Processo di costruzione digitale

Il BIM - Building Information Modeling - è un processo di costruzione digitale in 3D che permette ai professionisti, appaltatori, proprietari, gestori di immobili di progettare con precisione e di avere informazioni specifiche sui comportamenti e componenti fisici e funzionali di un modello di edificio.

Questo facilita non solo la pianificazione, ma anche la progettazione e la costruzione rendendo tutto il processo più intelligente, rapido e sostenibile.

Un processo che sta influenzando concretamente non solo i progetti di costruzione, ma anche i rapporti commerciali.

Più veloci con il BIM

Con l'utilizzo del BIM i tempi tecnici si riducono di un quarto, mentre uno studio di progettazione risparmia mediamente 100 ore di lavoro ogni 300.

D'altro canto il digitale rappresenta il futuro, dal progetto al bando di gara, fino al monitoraggio e alla manutenzione durante tutto il ciclo di vita dei manufatti, e consente anche di coordinare in maniera agile e trasparente tutti i rappresentanti del mondo delle costruzioni (committenti, stazioni appaltanti, proprietari, progettisti, tecnici, impiantisti, appaltatori, collaudatori, ecc…) in un processo di condivisione open dei dati.

Già nel 2016, ancor prima che si affacciassero il Pnrr e il decreto Semplificazioni, la legge obbligava gli appaltatori ad inserire la digitalizzazione per opere di un certo valore.

Negli anni il valore è sempre più decresciuto, fino ad arrivare al 2025, dove verranno escluse dall'utilizzo del BIM solo le opere sotto 1.000.000 di euro.

A discapito di tutto ciò, vista la carenza cronica di formazione e di aggiornamento, secondo l’Oice nel 2020 le gare Bim per progettazioni e servizi tecnici sono aumentate del 17% arrivando a costituire l’8,7% del totale: e sono ovviamente molto poche.

Nel 2020 sono stati pubblicati 560 bandi Bim, per un valore di 711.000.000 di euro. Poco lusinghiero il numero dei capitolati informativi allegati ai disciplinari di gara: nel 2020 sono stati 94, pari al 16,8% del totale delle gare Bim, mentre erano stati 110 nel 2019, pari al 23% delle gare pubblicate.

Un recente focus sugli uffici tecnici della Pa, quelli che devono approntare le gare e valutare i progetti, sottolinea come nell'80% dei casi l’ente di riferimento non utilizza software o piattaforma informativa per la gestione del patrimonio edilizio e infrastrutturale.

Nel contempo soltanto un terzo del campione interpellato ha partecipato a eventi formativi sulla modellazione elettronica e la quasi totalità non è ancora in possesso di certificazioni professionali in ambito Bim.

La strada è quindi ancora lunga e tortuosa.

Introduzione BIM

Quest'anno è stato pubblicato il Decreto Ministeriale n. 312 del 2 agosto 2021 recante “Modifiche al decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 1° dicembre 2017, n. 560” che stabilisce le modalità e i tempi di progressiva introduzione dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture.

Le stazioni appaltanti che procedono agli affidamenti possono prevedere, nel bando di gara o nella lettera di invito, l’assegnazione di un punteggio premiale per l’uso nella progettazione dei metodi e strumenti elettronici.

Tali strumenti utilizzano piattaforme interoperabili a mezzo di formati aperti non proprietari, al fine di non limitare la concorrenza tra i fornitori di tecnologie e il coinvolgimento di specifiche progettualità tra i progettisti.

Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, con provvedimento del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, sono stabilite le regole e specifiche tecniche per l’utilizzo dei metodi e strumenti elettronici.

E non parliamo solo di realtà che producono materiali per l'edilizia, ma anche di aziende che vendono e noleggiano macchine da cantiere.

Oggi, sempre più spesso, i clienti preferiscono i file BIM perché sono facili da utilizzare e hanno molte opzioni integrate nel design. La digitalizzazione migliora il livello di servizio e incrementa le vendite.

Un esempio virtuoso?
Riwal è specializzata nella vendita e nel noleggio di macchine quali piattaforme di lavoro aeree, sollevatori telescopici e sollevatori a pantografo, oltre che nella consulenza per i lavori in quota.

“Alcune aziende non si aspettano che Riwal prenda parte alla trasformazione BIM.  Noi non creiamo articoli per edilizia, ma ci concentriamo su come raggiungere ogni sezione di un edificio durante il suo intero ciclo di vita”, dichiara [Kees van Benschop], coordinatore internazionale BIM presso Riwal.

Riwal ha utilizzato le sue soluzioni per supportare Sron, l’istituto olandese per le ricerche in campo spaziale.
Contnua Benschop: "In architettura i grandi spazi sono molto belli, ma quando è necessario cambiare una lampadina a diversi metri di altezza, improvvisamente ci si rende conto dei problemi che portano; utilizzando il BIM, abbiamo individuato i punti che possono essere raggiunti da un’apposita piattaforma aerea".

"I nostri specialisti hanno montato dei sensori supplementari sul carrello della piattaforma, in modo da avvisare l’operatore se si avvicina troppo a una parete o a una barriera".

"Questa attrezzatura sarebbe dovuta rimanere nei locali di Sron, perciò il cliente ha predisposto uno spazio dedicato in cui riporla”, precisa van Benschop.

"Inoltre, ha utilizzato il BIM per definire i percorsi ottimali che il macchinario deve seguire per raggiungere tutti i punti dell’atrio. Grazie a queste conoscenze, il cliente ha saputo dove occorreva rinforzare il pavimento in calcestruzzo affinché potesse sostenere il peso della piattaforma aerea" .

"Utilizzando gli oggetti BIM, siamo in grado di pensare di concerto con i clienti in tutte le fasi della costruzione di un edificio, riducendo errori, incidenti e aumentando la produttività e la sicurezza del cantiere".

Fonte BimObject