La sensibilità ambientale attuale e i recenti indirizzi normativi a livello italiano ed europeo hanno dato un’importante spinta verso la gestione correttae sostenibile dei rifiuti urbani non pericolosi; prima di ogni altra considerazione, però, una precisazione è d’obbligo (consentiteci ogni tanto un po’ di orgoglio nazionale): l’Italiaè prima in Europa per percentuali di riciclo (meglio anche di Francia e Germania) e, quindi, i rifiuti che arrivano in discarica sono una frazione sempre minore di quelli prodotti.
Il cantere è stato concluso in anticipo rispetto ai tempi del cronoprogamma
Detto questo, le discariche sono ancora necessarie per gestire le quote di rifiuti che non trovano posto nel virtuoso percorso del riciclo (o del riuso); necessarie certo e anche controllatissime: quelle in attività sono ormai quasi tutte un modello virtuoso, di gestione e controllo.
Ma quelle chiuse? Magari realizzate in periodi in cui l’attenzione all’ambiente non era all’ordine del giorno come oggi?
Qui il problema si fa più complesso e articolato, ma, anche in questo caso, non mancano esempi virtuosi.
Quello di cui vi parliamo oggi ci porta in Friuli, precisamente a Pozzuolo del Friuli, dove il Comune, nel 2020, ha emesso un bando per la riqualificazione di una discarica abbandonata (a seguito del fallimento dell’azienda privata che la gestiva).
La discarica di Pozzuolo del Friuli vista dall'alto
Il progetto
Il bando prevedeva la messa in sicurezza definitiva della discarica, attraverso la realizzazione di un capping completo, in modo da evitare ogni dispersione nell’ambiente di rifiuti o eventuali contaminazioni delle acque piovane.
Il bando, del valore complessivo di oltre 2,5 milioni di euro (1,9 milioni finanziati dalla Regione Friuli Venezia Giulia) è stato aggiudicato alla >>Misconel<< di Trento.
Accompagnati da >>Adriacos<<, a cui Misconel ha assegnato in subappalto una quota parte dei movimenti terra necessari alla messa in opera del nuovo capping, abbiamo visitato il cantiere della discarica. Ovviamente come nostro stile, abbiamo intervistato anche tutti i protagonisti: il sindaco di Pozzuolo del Friuli[Denis Lodolo], il direttore lavori [Mario Causero].[Giulio Misconel] e [Michele Tambosco], direttore di cantiere per Adriacos.
Con il sindaco Lodolo abbiamo subito fatto il punto sulle ragioni che hanno condotto l'amministrazione comunale ad eseguire l'intervento di messa in maggior sicurezza: "L’iter dell’intervento di realizzazione copertura definitiva - capping della discarica denominata 'Soceco' iniziò con il Decreto >>R.A.F.V.G., Direzione Centrale Ambiente ed Energia - Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati <<- n. 2137/AMB del 01/12/2015 che concesse un contributo regionale di Euro 1.900.000,00 per la “Realizzazione delle attività di chiusura della discarica denominata 'Soceco'.
Continua Lodolo: "L'atto successivo, è stata l'aggiudicazione da parte del Responsabile della Centrale Unica di committenza tra i comuni di Campoformido e Pozzuolo del Friuli dell’incarico di progettazione definitivo ed esecutivo al R.T.P. costituito da >>A.P. srl<<con sede in Piacenza, quale capogruppo, e Studio Progettazioni d’Ingegneria – SPI Srl.
"Una volta che la Direzione Centrale Ambiente ed Energia – Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati ha autorizzato il Comune di Pozzuolo del Friuli ad apportare la variante agli interventi realizzazione della copertura definitiva della discarica,la Giunta Comunale ha approvato il progetto esecutivo per un importo complessivo per i lavori di Euro 2.514.004,1 euro, affidando i lavori alla Misconel srl a seguito di un ribasso presentato pari a 22,73%, quindi per un importo pari a 1.916.675,75 Euro a cui si aggiungono 33.512,69 euro per oneri di sicurezza ed un totale contrattuale di euro 1.950.188,44".
Denis Lodolo
Denis Lodolo, sindaco di Pozzuolo del Friuli
Lodolo ci tiene a sottolineare che: "l’Amministrazione Comunale esprime piena soddisfazione per il lavoro svolto e per aver recuperato una parte del territorio comunale degradata, che poteva costituire una fonte di inquinamento e di contaminazione nel sottosuolo. La volontà è di sfruttare tale area per andare a realizzare un parco fotovoltaico per aumentare l’indipendenza energetica da fonti fossili, anche alla luce di tutti gli aumenti energetici che si sono verificati negli ultimi tempi".
Conclude Lodolo: "L’impresa Misconel è stata veramente all’altezza nella realizzazione in tempi rapidi dell’intervento ambientale, ha rispettato tutti i tempi e possiamo dire, dato i tempi che corrono, il completamento dei lavori è stato sorprendentemente veloce".
A regola d’arte e in anticipo
I lavori, espletate tutte le pratiche del caso, sono stati assegnati alla Misconel il 25 ottobre 2022 e prevedevano lavorazioni per 264 giorni; Misconel ha consegnato l’opera il 18 luglio 2023, in anticipo sui tempi del cronoprogamma, precedentemente condivisi con l’Ente appaltante.
Il pacchetto impermeabilizzante
L'impermeabilizzante composto da uno strato in geotessile agugliato con una geomembrana in PHD di 1,5 mm posta in sovrapposizione
L’obbiettivo della messa in sicurezza, seguito come direzione lavori dall’ing. [Mario Causero], dello >>Studio Tecnico Causero e Spadetto<< di Udine, è stato raggiunto con un capping sommitale composto da un pacchetto impermeabilizzante realizzato da uno strato in geotessile agugliato a cui è stata sovrapposta una geomembrana in PHD di 1,5 mm di spessore e un ulteriore geotessile di protezione superficiale.
Al di sopra del pacchetto impermeabilizzante è stato steso uno strato di terra vegetale, per facilitare l’inerbimento dell’intera superficie soggetta a capping.
Durante il cantiere, d’intesa fra Committenza, Direttore lavori e Imprese esecutrici, si è deciso di lasciare in opera il vecchio strato di impermeabilizzazione, a eccezione delle aree danneggiate o molto ammalorate. L’intervento si è, quindi, limitato alla rimozione di tali lembi di manto, smaltiti in discarica autorizzata come disposto dalle vigenti normative.
Il rilevato sottostanteai tre nuovi strati di protezione è stato realizzato con un rilevato composto da materiale riciclato con pezzature comprese fra 0 e 80 mm. In complesso sono stati utilizzati 20.000 m3 di riciclato e circa 6.000 m3 di terreno vegetale.
Il materiale riciclato è stato utilizzato a seguito di una variante tecnica presentata da Misconel e condivisa e vidimata dalla direzione lavori, come ci spiega l'ing. [Mario Causero]: "In corso d'opera, come previsto e regolato dalla vigente normativa, Misconel ha presentato una variante tecnica migliorativa che proponeva la sostituzione dell'inerte naturale vergine, previsto da progetto per il riempimento degli abbassamenti con MPS (materie prime secondarie); oltre a garantire le stesse prestazioni del materiale vergine, gli MPS utilizzati hanno anche garantito un notevole impatto positivo dal punto di vista dell'economia circolare, con risparmi importanti nell'impiego di materiale vergine".
Continua Causero: "La proposta, dopo il parere positivo dell'Arpa e del Servizio Regionale dei Siti Inquinati (richiesto dal RUP), è stata accettata da tutti i soggetti coinvolti. La variante, inoltre, prevedeva di realizzare un capping di maggiore spessore, in modo da generare pendenze laterali più accentuate che semplificassero il deflusso delle acque piovane".
"Un altro fattore positivo è stata a significativa riduzione del percolato estratto: in fase di progetto si prevedeva l'emunzione di 21.000 m3 di percolato, mentre le effettive quantità si sono limitate a 9.100 m3 con un considerevole risparmio economico, quantificabile in circa 300.000 euro".
Conclude Causero: "Questo risparmio ha consentito al Comune di Pozzuolo di garantire a Misconel un corretto adeguamento sulla revisione prezzi, resasi necessaria dal tumultuoso aumento del costo delle materie prime (soprattutto le materie plastiche dei manti di copertura), il tutto mantenendo un saldo positivo sui risparmi".
"Ovviamente ogni fase di lavorazione è effettuata sotto il monitoraggio costante dei soggetti preposti, compreso il controllo continuo dell'Arpa sul punto 0 delle acque di falda, atto a verificare anche a minima presenza di eventuali perdite del nuovo manto di impermeabilizzazione della discarica (i rigorosi controlli hanno dato costantemente esito positivo, garantendo la tenuta del nuovo pacchetto di impermeabilizzazione e la sua durata nel tempo)".
Le geometrie di progetto prevedevano pendenze solo sul lato corto del quadrilatero della discarica oggetto del capping, pendenze che sono state completate, per il corretto deflusso delle acque piovane, con drenaggi su tutti i lati, anche in questo caso realizzati utilizzando materiale riciclato (abbattendo così sia il consumo di inerti vergini sia le emissioni di Co2 in ambiente collegate all’estrazione di tali inerti).
Collaborare per crescere
Il Gruppo Misconel ha deciso di affidare parte delle opere di movimento terra a imprese locali di comprovata competenza, con una logica inclusiva che ben ci spiega [Giulio Misconel]: “Quando operiamo al di fuori delle nostre aree territoriali di normale competenza, preferiamo sempre coinvolgere imprese locali nei nostri interventi”.
Come Misconel, infatti, diamo estrema importanza al radicamento sul territorio delle nostre attività e quindi, quando lavoriamo fuori dal Trentino, vogliamo che questa logica si declini attraverso la collaborazione di chi conosce bene i Territori su cui andiamo ad operare
Giulio Misconel
Giulio Misconel, Titolare di Misconel
Continua [Misconel]: “Nel caso del capping della discarica di Pozzuolo del Friuli, la scelta del partner è caduta sulla Adriacos di Latisana, un’impresa che abbina una notevole qualità professionale alle stesse logiche di Misconel, dato che si tratta di un’azienda a conduzione famigliare, anche se di dimensioni di tutto rispetto per il panorama italiano”.
“La scelta si è dimostrata vincente, come dimostra la chiusura in anticipo del cantiere, senza problematiche di alcun tipo (tranne quelle normalmente correlate a un intervento di questo genere): Adriacos ha concluso la quota di lavori a loro affidati nelle tempistiche concordate, operando in sinergia con le nostre squadre, nel massimo rispetto della sicurezza che, per noi di Misconel, è uno dei fattori fondanti del nostro operare, sia in Trentino sia negli interventi che realizziamo in tutto il Nord Italia”.
Conclude [Misconel]: “Per noi, cantieri come questo sono occasione di crescita professionale e umana; la collaborazione con Adriacos, non solo ci ha consentito di gestire al meglio le piccole problematiche che sempre si presentano in cantiere (con un partner proattivo che conosce molto bene il territorio), ma ci ha anche permesso di farci conoscere e apprezzare al meglio in un’area con grandi potenzialità di sviluppo, sia in questo segmento sia in tutti gli ambiti legati alla protezione del territorio e dell’ambiente”.
Non solo subappalto
Sul cantiere di Pozzuolo del Friuli ci ha accompagnato [Michele Tambosco], direttore di cantiere di Adriacos, che ci conferma la logica positiva che ha portato alla collaborazione con Misconel: “La messa in sicurezza della discarica è senza dubbio un intervento estremamente importante per il Territorio; con il capping si eliminano definitivamente i rischi di inquinamento per un’area di grande valore naturalistico e caratterizzata da un’intensa produzione agricola di qualità”.
Michele Tambosco
Michele Tambosco, geometra e direttore di cantiere per Adriacos
Sottolinea [Tambosco]: “Questo dà maggiore valore alla nostra collaborazione con Misconel che ci ha scelto come subappaltatori (in collaborazione con il loro personale) per le opere di movimentazione terra e modellazione del capping. L’intervento, infatti, prevedeva una movimentazione importante di materiale riciclato che doveva essere portato nel cantiere e poi steso con ritmi piuttosto serrati, anche in considerazione del cronoprogramma”.
Una sfida importante che siamo stati in grado di gestire al meglio anche grazie alla nostra esperienza pluriennale nei settori della difesa idraulica e dell’ingegneria naturalistica nelle opere di protezione e bonifica ambientale e negli interventi di manutenzione idraulica di corsi d’acqua, nel pieno rispetto dell’ecosistema circostante
Conclude [Tambosco]: “Le nostre squadre si sono coordinate con quelle di Misconel in modo da massimizzare le produttività giornaliere, garantendo al contempo la massima sicurezza operativa alle maestranze. Due risultati che sono stati raggiunti senza problematiche, per merito senza dubbio della sintonia e della collaborazione quotidiana con l’azienda di Tesero, una collaborazione che va ben oltre le normali logiche del subappalto, puntando soprattuto sul risultato finale di ogni cantiere: la soddisfazione del cliente e la realizzazione di un’opera destinata a durare negli anni, con positive ricadute sui nostri Territori”.