Puntuale come ogni marzo, arriva la presentazione del Samoter che verrà: precisamente dell'edizione 2020. Verona fiere ha presentato con orgoglio il "figliol prodigo" (non è un segreto per nessuno che l'edizione 2014 sia stata da dimenticare e che quella 2017 abbia dato interessanti segnali di ripresa) e, nello stile più puro delle corse a tappe, si è alzata sui pedali per dare una ulteriore scossa alla propria presenza sul mercato, fornendo alcuni segnali importanti, per niente scontati (almeno qualche anno fa).
Prima importante novità; finalmente arriva il cambio di data per la 31ª edizione di Samoter, che sarà in programma dal 22 al 25 marzo, da domenica a mercoledì, con un’anteprima, il giorno precedente, riservata ai media e ai top client delle aziende espositrici.? Si tratta di una rivoluzione epocale che incide pesantemente sui calendari di Veronafiere e che dimostra come il management del polo fieristico stia tornando a credere con decisione in Samoter.
Poi una conferma: oltre a Samoter, nel 2020 torna Asphaltica, il salone dedicato alla filiera dell’asfalto e delle infrastrutture stradali, organizzato insieme a Siteb (Associazione italiana bitume asfalto strade).
"Per Samoter 2020 – sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – abbiamo modificato la data da febbraio a marzo, per venire incontro alle esigenze dei costruttori. Sarà un’occasione sempre più interattiva e dinamica, per offrire alle aziende un partner di supporto attraverso il quale poter capitalizzare la ripresa dell’intero comparto".
Ad Ottobre 2019 Samoter e Prometeia presenteranno la ricerca sulle Macchine movimento terra in Italia.
Noi di goWEM! eravamo presenti, lo scorso 28 marzo 2018, al Samoter Day, curiosi di conoscere i dati sul mercato mondiale delle macchine movimento terra alla luce dei risultati di vendita (in termini di numero di macchine) sui principali mercati internazionli e per le principali linee di prodotto oltre ad un’analisi dell’andamento congiunturale e delle prospettive di breve-medio termine in relazione ai principali driver che impattano sulle performance di domanda nel settore.
Non vi nascondiamo che, sulla scorta delle drammatiche cadute del mercato degli scorsi anni, ci accostiamo sempre a queste occasioni con un sacro timore, anche se, da qualche anno a questa parte, è il segno + che, almeno in Italia, rimane protagonista incontrastato; un segno + che, però non è ancora riuscito (e difficilmente lo farà) a compensare l'impressionante sequenza di impietosi segni - andati in scena dal 2009 in poi.
Una corretta analisi, che ci sentiamo di condividere, suggerisce come impossibili da raggiungere i record del 2007; parliamo, infatti, non solo di un mercato ridimensionato, ma di un mercato completamente trasformato nei suoi parametri di base. E' cambiata, infatti, drasticamente la capacità di spesa del sistema Paese e il cambiamento si riflette sull'entità degli investimenti pubblici, crollati rispetto al passato e, in definitiva, sul numero di bandi e appalti disponibili.
Detto questo, Samoter ha commissionato anche (come da qualche anno a questa parte) un'interessante analisi a Prometeia riguardo ai dati di mercato a livello internazionale sulle vendite di macchine da cantiere; in un mondo sempre più interconnesso, questi dati sono fondamentali per capire come si muoverà anche il nostro mercato domestico.
Dall’osservatorio Samoter-Prometeia, il mercato MT ha superato i 2,4 miliardi di euro di export nei primi 11 mesi del 2017. Complessivamente nel mondo si sono vendute 825.000 macchine, in un contesto in cui vi è stato un sostegno dettato da diversi fattori: un ciclo positivo degli investimenti, in linea con la media storica, grazie a contributi ed agevolazioni.
Traguardando i mercati al di fuori dell’Italia, ci sono state crescite a doppia cifra: una Cina particolarmente positiva con un aumento della richiesta di macchine dell’86% rispetto al 2016, contro un rallentamento del mercato edile, che continua ad essere positivo, ma non supporta il dato delle macchine movimento terra.
Al lato opposto gli Stati Uniti hanno avuto un dato abbastanza stabile, nonostante il comparto delle costruzioni che è cresciuto notevolmente.
Importante anche il mercato dell’Europa occidentale (in crescita del 25%, a 176.000 macchine), che divide con la Cina e gli Stati Uniti il 60% dell’intero mercato MT mondiale.
L’Italia è cresciuta meno della media (+16% nel 2017- in crescita per il quarto anno consecutivo - contro la macro area europea del 25%).? Un mercato che resta comunque notevolmente ridimensionato, considerando che gli anni 2008-2013 avevano registrato un -80%.? I contributi più interessanti provengono dagli escavatori cingolati, dai mini escavatori e dalle pale gommate.
In Italia, gli investimenti in costruzioni, dopo la caduta del 2009 con l’inizio della grande crisi, hanno seguito una dinamica tendenzialmente ascendente con una ripresa minore, tra il 2015 e 2016, ed un rafforzamento nel 2017. ?I segnali positivi dunque ci sono, anche se si tratta di una ripresa moderata e concentrata nel comparto del residenziale, grazie alle favorite transazioni immobiliari e agli incentivi statali.? Per il prossimo periodo (2018-2020) si prevede una crescita massima dell’1,5%.
L’attuale scenario politico di totale incertezza, non depone a favore, così come il complicato Nuovo Codice degli Appalti, che, almeno nelle prime fasi dell'attuazione, ha rallentato l'emissione di Appalti Pubblici; il numero nel 2017 è di nuovo in crescita, ma permangono ancora lungaggini e incertezze dopo l'aggiudicazione (la pratica dei ricorsi e dei controricorsi è uno degli elementi strutturali di debolezza del sistema italiano degli appalti). Inquietante, poi, l'assordante silenzio dei protagonisti della recente campagna elettorale, che non hanno mai fatto cenno (se non in negativo) al problema delle carenza cronica di nuove infrastrutture che affligge l'Italia e a quanto sia importante strutturare interventi coordinati di manutenzione ordinaria e straordinaria di quelle esistenti.
Manca poi una legislazione certa, che aiuti il comparto macchine: oggi esistono macchine terra operanti sul mercato da 20-25 anni.? In assenza di una normativa incentivante che porti alla sostituzione delle macchine obsolete (e quindi inquinanti e pericolose), il comparto vive una forte resilienza alla sostituzione. Non si riesce a portare la vita media di una macchina ad un valore comune a quelli europei (5-8 anni); azione questa che porterebbe notevoli vantaggi competitivi al settore dato che la tecnologia si amplia, si modifica e riesce a risponedere sempre meglio alle esigenze degli operatori.
L'azione di sostituzione è stata demandata esclusivamente agli incentivi finanziari (superammortamento e iperammortamento) che hanno dato un grande stimolo nel sostituire il parco macchine: è pur vero che la sostituzione, di solito, avviene con una macchina di tonnellaggio minore, così come è indiscutibile il fatto che dovrebbero essere attivati fattori strutturali ed uno stanziamento di risorse da parte del genio Civile, e non incentivi una tantum, per permettere una reale inversione di tendenza.