su questo tema in Italia è necessario lavorare ancora molto".

Il Green Deal non basta

L'attenzione per la tematica ambientale nelle attività didattiche deriva inevitabilmente da una particolare sensibilità professionale del Preside sull'argomento, ma anche dal campanello d'allarme del cambiamento climatico.

"Non possiamo più ignorarlo" ribadisce Andolfato. "E per quanto fondamentali, strumenti come il Green Deal non bastano per arrestare l'inerzia di questo processo. Un CAT di Milano deve occuparsi di ambiente e stiamo lavorando perché il nostro diventi uno dei primi".
Un progetto in collaborazione la Protezione Civile di Milano per l'uso di spazi pubblici come luoghi di primo soccorso in caso di pericolo sismico
"Ma serve che lo faccia all'interno di una visione ampia, una regia territoriale in grado di agire coralmente. Ho lavorato anche nella Pubblica Amministrazione e sono profondamente convinto che i particolarismi non siano più accettabili: bisogna lavorare sulla programmazione e non più soltanto sull'emergenza".

Questa visione si traduce nelle iniziative in cui vengono coinvolti i ragazzi dell'Istituto, come un recente progetto in collaborazione con Legambiente sul consumo di suolo o il percorso di conoscenza dei parchi storici milanesi attraverso il progetto Ciceroni del Paesaggio.

La recente introduzione delle attività di educazione civica e la stretta collaborazione con la Protezione Civile, cui è destinata un'aula apposita, rafforzano ulteriormente questo indirizzo, che vedrà ambiente, sostenibilità e paesaggio sempre più al centro degli obiettivi didattici.
L'Aula Magna dell'ITT Carlo Bazzi, allestita per gli esami di stato
Un progetto che ha ricevuto di recente il plauso del Comune di Milano per l'interdisciplinarietà è quello che ha visto gli studenti del Bazzi collaborare con quelli della >>Fondazione Minoprio<<, una scuola per giardinieri e paesaggisti situata a Vertemate, alla riqualificazione dei mercati comunali coperti nel Municipio 8.

"Una bella iniziativa, cui spero di dedicare una mostra nell'ambito delle celebrazioni per i 150 anni, che cadranno fra un anno scolastico e l'altro e intendiamo anche far confluire in un libro. Ma sarà il punto di partenza anche per altri progetti, come quello per l'allestimento di spazi interni ed esterni fruibili da parte di persone affette da Alzheimer. L'architettura non può prescindere da una funzione sociale".

La didattica digitale: prima, durante e dopo il Covid

Non sono mancati banchi di prova anche impegnativi, come quello legato all'emergenza Covid, ma l'abitudine già consolidata di studenti e corpo docente a lavorare con le tecnologie ha permesso di pianificare in pochi giorni una serie di procedure e garantire la DAD già dal 4 marzo 2020.
Il pannello della mostra Senza pericolo organizzata alla Triennale di Milano nel 2013, da cui è nato il Museo della sicurezza dell'ITT Bazzi
"Senz'altro la didattica digitale integrata è qualcosa che funzionerà anche in futuro, una volta superata l'emergenza pandemica " commenta Andolfato. "Bisogna insistere in questa direzione, ma anche educare i ragazzi a un uso appropriato dei device. Dobbiamo aiutarli a scoprirne le enormi potenzialità e, al tempo stesso, ammonirli sui rischi: cosa che facciamo attraverso il nostro referente sul cyberbullismo."

Museo della sicurezza: un pezzo di Triennale al Bazzi

"Nel 2014, [Claudio De Albertis] aveva avuto la lungimiranza di portare qui al Bazzi una parte della mostra Senza pericolo, allestita l'anno precedente in Triennale sotto la sua presidenza: quello della sicurezza in cantiere è un tema su cui rifletteva già Leon Battista Alberti".

Andolfato ha considerato il Museo della sicurezza un punto di partenza per numerose iniziative fin dal suo arrivo nell'Istituto. La prima edizione del concorso Build our safety, istituito da quattro anni, ha precorso i tempi col tema dell'evoluzione dei DPI, mentre l'ultima, What women wear at work, era dedicata alle donne in edilizia.
Il Museo della sicurezza di via Cappuccio 2, nato dalla mostra Senza pericolo allestita alla Triennale di Milano nel 2013
"Anche qui in un certo senso siamo stati anticipatori, visto che è appena stata eletta una donna alla presidenza ANCE", commenta Andolfato, che adesso sta collaborando con Protezione Civile e Comune a varie iniziative in cui mettere ulteriormente in gioco il Museo.

Sicura, è donna!

What women wear at work: un'imbragatura di arresto caduta di facile indosso per una donna
Il prossimo passo sarà quello di introdurre la realtà aumentata, che in occasione del 150° verrà impiegata anche per trasformare un'aula dal valore storico: quella che nella prima metà del secolo scorso ospitava il laboratorio prove materiali del Politecnico di Milano, e dove presto i ragazzi vivranno l'esperienza virtuale del cantiere prima di scoprirlo dal vivo.

Un'ideale chiusura del cerchio tra passato e futuro.